Via libera del Comitato etico al primo suicidio assistito in Italia. Restano i dubbi su farmaco e modalità da usare:
deciderà il tribunale…
24 novembre 2021 Maria Novella De Luca Link
Dunque:
già in sé l’espressione “Comitato etico” comporta molti dubbi, come sempre… gerarchici.
Il popolo è sovrano e dunque decide? Come no. C’è sempre qualcosa o qualcuno che, invece, lo fa al posto “suo”. Come mai? Non è che il popolo viene giudicato non in grado di comprendere e volere e, di conseguenza, si spiega solamente in questo modo (nominando sempre una sorta di “tutore”) il trattamento usuale, qua?
Il “dubbio” è costante e molto, molto, denso. Trovi?
Certo, sono “cose” troppo distanti da “te”, motivo per cui non te ne preoccupi mai, salvo lamentarti sempre a pancia piena = assuefatti in tale oblio o fermo immagine. Hai mai pensato al suicidio? Uhm: a Me, sinceramente, negli ultimi due anni s’è accesa la “spia sul cruscotto”.
Un lasciarsi andare? Un laissez-faire? Un fallimento?
Bah: credo sia, diversamente, nausea. Voglia di farla finita, si spera, una volta per tutte.
È un “brutto segnale” da dare?
Vedi un po’ cosa ti viene in mente. In questo diario online condivido il mio personale pensiero. La pressione mediatico-governativa-sanitaria è talmente grande, costante e coerente… da spingermi al “suicidio assistito”.
Sì. Proprio così. Non vorrei, ma...
Quando ti fanno credere di essere “impotente” e di fatto lo auto ricavi giorno dopo giorno, che cos’altro ti resta da… fare? Ergo, il suicidio è assistito in termini di averlo indotto wireless, attraverso questa f-orma di tutto. Non è disperazione. È piuttosto, voglia di farla finita con questa storia, troppo brutta per essere vera, eppure… è vera. No?