martedì 15 aprile 2014

Il richiamo Animico ed il Pilota.


 
La nuova carta, la mia carta, rappresenta in modo egualitario tutti i paesi della Terra.
Arno Peters

- Che stelle sono? Non conosco questa costellazione.
- Non sono stelle… Sono lucciole. Devi fare piano. Se no, si spaventano e non brillano più. Quando mi manca il cielo, vengo qui…

The Host
Quanto, il proprio modo di “vedere”, modifica la realtà? E, dunque, che cos’è la realtà, dal momento in cui esiste ed esisterà sempre un "essere" in grado di osservare a proprio modo la… realtà ed... imporla agli altri?
 
Ancora una volta si è alle prese con un – apparente – circuito a loop.

L’attuale versione del firmware mentale (ri)sente di un imprinting chiaramente “chiuso in se stesso”. Questa traccia frattale è utile al fine di comprendere “quanto si sia chiusi entro se stessi, il che significa contemporaneamente che il gradiente di chiusura è dunque relativo e spalmabile all’intera realtà, percepita come unica e senza alternativa”…
Il mito della caverna, di Platone, rende molto bene questo “senso”, che SPS trova quotidianamente il modo di portare ad emersione, al fine di mantenere centrale quella prospettiva, in grado di (ri)attivare quelle parti di “software” spentesi, in seguito all’aderenza totale verso il paradigma 3d auto intrattenente.
Che cosa pensi a proposito dell’Anima? Certamente il tuo modo di “vedere ed immaginare” risente della modalità standard che, oggi, pensi di avere a disposizione come unica chance, nonché “lente” per l’inquadratura del tutto che ti circonda.

Ebbene, nonostante l’opera successiva, citata, sia ancora umana e, dunque, rientrante nello stesso loop che ti vincola, questo modo di espandere la modalità percettiva dell’intorno umano, è molto utile per giungere a comprendere che:
tutto ciò che ti convince attualmente è sempre e solo una versione alla moda, del più ampio significato che esiste, al di là di tutta quella serie di convenzioni, che tendono a mantenerti stabile nel proprio vortice, attorno ad un centro che, evidentemente, non è il tuo… anche se a girare sei tu!
 

lunedì 14 aprile 2014

La prospettiva ridefinisce il proprio "cielo".


 
La “visione di parte”, frutto di un attaccamento egoico o d’interesse, prevale usualmente in questa realtà affiorata alla superficie dei sensi e del senso umano.
La prospettiva attraverso la quale si inquadra il tutto si è (è stata) livellata ad un strato di piattume tale, da poter considerare le immagini dell’Universo come facenti parte di una “pellicola” disposta come scenario di (s)fondo, per quello che l’occhio umano crede, dunque, di vedere.

La “lontananza” gioca brutti scherzi alla prospettiva e, sulla Terra 3d attuale, l’individuo è lontanissimo da quel livello di consapevolezza tale da riportare il ragionamento multi prospettico al proprio posto di guida del “complesso umano”…
L’errore di parallasse in gioco, crea effetti illusori che (ri)dipingono ogni lacuna, in "vuoto magico" (Big Bang, atomo, etc.) dal quale è nato tutto ciò che oggi viene considerato “naturale”.
Un “artifizio” ha preso il posto della certezza derivante dall’autentica posizione dell’Essere Umano, quando “è” ed “ha” di conseguenza.
Attualmente, invece, l’individuo “ha”... come conseguenza del “non è”.

L’avere, polarizzato di negativo (non essere), sorregge un insieme di infrastrutture, evidentemente caricate di negativo. È come avere implementato in sé, una porta invertente del proprio segnale, che continua ad essere “positivo” ma risulta sempre in uscita “negativo” (l'inversione è relativa all'umano - dall'interno verso l'esterno - anche se il meccanismo percepito frattalmente a livello scientifico, è inerente ad una inversione che avviene dall'esterno verso l'interno.
Infatti, il Nucleo Primo è "esterno" rispetto al singolo individuo).
Ovvio, una simile visione, è auto costruita in maniera tale da orientare i concetti espressi, attraverso e secondo la fruizione logica, lessicale e convenzionale dell’interfaccia del linguaggio, così come è attualmente utilizzato in questa fase della storia deviata.
 

venerdì 11 aprile 2014

Per uscire serve un "cavallo di Troia".



Il "Libro dei Morti"... descrive un cammino.
Benché l’umanità fosse tornata allo stato selvaggio, tuttavia, durante questi anni bui, la civilizzazione non sparì del tutto. In alcuni posti isolati della superficie del globo, piccoli gruppi di uomini e di donne, immersi nelle tenebre infernali dello stato selvaggio, lottavano per non lasciare morire la conoscenza, per non lasciare che la debole fiamma dell’intelligenza umana si spegnesse…
Tuesday Lobsang Rampa
“Momenti” come questi non sono certamente mancati nel corso della storia umana.
“Momenti” altamente idonei al fine di prendere il controllo della situazione a livello globale (Carpe Diem).
Proprio ciò che è avvenuto e che ha (ri)configurato il sistema sociale planetario umano, dopo l’ultimo grande sconvolgimento della Terra 3d (idealmente separato da “oggi”, dalla paratia stagna dell’ultima grande glaciazione). Provocare un cataclisma “naturale” è il modo perfetto per cancellare tutto ciò che “è venuto prima”, preservando selettivamente tutto ciò che "verrà dopo".
A livello frattale, lo possiamo tranquillamente desumere dall’instaurazione dell’anno “zero” a partire dalla nascita di Gesù. 
Ogni tanto avviene un "reset" a cui segue un "restore" (loop).
Nella notazione degli storici del calendario gregoriano l'anno 0 dell'era cristiana non esiste, passando direttamente dall'anno 1 avanti Cristo all'anno 1 dopo Cristo:
infatti il numero 0 venne introdotto in Europa solo dal 1202.
Esistono tuttavia altre notazioni come quella degli astronomi, che prevedono l'anno 0 per indicare l'anno 1 a.C. degli storici…
Link
  • pensa a quale grado di “accuratezza” sia stato riservato alla “conta storica
  • pensa a quale grado di approssimazione tu sia esposto
  • pensa a quale grado convenzionale e proveniente non certamente da te, tu sia esposto.
La storia è stata deviata, adattando appositamente un Tempo artificiale di provenienza “altra”.