giovedì 11 gennaio 2024

Gallina (non) intelligente e-Dna.


Si de-scriveva della “gallina”. Eccone il testo, di Cochi, Renato e Jannacci.

“La gallina non è un animale intelligente
lo si capisce, lo si capisce
da come guarda la gente.
Infatti all'inizio del mondo essa veniva chiamata volpe
Perché volpe?
Volpe per le sue belle piume.
Ah sì, sì, volpe.
Mentre l'asino non era ancora in commercio perché non era diventato ruota.
Io ho visto un incidente dove c'era un camions carico di lavabos
che si è centrato con un pullmans con su tutta la gente che mangiava i sandwich.
E ha perso una ruota
ma del resto tutta la vita è una ruota.
E la gallina seduta nella via
ripete, ripete, ripete il suo gesto.
La gallina solo di piume è ricoperta
e sta sempre rinchiusa all'aria aperta.
E non prova invidia né avversione neanche verso le pecore
che le passan davanti col maglione.
Tutte le pecore nella loro superiorità superba gli passan davanti
con un maglione di cachemire e con un bottone proprio qui, sul collo.
L'unica cosa calda che ha sono le uova che ci dà sempre fresche
Così pensammo di aiutarne una.
Una bella gallina tutta ricoperta di piume 

e di sotto aveva un magazzino di scarpe
e dietro un tugurio dal quale uscivano le uova
e così scoprimmo che la gallina ama molto il caldo
e che denudata, oliata per evitar le scottature e messa a 120 gradi
essa perde ogni scontrosità
e diventa molto buona…
È buona, la gallina.
La gallina è molto buona ma non è intelligente…”.

Terribile! Di questa canzone, che canzona la gallina, confesso che sino ad oggi ho avuto nella mente l’imprinting originale degli anni ’70. Ovvero: sono sempre stato certo che il testo recitasse, “la gallina è un animale intelligente”. Forse ho fatto confusione facendo mix con “Canzone intelligente”. Bah!

So solo che per decenni ho pensato alla gallina intelligente, non al contrario. 

È stato una sorta di shock, perché… se è successo con questo testo, chissà quante volte si è replicato l’impasse. Roba che se ci andavo a scommettere… No? 

mercoledì 10 gennaio 2024

Clamore.


Clamori nel mondo moribondo…”.
Lo schiamazzo mediatico, che “serve”. “Quante stupide galline che si azzuffano per niente…”, faceva il verso, Battiato. A cosa, non si sa; nel senso che, linearmente è una cosa, non linearmente è un’altra. E Battiato faceva “critica” non si sa a quale livello, poiché il dibattito era nella sua testa. Il non lineare è annunziato anche dallo “spirituale”? Bah. Sì, e no, contemporaneamente. Dipende. Da che? Da quello che aveva in testa Battiato. Cioè, non può esserci nessuno che lo sa, anche se il cantante si fosse espresso mentre era in vita, poiché… a livello commerciale vale tutto. Vabbè! Quel “per niente” può essere anche, “in funzione di quello che c’è dopo, oppure per il significato della vita stessa, tutte le cose terrene sono ‘stupide’”. Però, quello stesso “niente” può significare anche, “vedi che si è impotenti qua così nell’AntiSistema, per cui non c’è niente da fare”. Ossia, una resa totale, incondizionata

Magari nella speranza di un domani migliore, da “aprire” come un regalo la mattina di Natale. 

O, anche, quel “niente” è un chiacchiericcio, come il denaro, ovvero una invenzione basata sul nulla che però ha una valenza in coloro che ne sono posseduti, e comportano potere per chi è al vertice di tale “creazione”. A livello sostanziale, però, SPS dice, “tutto è verità, anche quando lo è tra virgolette”. Ogni costrutto fisico, terreno o terrestre, è un edificio della verità che si è codificata poiché nella versione AntiSistemica del mondo o in tale e-versione di realtà manifesta. 

Assolutamente causale. 

martedì 9 gennaio 2024

Fandango è una parolaccia?


Ma-va-fan-dango, esiste?

Il “problema” culturale, tanto invocato ad esempio in tema di (mancata) natalità, perché è diventato, appunto, tale = un problema? Non è che le cose avvengono a casaccio. Ad esempio, solo assumendo la portata delle “vaccinazioni” ultime venute, perché i genitori sono corsi coi figli a…? Per paura, dovere, diritto, così fan tutti, etc. etc. etc.? Ecco. A prescindere dal lavaggio del cervello, dal c®edo, da quello che sembra… hai portato i figli a bucarsi con qualcosa di quantomeno “affrettato”. Ci sei? Anche se fosse una panacea, non si possono azzerare, praticamente, i tempi di studio e le varie fasi di pre-lancio in... commercio

Non si può Non si fa. Non si è mai fatto, in questo giro.

Però, questi sono “nuovi, migliori, super”. Wow. Che fortuna. Proprio nel momento del bisogno. Meno male, va! Li hai messi in salvo. Bravo. Brava. Bravi. 

Peccato per tutti gli studi, alternativi, che misteriosamente appaiono come funghi, informando relativamente ai rischi. Ma no; sì “i benefici superano i rischi”. Così come il “(non) protegge dall’infezione”. Vedi che te l’avevano detto subito ch’era così. Ma… chi firma un plico di pagine senza leggere cosa c’è scritto, insomma

Come se aprendo un conto in banca apponi la firma 15 volte senza chiedere nulla. Cosa? Anche in banca ti comporti così? Ah, ecco. Adesso si spiega.

Che dire se non “gasp, gulp, sberequack!”. 

Ecco dove sta il “problema” culturale.