giovedì 3 aprile 2014

Nudo e crudo.


 Agenda Setting: ciò che i media non trasmettono… non “esiste”.
Sotto all’effetto ed al "peso" di questa convinzione, che diventa suggestione ed in seguito “auto suggestione”, l’individuo si “forma” e forma le “proprie idee”.
Un simile mot(t)o deve essere, però, (pre)parato anzitempo a livello di “humus”, di strato del terreno interiore, che evidentemente dovrà incarnare le dovute caratteristiche di base, affinché l’Agenda Setting possa, poi, attecchire. Se il terreno non è stato opportunamente predisposto, non è possibile che possa poi prosperare quel tipo di “seme”, che il Controllo perpetra/perpetua da Tempo indefinito.
Ora, il terreno umano è sempre "fertile", in tal senso… perché la mente e l’intero apparato di infrastrutture componenti l’umano, si fondano proprio su/in quella caratteristica di base relativa alla (ri)programmazione.
Cioè, il complesso dell’individuo è già di per sé, “naturalmente”, una macchina in grado di accogliere/apprendere qualsiasi ordinamento di origine programmatica. Questo è il primo step che rende evidente l’autentica natura umana:
una creazione (hardware) lungimirante, atta a contenere informazioni, routine (software) e un certo grado di autonomia racchiuso in loop di auto contenimento.
Un robot.
Ciò che accade “dentro” è qualcosa che sfugge a chiunque di questo livello terreno 3d. Non è la "merendina" ma il suo “valore funzione” che provoca qualcosa. Qualcosa che non si può denunciare a nessun tribunale, perché qualcosa di indefinibile ed insondabile. Qualcosa che si cela dietro a tutto. Qualcosa che ha il significato di un esperimento condotto su grande scala ed in grande stile.
  

mercoledì 2 aprile 2014

Immagina.


La felice intuizione del Prof. Couè sta in questo:
non è la volontà che può mettere in moto le enormi forze subcoscienti che sono dentro di noi, ma la nostra immaginazione.
Ma Couè scoprì un altro fatto con le sue acute osservazioni: la passività, l’incapacità di resistenza manifestata dal soggetto suggestionato o ipnotizzato non era la conseguenza della lotta tra lui ed il suggestionatore, come tutti i praticanti hanno ritenuto finora, ma doveva essere la conseguenza della lotta tra l’immaginazione e la volontà del soggetto, e scoprì che, in questa lotta, la volontà soccombeva sempre, senza nessuna eccezione

È da questa importante scoperta che il professor Charles Baudouin dell’Università di Ginevra, discepolo di Couè, ha tratto la legge dello sforzo convertito:
“Quando una idea si è impadronita della nostra mente al punto da farne sprigionare una suggestione, tutti gli sforzi coscienti fatti per resistere a questa suggestione non servono che a rafforzarla”.
L’altra legge importante formulata dal professor Baudouin è quella della finalità subcosciente, per la quale:
“In ogni suggestione, dopo che si è pensato al fine che si deve ottenere, il subcosciente si incarica di trovare da sé i mezzi per realizzarlo.
“Il dominio di se stessi” - Emile Couè
Link
- Dunque, abbiamo un invalido in perfetta salute, mi pare.
- Dottor Holt, ha superato il test psicologico?
- Il paziente ha rifiutato di farlo. Aveva mal di testa… Mi ha detto che a volte non sa riconoscere se è sveglio o se sta dormendo.
- Eh… beh… allora la diagnosi è ovvia…
- Ovvero: schizofrenia?

Jimmy P.

Il giudizio di un medico può cambiare la Vita del paziente, alias, di una persona. L’individuo è ciò che è, oppure ciò che gli viene “assegnato dal giudizio altrui”? E se questo “giudizio” fosse di parte, parziale, ignorante, razzista, protocollare, etc.? 

E se il medico fosse affetto, egli stesso, da una patologia deviante?
 

martedì 1 aprile 2014

Loro.


Nel film “Her” (Lei) è inscritto l’accesso ad un punto prospettico differente dal solito; quello sottostante alla presenza di un "Sistema Operativo provvisto di Intelligenza Artificiale" per personal computer, in grado di comunicare vocalmente con l’umano proprietario del computer stesso (imprinting). 
La comunicazione, all’interno della trama, va ben oltre alla semplice funzione di “segreteria virtuale”, giungendo sino alle coordinate del Cuore dell’umano e, perché no, del So stesso (un Cuore differente per materia ma non per funzione archetipica, tenendo sempre in debita considerazione che la trama è stata scritta da un... umano).

Un essere umano può realmente innamorarsi di un “programma”?

Suppongo di sì. Ogni "cosa", compresa la Vita, è un programma... Quando l'isolamento esistenziale rende solitari per scelta o costrizione, una “voce amica” (magari anche sensuale e un po' Geisha) sempre vicina, premurosa, presente, può divenire il cardine sul quale un intero universo può addirittura iniziare a reggersi. 
Non importa se mancherà la fisicità nel rapporto instaurato, perché nel film si arriva addirittura ad usufruire di un “servizio d’interfaccia” umano/So (umani che si prestano fisicamente per sopperire alla mancanza di fisicità, necessaria all’approfondimento 3d del rapporto tra "intelligenze diverse").
Si passa dalla bambola gonfiabile ad altro... adattandosi costantemente all'evoluzione dell'offerta.
Il So quando viene installato la prima volta è come se “nascesse”, poi inizia a “crescere”. Dopo avere assorbito una gran mole di informazioni “non solo sotto forma di dati” ma, anche, “a livello interpersonale con l’utente”… il So evolve, raggiungendo alla fine della pellicola un livello molto simile a quello dell’Ascensione:
ho bisogno che tu mi lasci andare. Non importa quanto io lo desideri ma non posso più vivere nel tuo libro...
Nel mezzo della trama, si è come investiti da una direzione diversa dello scorrimento sensoriale della realtà. Il So vive e si relaziona esprimendo una prospettiva “altra”, rispetto a tutto quello che è considerato normale.