mercoledì 29 dicembre 2010

Cambiare è anche soffrire.






Durante queste “vacanze” mi sono ripromesso di scrivere delle pillole d’articolo come l'estate scorsa, per non togliere troppo tempo alla famiglia e al tempo “libero”. 

Ieri sera, dialogando a tavola, mi è venuta naturale questa riflessione. Io e mia moglie, che stiamo portando avanti un cammino di consapevolezza anche nell’ambito del “cosa mangiamo”, eliminando gran parte delle abitudini consolidate nel tempo pre cambiamento ed adottando nuovi regimi basati sul “sentire”, ebbene… Abbiamo spesso dei "problemi". 

Altri familiari che si cibano secondo i canoni della tradizione mediterranea, suggerita anche dai Media, sembrano permanere in un equilibrio fisico più consistente. Questa riflessione, tuttavia, è ampiamente illusoria e mal si adatta ad analizzare i due “modelli” di alimentazione. Perché? 

Perché la salute che a prima vista è presente negli “altri”, è in realtà un qualcosa che maschera degli “imbarazzi” che si mischiano usualmente al vivere quotidiano, tipo tosse, catarro, gonfiore, dolori vari, etc. 

Ossia, tutti sintomi che vengono fatti rientrare nella normalità

Che sarà mai un po’ di tosse? O quel dolore alle articolazioni. O quel mal di testa che ogni tanto viene.

Il malessere che colpisce me di tanto in tanto, non ha le stesse fattezze. Lo percepisco come un segnale del corpo, un segnale relativo al cambiamento in corso, voluto dalla mia intenzione di “volermi bene”, capendo, intuendo, cambiando… Dicendo no alla carne, allo zucchero, ai dolci, etc. Compiendo con senso di partecipazione, con consapevolezza, una scelta in linea con il mio modo di pensare e dunque di essere.

È paradossale la cosa, perché chi sceglie di cambiare, in questo senso, si trova quasi penalizzato rispetto a chi continua a “fare” alla vecchia maniera consolidata nella testa e dunque nel corpo

È come prendere un drogato e togliergli la dose quotidiana: risultato? Starà male.

La disintossicazione in corso fa stare anche male

Mi considero come un drogato che sta cercando di “uscire dal tunnel”. Il nostro "modello" non è visibile in termini di esempio da seguire, perché provoca anche malessere, in quanto si toglie al corpo ed alla mente quelle sostanze “deleterie” a cui, però, ci si è abituati nel tempo, anche in questo caso obbligando il nostro essere “mente corpo” a mutare.

Come posso essere d’esempio se sto male cambiando abitudini alimentari? È questo che si vede nell’immediato: uno stato di precarietà che non fa prendere in considerazione, da parte di coloro che osservano e che, seppur con scetticismo, sarebbero pronti a “provare”.

Lo stato alimentare non è l’unico aspetto da tenere d’occhio per vivere in salute, perché il cambiamento in corso è totale e progressivo. Le energie che spirano sono molte, mutevoli e robuste. Ad esempio, una liberazione di Kundalini può provocare uno stato di generale malessere che non dipende da quello che si mangia. La preparazione dell’individuo a gestire una simile energia è quasi pari a zero e, dunque, il regime alimentare diventa un qualcosa persino di secondario…

Coloro che si aprono al cambiamento non vivono solo rose e fiori. È dunque paradossale e girata, come al solito, a 180 gradi la visuale lungimirante da avere e mantenere al fine di meglio comprendere le dinamiche che intercorrono sul vascello umano, quasi sempre in balia delle onde di accadimenti a cui non si è preparati. Questa preparazione è certamente disponibile in termini di informazioni, ma nel reame dell’Antisistema è tutto confuso e lo “sforzo” da compiere è divenuto ormai notevole per dotarsi della necessaria conoscenza necessaria

Però possiamo fare molto anche al “solo” livello intuitivo, bypassando ogni tipo di artifizio o illusione proposta in questo scenario 3D.

Morale: il cambiare fa andare incontro a delle “crisi” di purificazione simili a quelle del drogato che intende “smettere”. Queste crisi vengono prese, dal punto di vista degli “altri”, come delle scuse, costruendosi un alibi per rimanere nel proprio status abitudinario e obnubilante e addirittura per giudicare coloro che temerariamente ed opportunamente hanno risposto ad una chiamata irresistibile… 

In qualche modo l’Anima è riuscita ad aprirsi un “varco” contattando la Coscienza incarnata o, chissà, forse il contrario, vista la natura originaria di questo scenario 3D di tipo educativo. 

Un'ultima considerazione: quando si fa un viaggio e si va in un paese in cui vigono altre abitudini alimentari che non si possono eludere, cosa ci succede? Non stiamo bene. Perchè? Perchè non siamo abituati. Quell'improvviso cambiamento, anche presente nell'acqua e nell'aria, obbliga il fisico ad un lavoro straordinario di adattamento e modificazione.

Proprio ciò che succede a chi, senza viaggiare, cerca di cambiare abitudini alimentari secondo un proprio sentire. Per capire ancora di più sarebbe utile leggere il "lavoro" di una Vita intera ad opera di Mère, ossia la sua Agenda...

 

martedì 28 dicembre 2010

Ndm-1 e scie chimiche: la rivoluzione è servita.





Qualche giorno fa ho rammentato la storiella del “Al lupo. Al lupo”. Leggendo questa news, sembrerebbe proprio che, anche quest’anno, ci “stiano riprovando”. 

Altro pericolo di pandemia. 

Ora le pandemie diventano addirittura annuali. Piuttosto, questo “superbatterio” ricorda molto da vicino l’artificiosità del virus HIV.

Personalmente è da questa estate che ho notato una virulenza molto strana nell’aria. Una infinità di influenze intestinali molto intense sembra essersi abbattuta, perlomeno nelle zone di mio “interesse” quotidiano. Anche la percezione di un “qualcosa” di strano è molto viva. Però sono solo delle mie sensazioni, per carità; anche se comunque alcune le ho vissute direttamente sulla mia pelle

La zona in cui abito è sopra la direttrice di volo dell’aeroporto della Malpensa, per cui file di aerei fanno la spola proprio sopra i “miei cieli”. Non so cosa scarichino nell’aria, ma ci sono certi tramonti, in cui la luce del Sole mette in grande risalto la scacchiera di “fumi” tracciata dai velivoli. Ci sono foto, in internet, di aerei con tanto di serbatoi misteriosi o supplementari, con fori di uscita del contenuto che pertanto non può essere carburante. 

L’anno scorso le aziende del farmaco hanno realizzato grandi utili dalla trovata della “Suina”, proprio in un anno battuto dalla crisi e, dunque, potenzialmente “stitico” in termini di grandi realizzi, proprio come le banche, soprattutto americane, che hanno registrato paradossali utili, soprattutto derivanti dalle sezioni di trading alias dedite alla speculazione

In assenza di nuove regole le vecchie impostazioni rimangono intessute nel campo energetico umano, continuando ad eseguire la propria “mansione”. 

Un superbatterio resistente agli antibiotici.
New Delhi - I casi di contagio in Italia al momento sono due. Proviene dall'India e si è già diffuso in vari paesi europei (il Regno Unito, la Francia, la Svezia, l'Olanda) e dall'altra parte dell'oceano in Canada e negli Stati Uniti. Il problema è che nessun farmaco è in grado di combatterlo

È un microorganismo denominato NDM-1

Il potenziale del gene NDM-1 di diventare endemica, cioè causare una epidemia a livello mondiale, è spaventoso, dicono i ricercatori. Che cosa fa questo microorganismo? Può provocare polmoniti, setticemie e infezioni. Come si prende? Le persone contagiate sono persone che sono state in Asia, soprattutto ovviamente in India, ad esempio i due italiani, anche se esiste un micro focolaio nei Balcani. Altri contagiati, in Inghilterra, si sono recati in India per degli interventi di chirurgia estetica, visto che questo tipo di interventi in madrepatria sono molto costosi e sono tornati con l'infezione. Da parte sua l'India respinge sdegnata ogni responsabilità. Il ministero della Salute indiano in un comunicato stampa ha definito "sleale collegarlo all'India". Ma NDM-1 non è in realtà l'unico caso di batterio resistente agli antibiotici. Il professor Giovanni Rezza dell'Istituto superiore di sanità spiega che "ci sono altri batteri che sono residenti nelle stesse classi di antibiotici di NDM-1 e che circolano nel nostro paese" dice. Ma cos'è un NDM-1? 

È un gene in grado di saltare tra diversi batteri acquisendo una resistenza unica anche ai carbapenemi, antibiotici ultimo baluardo contro i microrganismi resistenti.

Il parere dell’esperto - Il professor Moellering, contattato da Ilsussidiario.net, responsabile del reparto di ricerca medica dell'università di Harvard, ha le idee chiare al proposito. "Per prima cosa" ha detto "NDM-1 non è un batterio. Si tratta in realtà di un elemento genetico trasferibile, una parte di dna, che contiene non solo i geni che codificano il NDM-1 ma anche altri geni resistenti. La sigla NDM-1 sta per "New delhi Beta-lactamase 1". E' una sigla che sta a significare la sua capacità di distruggere gli antibiotici beta-lactam e la località dove è stato isolato per la prima volta, New Dehli. Il suo principale problema è la capacità di trasferirsi in mezzo ad altri tipi di batteri che provocano infezioni". Che tipo di infezione provoca l'NDM-1? "In genere si tratta di infezioni al sistema urinario o infezioni alle ferite. Ma può provocare un gran numero di malattie serie e anche mortali. Un recente caso di diverse infezioni all'interno di un ospedale di New York fu causato da batteri di Klebsiella che contenevano l'enzema KPC: morirono il 40% dei pazienti infettati". L'NDM-1 è a rischio contagio mondiale? "Da quando è stato scoperto nel 2008, si è esteso in tutto il globo. Lo si è trovato negli Stati Uniti, Canada, Austria, Belgio, Francia, Germania, Olanda, Svezia, Regno Unito, Oman, Africa e Australia ed è molto plausibile che sia già in altre nazioni dove ancora non è stato identificato. In più, si è scoperto che le persone infettate in molti casi provenivano da viaggi effettuati in India e Pakistan. Ma la cosa più problematica è che si sono prove che l'elemento genetico dell'NDM-1 ha già cominciato ad attaccare batteri diversi dal Klebsiella dove fu originariamente individuato la prima volta".
Da Yahoo

"Una parte di dna" - nel mondo invisibile dei batteri è in corso una “rivoluzione”? Che sia procurata o naturale non fa differenza ai nostri fini, perché comunque ci troveremmo ad affrontarla in ogni caso. E dato che nulla è per caso, chiediamoci cosa stia scombinando a tal punto il nostro equilibrio da liberare certi “mostri” per le vie della Creazione. Mostri che in condizione di equilibrio sono “solo” degli utili e grandi amici.  

Questa rivoluzione, in realtà, penso non sfugga del tutto alle regole evolutive…

"Non c'è niente di costante tranne il cambiamento" Buddha

lunedì 27 dicembre 2010

La fissità mutevole.




Nello scritto profondo, estratto dal quinto libro dell’Agenda di Mère, caramente inviatomi dall’Amica Loredana, possiamo trovare preziose riflessioni che ricollegano al concetto di "ritmo" evidenziato anche da Ighina.

Ecco Mère:

“Nella visione di Dio non esiste vicino o lontano, presente passato o futuro. Queste sono soltanto le linee prospettiche con cui Egli disegna il quadro del mondo. Per i sensi resta sempre vero che il Sole si muove attorno alla Terra: ma ciò è falso per la ragione. Per la ragione resta sempre vero che la Terra si muove intorno al Sole : ma ciò è falso per la visione suprema. Non è la Terra  a muoversi, né il Sole: c'è solo un mutamento di rapporto fra la coscienza  solare e la coscienza  terrestre”.

Ecco Ighina:

“In questo periodo, le sue ricerche lo portarono a delineare il concetto di ritmo magnetico Sole-Terra
Ighina dichiarò nel suo libro di aver scoperto ed osservato l'atomo magnetico all'età di sedici anni, tramite un particolare microscopio di sua invenzione, e di averlo diviso in monopoli magnetici: il monopolo positivo sarebbe l'energia solare, che arriva alla terra in forma spiraliforme e riscalda tramite frizione, mentre dalla Terra partirebbe il monopolo negativo che si ricondurrebbe al Sole tramite un ciclo a spirale contraria. Lo scontro tra queste due ipotetiche particelle pulsanti creerebbe la vita e la materia, ognuna caratterizzata da un proprio ritmo.
Sempre secondo Ighina, al centro del Sole vi sarebbe un cuore magnetico che pulsa al ritmo del cuore umano”.
Da Wikipedia

Sono molte le “fonti” che narrano di ritmo Sole Terra e di “fissità mutevole”. Un concetto che ha creato il mito del “libro del destino” e ha confuso tanto le idee all’umanità.

In questa odierna miniriflessione, fa sorridere come venga definito Ighina nelle pagine di Wikipedia:

“Pier Luigi Ighina (Milano, 23 giugno 1908 – Imola, 8 gennaio 2004) è stato uno pseudoscienziato italiano”.

È questo un utile indicatore di quanto l’Antisistema sia ancora radicato nella mente umana.

È solo una questione di Tempo” è un mio pensiero che riconduce e riassume il concetto di fissità mutevole o in movimento.

L'uomo è un essere di transizione”. Sri Aurobindo