mercoledì 16 gennaio 2019

Prima, è possibile tutto.



La cosiddett3 “mente”, può funzionare in infinit3 modi. Nella sostanza, però, funziona
E, i “modi”, non sono altr3 che la programmazione che subisce. Ma, c’è programmazione e programmazione, ossia, il funzionamento mentale è di/alla base, per potervi essere - anche - ri-programmazione.
Insomma, anche nel “piccolo” ritrovi il “grande”, che si ripete e tende a farl3 nonostante ogni apparenza che, ad esempio, l’interpretazione di parte, relativ3, della scienza (deviata)… impone, a livello di “credo” alla platea “espert3”, via via sino a raggiungere e prevaricare la Massa, che si forma una “propria” opinione (pubblica) di modo che sia credut3 impossibile riuscire a sovvertire ogni e qualsiasi “pronostico o idea di fondo proveniente sempre (sempre) da quell’area dove la Massa non fa mai parte, poiché è proprio il modello sociale - la riprogrammazione - ad auto impedirl3”.
  

martedì 15 gennaio 2019

Non si muove foglia che… Ma quando si muove…



È inutile. 
Rispetto alla cosiddett3 “storia” (ch’è deviat3 nonché deviazione), nel cui racconto ti ci auto disperdi dentro - essendo anche “finzione letteraria” e scenografia ad hoc (nel) “qua (così)” reale, fisic3, manifest3, etc.  -consegui e basta; 
il che significa = non dipende da te, poiché dipende da “te”, laddove per “te” devi prendere atto che tale forma di “potere (potenziale, intenzione)” rimane alquanto annacquat3, poiché, appunto, dipendenza, conseguenza, effetto collaterale causale ovvero ragionamento, piano, progetto, “illuminazione artificiale” da “a monte”, rispetto ad “a valle”, dove credi di far dipendere tutt3 da te/“te” e, invece, contemporaneamente ma gerarchicamente… consegui. 
Ecco la “democrazia”, il progresso che si basa e si fonda e fonde con il “fino a dove riesci a seguire il giro del fumo (che, guarda non caso, tende sempre proprio a sfuggirti, anche per ragioni analogiche fisiche)
Mentre desumi di poter “Fare…”, sei fatt3.

lunedì 14 gennaio 2019

L’App che c’è in te.



Spesso (o, meglio, pressoché… sempre) vengo/sono come “visitato”, da sensazioni, input, emozioni, informazioni, ricordi, retrogusti, amarcord, dati, memorie, pensieri non pensati, emanazioni, aloni, echi, vortici, o quell3 che “è”, etc. etc. etc. capaci di rendermi perennemente attento.
È un’abitudine all’auto decodificare attraverso un cert3 tipo di atteggiamento, tutt3 ciò che succede poiché “è già success3” e continua a succedere. 
Già.
A volte, è sufficiente una nitidezza dello schema logic3, al fine di linearizzare l’inter3 filiera d’eventi, con la ragione fondamentale “a monte”. Un po’ come sostenere l’analogia famos3 del “buco con la menta intorno…”:
ecco che, allora, (nel) “qua (così)”, ti accorgi solamente di ciò che gira tutt’intorno a qualcosa, che “è” qualcun3 che, all’opposto, seppure centralità portante non esiste; c’è
ovvero (è come un buco)
rimane come immanifest3 sullo sfondo della propri3 “creazione”.
Insomma, non metti a fuoco il “buco”, perché tutt3 ciò che appare intorno, sembra essere e costituire... tutt3.