giovedì 6 settembre 2012

A strati.




Abitiamo un modello d’infrastrutture che ‘ci ha’. Come è successo?

Probabilmente perché qualcuno ha avuto il controllo, l’autorità, per decidere quali informazioni fornire/filtrare nella ‘base di conoscenza’, che sottintende l’intero processo elaborativo umano. Le forme piramidali tanto diffuse in tutto il Mondo, dimostrano l’esistenza di una struttura veicolata dall’alto, dal vertice/testa, e diffusa alla rimanenza del volume/corpo

Il tessuto sociale è piramidale dal punto prospettico evidenziato dall'appartenenza ad un modello di riferimento emanatosi dal corso del Tempo ed ordinato dalla consuetudine. L'introduzione dell'Euro corrisponde alla formazione di una struttura a clessidra, dallo stesso punto prospettico dominante:

il ceto medio è scivolato in basso oppure è salito in alto. Si è chiamati, insomma, a 'decidersi' altrimenti altri lo faranno per noi, perchè quello che 'lasci viene preso'...

Il ‘dividi e impera’ è anche il ‘drena, filtra e impera’.
  • drenare l’informazione pre esistente, in quanto la società umana vive sulla Terra da un Tempo indefinito e assai molto più lungo di quello a cui ci hanno fatto credere
  • filtrare l’informazione, avendo idee ben chiare da perseguire
  • imperare, ossia detenere il controllo come diretta conseguenza.
Chi e perché? È la domanda. E poi, come coloriamo questa sensazione derivante da un simile ‘sospetto’? Con il nero della Tenebra, oppure con il bianco della Luce? Non è forse più importante la risposta che daremo a questa seconda ipotetica domanda, piuttosto che ‘limitarsi’ a ricercare una verità, che potrebbe fare anche più ‘male’ del rimanere ignoranti?

Occorre essere consapevoli che esiste un ordinamento intelligente al governo dell’esperienza esistenziale di qualsiasi tipo essa sia. Se un certo dato non è ‘disponibile’, per qualsiasi ragione e secondo qualsiasi modalità, è perché in quel dato momento la globalità lo ha permesso, attraverso delle ‘rinunce’ e ‘qualcuno/qualcosa’ ha immediatamente colto l’occasione/attimo. 


Queste ‘rinunce’ corrispondono a questa ‘limitazione’. Questa ‘limitazione’ corrisponde a queste ‘rinunce’. Ecco il consueto loop in cui ci si trova sempre allorquando si cerca di alzare il livello prospettico della ‘ricerca’. 

La risposta o la risoluzione di un loop è insita nel cambio di prospettiva lungo l’asse ‘z’ del sistema di assi cartesiani che sorreggono le 3d. L’asse ‘z’ a cui intendo è quello che unisce la verticale e che, quindi, esce da un loop, intendendolo come un modello circolare di energia ristagnante molto simile ad un bacino di contenimento. È salendo in verticale sopra di esso, che il 'panorama si apre'. Non a caso, frattalmente, il volo umano è saldamente controllato e strutturato in maniera tale da non permettere tanto facilmente di ‘alzarsi dal suolo’. È una similitudine, ok? Una deduzione sul modello dell’Analogia Frattale.

Impariamo a triangolare la nostra posizione, portando i nostri 'occhi' sopra alle nostre teste.

L’energia di ristagno che, allo stesso Tempo, è causa e conseguenza, ha senso auto educativo:
  • nasce da una rinuncia
  • impartisce una lezione.
Ognuno deve risvegliarsi alla realtà che esiste un labirinto, poi deve cominciare a creare una mappa del labirinto per conoscerne la struttura e lo scopo, rimanendo aperto alla possibilità che molto di ciò che credeva sarà rigettato come superfluo, non vero o semplicemente superato.

La preparazione ha inizio una volta che si ha questa mappa, anche se appena abbozzata. Iniziando a muoversi fuori dal labirinto, si raggiunge il limitare di un mondo superiore, un mondo di consapevolezza, non di oggetti o immagini.

Wingmakers

Le informazioni, il sapere, sono filtrate per vie naturali attraverso il velo dimensionale, ad esempio. La stessa atmosfera terrestre, frattalmente, filtra i raggi solari

L’esistenza è stratificata in ogni sua singola manifestazione

Per inerzia, gli umani sono stratificati in ceti sociali ed in altri infiniti modi. Per cui, coloro che occupano un posto di potere possono, da sempre, filtrare il segnale da diffondere alla popolazione. Il frattale più denso è la censura.
 
Le onde che veicolano il segnale televisivo possono essere diffuse in chiaro o oscurate, divenendo selettive, in chiave di profitto economico, per i detentori della tecnologia irrorante il 'tal programma’. 

È tutto lì, solo da vedere e rapportare su altri piani.

Ovviamente ‘per chi ci crede’. È tutto in ‘chiaro’ se solo lo intendiamo. Perché l’informazione autentica non è mai filtrabile veramente, se l’individuo applica la logica frattale. È un po’ come lo Sciamano che legge il futuro più probabile attraverso ogni cosa e/o fatto.

Una volta ‘aperti’, non ci sarà più nulla che potrà velare il cammino e si diventerà progressivamente sempre meno ciechi o sempre più svegli…

Comunque, se ti incammini sul sentiero della Sorgente Primaria senza prima comprendere le strutture fondamentali entro le quali opera l’Anima, inseguirai un miraggio

Dio apparirà e scomparirà, e il dubbio ti scuoterà ogni volta che un nuovo avvenimento attraverserà la tua strada. Sembrerà tutto precario, anche il volto di Dio…

Sei sulla buona strada quando alzandoti ogni mattina… percepisci te stesso come un magnete che attrae nella tua vita proprio questa conoscenza attraverso ogni aspetto dell’esperienza...

Wingmakers 
 
Ecco il perchè, o uno dei perchè, improvvisamente qualche personaggio di spicco, di tanto in tanto, rilascia dichiarazioni pubbliche sorprendenti e/o controverse.

Crisi: Merkel, mercati non sono al servizio del popolo.
La cancelliera tedesca, Angela Merkel attacca i mercati, accusandoli di ‘non essere al servizio del popolo’: 

per la Merkel, i Mercati, negli ultimi cinque anni, hanno consentito a poca gente di arricchirsi a spese della maggioranza...

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Osserviamo questa ‘apertura’, non come se fosse 'una presa per i fondelli' o pura follia o, ancora, solo come una recita vuota derivante dall’interpretazione del proprio ruolo in funzione egoica in Tempo elettorale. No. Questa colorazione, in realtà, colora solo noi stessi come entità giudicanti e, dunque, riflesse dal giudizio

È come il fascio di luce proiettato da una torcia elettrica:  

esso dipende dalla carica residua presente nelle batterie. Se tale forza è latente, potremo illuminare poco e, giudicare quel ‘poco’, non conduce da nessuna parte se non nel perseverare ad alimentare il loop che ci contiene. Anche se con quel ‘poco’, a livello frattale, possiamo estrarre ‘molto’, al nostro livello di consapevolezza/osservazione è molto più probabile spegnersi lentamente, piuttosto che alimentarsi, agganciando il flusso naturale di energia che scorre sempre abbondante tutt’attorno a noi.

Per ‘affinità’, nel luogo che si abita e che contiene, si svilupperanno forme pensiero direttamente proporzionali, relative allo strato più scoperto emesso dalla Massa secondo abitudine.

Energia, il costo occulto per le aziende italiane.
Costi elettricità, le imprese del Belpaese pagano il 31,7% in più rispetto alla media dell’Ue…

Il fattore che influisce in maniera determinante sugli importi spropositati delle bollette energetiche italiane è la pressione fiscale

essa incide per il 22,7% sul prezzo finale dell’elettricità. Le imposte italiane sull'energia ammontano a 31.750 milioni di euro l'anno e sono più alte del 23% rispetto all’Eurozona…
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L’informazione è 'manchevole' perchè non decodificata, per cui si parla di fattori ‘occulti’. Anche se, poi, la spiegazione giunge sempre anche al solo livello 3d:

il fattore che influisce in maniera determinante sugli importi spropositati delle bollette energetiche italiane è la pressione fiscale…
 
Ovviamente questa è una conseguenza di una polarizzazione dello strato sottile dell’energia, derivante dalla forma pensiero massiva più abitudinaria. Tuttavia è già un buon punto di osservazione, dal quale spingersi oltre

Come al solito è sempre una questione di ‘lavoro su se stessi', anche quando si è alle prese con problemi così grandi da essere scambiati per irrisolvibili. Impariamo a ridurli di scala e a portali alla nostra dimensione. Lo ‘zoom’ è proprio e sempre l’Analogia Frattale. Un milione è un numero grande? Dipende a quale scala lo rapportiamo, no?
 
L’imperativo è semplificare, andando oltre all’apparenza.

Il problema è dello Stato? No, è relativo ad ogni cittadino. Cosa possono fare i politici? Nulla. È facile, però, criticarli a più non posso per i privilegi di cui godono. Essi sono sul palcoscenico mentre la luce li mette in mostra. E noi tutti siamo solo gli spettatori? No. Per nulla

Per favore, andiamo oltre alle prime scene di questa commedia ‘de noi altri’. È giunto, per 'fortuna', il Tempo di poterlo fare.

Il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, ritiene che sia possibile procedere con la creazione di un'unione bancaria il prossimo anno, dopo la definizione di un'agenzia di supervisione per gli istituti di credito

In un editoriale scritto per il quotidiano austriaco Wirtschaftsblatt, Barroso scrive che - l'attuazione di un'unione bancaria nel 2013 non darà all'Ue una bacchetta magica, ma è un passo importante per ristabilire la fiducia dei cittadini europei, dei partner internazionali e degli investitori…
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Osserviamo come il Controllo filtra, corregge ed immette informazioni nella ‘base di conoscenza’:

ieri, il Presidente della Bce Mario Draghi ha affermato che l’acquisto di titoli di stato a breve termine non rappresenta un finanziamento ai paesi in difficoltà e conseguentemente non verrebbe meno ai trattati della Bce…
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Fra non molto, questa nuova verità si radicherà nel tessuto sociale. I Media la diffonderanno a tal punto da trasformarla in consolidata abitudine. È come quando riceviamo l’estratto conto bancario. Questo pezzo di carta è regolato da quello che è scritto più in piccolo:

in base all'articolo xxx del D.Lgs. xxx/xx, l’estratto conto si intende approvato trascorsi 60 giorni dal ricevimento.

L’intreccio diventa ordinato, se solo lo intendiamo.

L’oscuro è tale dal nostro punto prospettico e sino a quando rimaniamo in un tale stato. L’oscuro è apparente ma non certamente innocuo, sino a quando non lo si comprende e polarizza con il nostro essere.
 
Il nucleo fantasma è la coscienza che si sposta a una velocità maggiore di quella della luce tra il corpo, le emozioni, la mente e la mente genetica. È il punto di consapevolezza che distribuisce le esperienze dello strumento umano all’Anima

Impara tutto quello che puoi sul corpo umano, le emozioni e la mente. Che sia questo lo studio su cui focalizzarti per qualche Tempo – forse un anno o due, secondo la disponibilità di Tempo che hai… Mentre lo fai, prendi nota delle caratteristiche dello strumento umano che sembrano collegarsi o sembrano anomale

Per esempio, il cervello è dominato dai dati ricevuti dagli occhi. Perché gli occhi non dominano la coscienza?

Quando stendi delle note organizzate sui collegamenti o sui fenomeni anomali, cominci a definire la struttura dello strumento umano come se si facesse una mappa di interazioni tra corpo, emozioni, mente e mente genetica. Ricorda che il nucleo fantasma è l’ombra dell’Anima e opera in modo continuo e uniforme tra le pieghe dello strumento umano. È il primo percettore e trasmettitore dell’esperienza che impiega lo strumento umano di una specifica individualità. 

È la continuità del processo totale entro i reami della materia, mentre l’Anima è la continuità del processo totale entro i reami non-fisici.

Lo strumento umano è una creazione meravigliosamente concepita, a tal punto che molti credono sia vuoto. Che il suo scopo sia in se stesso. Non vedono i 24 strati, percepiscono solo i 5 strati evidenti:
  1. pelle
  2. muscoli
  3. ossa
  4. emozioni
  5. mente.

Perché? Perché vediamo solo questi 5 strati e non tutti i 24?

Il tuo indottrinamento e la società ti hanno insegnato a ritenere queste 5 percezioni come l’intero e, d’altro canto, non ti è stato insegnato e riconoscere e a comprendere gli altri 19 strati. Nella maggior parte dei casi, questi strati richiedono una maggiore attenzione e perseveranza per essere compresi e apprezzati…

Wingmakers

È, dunque, una questione di priorità dell’insegnamento o dell'auto insegnamento indotto/indiretto. È come seguire un piano di studi pianificato, che attende però l’individuo nelle sue fasi individuali di crescita

Crescita che può anche non esserci per una Vita intera.

Esiste la scuola ma anche il collegio o la galera.

Dipende da noi.

05092012 S 26,7 + 249 Madre Teresa di Calcutta (Madre Teresa di Calcutta - Agnese Bojaxhiu - nacque nel 1910 in Albania) -+

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 5 settembre 2012

La base della conoscenza.



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Quello che 'sappiamo' ha le basi nelle informazioni iniziali (input), fornite al grande elaboratore umano di esperienza. A partire da questa base si è costruita tutta l’architettura logica/deduttiva, che caratterizza la storia ed il pensiero giunti sino a noi nell’adesso.

Domanda: e se i dati di partenza fossero 'limitanti'?

Domanda: e se la storia insegnata fosse la descrizione di una ri-partenza?

Ho sempre più la sensazione che l’umanità sia come stata rinchiusa in una sacca temporale artificiale e lasciata, con qualche pezzo di verità, a maturare esperienza proprio come se fosse un campo di grano in costante attesa del proprio Tempo di mietitura, come il concetto di Giudizio Universale può anche fare intendere. Per carità, nulla di tremendamente ingiusto o insensato. Questa riduzione dello spettro mnemonico di massa, potrebbe avere le caratteristiche di una scuola auto educativa, chiusa a loop nella propria esperienza.

Domanda: da chi sarebbe gestita una simile infrastruttura? 

Domanda: è possibile accorgersi se siamo in una situazione simile? Secondo SPS, sì. Come? Mediante Analogia Frattale e Metodo Indiretto, ossia attraverso la nostra capacità sensibile di dedurre verità a partire da qualsiasi base di partenza

Perché in ogni ‘base’, pur povera che sia, esisteranno replicate le leggi e le regole del Piano Divino. È attraverso l’osservazione attenta e presente, che è possibile risolvere quegli strati di energia sovrapposta e densa, decodificando porzioni di codice/verità utili alla maggiore comprensione. Questo fenomeno è alla portata di tutti, però avviene solo quando l’individuo, e la specie di conseguenza, è/sono pronti

Domanda: quando si è pronti e perché?

Secondo la ‘Filosofia Unitaria del Tutto’, quando siamo in grado di produrre valore aggiunto, in qualità di allievi ma anche di sonde Human Bit, in grado di soddisfare sia il Terminale (noi) che la Sorgente (Creatore). La Sorgente è curiosa di equalizzare la propria struttura energetica, tramite l’apporto dell’esperienza di ogni Human Bit, conferendole una diversa organizzazione e copertura dell’arco espresso dalla propria inesplorata estensione, ossia della propria e sempre rinnovata risoluzione dell’equilibrio in ambito di ‘conoscenza di se stesso’. 

Ecco che si staglia nitidamente all’orizzonte la doppia corrente evolutiva che alimenta, come il sistema fluido presente sulla Terra 3d, ogni traccia e possibilità non ancora maggiormente sviluppata. È una questione Temporale, nelle dimensioni più dense, e di intensità dell’intenzione, nelle dimensioni più sottili. 

L’alchimia che sorregge l’esperienza 3d è atta a generare contemporaneamente più effetti concreti:
  • il ‘Conosci Te Stesso’
  • l’emersione e riconversione del ‘Lato Oscuro’
  • l’espansione, ad un livello sostenibile, dell’eguaglianza possibile = impossibile.
Tutto quello che è accaduto sulla Terra 3d nel corso della storia e della ‘storia deviata’, ha un unico denominatore comune: 

il fatto che gli umani non erano (sono?) in grado di poter amministrare equamente tutto ciò che deriva da quell’infinita area denominata ‘impossibile’ e allontanata sempre di più tramite il proprio comportamento medio, non ancora idoneo ad una gestione equilibrata del valore aggiunto derivante dal valore della ‘scoperta’

In questo senso, come in una sorta di Buco Nero, vanno a smarrirsi o ad accumularsi tutte le scoperte scientifiche che potevano (potrebbero) cambiare radicalmente la struttura sociale ed il paradigma in atto.

Allo stesso Tempo, il Male serve proprio per far sì che l’umanità si auto regoli di conseguenza, ma un simile comportamento lascivo umano serve anche per attirare allo scoperto il Male ed aiutarlo a ricomprendere se stesso. È un gioco paritetico e virtuoso, ma molto difficile da scorgere senza una diversificazione prospettica dell’osservato e dell’osservabile.

Dunque, a prescindere da ogni limitazione indotta o da ogni auto limitazione concepita, abbiamo sempre la possibilità di aggiungere valore alla nostra ‘soluzione energetica’, mediante deduzione attraverso Analogia Frattale. Non servono ‘ali’ o capacità semplificante di chiaroveggenza: 

serve essere svegli, liberi dalla Paura e altamente deduttivi. 

Allora l’intelletto ed il raziocinio, anche da ‘soli’, avranno potere di risoluzione. Se poi uniremo a loro anche la capacità di astrazione sensoriale (Spiritualità), allora potremo procedere secondo il vettore di unificazione degli emisferi, come segno della nostra 'ri-uscita' dall’Anello di Contenimento o loop esistenziale/esperienziale.

Come si esce da un qualcosa di sfuggevole (prigione)? Mediante risoluzione del luogo che ospita secondo un senso ben definito. Qual è il senso di una scuola? Educare e lasciare andare una volta promossi. Bene. E, allora, quale è il senso di una ‘Auto Scuola’? Imparare ad andare in macchina? In un certo senso, sì. Battuta a parte, è della nostra ‘macchina’, che si tratta:

auto(macchina) educazione. Auto educazione della propria 'macchina'. Non ci dimentichiamo che siamo energia in sonde Human Bit... 

Sarà per questo che, frattalmente, abbiamo chiamato ‘auto mobili’ le macchine che stanno inquinando il Mondo? La Vita genera altra Vita sempre a propria immagine e somiglianza. Vogliamo essere razzisti, o di parte, e non considerare Vita, anche il Tempo di esistenza di una ‘macchina’? Suvvia…

Torniamo agli inizi del presente articolo; il ‘Sistema Esperto’, che è ognuno di noi e tutto ciò che ci contiene, è regolato da una certa base informativa, a partire dalla quale si svilupperà tutto il ‘resto’. Cerchiamo di mettere nero su bianco, in maniera quasi schematica e minima, come potrebbe essere un simile processo elaborativo. Mi ‘lascio andare’ e vediamo che cosa accade. Riporterò, in parte, del materiale già citato e utilizzato poco Tempo fa per intessere un altro articolo, andando in questo modo 'avanti'.

Inferenza:
L'inferenza è il processo con il quale da una proposizione accolta come vera si passa a una seconda proposizione la cui verità è dedotta dal contenuto della prima.
Inferire è quindi trarre una conclusione.

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Si traggono conclusioni da ‘proposizioni accolte come vere’, ma frutto dell’attuale punto prospettico raggiunto, per cui non si può mai parlare di conclusione assoluta ma sempre relativa. Visto che ci piace datare il Tempo dalla crocifissione di Gesù, almeno nella nostra fetta di Mondo, allora potremmo trovare un ‘punto zero’ e chiamare tutto quello che è emesso in quel Tempo come ‘conclusione (0)’, a cui seguiranno ‘conclusione (1)’ e via discorrendo. Non si può assolutizzare nulla al nostro livello di consapevolezza e di prospettiva, perché siamo in un reame fluido, che scorre insieme ad ogni particella di Creazione

L’assoluto è fermo? No, nemmeno esso. Lo ‘dimostra’ la concezione di Creatore, espressa in SPS,  allo stesso modo impegnato ad evolvere. Ciò è facilmente desumibile osservando la storia di ogni umano, dalla propria Nascita alla propria Morte, descrivendo un processo di sublimazione della materia:

in ogni processo evolutivo c’è sempre una materia grezza che si trasforma e si affina…
Carlo Splendore
Nella logica, il Modus ponens (MP), accorciamento del latino modus ponendo ponens (modo che afferma) è una semplice e valida regola d'inferenza…

Il seguente è un esempio di argomentazione nella forma di modus ponens:
  • se piove, la strada è bagnata.
  • piove.
  • allora la strada è bagnata (e se è una strada coperta?).
Il fatto che l'inferenza sia valida non può assicurarci che ognuna delle asserzioni contenute sia vera; la validità del modus ponens ci dice che la conclusione deve essere vera se tutte le premesse sono vere

È bene ricordare che una valida Regola di inferenza in cui una o più premesse non sono vere è chiamata inferenza infondata, laddove quando tutte le premesse sono vere, allora l'inferenza è fondata. Nella gran parte dei sistemi logici, il Modus Ponens è considerato valido; tuttavia le sue istanze possono essere fondate o infondate

Una inferenza che utilizza il modus ponens viene chiamata deduttiva
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Domanda: quanto sono ‘fondate’ le modalità costituenti le regole, le leggi e le abitudini 3d?

Sistema esperto.
I programmi utilizzati dai sistemi esperti sono in grado di porre in atto procedure di inferenza adeguate alla risoluzione di problemi particolarmente complessi, a cui potrebbe, se posto in una dimensione umana, porre rimedio solo un esperto del settore disciplinare in cui rientra la questione da risolvere.

Ciò implica che tale sistema possa avvalersi in modo risoluto e autorevole delle istanze inferenziali, che soggiacciono al corretto funzionamento del programma, cosicché sia capace di superare le incertezze e le difficoltà su cui volge la propria attività…

Il sistema esperto si compone in sostanza di tre sezioni:
  1. una base di conoscenza, in cui sono accumulate le regole deduttive e i dettami procedurali di cui il sistema si serve nel suo operato
  2. un motore inferienziale, in cui il programma si occupa di applicare in concreto le nozioni contenute nella base dati
  3. un'interfaccia utente, che permette '’interazione fra il soggetto umano e il programma che deve dare risposta ai sui problemi.
nelle situazioni altamente complicate sarebbe troppo dispendioso analizzare ogni possibilità; si ricorre così allo stratagemma dell'euristica, che, tramite ragionamenti approssimativi (fuzzy logic), sacrifica la sicurezza dell'algoritmo per giungere a risultati altamente probabili, ma comunque fallibili.
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Si ricorre ad uno ‘stratagemma’, altamente probabile ma fallibile. È questo l’assunto sul quale si regge questa società. Lo riusciamo a vedere?
 
Euristica.
L'euristica (dalla lingua greca εὑρίσκω, letteralmente 'scopro' o 'trovo') è una parte dell'epistemologia e del metodo scientifico. È la parte della ricerca il cui compito è quello di favorire l'accesso a nuovi sviluppi teorici o a scoperte empiriche

Si definisce, infatti, procedimento euristico, un metodo di approccio alla soluzione dei problemi che non segue un chiaro percorso, ma che si affida all'intuito e allo stato temporaneo delle circostanze, al fine di generare nuova conoscenza. È opposto al procedimento algoritmico.

In particolare, l'euristica di una teoria dovrebbe indicare le strade e le possibilità da approfondire nel tentativo di rendere una teoria progressiva, e cioè in grado di garantirsi uno sviluppo empirico tale da prevedere fatti nuovi non noti al momento dell'elaborazione del nocciolo della teoria

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Interessante, vero? È come superare se stessi o ricavare da se stessi qualcosa che già si conosce ma che si è dimenticato. È un po' il concetto simil-paradossale, che per capire i geroglifici occorre prima conoscerli... 

Allora, seguiamo questa ‘pista’ e tracciamo la rotta. 

Qualsiasi termine noi si scelga di approfondire, magari nella canonica Wikipedia, avrà come sua introduzione la particella d’appartenenza a qualche periodo storico e a qualche personaggio storico. Ossia, ogni termine o classificazione deriva da una precedente esperienza, la quale adombrerà certamente ogni tentativo futuro di ‘andare avanti’. Nulla è per caso. Ok? Bene

Ma se questa sorta di 'pressione a posteriori', o ombra allungata sul futuro, dovesse essere quantomeno infondata? Abbiamo appena citato il percorso logico che alimenta un cosiddetto ‘sistema esperto’:

procedure di inferenza approssimate e fallibili (euristica) in cui l’intuito gioca una buona parte al fine di ‘prevedere fatti nuovi non noti in precedenza’.

Il sistema esperto si compone in sostanza di tre sezioni:
  1. una base di conoscenza
  2. un motore inferienziale
  3. un'interfaccia utente.
Praticamente il nostro Mondo, la nostra società, la nostra città, la nostra famiglia, noi, etc.
 
Il punto 1 è la ‘base’ che alimenta tutto il resto. Se carichiamo dati in un computer destinato ad eseguire operazioni basilari, ad esempio, di una serra totalmente automatizzata, il punto 1 delimita ciò che il computer conosce di quella situazione da amministrare. Il punto 1 fornisce l’esperienza mnemonica alla macchina operatrice. Il punto 1 costituisce il limite di libero arbitrio nel quale il computer può muoversi e prendere decisioni. 

Tutto il resto discenderà a cascata dal punto 1.

La nostra società è amministrata in questo modo. Deriva da questa limitazione di conoscenza. Ognuno di noi è auto limitato, al fine di rimanere il più possibile al gioco e fare esperienza autenticamente. È pazzesco, ma dipende da quale punto si osserva la situazione

Ora; chi determina il grado di conoscenza del punto 1?

Anche in questo caso esistono più livelli prospettici. Nella massima semplificazione sono almeno tre:
  1. livello tridimensionale
  2. livello sovradimensionale
  3. livello divino.
Noi riempiamo i tre livelli allo stesso Tempo, tuttavia in maniera consapevole sempre meno cosciente. 'Sappiamo ma non sappiamo', allo stesso Tempo. La luce si affievolisce e al livello tridimensionale l’esperienza esistenziale risulta come filtrata o auto limitata, proprio come precedentemente descritto per il punto 1.

È, quindi, una logica frattale/olografica, perchè siamo alle prese con una frammentazione

Chi determina il grado di conoscenza del punto 1, da fornire come input per il 2 e 3, a prescindere dal proprio livello di consapevolezza, in realtà è comandato a farlo da una intenzione superiore. Il raggio traente o campo morfologico superiore plasma tutto ciò che esiste al di sotto. Dona una direzione di massima, da riempire attraverso il valore aggiunto dell’esperienza 3d, da cui necessita alimentazione, come qualsiasi essere vivente che conosciamo.

Perché? Perché altrimenti non esisterebbero le dimensioni inferiori. È semplice deduzione.

Se prendiamo un bambino e lo collochiamo (nascita) in uno scenario delimitato fisicamente (Terra 3d), questa creatura, anche crescendo e maturando, non potrà giungere alla conclusione che esiste altro spazio fisico occupabile attorno a lui, perché la sua mente sarà limitata dagli input ricevuti nel corso dell’esperienza nello Spazio/Tempo occupabile in virtù degli insegnamenti ricevuti e dei sensi 'rimasti a disposizione'

La ‘mano che lo ha posto lì, si è ritratta, sparendo da quella regione fisica che conterrà l’individuo, ma non la mano’…

La ‘base’ sarà limitata, per cui tutto il resto si svilupperà di conseguenza. Se ci pensiamo bene, l’esperienza di Vita 3d sembra un esercizio:

quello di sviluppare ciò che manca al fine di ricomprendere il tutto (labirinto).

Ad ognuno di noi mancherà qualcosa di diverso.

Il risultato sarà la costante risoluzione dell’equazione, che sottintende il più elevato equilibrio sostenibile, ossia quello capace di dare luogo ad una esplosione di Luce simile a quella delle Stelle quando eseguono un balzo quantico, scambiato dalla scienza Antisistemica come la loro Morte.

Morire nella Luce è indicativo, vero?

Vivere o morire è relativo ad un punto di vista. Una stella esplosa è ancora visibile da altri punti dello Spazio per molto Tempo ancora. Cosa si vede in realtà? Il proprio presente corrisponde al passato della Stella. È illusorio e molto profonda l’implicazione:

quello che caratterizza noi può essere una gigantesca differita. Frattalmente posso immaginare la limitazione che mi circonda, l’apparenza sulla quale ragiono ed osservo. Eppure la Luce della Stella è vera e contiene esperienza e presenza da decodificare. Si potrebbe dire che la Luce sia la testimone dell’esperienza della Stella, il suo archetipo, il filo d'unione con ogni altro essere vivente.

Quindi, si deduce che non è importante/basilare, ai fini dell’estrazione di valore aggiunto dall’esperienza esistenziale, la base di partenza, quanto lo è il tipo di cammino che si farà al fine di innalzare la prospettiva. Tutto è apparente ma contribuisce a forgiare l’essere.

Che cosa è, in definitiva, la frattalità?

Lo capiamo molto bene osservando il parto creativo di un disegnatore. Se osserviamo, ad esempio, le caratterizzazioni di un qualsiasi personaggio del ‘Mondo delle Nuvole’, ossia dei fumetti, potremo notare come l’ideatore umano abbia impresso il proprio stile di disegno praticamente in tutto ciò che è andato a delineare. Egli ha come spalmato la propria caratteristica in quel parto di fantasia. E questa caratteristica la ritroveremo praticamente dappertutto.

Questa è la frattalità. Un tratto che si ripete all’infinito. Ovviamente, nel caso del disegnatore umano, la polarizzazione è a livello superficiale 3d, però se fossimo sufficientemente attenti, potremmo notare che, se la ‘superficie’ è ordinata in un certo modo è perché la ‘base’ lo è altrettanto. Infatti è dal livello sottile che emergono le 3d. Per cui la mano dell’artista è prima impressa a livello eterico, poi subatomico, poi 3d. La caratterizzazione è completa. Per capire ancora meglio, portiamo questa similitudine al livello massimo, ossia al livello del Creatore:

ecco che il tutto diventa a sua immagine e somiglianza; da ‘lì’ la legge dell’Analogia Frattale’

una semplice e diretta conseguenza...

È semplice e logica deduzione: un loop che risolve se stesso.

Il modo di guardare il mondo sta modificandosi. 
I modelli di Mandelbrot suggeriscono una Natura frattale e 'rugosa’ ma l'uomo ha sempre pianificato e costruito il suo mondo fondandosi sul pensiero lineare e liscio della geometria euclidea. 

Tutto è cominciato con il muro, per costruirlo diritto c'era bisogno del filo a piombo' spiega lo scienziato. ‘'Fino a quel momento tutto avveniva in un ambiente rugoso, la rugosità è nata prima della geometria euclidea, a cominciare dall'albero con cui l'uomo costruiva le capanne. L'evoluzione è rugosa. L'uomo è abituato al rugoso, per questo gli è molto più simpatico, familiare. Ma per costruire il muro ci voleva il filo a piombo’. 

Nasce il pensiero lineare e l'uomo vede nella geometria euclidea l'unico strumento per plasmare il futuro

‘Ma le cose stanno cambiando - dice Mandelbrot - È un cambiamento molto interessante perchè non si tratta di me o dei miei allievi, ma della nuova generazione di giovani che oggi hanno trent'anni, nati insieme alla frattalità’, un termine inventato dallo stesso Mandelbrot nel 1975. 

'E questi giovani - continua il professore emerito di Yale - non hanno mai conosciuto altro e per loro la frattalità non è qualcosa di strano o bizzarro'
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Dipende anche da noi la risoluzione.

N.B. La ‘Filosofia SPS’ è una semplificazione dell’intero percorso accademico, già scritto dagli umani stratificati nel corso del Tempo; un percorso difficile e praticamente accessibile solo ad una stretta elite. Ecco: questa complessità può essere risolta tramite Analogia Frattale, che a partire dal proprio punto prospettico, di qualsiasi Natura sia, ‘può intessere perle con quello che si è/ha’. Questa è semplice giustizia e libertà fuse insieme…E questo è un dono che nessuno può cancellare o portare via, perché semplicemente ‘non è previsto’. Potrebbe accadere nel ‘frattempo’, ma solo nel ‘frattempo’ e, comunque, non accadrebbe mai per caso…

04092012 V 24,5 - 248 S. Rosalia (La devozione popolare fiorì impetuosamente quando la città fu in preda al terrore a causa della peste) + +

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com


martedì 4 settembre 2012

Implicazioni alla Gotham City.




Il nuovo film di Christopher Nolan, ‘Il cavaliere oscuro. Il ritorno’ - l’episodio conclusivo della trilogia imperniata sulle vicende di Batman, è al pari dell’episodio precedente, 'Il cavaliere oscuro', un lungo passaggio nella notte più buia. 

Infatti, per quasi tre ore, si rimane come impigliati in una trama ossessionante e scandita dall'unica certezza del fluire tagliente di una discesa all’Inferno. Tutto precipita con costante precisione. Sembra che ‘non sia possibile percorrere nessun’altra via, se non quella ancora più tortuosa, da compiere al buio, che conduce prematuramente fuori dalla struttura cinematografica’:

si sente il desiderio che il film finisca al più presto, ma 'anche no'.

È il senso di asfissia e la colorazione di Gotham City, perennemente ‘senza Sole’, che trasmettono un peso al Cuore senza paragoni. Inoltre, lo scorrere per le vie della città di quella vena di dubbio su tutto e tutti, di quel senso di ingratitudine sociale strisciante, di necessità mascherate di bugie, sdegno, egoismo, codardia, beh… ‘danno fastidio’. 

È la Massa che viene colorata in questo modo desolante; un 'insieme separato', che mai appare definitivamente libero di agire e di pensare. La Polizia s’immola per difendere se stessa, la citta, gli altri o ‘cosa’? E la Massa dov’è? Essa viene scambiata per Gotham. Essa diventa la Città e perde definitivamente i proprio connotati.
 
Forse è da ‘lì’ che viene il senso di asfissia più forte. Un super eroe, la Polizia e il Male: non c’è spazio altro per la Massa, che rimane come chiusa nelle proprie case, dietro ad una pseudo sicurezza a prova di coraggio. 

È a questa gente che Batman dona i propri servigi? 

Quando Bane, l’uomo con il respiratore, parla allo stadio alla Massa, dice loro che sono liberi, che 'la città è finalmente loro', ma cosa succede subito dopo? Che viene proclamato lo stato di ‘coprifuoco’ e che nessun individuo potrà superare l’unico ponte rimasto integro, per ‘mettersi in salvo’; il presidio del quale è addirittura ad opera dell’esercito americano, costretto ad impedire ogni traversata per via del ricatto ‘sottile’ di una esplosione nucleare come diretta conseguenza di ogni attraversamento dell’unica via rimasta a collegare la 'città isola' con il resto delle terre ferme.


Gotham sembra Manhattan, anzi ‘lo è’. Isolata, protetta, arroccata nella propria funzione superba di modello per il Mondo. Ma, non solo: Gotham è il Mondo e la ‘storia raccontata’ ci riguarda tutti.
Le riprese si sono svolte nelle seguenti location:
  • Jodhpur, India
  • Londra, Regno Unito
  • Cardington, Regno Unito
  • Pittsburgh, USA
  • Los Angeles, USA
  • New York, USA
  • Newark, USA

L’irruzione nella Borsa Valori di Gotham è contrassegnata da questa recita 'finalmente umana':

-    non c’è nulla da rubare qua dentro.
-    e allora voi che ci fate qua?

Tutto crolla senza speranza alcuna di poter ‘ritornare’. Il Tempo della narrazione passa veloce, al contrario di quello in sala, che invece diventa quasi solido e melmoso. In quella costanza oscura di pendenza verso il baratro, c’è sempre posto per l’erotismo della protagonista femminile di turno e per le fondamenta del prossimo episodio, attraverso la snella ed irreprensibile figura del futuro Robin.

La città si salva alla fine? Concedendo spazio alla fantascienza, sì. È solo in quel modo che il teatro di acciaio e cemento rimane in piedi, rimettendosi in moto dopo la ‘tempesta’. Questo genere di finali cinematografici, probabilmente, costituiscono la nota più mascherata dei film. Perché?

Perché tutto riprende come prima. Tutto rimane inalterato. Ci si pensa? I film iniziano sempre esprimendo un senso di apatia, come minimo, nei confronti del luogo che ‘contiene’ e terminano sempre con una salvezza paradossale, come se un carcerato faccia di tutto per difendere la propria prigione

Che cosa intendo dire? Non che occorra far saltare in aria le città, ma che la Massa è programmata a rimanere e ad alimentare le tentacolari infrastrutture dell’Antisistema, che senza un simile apporto energetico, collasserebbero come castelli di carta bagnati dalla pioggia.

La Massa è come un ombrello per le città e per il potere che vi si cela ‘dietro’.

Non a caso il Male, in questo episodio, si annida ed elabora il proprio piano strategico nelle infrastrutture sotterranee della città. Mentre, in superficie, Gotham festeggia la liberazione dalla criminalità, in profondità, come polvere spazzata furtivamente sotto al tappeto, si prepara la ‘tempesta’.

Il ‘lato oscuro’ è una componente ancora necessaria al fine del proprio risveglio. A volte è solo con  una secchiata d’acqua fredda in faccia che ci si desta da un incantesimo. Ma non a Gotham; infatti il finale preserva tutto e tutti, lasciando inalterata la struttura sociale ed archetipica. Le forze in campo hanno lottato sino all’ultima molecola energetica per cosa?

Solitamente il ‘finale cinematografico’ è puramente indicativo, lasciando il tempo che trova perché dura solo qualche minuto, in contrapposizione al resto della trama in cui tutto sembra precipitare. Ribaltiamo, per una volta, il senso degli eventi:
  • il finale è lo status quo, che equivale allo stato di sonno dettato dal paradigma, ossia è la ‘noia’
  • il resto della trama è la biodiversità, equivalente al risveglio e al senso dell’essere vivi.
Per questo motivo la Massa ‘vuole’ un lieto fine, ma corto rispetto alla possibilità espressa nella trama di poter anche demolire intere città, abitudini, regni, programmazioni. È un sottile gioco inconscio, se ci pensiamo bene. Una sottile richiesta di libertà...

Tutto è bene quel che finisce bene, no? No. Il solito finale fantascientifico e ‘tirato per le orecchie pur che ogni pericolo rientri', è il continuo della programmazione a cui si torna quando si 'esce' dalla sala cinematografica. La ‘Regia 3d’ intende che la gente esca dallo ‘stabilimento’ con il Mondo ‘reale’ sempre intatto e pronto a contenere ogni esperienza disinnescata di Vita.

I film catastrofici, invece, cosa rappresentano? Innanzitutto la biodiversità, l’eccezione che conferma la regola. E poi? Osserviamo bene se il finale ripropone sottilmente la ricostruzione dello stesso scenario, oppure un qualcosa d’altro di più ‘edificante’. È un compito da svolgere, tornando a rivedere ogni finale, con diversa consapevolezza, con maggiore prospettiva.

Ricordiamo sempre che non si può mai fare di tutta l’erba un fascio e che, comunque, l’esperienza di Vita nelle 3d è a carattere auto educativo, proprio come in una scuola o in un campo di addestramento. Come lo vediamo il benedetto bicchiere?


Siamo in/e disegniamo loop. Le 3d ciclano. Ogni corpo è impresso da forze torsionali. Il campo di forze evidenziato da ogni umano è simile ad un giroscopio, la cui padronanza giunge dal nucleo, il quale deve trovare una forma di equilibrio sostenibile nel Tempo, che possiamo chiamare consapevolezza derivante dall’esperienza. Esperienza che fluisce solo attraverso la Vita

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Giovedì scorso la BBC News aveva riportato l'avvistamento di alcuni stuntmen in azione nelle Highlands scozzesi durante le riprese del terzo film di Batman diretto da Christopher Nolan, 'The Dark Knight Rises'. 

Da una settimana cinque paracadusti vestiti di nero si sono lanciati da 8000 piedi sopra il Cairngorm Gliding Club a Feshie Bridge, servendosi di un jet nero. Purtroppo ieri notte qualcosa non ha funzionato e uno degli stuntman è caduto a piombo verso il suolo, ma è incredibilmente sopravvissuto all'incidente atterrando sul tetto di uno chalet, nel quale è rimasto incastrato
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Mi chiedo se questo fatto corrisponda a verità. Perché? Perché se fosse accaduto veramente, si potrebbe estendere gli ‘effetti speciali’, derivanti dalla forza energetica della storia narrata nel film, anche alla ‘realtà 3d’. Ciò avrebbe serie implicazioni nei confronti di quello che ‘emana’ da ogni ambito umano, direttamente influenzabile dall’opera di immaginazione creativa umana. Non sarebbe male fare della statistica a tal riguardo. 

Lo spettatore, che assiste alla proiezione della pellicola, non ha veramente la sensazione del pericolo a cui sono andati incontro gli stuntman, i quali quantisticamente potrebbero risentirne positivamente in termini di possibilità e prestazioni. È un discorso a-temporale, ossia caratterizzato da influssi biunivoci lungo l’asse di scorrimento del Tempo. Non solo: 

lo stuntman sufficientemente anche fan delle gesta del super eroe di turno, potrebbe avvolgersi come un mantello di una simile forza, da cui potrebbe derivare protezione e beneficio propria.

Il film è solo un film? Questo non potrà mai accadere. Ogni sforzo creativo umano deriva da/e crea implicazioni allo stesso Tempo:
  • deriva
  • crea.
È un loop. Un campo magnetico che, per le leggi fisiche 3d, attrarrà e manterrà al suo interno o respingerà e manterrà al suo esterno, diventando per questo una ‘solida presenza’

La sua presenza, come quella di un Buco Nero, non è direttamente osservabile se non per gli effetti che lo caratterizzano contornandolo. Ossia indirettamente è possibile accorgersi dell’esistenza di un fulcro di potere simile. Le forme pensiero sono magnetiche e non costituiscono eccezione, da questo punto di vista. 

Quando ci decideremo ad accorgercene?

Una abitudine deriva da una forma magnetica di attenzione, radicata nel Tempo. Chi amministra le abitudini sociali? Chi è al corrente di una simile esistenza o ‘forma di Vita’? Chi ha mantenuto questa sapienza mentre il Mondo rotolava tra le ere? E perché ‘noi’ abbiamo dimenticato?

È un loop. Ok. Ma con senso. Quel senso evolutivo che, se svelato di colpo, potrebbe sorprendere e decretare quell’onda di collasso tanto popolare nei sogni di tutti. Siamo amministrati ma per nostra tutela. È difficile accorgersi della prima ‘istanza’ (siamo amministrati) ma ancora di più della seconda (per nostra tutela). Attraverso Analogia Frattale, tuttavia, possiamo iniziare ad osservare un simile fenomeno, ad esempio, assumendo la visione prospettica del governo di uno Stato o di una città o di un comune qualsiasi:
  • gli organi di amministrazione
  • gli organi di Polizia.
Nulla è per caso e 'tutto quello che lasci viene preso' e, dato che esiste il ‘lato oscuro’, ogni forma di rinuncia equivarrà a 'dare del formaggio ad un topo', attirandolo presso di sé.

La strategia nella strategia nella strategia.

Gotha.
Deriva dal nome della città tedesca di Gotha, dove fra il 1700 e il 1900 si pubblicò un annuario genealogico di case regnanti e aristocratiche. Ha poi assunto il significato di cerchia ristretta di persone che si distinguono per particolari qualità.

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Mi chiedo: 

a Gotham City che genere di particolarità avranno le persone della cerchia ristretta civile? Forse quella di rappresentare gli archetipi della rinuncia, del giudizio e dell’assenza da se stessi, ad immagine e somiglianza frattale, di quelli più presenti sull’intero Globo?
 
Come al solito, dipende anche da noi la 'fattezza del territorio'.


03092012 V 24,3 0 247 San Gregorio Magno (Una famiglia di Papi) – 0

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com