“Il segreto del successo è fare le cose comuni in un modo insolito…”.
John D. Rockefeller
“È più un segno che un frammento… un discendente. Un successore…
Qualcosa che hai visto prima?
Non proprio. Simile. Ma differente.
Pericoloso come prima?
Molto di più…”.
Zaffiro e Acciaio
Note come le “cose” s’intrecciano, le une alle altre.
Alle volte, tendi ad utilizzare il termine “sincronicità”.
Oppure, usi un paragone:
quello con l’attrazione (una sorta di magnetismo umano, basato sulla concentrazione di energia/intenzione).
In realtà, “qua, così”, nella sostanza, ti sei abituat3 a far riferimento, univocamente, a ciò che “ritrovi come disponibile (senza alcuna rielaborazione tua)”.
Ti sei mai domandat3, ad esempio, “come sarebbe il mondo manifesto, se la scienza non fosse deviata”?
Sì. Se tutt3 potesse, ancora, assumere una valenza altra (libera, sin dal livello originale), per forza di cose (conseguentemente) si manifesterebbe un altro tipo di realtà.
Senza, per/con questo, dover “ascendere”, scappare su un altro pianeta o fuggire in un’altra dimensione/universo…
Non per magia, super poteri o singolarità “elette”; ma, piuttosto, perché il reale potenziale lo ammette, ossia, lo prevede in sé:
è immaginabile, quindi (sempre).