mercoledì 15 febbraio 2012

Loro sono i malvagi ma solo perché è il loro mestiere. Non lo sono sul serio.




Ho acquisito dei brandelli d’informazione , mettendo a rischio uno sguattero a Baghdad.
- Aftab, com’è il tuo caffè?
- Buono, Dalib. È decaffeinato. E il tuo com’è?
- Anche il mio. Ottimo. E com’è il tuo… muffin?
 
Parole grosse!
Io mi domando: perché due esperti e pronti a tutto agenti di Caos, indulgono ai carboidrati? Perché sono sottoposti ad un fortissimo stress.
- E prendono il decaffeinato…
 
Finchè non comprendiamo che anche i nostri nemici sono esseri umani, non saremo mai capaci di sconfiggerli. Sì, loro sono i malvagi ma solo perché è il loro mestiere. Non lo sono sul serio
Agente Smart - Casino totale.

Questa sorta di monologo, che ‘introduce’ l’interessante film appena citato, è secondo me una perla di autentica ‘saggezza e lungimiranza’. Non l’ho citato per intero, perché nel mezzo c’è una ulteriore frase, che rischiava di far 'deragliare' la lettura un po’ troppo verso il sentiero dell’ilarità.

Quando scrivo di ‘analogia frattale’, è proprio questo che intendo:

osservare i ‘comportamenti’, ossia condensare l’osservazione del ‘fenomeno’ in luogo dell’osservazione del ‘giudizio’.

È un passo importante del radicamento di Sé nelle 3d, mantenendo una prospettiva più allargata del semplice identificarsi con la sopravvivenza.

Sopravvivere è giudicare, fermarsi alle apparenze. Vivere o essere pienamente vivi è ‘andare oltre’, mantenendo sempre ben chiaro ed evidente il ‘gioco delle parti’ di cui ognuno di noi è un ‘portatore sano’.

I frattali a cui alludo, non sono solo la punta dell’iceberg evidenziata dallo studio ripetitivo delle forme, ma sono tutti i riflessi comportamentali che rispecchiano le verità superiori:

ad immagine e somiglianza.

Per questo motivo l’ascolto di un ‘ritornello’ o di una consuetudine, non deve prestare l’occasione di cadere nel giudizio di quello che si ‘ascolta/vede/sente’, ma deve fornire l’occasione per interpretare e decodificare il segnale portante trasmesso insieme all’apparente significato 3d

Le chiavi di lettura sono ‘proprietarie, ossia relative al singolo individuo, il quale è tenuto a 'ricordarle' in continuazione, mediante l’aggancio al proprio campo della consapevolezza di chi ‘egli sia’. Sempre ed in ogni circostanza.

La famosa ‘centratura’, tanto decantata, è questa forma di padronanza del proprio costrutto. Una maestria che ci permetterebbe di rimanere sempre al centro del nostro ‘giroscopio’ o ‘occhio del potere’.


Non un ‘arma’, ma una facoltà di tradurre sempre opportunamente il riflesso del nostro comportamento, come la famosa 'bussola', che punta sempre verso il centro, piuttosto che verso presunti punti cardinali esterni a noi.

Ringrazio veramente di cuore gli autori dello splendido, profondo e divertente – Agente Smart. Casino totale; un film ricco di grandi spunti, che per il momento lascio a 'decantare', prendendo degli appunti personali per un prossimo articolo. 

Su questa linea di decodifica, cerchiamo di porre il nostro focus sul ‘nuovo’, che è già manifesto nel ‘vecchio’, ossia nel sistema finanziario ‘giudicato come malato terminale’

Le banche, ad esempio, costituiscono da ‘sempre’ un paradosso nel contesto dell’evidenza quotidiana. Esse sono demonizzate eppure, non conoscendo alternativa al loro potere di ‘custodia e risparmio’, non si esita a consegnare loro i proprio risparmi, nonostante quello che si ‘intuisce/pensa’ e gli scandali finanziari che sono da sempre emersi, come zavorre di cui liberarsi con astuzia nel tempo, sulla loro ‘scia’ predatoria senza fine di continuità. La morsa che ottunde la massa è questa:

mi fanno ‘schifo’, ma non conosco alternativa, per cui mi adeguo e poi sto 'male'. Un po’ un motto rivisitato alla Indro Montanelli, per intenderci.

E il Mondo va avanti in questo modo, come trascinandosi stancamente. Una simile modalità mette in risalto, per analogia frattale, un ‘qualcosa’ che molto sottilmente e ad un livello non manifesto, agisce alla stessa maniera: non conoscendo alternativa!
 
Ecco il ‘Sì, loro sono i malvagi ma solo perché è il loro mestiere. Non lo sono sul serio’.

Ovviamente, per chi segue SPS usualmente, sarà già chiaro che mi riferisco al potere parassitario che ‘ci ha’. Smettere di giudicarlo, pur non direttamente vedendolo (perché non ci si crede) se non di riflesso in ogni circostanza giudicata come avversa, colorando in questo modo il Mondo come un Inferno, è un atto sensato e altamente consapevole. Che cosa intendo?

Che occorre cercare di comprendere ogni fenomeno, visibile o invisibile, essendo il visibile la manifestazione del non visibile, mediante analogia frattale, ossia mediante l’assunzione di Sé al centro del proprio potere. Noi non terminiamo dove ‘finisce’ il corpo fisico. Ok?

Se abbiamo bisogno di fare nostro questo basilare concetto, allora siamo ancora al ‘buio’. Andiamo oltre, per favore. Il favore, ovviamente, lo fate solo ed esclusivamente a voi stessi.

Ecco il nuovo che emerge dal vecchio. Iniziamo a scorgere i primi vaggiti:

Interessante, liberi da interessi!
L'Associazione Culturale Jak Bank Italia vi da il benvenuto.
 
JAK italia è un progetto, ma soprattutto il punto di riferimento per un nuovo modello economico libero da interessi. Dove il denaro è solo un mezzo, dove le relazioni tra le persone e con il mondo sono i valori che coltiviamo.
 
Il nostro progetto persegue lo scopo ambizioso di portare valori come mutualità, solidarietà ed equità nel settore che, tradizionalmente, meno li ha accettati: l'economia.
Link

Evidenziamo per bene questo concetto:

Il nostro progetto persegue lo scopo ambizioso di portare valori come mutualità, solidarietà ed equità nel settore che, tradizionalmente, meno li ha accettati: l'economia. 
 
È andata così. Stop. Fermiamo la giostra della mente. È semplicemente successo questo. Adesso lo sappiamo e possiamo ‘conoscerci meglio’. Sulle rovine del ‘come è andata sino ad ora’ iniziamo ad erigere un nuovo modello basato, anche sulla ‘bontà’ di alcuni aspetti del ‘vecchio’, come ad esempio la tentacolare organizzazione globale:

esiste

Perché gettarla alle ortiche? Magari tornando nelle caverne? No. Quando la centesima ‘banca’ cambierà status, tutte le banche diverranno il ‘nuovo’.

Tempo al tempo. Pazienza e lungimiranza. Centratura e occhio alla ‘rotta’, mediante opera di analogia frattale. Tutto quello che ci riflette ci dona indicazioni su ‘come stiamo procedendo’: 

questo neo sciamanesimo corrisponde al ritorno verso le nostre facoltà dimenticate.

Non ci serve lo sciamano per guarire o per liberarci dal male. Egli interpreta solo il nostro 'potenziale', ce lo rammenta in continuazione, ma noi andando da lui, delegando a lui la nostra ‘salute’, non facciamo altro che svalutarci e di conseguenza prestiamo il fianco all’opera della ‘malattia’ e autorizziamo il potere parassitario a fare altrettanto. I nostri errori si riflettono sui ‘controllori’. È paradossale, vero?
 
Bene.

Più avanti nell’articolo torneremo ancora a Jak Bank. Vediamo invece cosa è successo ieri sera alle Borse Usa.

Wall Street: ma cosa è successo?
Una mezz’ora finale che lascia sbigottito anche il più smaliziato fra gli operatori di Borsa, una seduta vissuta completamente in territorio negativo e che stava incrementando via via le perdite, improvvisamente alle 21:30 ora italiana, quindi quando mancavano trenta minuti esatti alla fine delle contrattazioni, vede concentrarsi una valanga di acquisti senza un apparente motivo.
 
Risultato finale, tutti i tre principali indici statunitensi terminano le contrattazioni praticamente invariati rispetto alla vigilia come ormai accade da tempo immemorabile sui listini d’oltre oceano. Sembra quasi ci sia una mano ‘divina’ che faccia sì che gli indici americani non possano chiudere una seduta in ribasso.
 
Ciò che è accaduto questa sera, però, qualora non trovasse una giustificazione plausibile, merita di essere indagato, di cose strane in Borse ne accadono spesso, ma è difficile imbattersi in qualcosa di simile.
 
Il fatto che tutto parta ad un’ora ben precisa, le 15:30 a New York, lascia davvero pensare che il tutto sia stato preordinato, anche perché sembra proprio sia stata fatta una ‘prova generale’ esattamente un’ora prima quando erano le 14:30 a New York, infatti, è partito un inatteso strappo rialzista durato trenta minuti, ma poi, esauritosi, le quotazioni erano tornate a scendere, fino alle fatidiche 15:30 un’ultima mezz’ora in cui lo S&P500 guadagnava circa un punto percentuale senza soluzione di continuità...
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La mano ‘divina’ di chi era? Questa non è assolutamente una novità. È la norma... Ecco la notizia che, nel solito ed immancabile ritardo, giustifica il ‘giorno dopo’ ogni movimento. 

Il frattale che si desume è la nostra consueta ‘differita esistenziale', cioè mi riferisco al fatto che subiamo immancabilmente degli ‘input’ sottili esterni a noi. L’ombra del controllo, in pratica, ci fa vivere in ‘ritardo’ rispetto a quello che vorremmo fare, ossia la nostra volontà è succube dell’intenzione parassitaria. Ma è solo un ‘ritardo’, infatti il 'tutto' è una questione di tempo.

Viviamo come coi riflessi addormentati. Siamo poco proattivi e troppo reattivi, ossia ‘passivi’. Sembra una frase alla Celentano, mi rendo conto. Invece è una frase per chi ha orecchie per intendere…

Ecco la favoletta di questa mattina. La fiaba raccontata alla massa, accomodando le coperte e cantando la nenia per mantenere addormentati:

Cina si dice pronta a sostenere l'Europa.
Il premier Cinese Wen Jiabao ed il Governatore della Banca del Popolo Cinese Zhou hanno dichiarato nella notte che la Cina pronta a partecipare nella risoluzione della crisi dell’area Euro attraverso un coinvolgimento nel Fondo di stabilità finanziario europeo

Il Governatore della Banca Centrale Cinese ha precisato che la Cina continuerà a mantenere in portafoglio attività finanziarie di Eurolandia. Il sostegno della Cina potrebbe arrivare attraverso acquisti diretti da parte della Banca Centrale, da parte del fondo governativo China Investment Corp o delle banche private.
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La Cina è pronta a… Ecco l’effetto 'butterfly', ossia le ali della farfalla asiatica che provoca una tempesta dall’altra parte del Globo. Tramite poche parole si sono mossi capitali indicibili.

Osserviamo allora, con lo stesso fare, queste dichiarazioni  di Monti:

ufficiale: Monti boccia Roma 2020.
Mario Monti dice no: il Presidente del Consiglio ha deciso di non firmare la garanzia frantumando, così, il sogno olimpico della capitale per l’organizzazione dei Giochi del 2012. Il rifiuto, già trapelato in mattinata, si rapporta alla manovra salva-Italia varata dal Premier nel post-Berlusconi, non reputando sostenibile una spesa così ingente (9.8 miliardi di euro, 4.7 dei quali a carico dello Stato) in un momento economico tanto delicato.
 
Dare garanzia non è responsabile - 'Siamo arrivati alla conclusione unanime che il governo non ritiene che sarebbe responsabile nelle attuali condizioni dell'Italia assumere un impegno di garanzia - ha spiegato Monti nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. 

Il Comitato ha fatto non solo un'ottima progettazione ma ha anche presentato uno studio molto autorevole, che presenta conclusioni positive dal punto di vista dell'impatto economico. Essendomi occupato qualche volta di economia so che per quanto uno studio venga fatto con le migliori metodologie la certezza assoluta non si può avere

Abbiamo ritenuto doveroso e prudente esaminare il decorso delle Olimpiadi degli ultimi 20 anni, e molte volte si è registrato un distacco consistente tra preventivi e consuntivi.

Per questo abbiamo considerato il rischio non responsabile.

Non vogliamo che chi governerà l'Italia nei prossimi anni si trovi in una condizione di difficoltà. L'Italia può e deve avere mete ambiziose. Il nostro Governo è concentrato anche sulla crescita, non solo sul rigore, ma in questo momento non pensiamo che sarebbe coerente impegnare l'Italia in questo tipo di garanzia che potrebbe mettere a rischio denari dei contribuenti'...
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Essendomi occupato qualche volta di economia so che per quanto uno studio venga fatto con le migliori metodologie la certezza assoluta non si può avere.

Grande discorso, però se applicato alla rivelazione cinese, mi chiedo: quanto valgono le parole del Premier Wen Jiabao?

La parola ai prossimi tempi.

Proseguiamo alla ricerca del ‘nuovo’. Un altro caso speciale è ‘Zopa’, un modello inglese di concessione/richiesta di prestiti, imperniato sul fatto che sono le persone a decidere il tasso d’interesse applicato alla somma, che una parte mette a disposizione e l’altra richiede in prestito. Zopa guadagna dalle commissioni agganciate alla contrattazione fra le parti.

Inutile dire che questa iniziativa è stata premiata dalla massa ma non dalla Banca d’Italia (in quanto parte Antisistemica, che si oppone alla libera circolazione del denaro al di fuori del veicolo usuale bancario), la quale aveva bloccato l'attività di Zopa, affermando che non possedesse le credenziali ad operare come Istituto di Pagamento. Poi, nel corso del tempo, le cose si sono normalizzate:

Zopa autorizzata.
In data odierna (29 03 2011) Banca d’Italia ci ha comunicato l’autorizzazione ad operare come Istituto di Pagamento.
 
È il punto di arrivo di un percorso lungo e faticoso a cui Banca d’Italia ha dato il suo positivo contributo: il social lending è ora un’attività riconosciuta e regolamentata.

Il punto di partenza della nuova Zopa è dietro l’angolo, dobbiamo espletare alcuni passaggi previsti dalla normativa (la registrazione del nuovo statuto societario e l’iscrizione all’albo degli Istituti di Pagamento), portare a termine l’aggiornamento della parte informativa del sito e, prima della partenza vera e propria, far migrare i Prestatori esistenti al nuovo regime contrattuale.
 
Vi terremo aggiornati, per adesso lasciateci condividere con voi questo momento di grande soddisfazione.
 
Maurizio Sella
Amministratore delegato
Zopa Italia srl
Link

Per operare e rimanere ‘installati’ nel sistema operativo Antisistema, occorre accondiscendere a tutte quelle pratiche burocratiche, atte a far ‘consumare energia’, come diretto frattale dello sfruttamento predatorio sovradimensionale in atto.

Zopa, nel frattempo, è ‘andata avanti’ e il 12 dicembre 2011 è diventata altro ancora

è nata Smartika.
Carissimi Zopiani,
per un ultima volta mi appello così a voi in quanto un’altra tappa importante del nostro percorso di rinascita è compiuta.

Il contratto di franchising che legava Zopa Italia Srl a Zopa Ltd  è stato risolto sulla base di valutazioni strategiche e di marketing volte ad assicurarci la piena indipendenza tecnologica e di brand.
 
Zopa Italia Srl ha di conseguenza assunto una nuova ragione sociale mutando nel contempo forma societaria: siamo Smartika Spa. Ma cosa ancora più importante, inizieremo ad operare attraverso il sito smartika.it con una nuova identità digitale.
 
Benvenuti nel pianeta Smartika!
 
Maurizio Sella
Amministratore delegato
Smartika Spa

Sono nuovo e voglio iniziare a utilizzare Smartika. Cosa devo fare?
Sono nuovo e voglio diventare un Prestatore Smartika.
Nella prossima versione di smartika.it (preapertura riservata ai Prestatori), potrai registrarti e diventare Prestatore sottoscrivendo il contratto con Smartika Spa.

Da quel momento potrai trasferire i primi fondi (a partire da 100 euro) e fare la tua prima offerta di prestito. Nel giro di poche settimane, appena si sarà creata sui mercati Smartika una liquidità sufficiente, accoglieremo le prime richieste di prestito e inizierai a concludere i primi contratti di prestito con i Richiedenti.

Nel frattempo puoi registrarti alla newsletter sul sito Smartika e puoi incominciare a partecipare alla vita della community sul blog.
 
Sono nuovo e voglio un prestito Smartika.
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Al fine di essere tempestivamente informato sulla data della apertura di smartika.it ai Richiedenti, ti consigliamo di lasciare la tua e-mail nella Home Page di Smartika.it
Link

L’unione di Smartika a Jak Bank ‘rischia’ di mutare il 'Pianeta Banca' una volta per tutte.
 
Cos’è JAK?
JAK è un acronimo in lingua svedese: Jord, Arbete, Kapital. In italiano Terra, Lavoro, Capitale, tre elementi di base del sistema economico.
 
JAK Medlemsbank è una banca che opera in Svezia dal 1973 utilizzando un metodo molto particolare: 

i risparmiatori non ricevono interessi sul capitale versato, mentre coloro che prendono prestiti pagano unicamente una commissione, corrispondente ai costi di gestione della banca.
 
JAK è una teoria economico-finanziaria che afferma che il denaro è stato inventato e va utilizzato allo scopo di migliorare la qualità della vita degli esseri umani.
 
JAK è un gruppo di italiani che operano per trasformare questa teoria in concreta realtà, anche qui in Italia.
 
JAK è un progetto di futuro volto a realizzare un soggetto bancario che si faccia promotore della circolazione del denaro e della redistribuzione della ricchezza. Gli attuali scenari economici e finanziari mostrano quanto il tradizionale modello induca, da un lato, alla contrazione dei risparmi; e, dall’altro, a una crescente difficoltà a rimborsare il debito, visti gli alti costi dei finanziamenti. 

Conseguenza di tutto ciò è l’aumento della disuguaglianza tra persone benestanti e quelle in disagio economico. Jak Italia propone un progetto di business sociale 'no profit': 

obiettivo è la sostenibilità economico-finanziaria, non la massimizzazione del profitto, tanto che i capitali prestati non sono remunerati da interessi ma solo da contributi necessari a sostenere le spese di gestione. Mira, inoltre, a sostenere lo sviluppo di una coscienza ambientale e il credito all’economia locale.
 
Una nuova immagine di banca, insomma, prende vita: 

una banca gestita dalle persone (ogni socio gode di un voto nell’assemblea) che mettono a disposizione di altre persone i propri risparmi. Un luogo in cui i soci non pagano, né ricevono interessi. Un sistema virtuoso e sostenibile che mette i soci al riparo anche dall’inflazione in quanto la perdita di potere d’acquisto è compensata dalla possibilità di ricevere finanziamenti a costo ridotto
 
I 3 obiettivi dell’emancipazione economica:
  1. liberarsi dai debiti derivanti dagli interessi;
  2. mettere ciascuno nella condizione di pensare e negoziare liberamente;
  3. partecipare ad un'economia più altruista e consapevole.
Link 
 
L’economia Antisistemica è basata sul debito e sulla ‘leva’ del debito. Tutti siamo indebitati e non si sa mai con chi

Anche la banca, a cui dobbiamo i soldi del mutuo, è in realtà stata in grado di prestarceli prendendoli da tante parti proprietarie altrui, ossia da quel denaro ‘custodito’ che non è mai nei ‘forzieri’ ma bensì che è sempre attivo e in circolazione. Un modello astuto di ‘fare’ senza avere ‘nulla’ di proprio. Forse giusto il ‘capitale sociale’ che si è messo all’origine.

Il frattale che testimonia il concetto silente del controllo è quello che emerge dai giochi autorizzati e non, le cui vincite, in Italia, rimangono assolutamente anonime. In questa maniera il ‘controllo’ ha ottenuto vantaggi molteplici:
  • rimanere nell’anonimato significa ‘non pagare le vincite’. Pensateci bene. Avete mai conosciuto qualcuno che abbia vinto cifre da capogiro. E non intendo i capri espiatori. Ci siamo capiti?
  • l’anonimato è il riflesso del controllo ‘anonimo’, ossia sottile, non manifesto.
  • l’anonimato si riflette sul concetto di debito, ossia sul fatto che ognuno di noi è debitore nei confronti di ‘chi non si sa’. 
In questa maniera tutti quanti viviamo in un ‘bacino’ di preoccupazione infinita e le risorse vengono assorbite e reimmesse in una modalità a loop, ridondante, fittizia ma altamente efficace sul piano del controllo.
 
È un gioco talmente illusorio da risultare assolutamente ‘reale’.

A questo punto occorre chiedersi: come si fa a fermare l’incantesimo?

Dipende da noi. Cosa intenderemo?

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

martedì 14 febbraio 2012

Nostalgicamente sul cammino.




Allinea i tuoi obiettivi personali con gli obiettivi dell’Universo

In altre parole, se focalizzi i tuoi sforzi nel trovare i flussi di dati sensorii che risuonano con la tua coscienza e ti guidano alla tua stessa maestria, quei medesimi flussi di dati illumineranno gli obiettivi universali che riguardano la specie di cui tu fai parte e il Pianeta sul quale la tua specie vive.

 Una volta compreso questo (anche vagamente) puoi allineare il tuo sentiero personale con quello dell’Universo. Così facendo, acceleri con una velocità ottimale per la tua coscienza, e rimani equilibrato
Wingmakers

Cosa sono ‘i flussi di dati sensorii’? È importante capirlo, in quanto tutto ruota attorno a questa consapevolezza. Dal mio personale punto di vista, essi rappresentano l’intenzione del Creatore riflessa nell’Universo, per cui il ‘Piano Divino’

Andare nella stessa direzione significa essere polarizzati con la ‘corrente’ principale o onda massima della legge d’ottava: quella ‘infallibile’.

Rimarcato il fatto che ‘non si può essere non polarizzati con questa onda’, in quanto il caso non esiste e tutto è opportuno, rimane il fatto che nei reami del tempo 3d, in cui la consapevolezza di sé è mediamente ‘work in progress’, può apparire lecito pensare anche l’esatto contrario.

Infatti il Mondo che abbiamo co creato, ispirati dalla presenza sottile parassitaria, è esattamente un ‘luogo rovesciato'. Non penso di scrivere eresie, perché basta osservare dal livello opportuno per comprenderlo. Tuttavia questo accadimento era necessario al fine di maturare una più profonda esperienza di sé.

I frattali che testimoniano la struttura ‘artefatta’, o che si presta all’illusione dei sensi, sono tutt’intorno a noi, come recita la pubblicità. Ad esempio, leggendo questa notizia, è possibile comprendere come le foto della Terra siano il frutto di mirabili ed ingegnosi modelli di ‘ricomposizione’ della visione:

come nascono le foto della Nasa.
Hanno fatto il giro del mondo, le ultime foto scattate alla Terra, che propongono una vista ‘inedita’ del nostro pianeta. Non perché non si siano mai viste immagini simili ma perché è la risoluzione, che non si è mai ottenuta prima d'ora. Arrivano da un satellite della Nasa che vola a 512 miglia sopra la terra, quindi all'incirca a 823 chilometri. Non molto, se pensate che un aereo viaggia a tra i 10 e gli 11mila metri d'altitudine. 
 
Eppure le immagini che ci arrivano sembrano essere scattate da una prospettiva molto più lontana. Come fa allora la Nasa a rendere questo effetto ottico senza ricorrere alla manipolazione digitale dello scatto? 
 
Ecco il trucco: la foto che vedete è il risultato di un collage di dati provenienti da orbite diverse, creando così un'immagine che sembra molto più lontana rispetto alla reale distanza del satellite. La risoluzione è di 8mila per 8mila pixel, la più alta raggiunta finora...
 
Il risultato che vediamo, però, non è l'esatta rappresentazione di ciò che vedrebbe un osservatore dallo spazio, perché la lunghezza d'onda disperde nell'atmosfera l'intensità della luce. Il nostro pianeta dovrebbe quindi essere più bluastro, anche se gli oceani hanno una rappresentazione più verosimile dei continenti…
Link

Ciò che vediamo è una convenzione, un ‘compromesso’ giudicato reale di quello che circonda

È l’idea che ci facciamo dell’ambiente circostante. Anche se una foto è il frutto di una macchina, quella macchina risente del ‘difetto di fabbricazione’ umano, ossia dell’imprinting sulla macchina del nostro paradigma

Ricordo una diatriba interessante nata attorno all’invenzione del microscopio, il quale se per scrutare i microorganismi utilizza la luce artificiale, va in qualche modo ad alterare quello che ‘pensa’ di vedere. Anche Ighina era intervenuto in merito, infatti il suo personale microscopio non utilizzava nessun fascio di luce artificiale per ‘colpire il bersaglio'.

Ciò dimostra chiaramente ciò che la Fisica Quantistica ha da sempre espresso, ossia che la nostra osservazione altera il piano osservato. Ci mettiamo sempre lo ‘zampino’, in altre parole.

Un'epidemia silenziosa sta colpendo il Centro America.
Nelle regioni dell'America Centrale si è diffusa da anni un'epidemia pericolosa di cui i media non parlano.
 
Una misteriosa epidemia sta devastando la costa pacifica del Centro-America. Dal 2000 a oggi avrebbe ucciso oltre 24mila persone tra El Salvador e Nicaragua, colpendo migliaia di altri indigeni con una malattia cronica ai reni con percentuali mai viste altrove. Gli scienziati affermano di avere ricevuto segnalazioni del fenomeno dal Messico meridionale fino a Panama. A parte qualche rara apparizione sui media, se ne è parlato molto poco nonostante sia una piaga per la popolazione locale.

Come riferisce la MSNBC, l’anno scorso l’epidemia si è diffusa al punto che il ministro della Sanità di El Salvador, Maria Isabel Rodriguez, ha fatto appello agli aiuti internazionali, affermando che la malattia starebbe minando il sistema sanitario nazionale…
 
I medici locali sono convinti del fatto che la causa sia da ricercare nelle sostanze chimiche che gli agricoltori utilizzano senza alcuna protezione. Ma gli scienziati avrebbero scoperto che la vera causa è un’altra. All’origine ci sarebbe infatti il lavoro estremamente pensante svolto dalle vittime, che restano per ore sotto il sole rovente senza acqua da bere. L’estrema disidratazione e lo stress termico negli anni danneggerebbe i reni in modo irreversibile.
Link 
 
Stiamo assistendo all’ennesima montatura ad hoc del pericolo di pandemia? I Media ne hanno parlato poco, sino ad ora, perché c’era altro su cui ‘lavorare’: l’Aids, l’aviaria, etc. Adesso potrebbero iniziare a cavalcare il nuovo vettore mediatico, terrorizzando la platea mediante opera opportuna, come abbiamo appena notato a proposito del ‘terrorismo climatico’.

I Media informano che c’è sempre un pericolo incombente sulla società: riflesso frattale del ‘controllo’.

Erosione suolo aumenta minaccia riscaldamento globale, dice Onu.
Il riscaldamento globale è destinato a peggiorare se le pratiche agricole accelerano il tasso di erosione del suolo, diminuendo così la quantità di carbonio che il terreno è in grado di immagazzinare, secondo un rapporto delle Nazioni Unite diffuso oggi.
 
Il suolo trattiene enormi quantitativi di carbonio sotto forma di materia organica, che fornisce sostanze nutrienti per la crescita della vegetazione e migliora la fertilità e il movimento dell'acqua.
 
Soltanto l'ultimo metro di suolo contiene circa 2,2 miliardi di tonnellate di carbonio, cioè tre volte quello attualmente presente nell'atmosfera, dice l'Annuario 2012 dell'Unep, il Programma per l'Ambiente delle Nazioni Unite. ‘Il carbonio nel suolo si perde facilmente ma è difficile da ricostruire’, spiega il rapporto.
 
Gli stock di carbonio nel terreno sono altamente vulnerabili alle attività umane. Decrescono in modo significativo (e spesso rapidamente) in seguito alla copertura della terra e all'uso della terra come nella deforestazione, lo sviluppo urbano e al crescente dissodamento, e come risultato di pratiche agricole e forestali non sostenibili’.
 
Circa il 24% dei terreni del mondo hanno già registrato il declino di salute e produttività negli ultimi 25 anni a causa di un uso insostenibile del terreno, dice l'Unep. E circa il 60% del carbonio conservato nei suoli e nella vegetazione è andato perduto a causa dei cambiamenti nell'utilizzo dei terreni. E mentre le previsioni indicano un aumento esponenziale della richiesta mondiale di cibo, acqua ed energia, la pressione sull'uso dei terreni aumenterà.
 
Se non cambierà il modo di gestire la terra, oltre il 20% delle foreste, delle distese di torba e delle praterie nei paesi in via di sviluppo perderanno ecosistemi e biodiversità entro il 2030, dice il rapporto. La degradazione dei terreni ricoperti da torba desta particolare timore, perché essi contengono più di un terzo del carbonio trattenuto nei suoli.
 
Per questo l'Unep consiglia metodi agricoli per non mettere in pericolo questo genere di terreni e ipotizza l'impiego di incentivi finanziari per migliorare l'utilizzo dei terreni, nonché un accordo mondiale sul clima che includa lo scambio di crediti di carbonio per i suoli.
Link 
 
Ce la suoniamo e ce la cantiamo

Sappiamo quello che dovremmo fare ma non lo facciamo, praticamente la storia della mia Vita. Perché accade questo? 

Perché non siamo ‘liberi’ di poter intendere, ma solo di 'volere'.  Credetemi, non sono impazzito...

Perché il controllo parassitario non ce lo permette, essendo penetrato in modo profondo nel nostro inconscio. E, come ci ricorda il Dr. Emile Coue, ‘la volontà nulla può contro l’intenzione’, assegnando alla volontà il conscio e all’intenzione l’inconscio.

L’umanità registra il livello raggiunto e profetizza sul futuro scritto nel presente:

se non cambierà il modo di gestire la terra, oltre il 20% delle foreste, delle distese di torba e delle praterie nei paesi in via di sviluppo perderanno ecosistemi e biodiversità entro il 2030

Nel reame del tempo deviato, in cui siamo installati, fare di queste 'profezie' significa co creare il destino che attende come più probabile. La massa, che legge notizie come queste, inizia a provare paura, timore, angoscia, permettendo alla ‘profezia’ di realizzarsi. 

È un moto indotto di ‘disegnare’ il futuro, dato che è la massa che lo ‘scrive’. E chi altri? Tutto l’altro è un qualcosa che tenta di impadronirsi della massa, esattamente allo stesso modo in cui, da sempre, si è sempre cercato di avere il favore della platea più ampia.

I Media sono al 'soldo', inconscio, del potere parassitario. 

Essi rappresentano uno dei modi più ‘comodi’ di raggiungere la gente quando ha le difese abbassate, ossia quando è a casa propria che mangia, sonnecchia, fantastica, dialoga, etc.

Il ‘controllo’ ci conosce molto bene, come nemmeno noi stessi ci conosciamo:

non conta l'età quando vuoi fermati a contemplare nostalgicamente il passato: c'è sempre un decennio precedente in cui le cose erano più belle, semplici e anche commercialmente più stimolanti, perché simbolo del nostro personalissimo ‘romanzo di formazione’.

E così il marketing si è sintonizzato sulla nostalgia e sul vintage, una tendenza che rispecchia la più generale propensione delle aziende a blandire i consumatori, stimolandone sentimenti genuini e consolanti, in un momento di totale ridiscussione delle priorità, anche di spesa. 
 
Un modello che stimola un peculiare tipo di consumo, ma rimette in gioco, complessivamente, simboli e significazioni legati a un più ampio contesto socio-culturale, in cui non si acquista solo un prodotto ma il mood di un epoca
Link 

La nostalgia che sentiamo è quella ‘indistinta’ relativa alla nostra appartenenza divina e a ciò che illusoriamente ‘sentiamo’ di avere perduto.

Dipende tutto da noi. Cosa sceglieremo di intendere?

La luce rossastra del tramonto illumina ogni cosa con il fascino della nostalgia: anche la ghigliottina.
Milan Kundera

La nostalgia è rendersi conto che le cose non erano insopportabili come sembravano allora. 
Legge di Grimes

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

lunedì 13 febbraio 2012

Il frattale del Tao.




È tempo di cambiamenti; infatti, tanto per fare il verso alla pubblicità: ‘L’unica cosa certa è il cambiamento’.

Comunque, certo o non certo, il cambiamento è alla base della legge della biodiversità. Si potrebbe dire che è un suo ‘postulato’ o un effetto, che ‘prende forma’ allorquando le ‘forze’ Cosmiche e Planetarie, di cui l’umanità è una comune rappresentante in termini di co creazione, si miscelano per dare luogo alle manifestazioni esistenziali 3d.  

Ciò a cui pensiamo di assistere, cioè allo spettacolo della ‘Natura’ e a tutte le sue sfumature, dipendono dal nostro ‘comportamento’, dove con quest’ultimo termine si deve intendere l’intera struttura di potere racchiusa nella nostra sfera individuale e collettiva. La ‘miscela’ di leggi diverse, quelle poco sopra accennate, che percepiamo come un qualcosa di così grande da essere inarrivabile, in realtà ci ‘assistono’ nel processo di Vita e di conoscenza di se stessi.

L’umano, perfettamente integrato nella sua centralità e potere, è 'al di sopra' degli effetti di queste leggi e all’altezza del Piano Divino, del quale è una diretta emanazione.

È una questione di consapevolezza, ovviamente. Quando si soffre, nelle 3d, la sofferenza è ‘autentica’ pur essendo solo una ‘parte’ del Tutto che ci contraddistingue. La ‘sofferenza’ ci sta semplicemente dicendo – ‘Tu sei lì’. Null’altro. Non sta giudicando. Sta solo eseguendo un ‘compito’. Ella è come un nostro riflesso

Se smettessimo di ‘ammalarci’ ogni volta che si ‘accende una spia’ e mettessimo semplicemente in funzione una modalità più ampia dell’osservazione di noi stessi e degli eventi che ‘attiriamo’ tutt’attorno, allora potremmo procedere con fare molto più sicuro verso la nostra maggiore conoscenza.

Questa modalità di non consapevolezza è molto simile a quello che accade quando si manifesta la malattia in noi. Cosa facciamo? Andiamo dal medico. Come se quella malattia piombasse su di noi all’improvviso e fosse essa stessa causa di se stessa. No, la ‘causa’ è il nostro ‘comportamento’ e il ‘delegare’ alla classe medica il compito della nostra guarigione, nel tempo, ha significato perdere ancora maggiormente il ‘controllo di noi stessi’

Ci siamo come ‘spenti’, adagiati sul fondo. 

Tanto c’era sempre qualcuno che ci poteva guarire in qualche modo. Questo è un processo molto antico, che nasce addirittura con lo sciamanesimo, nel momento in cui diventa ‘elitario’, ossia nel momento in cui nella ‘tribù’ s’inizia a parlare di una persona che guarisce, mentre tutti gli altri ‘dipendono da lui per stare bene’.

Il frattale ‘moderno’ è la medicina allopatica, caduta nelle mani Antisistemiche, votata all’osservazione della causa apparente. Non intendo, con questo, demonizzarla, in quanto per le cure di pronto soccorso e di determinati interventi chirurgici è assolutamente basilare, anzi… la medicina allopatica è, con le religioni, tra le poche ‘branche del sapere umano’ ad affermare l’esistenza delle entità parassite, ossia degli organismi virali, ossia quei diretti frattali che testimoniano, al pari di quello che si vede in Natura, della manifestazione fisica di forme viventi, più o meno microscopiche, ‘parassite’. 

Anche l’informatica, il Mondo dei computer, ci narra dell’esistenza di forme ‘virali’; infatti persino nell’ambito al silicio di pc e cellulari esistono i cosiddetti ‘virus’. In quella sede è opportuno notare come l’esistenza del virus sia da mettere in relazione all’intenzione umana di generarlo ad ‘immagine e somiglianza’ dell’impulso sovradimensionale che ‘ispira’ inconsciamente. Molte volte questi ‘virus’ sono delle retro ingegnerie di modelli di debugging utilizzati dai programmatori per verificare il proprio lavoro

Da notare, altresì, che abbiamo anche in questo caso ‘coloro’ che traggono un beneficio dalla progettazione e diffusione virale dei programmi ‘nocivi’ al maggior numero di computer possibile. Chi sono? Tra le righe, le case produttrici di ‘antivirus’.

Ecco il frattale del Mondo alla ‘rovescia’: chi 'protegge' è lo stesso che diffonde la causa opprimente.

Alludevamo, pocanzi, al cambiamento come atto strutturale insito nelle 3d. Questa notizia, a tal proposito, ‘rischia’ di procurare un vero terremoto in ambito sportivo calcistico, ossia in quella sorta di ‘reame incantato’ nel quale i ‘cittadini’ sono tutti milionari in Euro e appaiono come distaccati dal contesto 3d, da cui traggono la loro linfa vitale di denaro, fama, etc.  

Il calcio si apre al tetto salariale.
Per combattere la crisi economica, il Levante ha deciso di auto-imporsi un tetto salariale sugli ingaggi, con valore massimo fissato a 500.000 euro: non saranno più tollerate 'escursioni' al di sopra di questa cifra. 

Il club granota è il primo a fissare una soglia ben definita: svolta nel calcio?
 
Cinquecentomila euro all'anno, non uno in più. Che, di per sé, fanno comunque una bella cifra, con cui vivere in maniera più che dignitosa. E se qualcuno dovesse avere richieste maggiori sarà libero di firmare, sì, ma per un'altra squadra. Il Levante non ammette più contrattazioni che superino il mezzo milione di euro per la stipula dei contratti dei suoi giocatori: la squadra valenciana ha deciso di auto-imporsi un tetto salariale ben definito per abbassare i costi fissi ed evitare, dunque, gravi buchi nel bilancio in un periodo economico di per sé già estremamente complicato.
 
Il pesante giro di vite adottato dal Levante è una grande novità all'interno della Liga e nel calcio in senso lato: certo, i club minori che militano nei principali campionati sono costretti, giocoforza, a una gestione più oculata degli ingaggi e, di conseguenza, a rinunciare a giocatori importanti, ma il caso della formazione granota è unico, perché è la prima a fissare con precisione una linea oltre la quale è vietato andare. Cinquecentomila euro, appunto. In questo senso, se un giocatore punta già di per sé a strappare un contratto migliore, saprà già che sarà inutile provare a bussare alla porta del Levante; di contro, un giocatore che accetterà di imbastire una trattativa con la seconda squadra di Valencia, saprà a cosa andrà incontro.
 
Ovviamente il tetto salariale vale anche per i giocatori già in organico: il centrale difensivo David Navarro, che ha un ingaggio di un milione di euro, sarà costretto a tagliarlo della metà se vorrà continuare a giocare nel club granota anche nella prossima stagione. Se il salary-cap resterà sempre una parola incomprensibile per i grandissimi club come Real Madrid e Barcellona, l'imposizione di un tetto salariale sulla falsariga di quanto proposto dal Levante potrà invece essere una soluzione per le altre squadre del campionato spagnolo, e non solo

un'idea che potrebbe attecchire ovunque in Europa, quanto meno per aiutare i club a fare chiarezza sin da subito: 

o questi soldi qui, o niente, cambiare aria.
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È una questione di tempo, come lo è stato per ogni ‘rivoluzione’. 

Il 'contrasto tra Mondi' è diventato talmente stridente da infastidire anche un ‘sordo’. In un contesto che cambia possibilmente in ‘meglio’, occorre attendersi la manifestazione del ‘nuovo’ all’insegna di valori diversi rispetto al ‘vecchio’ o, meglio, rispetto all’attuale forma di paradigma. Osserviamo da vicino il meccanismo perverso del Pil, un sistema di calcolo tramite il quale la moderna economia ‘misura’ il livello di crescita o di 'de crescita' degli Stati e, dunque, del Mondo. 

Il Pil tiene conto di tutto, anche degli effetti nefasti che accadono nel Mondo. Per cui una guerra, paradossalmente e nel medio periodo, fa addirittura ‘bene’ al Pil di una Nazione. Logicamente ci sarà una Nazione che subirà e una che ‘godrà’ apparentemente della situazione. Pensiamo al meccanismo usuale messo in atto durante tutte le guerre:
  • uno Stato attacca un altro Stato per un certo ‘motivo’
  • la distruzione è più o meno distribuita
  • uno dei due Stati alla fine della guerra ha ‘vinto’
  • le politiche economiche si rimettono in moto per la ricostruzione di entrambi i Paesi.
Si distrugge per cambiare degli ‘assetti’ e per infine tornare a costruire. Non solo. Il Pil misura anche l’indotto economico generato dal malessere, dagli incidenti, dagli infortuni, etc. 

Maltempo, Adoc: ultimo weekend costato a romani 440 euro spese extra.
‘Il weekend di maltempo è costato in media 440 euro alle famiglie romane’. Lo sostiente Carlo Pileri, presidente dell'Adoc (Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori), che aggiunge: ‘Cento euro di spesa per l'acquisto delle catene, il cui prezzo è più che raddoppiato in concomitanza della neve, una vera e propria speculazione. Dato che le catene sono pressochè introvabili, soprattutto per le vetture più comuni, chi non ha potuto acquistarle ed è stato multato sarà costretto a pagare in media 250 euro di sanzione. L'allarme neve ha provocato anche un aumento dei prezzi dei beni alimentari, con un aggravio di spesa per i romani pari a 120 euro, il 30% in più di quanto normalmente speso mensilmente’.

Secondo il presidente di Adoc, inoltre, ‘il maggiore consumo di energia elettrica e gas ha comportato un aggravio di spesa pari a 50 euro, i rialzi della benzina fino a 1,85 euro al litro hanno causato un aumento della spesa pari a 80 euro, il prezzo di un pieno. Infine, per lavare le auto, sporcate da neve e sale, il costo è di 15 euro. Totale, quasi 450 euro di spesa in un solo weekend’.
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Il maltempo ha dunque generato un innalzamento del Pil. Ma è 'crescita' quella identificata dal Pil?

Quel denaro speso in più dalle famiglie viene registrato come ‘crescita’ dello Stato. È tutto misurabile in termini di maggiori o minori introiti, di proiezioni mancate o rispettate, di annunci superiori o inferiori alle attese. È tutto ‘relativo’ perché illusorio…

Riguardo alla spinosa vertenza greca, non ancora definita, Monti ha detto di non avere aspettative eccessive sul lavoro dell’Eurogruppo. Sono stati fatti sforzi importanti ed è importante raggiungere un accordo, ma quando qualcosa è meno atteso è più facile perseguirlo
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Questa frase suona un po’ sibillina, tuttavia ‘quando qualcosa è meno atteso è più facile perseguirlo’ equivale, secondo me, a mantenere lontana l’opinione pubblica da questioni troppo ‘delicate’ e relative al ‘controllo’ dell’opinione pubblica stessa. È l’applicazione consapevole di quel ‘distacco’, necessario al fine di non generare ‘potenziale superfluo’, per come lo intende il ‘virtuale’ Vadim Zeland

È l’assumere il proprio compito, lo stare nei ‘ranghi’ delle proprie mansioni, nella tranquillità che ciò che interessa accadrà. È una virtù dei ‘forti’, questa e, in soldoni, significa essere consapevoli del proprio potenziale di co creazione e del proprio ruolo.

Osserviamo il ‘vecchio’ come stenta a ‘lasciare andare’. Si ostina a radicarsi nella struttura energetica che sta lentamente ‘scivolando via’.

Codice disapplicato.
Premafin ha verificato la sussistenza, per gli amministratori non esecutivi, dei requisiti di indipendenza dichiarati. Il cda ha deciso di ‘disapplicare’, tra i criteri enunciati dal Codice di autodisciplina delle società quotate, approvato da Borsa italiana, quello che prevede che non possa essere considerato indipendente il soggetto che sia stato amministratore della società per più di nove anni negli ultimi 12, ‘ritenendo che la semplice durata dell`incarico, disgiunta da ulteriori elementi di valutazione nel caso concreto, non costituisca elemento idoneo di per sé a inficiare l`indipendenza di professionisti qualificati’…
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Questa è ‘paura’. Paura di perdere la posizione guadagnata nei livelli Antisistemici, per cui ci si ostina a circondarsi degli stessi individui ‘ci cui ci si fida’.

Da qualche settimana a questa parte sembra che gli investitori internazionali abbiano deciso che l’Europa non è più in pericolo, tanto che i mercati obbligazionari dell’area euro hanno fatto spallucce anche all’ipotesi di default della Grecia…
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Chi sono ‘gli investitori internazionali’? Essi hanno deciso che… 

Ci si rende conto, mediamente, che il Mondo è amministrato da ‘pochi’? Sembra una favoletta, ormai. Dirlo o scriverlo suscita esclamazioni del tipo: ‘Ancora con queste storie?’. 

Matrix has you.

Whitney Houston è stata trovata morta in un hotel di Beverly Hills. Aveva solo 48 anni. L'annuncio è stato dato dalla sua rappresentante, Kirsten Forster, che però non ha rivelato le cause della morte. La Houston lottava da anni contro la dipendenza da alcool e sostanze stupefacenti…
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Osserviamo le routine come siano ben radicate nel substrato delle 3d. Ecco il caso di un altro ‘Vip’ morto nelle consuete circostanze dubbie, atte a costituire un simbolo perpetuo da consacrare all’industria del business 'post mortem' a beneficio altrui

Anche lei, la tenera Whitney, che mi faceva battere forte il Cuore da adolescente, se n’è ‘andata’ in maniera tragica, nella solita camera d’Hotel. Bah. Pace a lei e grazie per quello che ha fatto di bello al Mondo intero.

Infine, vediamo come gli opposti si attirino e come il ‘paradosso’, per questo paradigma, governi le vicissitudini 3d:

la piccola era glaciale.
Tra la fine del 1200 e l'inizio del 1800 la Terra fu investita da una piccola era glaciale: un periodo di freddo intenso, con picchi da inverno Siberiano, che in alcune zone del pianeta rese la vita davvero difficile ai nostri antenati. 
 
Secondo uno studio condotto dall'Università del Colorado il calo di temperature fu innescato da un periodo durato circa 50 anni di massicce eruzioni vulcaniche nelle aree tropicali.
 
I ricercatori sono arrivati a questa conclusione grazie all'analisi di alcun reperti vegetali risalenti a quel periodo carote di ghiaccio prelevate in vari punti del Polo Nord e informazioni raccolte dai sedimenti lacustri.
 
Un modello realizzato al computer ha permesso di ipotizzare, circa 800 anni fa, un'attività vulcanica così intensa da diminuire l'insolazione del pianeta: il materiale emesso dai vulcani emise anche grandi quantità di solfati e aerosol che riflessero la luce del Sole verso lo spazio. 
 
'È la prima volta che qualcuno ha chiaramente identificato la causa fondamentale del periodo freddo che innescò la Piccola Era Glaciale', ha spiegato Gifford Miller dell'Università del Colorado.
 
'Le nostre simulazioni - ha spiegato il ricercatore - dimostrano che il freddo prodotto dai vulcani può aver innescato una reazione a catena che ha interessato i ghiacci polari e le correnti oceaniche diminuendone la temperatura generale e conseguentemente la loro attività'…
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Il freddo prodotto dai vulcani: che meraviglia di espressione!

Le eruzioni vulcaniche, ossia un simbolo di fuoco e calore, sono dunque in grado di procurare l’effetto opposto: il freddo. Tramite copertura della luce del Sole, ovviamente. 

È interessante questo accostamento di ‘valori’. 

Viene in mente la condizione geografica particolare, a cui abbiamo dato il nome, Islanda

una terra di fuoco e ghiaccio.

Un luogo della Terra che ricorda molto da vicino il simbolo dello Zen:


Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com