venerdì 15 gennaio 2016

Allo stesso tempo.


 
Bankitalia: a novembre debito pubblico stabile a 2.211 mld
Link
Lei è un aquilone che volteggia in un uragano, signor Bond…”.
Spectre
Può, un aquilone, volteggiare di “moto proprio” mentre è in un uragano?
Sì, se riesci a concepire il significato più profondo, relativo alla breve, incisiva, espressione:
allo stesso tempo.
Se, infatti – allo stesso tempo – l’aquilone vola secondo un proprio “piano di volo (centralità sovrana)” e si trova nell’ambito di un uragano, allora, non è la stessa cosa dell’esserne, anche, in balia.
In realtà, è come indossare un abito, una protezione naturale, una corazza, etc. (il rimanere/essere nel proprio centro centrale).
È come volare in un aereo, piuttosto che improvvisandosi in volo.
Dentro ad un aereo (alveolo), la protezione aumenta, così come… se indossi una maglia indeformabile, ogni colpo ricevuto viene "assorbito"…
La centralità è portante (la “protezione” è conseguente, poiché inerziale).
Ciò, si ritraduce in un atteggiamento vero e proprio, concreto, sostanziale:
avere le idee chiare” (anche senza avere il quadro complessivo della situazione, nel quale si è… ma, che non “sfinisce”).
In SPS sta emergendo questa modalità del… ricercare? No. Del ritrovare o, per meglio indicare la situazione, dell’esplorare.
Qualcosa che non ha ancora “la risposta”.
Qualcosa che è, però, in uno stato avanzato di approfondimento del tema proprio, in quello altrui. Altrui, poichélo status quo ha un padrone unico, il Dominio… che non sei tu e non è nessuno, pur essendo tutti.
Ma, attenzione:
la particella indicativa “tutti”, è una personalità non fisica – coincidente con quella fisica di tutti - adottata ad hoc – dal Dominio stesso – al fine di costituire ciò che, più da vicino, puoi capire allorquando accade che una società fallisce e che la stessa viene “salvata”, dividendola in due:
una parte “buona” ed una “cattiva”.
In quella buona finisce “la continuazione del business (impunito)”. In quella cattiva finisce “il debito (punizione)”.
La parte “cattiva/bad” diventa un affare di tutti (lavoro, sacrificio). La parte “buona/good (non è curioso che 'God' sia 'Dio'?) ” rimane quella che è sempre stata:
un affare per i pochi (perpetuazione, inosservanza, padronanza)…
Ebbene, come ti puoi “muovere” in un simile contesto (uragano), se ne sei completamente soggiogato?
 

giovedì 14 gennaio 2016

Brilla. Accorgiti. Ed è solo… l’inizio.

 
Un... grande abbraccio.
Borsa Tokyo in forte calo su petrolio e timori crescita
Link
La “crescita” che cosa è? Crescere, significa “avere una tendenza orientata verso un punto comune, ‘positivo’, di arrivo”. Un arrivo che è, un obiettivo al quale non arrivi mai, però.
Perché, la crescita, per essere sostenibile “qua, così”, deve esserci sempre (non si può mai fermare, pena… la decaduta irreversibile, visto che “sottinteso alla crescita, ormai, c’è tutto un giro di interessi in leva, che rendono la crescita marginale – in quanto a utile – ma, al tempo stesso, assolutamente necessaria per continuare a sfruttarne l’effetto indotto, il "campo sul/nel quale continuare a... giocare).
Devi, quindi, “crescere sempre”.
E, tanto più alta è stata la crescita dell’anno scorso e del passato, tanto più alta dovrà essere il prossimo tasso di crescita, perché le “previsioni degli esperti (sulle aspettative dei “grandi investitori”) sono fortemente orientate verso un guadagno continuo e significativo in termini di “ritorno sul capitale investito”:
una “malattia”, dunque.
Tanto vai (più) su, tanto rischi di farti male, se e quando dovrai venire giù, perché “gli interessi in leva” renderanno la discesa una caduta.
Qualcosa che, comunque, “chi progetta tutto ciò, ed i relativi livelli gerarchici di collaborazione indotta, inconscia e automatica”, ha già previsto di sfruttare (del “maiale” non si butta via niente).

Romanticismo ad ogni "costo".
Si dice che “un trend, per essere solido, deve svilupparsi a zig-zag crescenti”. Un po’ l’andatura di una serpe (con tutto il rispetto per l’animale, osserva la simbologia frattale espansa).
   

mercoledì 13 gennaio 2016

Sperare e disperare, fissa lo status quo.


 
Ci sono “aspetti storici”, appartenenti ad un passato già disinnescato (vista la estrema lontananza dal presente, nel quale lo status quo ha sufficientemente camuffato se stesso da “nuovo”, per risultare ormai apparentemente altra cosa, rispetto a ciò che l’analisi logica del passato denuncia apertamente) e che, proprio per questo, possono emergere per passare in rassegna (pubblica sfilata) al “tuo” giudizio, previo passaggio e trattamento per “mano critica, censoria e preventiva, altrui”.
Questi “aspetti storici” ti sembrano sempre legati ad “altri tempi”, ormai superati da quell’onda di “progresso, sviluppo e civiltà”, che riconosci al presente (la stessa cosa che è sempre accaduta, anche quando – un esempio – venne adottata la modalità della tortura e della morte violenta in pubblico, durante l’intero periodo della “santa inquisizione”).
E questo tuo gongolare, relativamente allo “stato dell’attualità che ti amministra perché ci sei completamente dentro, poiché riverso/a dentro”, non è altro che il poter osservare – finalmente libero/a da ostacoli, molto spesso, “ufficiali (segreto di stato)” – qualcosa che regolarmente si è abbattuto sulla società intera, per diverse decine se noncentinaia di anni, senza che la Massa potesse esprimersi sulla relativa liceità (giustizia sostanziale), visto che non è mai stata, la Massa, a decidere di “propria sponte”.
Finalmente, quando non può più “fare male allo status quo”, emerge un intero processo storico deviato (sempre senza apparato “radicale”, ovvio. Come l’erba gramigna, strappata bruscamente dalla terra, senza accorgersi che “l’erba non finisce con l’erba apparente stessa, ma prosegue non vista sotto alla coltre della terra”). 
 
Ormai va di moda. No? Ti dicono “tutto” relativamente a… E te lo dicono in grande e sfrontata differita, quando ormai non esiste più la generazione che ha vissuto quella “esperienza”. Un “ritardo” che sta diventando sempre più “piccolo”, tuttavia, visto che di tanto in tanto emergono “scandali abbastanza recenti (come quello relativo al Vaticano, ad esempio)”.
Una svolta nella prassi, che non nega quella principale (il grande ritardo post disinnesco/reset: ciò che è già successo), che rientra nel più generico ambito del “grande numero di frecce al proprio arco”. Una strategia o, meglio, una variazione sul tema
Una sfumatura. L’ennesimo dubbio instillato dentro, visto che agli scandali "ti ci puoi addirittura… abituare (altra strategia)".