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Questo Spazio (Potenziale) Solido è a favore del “progresso”.
Il problema, tuttavia, sta nel fatto che “il progresso ‘qua così’ è nelle mani – intenzione – umane del Dominio”, il che rende perlomeno dubbio il progresso stesso (se confrontato con il valore assoluto ed universale della giustizia ad angolo giro, che non è e non ha alcuna prospettiva, essendo punto di sospensione).
Cui prodest (a chi giova), allora tutt3 ciò, se (se) non includi la compresenza Dominio, nella personalizzazione (caratterizzazione) del “qua (così)”?
Di fatto, sei in una mezza misura. In un nonnulla.
Nel “bel” mezzo di un deserto, di un oceano, di una foresta, di una prateria sconfinata, tra i monti impervi, lungo un’unica autostrada (via) che scambi per il “tuo” futuro.
In balia degli “elementi” e delle forze della “natura”.
“Il lavoro nobilita… e rende liberi”:
ma chi l’ha detto?
Un momento.
Non “chi” ha proferito per prim3 tale “concetto”. Di più:
chi l’ha detto che è… così.
Tu sei al singolare:
esisti al compresente (“ora”).
Eppure, basi la “tua” esistenza su ciò che “è già success3”.
Quindi, ti basi su un certo... successo (moda, tendenza, credo).
Certo. L’esistenza è “tua”, e non… tua, proprio per questo motivo.
Perché, succedi sempre “poi”:
automaticamente.
Cioè, sei (in) una conseguenza “misteriosa (nel senso che risulta insondabile, dato che non ricordi)”, che scambi per la tua vita, dato che l’alternativa sostanziale non sembra per nulla attirare la “tua” attenzione “qua (così)”.
Qualcun3 (chi?) e non “gli eventi passati”, ti hanno preparato il terreno calpestabile.
Tuttavia, assumi il passato come “storia (maestra)”, nonostante ogni libro di storia risenta della medesima “Regia (inconfessata)”.
“Ho dimostrato che determinati suoni possono entrare in risonanza con i nostri occhi…”.
Medicus
Tanto che puoi “non vedere nulla, ma avere ‘solo’ sensazioni”:
“Non vedo nulla. Ho solo una sensazione…”.
Medicus
La vista è sopravvalutata.
Del resto, in un mondo apparente…
Nella realtà che si manifesta “qua (così)”, piena zeppa di mistero che così tanto affascina e rende “magica (affascinante)” non la vita ma (ma) la sopravvivenza.
Non è, forse, così?
Tendi a rifuggire dalla troppa “luce”, dalla troppa “chiarezza”.
Da qualcosa che sembra alquanto banale per “te”.
Perché avere ogni risposta, dal momento in cui è più entusiasmante continuare a far finta di giocare, credendoci sempre più a fondo, tanto da dimenticare che si tratta di un giogo.
Tanto da immedesimarti con le sue regole, che non lesinano dolore, sofferenza, morte, disperazione, giustizia di parte, etc. per chiunque nell’AntiSistema.
“Quanto sarebbe scialbo e noioso questo mondo, senza il mistero…”.
Medicus