mercoledì 23 marzo 2016

Fino alla fine, che non arriva mai.


 
Chi non muore, si rivede”. Questo vale solo per te, perché il Dominio non lo vedi ugualmente.
La “scusa” è sempre la stessa:
è nato prima l’uovo o la gallina?”.
Quindi, “non avendo, tu, una risposta esatta (e “riconosciuta ufficialmente dalla scienza deviata e dalle autorità”)” consegui in un loop, che chiami “realtà”.
  
La realtà è, però, questa:
  • senza un tuo orientamento esatto (la tua memoria, la tua esperienza pregressa)
  • dipendi, da ciò che ritrovi sempre in loco “qua, così”
  • la "portante" è, dunque... "l'esserci sempre".
Lo status quo è mancanza sostanziale di alternativa, tra le scelte che la “società” ti chiede di compiere. Scelte che, volente o nolente, devi “prendere”, una volta giunto/a in pre determinati punti della “tua” vita.
Qualcosa che accomuna la Massa e che, per questo, sembra anche costituire un “passo obbligato”. Ma non c’è nessun obbligo. Non esiste nessuna tappa, nessun dovere, nessun "obiettivo", nessuna legge divina che ti forza in tal modo.
Fai tutto da te. Convinto/a del contrario e... convinto/a dallo status quo.
Certo, sei sempre libero/a, di “non fare questo o quello” ma, in questo modo, a cosa ti esponi… quando tutti gli altri o la “gran parte”, invece, si adegua?
Ti esponi (rischi) al metterti in contrasto, anche se sei animato/a dalle migliori intenzioni.
  

martedì 22 marzo 2016

I droni della morte (parte 3)



Ritornare “indietro nel tempo”, serve per rendersi conto e, così, per mettere a fuoco (migliorare) le “cose”, ossia, la prospettiva… per mezzo della quale si inquadra la realtà manifesta.
Ora, tu, potrai obiettare che “non è possibile ritornare indietro”.
Vero?
Ne sei proprio certo/a?
 
Dunque. Ad esempio, quando trovi una vecchia copia di un quotidiano (nel quale è descritta, da una certa prospettiva, la “storia di quel determinato giorno”, seguendo una articolazione locale, nazionale, internazionale, scandita per punti cardinali, scelti come rappresentativi del processo “evolutivo, situazione per situazione”), a cosa “accedi, di fatto”?
Ad una vera e propria “macchina del tempo”.
Se ti identifichi col “viaggiare nel tempo”, ti accorgerai che, allora, “è proprio possibile”.
Cioè, se inquadri la situazione dalla prospettiva frattale espansa (tutto ha un significato “altro”, interconnesso al tutto, dettaglio per dettaglio, livello per livello), puoi riuscire a comprendere – quindi – quanto sia in realtà possibile “viaggiare a ritroso nel tempo”. Perché? Perché quella vecchia copia di giornale, che tieni distrattamente gettato in cantina (magari “perché può sempre servire… per incartare barattoli di conserva da regalare a Natale”), rappresenta proprio il potenziale di “ciò che puoi fare/essere/sei”.
Memoria frattale espansa = registro dati, “di tutto quello che è successo”.
  

lunedì 21 marzo 2016

La free energy de’ noantri (8) e “I droni della morte” (parte 2)


Non può andar bene… non saperlo?”.
Anesthesia
Rispondi “di tuo”, se ci riesci. Ti può “andar bene”? Che ne dici? Che ne pensi? Ti senti affine a quel Cypher di Matrix?
L'ignoranza è un bene...”.
Cypher
Liberati? Questa la chiami libertà? Fare solo quello che lui mi dice di fare. Se dovessi scegliere fra questo e Matrix, bè... sceglierei Matrix...”.
Cypher
La “liberazione, ‘qua così’” è sempre di parte.
C’è sempre interesse, al di sotto (o al di sopra). C’è anche un detto “cadere dalla pentola nella brace”. Qualcosa che ti “ammonisce” a far luce, a non dipendere, a credere in te stesso/a. Quale liberazione può esistere, quando non credi nemmeno di essere in “gabbia”?
- Io non voglio ricordare niente. Niente. Sono stato chiaro? E voglio essere ricco. Non so, una persona importante. Un grande attore.
- Tutto quello che desidera, signor Reagan.
- D'accordo. Riportate il mio corpo alla centrale, reinseritemi dentro Matrix e vi dirò tutto quello che volete…
Cypher
Fra il tempo in cui l'oceano inghiottì l'Atlantide e il sorgere dei figli di Aryas, vi fu un'era aldilà di ogni immaginazione. L'era in cui…”.
Conan il barbaro
Che cosa ne è stato della tua “memoria”?
Quale trauma/trama te la “portata via”?
Sei abituato/a a credere che il “tuo” inconscio “veli il passato, per il tuo bene”, per farti dimenticare un episodio troppo brutto per essere vero. Ma… se “ora” non ricordi il motivo per il quale “vivi in un modo ed in un mondo simile”, allora:
  • come puoi riuscire a scegliere, anche prendendo in causa l’alternativa sostanziale”?
È doloroso il ricordare tutto? Ed il “non ricordare la pietra angolare del ‘tuo destino’, come può essere”?