skip to main |
skip to sidebar
“Qual è il messaggio del libro?
Che l’intero Pianeta è governato da un unico potere che non appare mai e che determina tutto quello che l’individuo conosce (ricorda)
Che tutto quello che sai (relativamente al passato ed al presente) è interamente di parte, seppure ‘vero’.
È utile definire questo potere? Oppure è meglio lasciarlo senza luci, mettendolo in risalto per via degli effetti collaterali che determina?
La Massa ‘ora’ a cosa è meglio preparata?...”.
Sulla frattalità espansa – Davide Nebuloni
Nel fine settimana di Pasqua, ho condiviso il pamphlet di antica data, che ristagnava da sin troppo nei cassetti digitali del Pc.
Qualcosa di ancora “non terminato”, ma che tuttavia ho ritenuto utile, comunque, mettere a disposizione di chi abbia l’intenzione di approfondire la tematica SPS.
Quindi, un’opera rilasciata ugualmente, seppure 1- risalente ad un paio di anni fa, 2- revisionata e corretta al 70 per cento, 3- nella sua parte finale, ancora in fase di “cantiere”.
Qualcosa che vale la pena esserci, nella misura in cui ci si può trovare una sorta di “manifesto” del pensiero.
Tutto è “eco (informazione auto ridondante = repetita iuvant)”.
Non si creda che quello che succede in un ambito, non sia significativo anche in termini di “bilocazione”, ovvero, di riferimento sostanziale per rendersi conto di ciò che succede ovunque, comunque, quantunque.
Questa è un’espressione “difficile”?
Se viene così inteso, allora, è come se si facesse “analisi grammaticale” in luogo di “analisi sostanziale”.
Ossia, un pre-giudizio di fatto.
Allora, ciò significa che sei “dentro” a qualcosa che anticipa tanto costantemente da poterlo considerare addirittura “programmazione” da remoto, wireless, ubiqua, non locale, in leva, etc.
“Si dice che…” il virus mieta soprattutto persone anziane, già debilitate da patologie preesistenti.
Vero. Ma tali dati possono essere il frutto di più fattori.
Infatti, si “narra”, parlando con operatori sanitari, fidati, che nelle sale di terapia intensiva vengano intubate (e dunque salvate) persone, in funzione di decisioni particolari, del tipo “chi ha meno anni?”.
Ossia, volenti o nolenti… 1- chi “merita” di vivere e 2- chi versa già in condizioni critiche ed è più anziano. E, tra questi, 3- chi ha la “precedenza” per i consueti motivi vecchi quanto la storia del mondo.
Risultato?
La “statistica” che noi tutti supponiamo di conoscere.