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“Non dirmi che hai preso i voti anche tu…
No. Mi limito a rapinare le banche…”.
Damnation
Il vantaggio del Dominio è costante.
Come è costante quella potenza che si limita a mantenere a “distanza di sicurezza” - ad almeno una “curva” di distacco o all’orizzonte degli eventi - tutt3 ciò che consegue.
Questo “vantaggio” potrebbe anche aumentare, ma (ma) se la situazione è sufficientemente sotto controllo, allora, non serve nemmeno sviluppare altra potenza.
In termini artificiali di “tempo”, si può intuire (calcolare) questa differenza, immaginando il Dominio che si auto colloca “a monte” di tutt3 “qua (così)”, per un periodo di almeno qualche decennio... in termini di “sviluppo, evoluzione, progresso, etc.” sociale.
Insomma, qualcosa che “è” ricordat3 dall’intenzione di/in un piano industriale (multinazionale mascherata da Stato; ad esempio, l'Arabia Saudita), lungimirante, ed il prodotto commercializzato “ora”, per l’utenza finale. Appunto:
qualche decennio di “distanza”.
E più aumenta la “dimensione (intenzione, piano, strategia, sogno, idea, etc.)” del complesso d’interesse “industriale, finanziario, speculativo”, tanto più aumenta la portata di tale marea avvolgente e coinvolgente, giurisdizionalmente, tutt3.
Non importa cosa tu sei/fai “ora”. Non importa come vivi.
Non importa nulla ad un simile potere in fase di espansione sempre più globale.
E, questione ancora maggiormente portante e centrale:
immagina questa “idea”, auto propagarsi per il (nel) mondo “qua” e trasformarlo progressivamente nella versione “così”, con “te” al suo di dentro.
Poi, immagina che tutt3 ciò “è già success3” e… che, dunque, ciò che continua a succedere ancora ed ancora ed ancora (ad immagine e somiglianza) è solamente il riflesso, l’eco, il feedback, la memoria (frattale espansa), la viralità, il funzionare, etc. di un simile grande movimento unico ed unicizzante, già avvenut3 “qua”, ad/in un certo “momento” della storia umana, planetaria, come ad esempio la teoria scientifica del Big Bang ricorda significativamente:
un grande, unico, centrale e portante
immenso “momento iniziale”
alias
“è già success3”
ed “ora” 1) ci sei perfettamente dentro e 2) continua a succedere (da “lì” l’apparente, ma fisica, ciclicità)…
“Quello che hai visto, non è avvenuto. Capito?...”.
Blade Runner 2049
Così, si spiega come continua a succedere, ciò che “è già success3”; come quell’eco che rimbomba assolutamente, rimbalzando per ogni dove, quando, come e perché.
Come... memoria.
La realtà manifesta “qua (così)”, è… una Rete, un fitto intreccio d’interesse gerarchizzato, alias, che discende da un unico costante, lungimirante, “perfetto”, grado di interesse.
Laddove, il Dominio, “è” compresenza singolare gerarchica immanifesta, giurisdizionale a livello planetario (strategia, intenzione, proiezione).
Di/in conseguenza di ciò, come credi che possa essere anche il relativo riflesso ambientale?
Appunto, questa “tua” realtà manifesta ad immagine e somiglianza (di Chi?).
Il soggetto è sottinteso.
Ça va sans dire:
va da sé (così è – anche - se - non – vi pare).
L’umanità risponde di conseguenza.
A “cosa”?
Alla propria sensibilizzazione, attraverso stimoli “ambientali” non naturali (infatti, la natura è già una risposta ambientale, un feedback “semina vento, raccoglierai tempesta” del funzionamento).
Per discernere e ricordare profondamente, è necessario azzerare alcune classificazioni, attraverso le quali, poi (e di conseguenza) ti ritrovi auto disinnescat3, se (se) sempre “qua (così)”.
Ad esempio, l’eliminazione della terminologia (separazione) “natura e artificialità”, permette di accorgerti che si tratta sempre di “creazione”.
Infatti, quando astrai tali concetti sino a livello “divino”, la creazione è chiaramente un artifizio di parte (“Dio”), alias, la natura “è” artificiale, essendo stata creata ad hoc o, meglio, ad immagine e somiglianza (appunto, un/il feedback ambientale).
Quindi, il tormentone “naturale” e/o “artificiale”, non esiste di fatto.
Semmai, puoi circostanziare che esiste riflesso e riflesso.