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Quando, tutt3 (a percentuali considerevoli) ti dicono (pensano) la stess3 cosa, chi rimane isolat3 è eccezione che riconferma l’essere regola.
Ma (ma):
quando, tutt3 (a percentuali considerevoli) ti dicono (pensano) la stess3 cosa?
Bada bene, tale “isolamento” pur essendo un3, suddivide in due maniere;
1- creando “mosche bianche”, che rimangono auto isolat3 per via della compresenza “a Massa” e 2- creando divide et impera anche al livello dell3 Massa, che si ripercuote (serve) anche al/sul punto 1.
In-utile continuare a dire che “la Massa deve essere dalla ‘propria’ parte”, in quanto che logic3 e coerente.
Persino in un film come The Legend of Tarzan, l3 trama ti fa ricordare quanto sia portante (e devastante, all’occorrenza) la compresenza polarizzata ed auto orientabile dell’essere “a Massa”:
un3 mandria spaventat3 ed indirizzat3 verso una cert3 direzione (target), produce e procura risultati certi, anche quando ristagna sul posto, pascolando.
È un potenziale sempre (sempre) disponibile per cosa “è” chi funge da “pastore (pilota)”.
"Come c'è il Fantacalcio c'è il Fantanomine…".
Massimiliano Fedriga
Non ti rendi conto di ciò che “dici”. Vero?
Quando esprimi dei pensieri, l3 d-enunci come se niente fosse. Cioè, come se ciò riguardasse solamente l’ambito nel quale sei “ora”, oppure, come se fosser3 validi esclusivamente all’interno del tal contesto, che è l’oggetto della discussione.
Eppure, ogni espressione “vale”, anche, a livello globale. Alias, significa (indica) sempre soprattutt3 ad un livello sovrastrutturale che, anzi, ogni costrutto contribuisce contemporaneamente a s-velare.
“Tu” ci sei ma (ma) non esisti.
Tu esisti ma (ma) non ci sei… poiché nell’AntiSistema (che auto rigenera tutt3 ciò che meglio l3 serve).
“Ti sfido a trovarmi uno spuntone.
Quello a forma di vertebra di molfetta. Non l'hai visto?
Avanti, dimmi com'è fatta una molfetta.
Ho detto ‘vertebra’. È dentro, non si vede…”.
I corti di Aldo, Giovanni & Giacomo
Quando qualcosa è interiore, è intern3… è dentro.
Quindi “non si vede”, dall’esterno.
E quando qualcosa “non si vede” dal luogo comune che diventa prospettiva unic3 (credo, fede, realtà apparente – seppure fisic3 – manifesta), allora, sembra che non esista nemmeno (seppure continua ad esserci).
Le vertebre sono interiori, per cui? Non ci sono?
Esistono, eccome, invece… avendo funzione, scopo e significato.
Ora, in un “universo” che si può definire “ad immagine e somiglianza = che ha memoria, poiché continua ad auto riproporre modelli di vita, in quanto a riflessi(one) di ciò che funge già da dima (ovvero, secondo modalità di funzionamento frattale espansa = memoria)”...
tale fatto “interiore”, sino a quale livello giunge, in termini sostanziali?