Si legge uguale. Vero?
Benvenuto e Benevnuto per il “tuo” cervello, non fa differenza. Si legge lo stesso. Il significato viene aviotrasportato ugualmente.
Magari ti sembrerà un po’ “latino”, però lo capisci pari pari.
Manco sapessi l’antica lingua ancora parlata in “Vaticano”. Si legge, qua e là, negli articoli online della presunta “stampa”, una moltitudine di detti “errori”, come se a battere sui tasti ci fosse qualcuno con una fretta “boia”.
Perché sì tanti strafalcioni?
E perché non vi è nessuna “correzione della bozza”? Forse che forse, costoro scrivono direttamente quello da riportare online, senza nessun tipo di controllo. Bah.
Sotto controllo, e basta.
Oppure, si tratta di copia ed incolla che di-partono da una situazione “monca”, riportando idem con piselli ogni sorta di inesattezza.
In-tanto, “si capisce lo stesso”, nevvero.
Poi, c’è una “cosa” ancora più bizzarra: ogni “tot”, le espressioni descritte sembrano essere la traduzione automatica maccheronica da una lingua straniera (inglese, al sloito).
In “italiano”, ogni tanto, suona davvero male.
Allora, “troppa fretta, nessuna correzione” come se fosse una copia o replica del “dato” originale che, a quanto (non) ap-pare, indica una riproduzione di qualcosa dall’origine oltrefrontiera. Poi, se pensi che l’Italia è la “Italia”, ossia un asset o colonia altrui, bè… “sei sempre lì” = (Qua, AntiSistema).