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Che “cosa” è l’AntiSistema?
E quale “necessità” esiste, tale per cui ess3 esista?
Di più; quale grado di esistenza, viene “prima”?
Ovvero, quale “necessità” ha creato sia l’uovo che la gallina, contemporaneamente, in virtù del “progetto” che l3 sottintende?
Da qualunque p-arte ed in qualsiasi modo “guardi”, il problema insiste poiché sussiste. Quale “problema”? Il fatto che non ti accorgi dei due assi portanti, centrali e distribuiti “qua (così)”:
“è già success3” (1)
e
perciò continua a succedere (n).
Il che, ti permette – se (se) assumi la realtà manifesta attraverso l’atteggiamento “formulare” che, se non sai di cosa si tratta, puoi sempre ritrovarl3 in questo Spazio (Potenziale) Solido - di delineare, desumere, ricavare, percepire, logicizzare, calcolare, sentire, rilevare, scoprire, ricordare, ammettere, verificare, dimostrare, credere, tratteggiare, illustrare, rappresentare, trarre, evincere, arguire, intuire, apprendere, avvertire, riconoscere, cogliere, quantificare, accertare, etc. l’esistenza di un “f-attore” altr3, fondamentale, rispetto a tutt3 ciò che “ora” va a formare la “tua” capacità culturale, conoscenza, sapere, input, etc.
L’equazione (funzione) AntiSistemica “è” del tipo:
dove f è la funzione (dominio)
AS è l’AntiSistema
1 è il momento di “è già success3”
n è l’elevazione a potenza (in leva) del “continua a succedere”…
“La società è sempre stata e sarà sempre un sistema per la strumentalizzazione e l’oppressione della maggioranza attraverso metodi di potere politico dettati da un élite, attuati da criminali con o senza uniforme, e sorretti dall’intenzionale ignoranza e stupidità della maggioranza stessa oppressa dal sistema…”.
Richard Morgan
Ormai, lo sanno anche i… sassi.
Già:
“è” proprio “così (qua)”.
Da sempre o, perlomeno, da un certo momento, in poi (“ora”).
L’espressione di Morgan (chissà, forse un discendente dell’illustre pirata e… politico... Link) è perfett3, se non nel difetto che esprime, sottilmente, ricorrendo al termine “Sistema” in luogo del più che opportuno “AntiSistema (sinonimo di essersi accort3)”.
Infatti, è molto (molto) meglio – in termini di chiarezza mentale ed auto identificazione/orientamento coerente – andare a definire esattamente, ogni e qualsiasi s-oggetto/evento(situazione) “qua (così)”.
Dai a Cesare, quel che è di Cesare = trasparenza, verità, giustizia sferica.
Pane al pane e vino al vino… insomma.
Una curiosità (che non è solo tale):
hai mai provato a formulare una richiesta (desiderio), sino al portarl3 all’eccesso, alias, alla sua verifica (manifestazione, successo)?
“Questa replica è andata fuori di testa…”.
Altered Carbon
E... cosa/chi se lo può permettere, se (se) “qua (così)”?
Informazione che diventa suono, che muove della luce.
Tu, che noti la luce e, forse, ti accorgi del suono (agganciato), ma (ma) che, poi, decidi di utilizzare tale “strumento”, al fine di codificare (utilizzare) un linguaggio ad hoc, per trasmettere informazione (consegui nell'onda, dunque).
Ergo, l’informazione (significato) che “è” già contenut3 in tale catena di trasmissione, dove esattamente va a finire “qua (così)”, se (se) ti fermi alla prima deduzione, credendol3 funzionale ad un “tuo” piano d’azione (ad esempio, il Codice Morse)?
In tale sovrapposizione di stati, si formano gli… strati;
lasciando sedimentare il significato, che in ogni “caso” dà luogo e luce ad altre forme di analogia frattale espansa, magari (magari) leggermente più compless3 da auto decodificare, nel momento in cui… il codice utilizzato per scopi... di parte, va ad agire in te, rendendoti “te” e, dunque, dimenticando persino di accorgerti della compresenza del significato originale, fondamentale, portante e centrale, distribuit3, seppure “qua (così)”.