giovedì 4 ottobre 2018

Black flag


“Qua (così)” - nel mondo dell’industria - ognun3 compie un “lavoro”:
in fisica, il lavoro è l'energia scambiata tra due sistemi attraverso l'azione di una forza o una risultante di forze quando l'oggetto subisce uno spostamento e la forza ha una componente non nulla nella direzione dello spostamento.
Il lavoro complessivo esercitato su un corpo è pari dunque alla variazione della sua energia cinetica. In particolare il lavoro compiuto da una forza è nullo se questa non ha componenti lungo la direzione dello spostamento o se lo spostamento è nullo. Nel caso di un campo di forza conservativa (cioè in assenza di effetti dissipativi), il lavoro svolto è pari alla variazione di energia potenziale tra gli estremi del percorso.
Nel sistema S.I. l'unità di misura del lavoro è il Joule, che corrisponde al Newton per metro (N*m), dunque ad una forza applicata in una determinata distanza.
Il termine lavoro è stato introdotto nel 1826 dal matematico francese Gaspard Gustave de Coriolis…
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Se (se) rimani “ferm3”, non compi alcun “lavoro”.
  

mercoledì 3 ottobre 2018

Funzionare ancora dal cuore.



Ecco due riflessioni per te/“te”:
se (se) il corpo umano necessitasse veramente di sostanze che non riesce ad auto prodursi da/in sé, allora (allora), sarebbe come un prodotto (e, dunque, sarebbe artificiale; immagina un automa che non si limiti solamente a servire nelle case di chi automa non è, bensì, immagina un mondo di automi che credono di avere alcune “necessità” che, in ogni modo, devono procurarsi, andando a lavorare per guadagnare denaro da spendere per ottenere ciò che manca continuamente:
un business perfettamente auto distribuito e potenzialmente eterno, per la gioia di… cosa/chi?)
il corpo umano è in una situazione/condizione di “mix” dentro/fuori, che rende ogni distinzione specifica e perlomeno difficile/compless3 (un ottimo Bollettino monotematico sarebbe proprio l’approfondimento di tale “mix”, al fine di redigere la mappa significativa di tutt3 ciò che ti continua a succedere e caratterizzare, nonostante ogni tua/“tua” intenzione, credo, speranza, azione, reazione, fare, comprendere, ricordare, dimenticare, etc.).

martedì 2 ottobre 2018

Dove anche chi muore si rivede.



Chi non muore, si rivede”. 
L’espressione è caric3 di significato, ma, occorre espandere la capacità di ricordare, al fine di trovare anche ciò che è recondit3 (tra le righe, nel sottile):
si rivede”, tutt3 ciò che (chi) sei abituat3 a ri-conoscere
però, in tal contesto piuttosto miope, se non proprio cieco
il significato assume la valenza di “squadra che vince, non si cambia
laddove, come già osservat3 nel Bollettino
nulla, niente, nessun3, è autenticamente indispensabile alla squadra
che, dunque, è come se fosse dotat3 di vita propria.
In realtà, la “squadra” è una forma organizzata (in gerarchia) che “serve”, chi è al comando “a monte” di ogni e qualsiasi “tuo” giudizio, osservazione, logica, critica, etc. poichè non sei tu ad esserl3.