venerdì 8 ottobre 2010

Papa Giovanni XXIII: profezie e "angeli".





Chi sono gli Angeli? Siamo abituati a credere che siano entità evanescenti, illuminate perennemente di "Luce bianca", che siano “buoni”. Allora cosa significa questo “passo” tratto dalla lettera di San Paolo ai Romani (8.38)?

Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore.

Gli Angeli sono inseriti nell’elenco delle “entità” che possono separarci dall’Amore del Creatore. Nel film “L’ultima profezia”, il protagonista principale si esprime in questa maniera:

In cielo c’erano ancora Angeli selvaggi che portavano le armi…

L’origine di tale verso è attribuita a San Paolo ed è contenuto nella Bibbia (lo si può udire nel film al minuto 1.31.49)

Ho cercato sul web questa frase, che dovrebbe far parte di una delle lettere di San Paolo, ma non ho trovato nulla a tal riguardo. Come al solito chiedo a qualche “visitatore” del Blog se ne fosse a conoscenza e, in tal caso, di potermi segnalare una simile evidenza. Grazie...

Ho trovato in Matteo (13.36) questa espressione:

Allora Gesù, licenziate le turbe, se ne ritornò a casa, e i suoi discepoli gli si accostarono, dicendo: dichiaraci la parabola delle zizzanie del campo.
Ed egli, rispondendo, disse loro: Colui che semina la buona semenza è il Figliuol dell'uomo. E il campo è il mondo, e la buona semenza sono i figliuoli del regno, e le zizzanie sono i figliuoli del maligno. E il nemico che le ha seminate è il diavolo, e la mietitura è la fin del mondo, e i mietitori son gli angeli. Siccome adunque si colgono le zizzanie, e si bruciano col fuoco, così ancora avverrà nella fin del mondo. Il Figliuol dell'uomo manderà i suoi angeli, ed essi raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali, e gli operatori d'iniquità; e li getteranno nella fornace del fuoco. Ivi sarà il pianto e lo stridor de' denti. Allora i giusti risplenderanno come il sole, nel regno del Padre loro. Chi ha orecchie da udire, oda.

Focalizziamo meglio: e la mietitura è la fin del mondo, e i mietitori son gli angeli.

Sempre nel film “L’ultima profezia” si dice che Dio ha sempre mandato gli Angeli per compiere il suo volere. Gli Angeli sono sempre stati a contatto con Dio ma con un ala intinta nel sangue

Sono come una sorta di “braccio armato”. 

Ora, io credo che, questi Angeli non siano altro che antichi ricordi provenienti dalla storia umana “velata” dal tempo e dall’Antisistema. Questi Angeli sono ciò che rimane del ricordo degli Anunnaki. Mi rifiuto di credere a simili entità come empie, cariche di violenza e intrise del sangue umano. Non ci credo e non ricrederò mai. È tutta una parafrasi quella che si compie. 

Le legioni angeliche sono legioni di combattenti. Le schiere angeliche sono entità evolute che hanno la responsabilità della crescita delle altre razze viventi nell’Universo, proprio come i Wingmakers oppure le razze “centrali” evolute.

Nell’economia universale coloro che sono più evoluti si occupano degli “altri”; l’evoluzione che intendo evidenziare è di tipo spirituale e non solo tecnologica. Una simile evoluzione nel suo stato di alto compimento comporta un senso di responsabilità nei confronti della Vita. 

Simili razze, appunto angeliche, costituiscono le schiere dei servitori volontari dell’opera del Creatore. Queste razze non possono ricorrere alla violenza in nessun modo. Questo è il mio pensiero.

Occorre fare pulizia di tutte le false credenze sparpagliate per cielo e terra.

I brandelli di verità intrisi nella violenza Anunnaki, vivono ancora oggi miscelati insieme a saggezza e buona volontà. Confondono. Mettono appunto zizzania. Ma secondo “logica” spirituale è ora di fare grande pulizia. Certi termini sono da “rifondare”. La storia stessa è da rifondare…

Leggendo alcuni passi di una raccolta di conferenze di Rudolf Steiner intitolate “La Bhagavad-Gita e le lettere di Paolo” è evidente come stiano, nella loro essenza, i due grandi tasselli della conoscenza e dell’esperienza inerenti l’oggetto delle conferenze stesse:

l’una racconta la sintesi finale di millenni di evoluzione umana ed in questo è perfetta, l’altro racconta gli inizi di una nuova fase dell’evoluzione umana che parte dall’esperienza del Golgota ed in questo è ancora “imperfetta”, allo stato di “seme”.

Come poter giudicare dunque opere tanto diverse, non tanto per i contenuti, quanto per “l’età” relativa al quel tipo di esperienza? Nessun giudizio. Nessuna conclusione. Solo una semplice ed oggettiva “osservazione” lungimirante trova senso.

Le due epoche diverse si succedono e fanno staffetta dell’evoluzione umana: la nascita dell’Io, la sacra fiamma che fa risplendere di luce propria l’Anima dell’uomo. Non è più solo una mutazione di forma ma di interiorità. Vicende legate al sangue, alla sua linea “spezzata”, alla perdita della chiaroveggenza, allo sviluppo dell’intelligenza legata all’Io, all’irruzione nei reami di competenza degli Asura, dei dominatori delle lande della densa materia, della resistenza all’evoluzione.

Una resistenza degna di tal nome, avveduta, sensata, motivatrice, motore di evoluzione

Che senso hanno, a tal proposito, le “denunzie” relative alle “Profezie di Papa Giovanni XXIII” contenute nell’omonimo libro di Pier Carpi?

“A Roma correranno i cani e la Madre sarà legata alle Crociate” (La Chiesa servirà a molti per fini di basso potere). Pagina 76.

Queste profezie furono trascritte nel 1935, quando Angelo Roncalli, arcivescovo di Masembria, delegato apostolico in Turchia, ebbe sette “sogni” ricorrenti e continuativi, nei quali ebbe il dono di queste “anticipazioni”.

“Lesse, e fu facile. Dio, tutto era tanto semplice, tutto era tanto chiaro. Se anche gli altri uomini avessero saputo. Il mondo sarebbe stato diverso. Ma Angelo si rendeva conto che non tutti potevano sapere. Perché quelle erano cose pericolose. Solo pochi potevano interpretarle nel senso giusto, usarle per il bene. Nelle mani dei malvagi, sarebbero state armi terribili contro l’uomo. Pagina 51.

Nel nome della Chiesa si farà mercato, si conquisterà potere politico, si abbatteranno nemici, distaccando l’azione sociale della Chiesa da quella che doveva essere. Infatti, nella politica italiana (qui ci si riferisce chiaramente a Roma e ai cani) i cattolici autentici non potranno mai inserirsi. I falsi si, e nel nome dei cattolici faranno una politica capitalistica, borghese, persino laicista, con compromessi antiumani, antisociali. Lo scopo sarà il ladrocinio: i falsi figli ruberanno dal gregge. Pagina 76.

“E in questi brani, egli oppone sempre la guerra dei potenti eserciti, fredda, calcolatrice, mossa da interessi economici e non sempre confessabili, da ogni parte, alla guerra d’entusiasmo, per la vera libertà, della Resistenza. Dei Partigiani, è detto: Europa, questi sono i tuoi figli migliori, che un giorno saranno traditi. Perché i capi che crederanno di abbattere comanderanno ancora, sempre gli stessi…. Infatti, continua la profezia, abbatteranno le marionette del denaro, non i padroni del denaro. Pagina 104.

Che dire? Che siamo alle prese con una storia tutta da riscrivere e tutta falsa. Così come adoriamo falsi Dei, siamo immersi nella falsità assoluta dell’illusione di Maya. Siamo in uno scenario difficile in cui padroneggiarsi è assai ostico. Ed il “bello” è proprio questo. L’uomo sta forgiando l’uomo nuovo attraverso se stesso. Sta imparando a cavarsela con i nuovi doni della nuova era che, paradossalmente, gli hanno portato a prima vista solo “guai”. L’era dell’Acquario che si è appena aperta, segna un nuovo inizio per l’intera "saga" umana.

Un “nuovo inizio”, ma contemporaneamente ad una “nuova fine”, che ancora deve avvenire.

Questa fine è un inizio: il 2012 carico di simbolismo…

Lasciamo andare il 2012, perché il 2012 è già stato, è adesso, sarà domani… Che importa? La cosa importante è che la “caduta” corrisponderà ad un pronto rialzarsi.

Ricordo che tra il materiale Wingmakers, esiste una frase illuminante che esprime questo concetto:

All’incirca nel 2075 ci sarà ad opera della scienza, l’irrefutabile scoperta dell’Anima. Un'altra "profezia"...

Quando anche la scienza sarà libera di annunciare una scoperta di questo tipo, il mondo sarà effettivamente prossimo ad un profondo cambiamento.

Un consiglio; a questo link  esiste un pdf intitolato “Vivere dal Cuore” che merita tutta la nostra attenzione.
  
Infine, una "citazione pesante" presente in quarta di copertina del libro “Le profezie di Papa Giovanni XXIII”:

Un libro sensazionale e straordinario: le profezie enunciate nel 1935 da Angelo Roncalli, allora delegato apostolico in Turchia, che sarebbe poi divenuto Papa con il nome di Giovanni XXIII.
Introdotto, dopo una serie di esperienze supernormali, in una società segreta iniziatica, Angelo Roncalli dettò le sue profezie, che vennero scritte dal gran Cancelliere e sarebbero dovute rimanere segrete.

Ovviamente tutto ciò non sarà mai riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa. Ma in futuro tutto verrà inesorabilmente alla luce e… questa è invece la mia profezia!

Vediamo infine ed in termini brevi, un cenno sulla Vita di Pier Carpi:

L'ottimistica previsione di Pier Carpi sulla galanteria del tempo e sulla futura riconsiderazione dell'ultimo suo sofferto romanzo, per ora non si è avverata e il problematico "Gesù contro Cristo" resta ancora abbandonato nelle soffitte polverose del dimenticatoio librario, colpevole (ma sarebbe meglio dire "in attesa di giudizio") per quella sua temeraria visione di un Cristo troppo umano, debole e fragile, che ha infastidito non poco l'ambiente ecclesiastico e che gli è costato la fredda accoglienza dell'intellighenzia culturale italiana. Direi, comunque, che, a beneficio di coloro che non hanno ancora avuto modo di valutarne il talento artistico, sarà meglio dare qualche cenno in più sulla sua figura.
Pier Carpi, morto prematuramente il 26 giugno 2000, era nato a Scandiano (RE) il 16 gennaio del 1940 e, oltre che un importante giornalista, è stato anche scrittore, sceneggiatore e regista cinematografico di un certo rilievo (tra l'altro molto conosciuto anche all'estero). Un artista "a tutto tondo" insomma… Con questa piccola premessa che vi prego di tenere in debito conto: il suo è sempre stato un talento, oltre che indubbio, anche un po' scomodo, o sarebbe meglio dire poco "allineato", poco "malleabile", soprattutto negli anni Settanta, quando l'anticonformismo era più facile sbandierarlo che praticarlo.
Del resto Pier Carpi qualche sgambetto ideologico lo aveva già subito quando, nel 1975, con il suo film Povero Cristo era stato selezionato per la Mostra di Venezia e poi meticolosamente fatto sparire perché a qualcuno una pellicola incentrata sulla ricerca di Cristo, soprattutto da parte delle giovani generazioni, dava parecchio fastidio

E sì che il suo precedente poema Il Vangelo di Maria, con la sua straordinaria interpretazione della Rivelazione, aveva ottenuto elogi e giudizi positivi proprio dall'ambiente clericale e perfino dal Papa. Cosa verificatasi anche per il successivo Le profezie di Papa Giovanni, saggio controverso e decisamente più commerciale, che fu dapprima accolto con diffidenza e ostracismo e divenne poi un grosso successo editoriale (ben supportato dal riconoscimento - in un certo senso "ufficiale" - delle capacità profetiche del Beato Papa con un Angelus dell'allora Pontefice Paolo VI)
Fonte: www.piercarpi.interfree.it

giovedì 7 ottobre 2010

Parvenze di libertà sotto Controllo.




Il mondo è davvero strano; lo ripeto anche oggi. Ci si trova in continuazione ad imbattersi in curiosi fatti ed effetti. Ad esempio il discorso relativo ai diritti d’autore dei cantanti e cantautori. Ma come? Questa categoria si lamenta in continuazione a causa dei sempre più frequenti download “pirata”, tanto che la “legge” si è già espressa chiaramente, dichiarando la “pirateria musicale” come un reato

La “legge”, intendiamoci bene, tutela gli interessi delle grandi aziende del settore e non il singolo “artista” che è sempre più spesso lasciato in balia degli eventi. Perché dico questo? Perché sul web è possibile scaricare una canzone, il famoso mp3, in infiniti modi.
 
Ad esempio Firefox prevede addirittura un plug-in, liberamente usufruibile, che permette di scaricare direttamente da Youtube la musica o il video di cui si sta godendo

È possibile che questa fantastica libertà e comodità sia, in realtà, contro la “legge”? Mi rendo conto che la persona che ha creato una canzone dal nulla, viva di questo, per cui la sua sopravvivenza dipende dal riconoscimento del proprio lavoro, eppure i cantanti affermati che passano nei circuiti nazionali e internazionali non sono meno ricchi per questa continua “perdita”. Secondo me la “rete” contribuisce a pubblicizzare il loro lavoro, anche quando lo si offre praticamente gratis. Non vedo altre alternative per tentare di spiegare questa assurda situazione che si è andata creando negli ultimi dieci anni. Esistono in commercio i masterizzatori, quando è chiaro che è vietato duplicare dvd e compagnia bella. Ma perché allora permettono di produrli? Perché una persona è libera di utilizzarli ma secondo responsabilità? Per favore. È un  mondo strano. Esiste il tutto ed il contrario di tutto. Infatti si dice: fatta la legge trovato l’inganno
È un po' come il "mistero" che avvolge il fatto di poter comprare macchine che vanno sempre più forte, caratteristica senz'altro sempre messa più in evidenza nelle pubblicità, insieme al lato della "sicurezza"... Bah!

Io non intendo fare il bacchettone, però sino a quando l’uomo avrà necessità di leggi, significa che non è ancora “maturo e responsabile”. In un mondo dove esiste una umanità responsabile non esistono più le mezze misure, gli escamotage, le vie di fuga… gli avvocati. Il frattale costituito dal grande caos in materia di “pirateria” e tutela dei diritti artistici e di copyright, è un esempio molto evidente di cosa succeda anche nei livelli superiori della “percezione” umana

È proprio un gran caos. 

È Osho che racconta della “foresta” nella quale è imprigionata la gran parte dell’umanità: una foresta che ricorda molto quella di Dante o dei film “fantasy” di ultima generazione. La fitta boscaglia è sempre stata utilizzata per incutere timore e senso di smarrimento e pericolo. La sua simbologia è molto attiva nei sogni e nelle paure ricorrenti ed ancestrali. Il bosco rappresenta il pericolo ma anche la “sorpresa”, la possibilità di evadere dalla Vita “regolata” della città. Perché mai Morpheus, in Matrix, dice a Neo e Trinity di non prendere “l’autostrada”? Cosa rappresenta l’autostrada e perché è ritenuta tanto pericolosa?

Sicuramente avete provate a percorrerne una nella vostra esistenza, no? Ebbene pensate a come ci si sente, in quel frangente, a bordo del proprio veicolo. Ci si sente spinti verso una direzione, verso la destinazione che ci attende al di fuori del serpente di cemento e asfalto

Quella direzione è la stessa che abbiamo in testa noi, che ci siamo prefissati? Certo!  

Ma l'inghippo non è questo, bensì il fatto che senza quell'autostrada noi non potremmo raggiungere la nostra meta; è come demandare il nostro potere alla autostrada. Potremmo raggiungere la nostra meta ugualmente, ok... Ma in quanto tempo? Sarebbe "praticabile" quella soluzione? Non sarebbe come tornare indietro di 100 anni? Il nostro potere di raggiungere una meta è racchiuso, defluito, nel senso, nell'esistenza di questa grande arteria "facilitatrice". In realtà essa è una sorta di Caronte: richiede un pedaggio non solo economico, statene sicuri

Tutt’attorno scorre nello stesso senso, una rete di controllo senza paragoni

Di pari passo accompagnano i viaggiatori anche le spire aggrovigliate dei potenti campi elettromagnetici, costituenti le infrastrutture delle telecomunicazioni ed il famigerato Sistema Tutor. Da poco, in alcuni tratti scorre parallela anche la ferrovia ad alta velocità. L’autostrada, vista dall’alto, è un nastro trasportatore ordinato che accompagna il suo “contenuto” verso l’usufruizione di una direzione, di una meta. Ebbene? Il senso è opposto, infatti si può anche invertire la marcia, ma solo uscendo, pagando e rientrando nell’altra direzione. Quell’azione del pagare è la costante che accompagna il cittadino “moderno”. Si paga anche per fare pipì in alcuni luoghi. Perché l’autostrada è pericolosa?

Non di certo in senso letterale, ma in senso di “contenimento” delle possibilità, della propria libertà. 

Queste arterie sempre più lunghe e diramate, veicolano il traffico e lo convogliano come l’acqua di un fiume, ma sotto un ferreo controllo. Ecco il frattale che esprime il senso maggiore della Vita raccolta nelle città dell’uomo: il controllo.

Cosa è un senso unico? È l’unica direzione che possiamo seguire. Per comprendere ciò che voglio dire, provate a pensare a quella volta che siete rimasti imbottigliati nel traffico. Come vi siete sentiti? 

In una parola sola: impotenti! 

La grande arteria è comoda ma è sotto un grande controllo di limitazione, non solo di velocità. Questo discorso lo si comprende meglio immaginando la rete autostradale dall’alto, quando è colma di macchine ferme in coda. Cosa stiamo osservando? Mi viene in mente l’inizio del film degli “Incredibili”: i superpoteri messi da parte,congelati, per motivi di "privacy" dell’umanità. Osservando il traffico della rete stradale e autostradale ho proprio questa sensazione: la rinuncia al proprio potere, demandato al potere di un motore a scoppio, al potere di un carburante, allo sfrenato sfruttamento di una risorsa ambientale, allo svuotamento del sottosuolo… 

Ecco a cosa mi riferisco: un senso di svuotamento. 

Stare in autostrada al volante della propria vettura conferisce un senso di svuotamento, di smarrimento nonostante la direzione certa e la strumentazione di bordo ci assicurino che stiamo andando verso la nostra meta.

Ma “per andare dove dobbiamo andare per dove dobbiamo andare”? Il buon Totò con l’inseparabile Peppino, ci insegnano che non c’è nessuno a indicarci la direzione, nemmeno il vigile che non capisce la nostra “lingua” pur essendo della stessa “specie” e dello stesso pianeta.

È un mondo strano dove non si capisce dove sia l’inizio e dove il suo sfociare, per non parlare della sua fine. Eh?

"Per quante volte uno salvi il mondo, quello riesce sempre a mettersi in pericolo!" Gli Incredibili

"Presto, dai! Chiedi una cosa assurda! Dai dai dai dai!! Chiedi il Nilo, dimmi che vuoi il Nilo!! Dai prova!"
"Mmmmhh... Voglio il Nilo!"
"COL CAVOLO!!"
Aladinn
 

mercoledì 6 ottobre 2010

Il simbolismo dell'oro e il suo lato oscuro.





Le “cose” cambiano, sono sempre cambiate e cambieranno ancora. Nulla è per sempre. Penso che siamo d’accordo tutti su ciò; basta osservare la nascita ed il declino degli imperi. Cosa ne è stato della dominazione Egizia o Romana o Greca? Si è disciolta nel tessuto sociale e negli imperi che si sono succeduti.

Non è andata persa ma diluita nel tempo e nelle “tradizioni”.

Almeno così sembra a prima vista. Le “cose” cambiano e lo scorrere del tempo è testimone di questa “corrente” eterna. Tuttavia esiste un legame intimo, in taluni aspetti della Vita, che sfugge ai più. A cosa mi riferisco?

Alla linea di continuità del potere amministrato sulla Terra. Una linea continua a discapito del tempo e di quello che insegnano nei libri di storia a scuola. Esiste un filo conduttore contiguo che unisce tutte le nascite a tutte le “morti” degli imperi: la consanguineità, la linea “reale”.

Ma non solo: la "fratellanza".

Mi riferisco ad un potere che non appare mai, nemmeno per amministrare da Re. Un qualcosa che è sempre stato “dietro”. Un qualcosa a cui non interessa apparire ed essere “baciato” dai raggi solari. Ecco, ciò è sempre “andato avanti”, anche oltre le cadute degli imperi, anzi “reo” di avere provocato il “cambiamento”. È difficile inquadrare un simile potere. È d’uso identificarlo con un principio negativo. Tuttavia non ne sono più totalmente certo. Le persone che “godono” di questo potere sono anch’esse delle marionette e “servono” inconsapevolmente un principio più alto che non si ferma mai. Preferisco vedere la questione degli Illuminati e compagnia bella in questa maniera: essi sono stati opportuni per creare le condizioni di base per il risveglio dell’umanità. Essi sono dei custodi della verità. Giudicarli nel frangente del presente è inopportuno. Si sbaglia senza ombra di dubbio.
Così come lo è per la Chiesa.

Esiste un frattale sulla Terra che delinea questa verità: l’oro.

Da sempre l’oro ha costituito un “bene” inalienabile, certo, prezioso, garantito dalla sua “luce”. Esso ha sempre contraddistinto il potere. Le casse degli antichi stati traboccavano di oro, che garantiva la moneta emessa a titolo di scambio. L’oro rappresenta la linea di continuità “indeformabile” del potere di una certa “categoria” di persone sulla Terra. Di fronte al pericolo di una crisi dovuta ad un cambiamento, chi “sa” si premunisce comprando oro. Infatti:

Miliardari Si Rifugiano Nell'Oro, Boom Acquisti Lingotti.
(AGI) Ginevra - I miliardari del Pianeta si rifugiano nell'oro, acquistandolo a tonnellate, a causa dei timori sull'economia. In questo modo, stanno spostando risorse fuori dal sistema finanziario. Lo sostengono esperti del settore, come Josef Stadler della Banca Ubs.
Fonte: Yahoo

L’oro non si consuma come il petrolio, ad esempio. Ciò che si estrae va ad “accumularsi”. Ce n’è sempre di più. Ma allora perché è tanto prezioso? Centinaia di migliaia di tonnellate di oro estratto, in tutto il mondo, autorizzano ancora a ritenerlo tanto prezioso? Ma non è la scarsità che produce valore? Non ci hanno insegnato così in questa fase del mondo? Forse è per questo che le banche centrali lo ammassano nelle loro “pance”; per evitare che ne circoli troppo.

O forse lo stanno solo raccogliendo?


Chiamato il "diversificatore" per eccellenza da analisti professionisti così come da manager di portafoglio, senza ombra di dubbio l'oro non rientra nei tre gruppi di beni nelle mani della maggior parte degli investitori:
  • Obbligazioni: l'oro non frutta interessi, almeno che non venga dato in prestito in cambio di una rendita (piuttosto che darlo in prestito scioccamente in cambio di un conto d'oro "non allocato"). L'oro non è nemmeno una promessa di ripagare il capitale iniziale in un qualsiasi momento futuro. Non è una data di scadenza per il rendimento, ma non essendo nemmeno un debito che una terza parte ripaga all'investitore non vi è alcun rischio di inadempienza.
  • Azioni: l'oro non ha nulla in comune neanche con le quote di capitale. Esso non ha bisogno né di personale né di un consiglio di amministrazione e non ha una relazione trimestrale sulla sua rendita. Non produce nulla e non fornisce un servizio, ma è semplicemente giallo, lucente e raro.
  • Immobili: l'oro non è come gli immobili commerciali o residenziali. Anche affittandolo non sarebbe possibile mettergli il pavimento in legno o installargli il riscaldamento centralizzato. L'oro non ha bisogno di manutenzione (è praticamente indistruttibile) e non è soggetto ad imposte sul reddito perché non vi è alcun reddito da tassare.
Visto che l’oro non matura interessi, dividendi o una rendita, e visto che non ha un vero e proprio valore industriale, il “motivo dell’investimento” per l’oro può essere spiegato solamente con il desiderio di abbandonare altri tipi di investimenti.

O per lo meno di possedere un investimento in tutto e del tutto indipendente da ciò che fa muovere gli altri tipi di investimenti… Forse il mercato dell’oro indica che gli investitori cercano protezione dalle azioni, dagli immobili e dalle obbligazioni in calo. E anche dal dollaro e dall’economia americana. Quindi stanno premunendosi in anticipo comprando oro; un tipo di bene completamente diverso da tutto il resto.

Fonte: http://oro-oggi.bullionvault.it/oro_tipo_di_bene_diverso_euro_dollaro_commodities

Le famiglie “facoltose” unite stanno rifugiandosi nell’oro. Perché? Perché non si fidano di questa economia, di questi tempi che stiamo percorrendo. Ma come? Il luogo comune non dice che queste famiglie siano in grado di cavalcare sempre l’onda? No, a quanto pare, perché stanno ritirandosi nell’unico lido sicuro che pensano di conoscere: l’oro, il “legame” con il passato e la sua continuità. Ed in questo modo sotraggono denaro ed investimenti alle dinamiche dell'economia drogata e "malata"... Tutto sommato non sembra male, secondo me.

È questo il segno inequivocabile che la “crisi” economica è solo agli inizi. È questo l’indicatore principe. Ciò che dobbiamo osservare. E l’oro sta macinando record su record proprio in questi giorni, in cui i governi rassicurano la popolazione che “il peggio è alle spalle”…


I ricchi non si fidano: segno che le loro “fonti” – la continuità – non vede più al di là dei tempi. Il loro potere è obsoleto. La nuova era è imperscrutabile per i Cuori “avidi”.

La questione dell’oro può forse derivare dalla forma pensiero Anunnaki? Ciò che cercavano i “Signori” può essere divenuto simbolo di potenza?

È una semplice emulazione delle antiche "abitudini"?

Ciò che fungeva da oggetto di ricerca disperata da parte degli Anunnaki era proprio l’oro, da portare su loro pianeta nativo, al fine di evitare un processo di disgregazione atmosferica che stava avvenendo a gran velocità. Era per loro una necessità vitale, infatti i primi equipaggi che giunsero sulla Terra furono appellati come “eroi”.

L’accumulo di oro, era per loro non sfoggio di ricchezza e potere ma “medicina” per il loro pianeta “malato”. I loro “discendenti”, ossia noi, “adoriamo” ancora quel minerale tanto prezioso, capace di ridonare la Vita ad un intero mondo in via di disfacimento. Il ricordo diluito nel tempo ha dato luogo ad un’altra forma di “adorazione”: quella rivelata dalla luce ingannatrice del minerale finemente lavorato ed indossato o posseduto. Proprio come le fattezze dell’Anello del “Signore degli Anelli”: la sua levigatezza e brillantezza e armoniosità capaci di sedurre l’animo umano.


Un altro fattore che ha giocato una carta oltremodo importante è la simbologia con il Sole rappresentata ad esempio attraverso il culto del Sole nelle varie epoche di sviluppo della “tribù” umana. Il faraone eretico Akhenaten, insieme alla regina Nefertiti, creò il primo culto monoteista dell'Egitto omaggiando la figura di Aten, il dio Sole e mettendo la famiglia al centro della Vita di coppia e dunque dell’impero. Un vero e proprio scandalo per le “abitudini” del tempo, già deformate dalla presenza di un potere strisciante, evidentemente molto attivo.

Tutto ciò ci riporta all’osservazione della “carta” dei Cieli. Sole e Nibiru conducono lo sguardo verso l’alto, verso il luogo infinito da cui arrivarono i “Signori alati” portatori di venture e di sventure, il cui riflesso è ancora vivo in noi attraverso il brillante luccichio di un gioiello in oro: segno della nostra immaturità spirituale e opportuno male solo da “educare”.

L'Astrologia è la Scienza delle Reazioni della Vita alle Vibrazioni Planetarie.
L'astrologia, come interprete della Natura, mostra che il mondo è condotto secondo un piano ben definito, che ogni cosa è ordinata con ordine meraviglioso, chiaramente regolata con incredibile precisione e realizzata con infallibile accuratezza.

Niente succede per caso; non ci sono incidenti nel piano divino; ed in realtà non c'è dissenso, dal momento che la natura non riconosceva distinzioni e lavora solo per il progresso attraverso un processo raffinato che qualche volta distrugge per ricostruire con miglioramento. Come gli studenti avanzano nei loro studi dell'astrologia loro mettono ogni cosa al suo posto, secondo un ordine o piano cosmico; con possibilità di produrre risultati certi, ma ci rimane di determinare la qualità di questi risultati affidando le nostre reazioni all'influenza planetaria.

Llewellyn George
Fonte: http://www.magicavalon.com/?q=astrologia/astrologia

Le influenze astrali sono basilari nell’ambito dell’orchestrazione della Vita. È difficile da credere lo so, eppure le percepisco come grande verità. La massa e la presenza di un astro planetario, determina differenze armoniche che si propagano nell’area di “competenza”. Pensiamo solo a cosa significhi essere vicini ad una grande personalità piuttosto che ad un ritenuto derelitto. Il nostro giudizio fa la differenza in questo caso, però le evidenze sono paragonabili alla presenza di un pianeta. Presenza che influisce sugli stati comportamentali.

È così! La “scacchiera” del Sistema Solare è in un equilibrio sottile. I pianeti sono disposti secondo distanze precise e regolate da leggi universali come la successione di Fibonacci. Nulla è per caso. Ed ogni ambito della Creazione è basilare per l’intero. Infatti la mancanza di oro è riuscita a mettere in pericolo di Vita un intero pianeta.


Il simbolo è potentissimo.

Il linguaggio simbolico è molto vicino al linguaggio della luce che abbiamo sempre usato nel nostro lontano passato o in forma animica. Nel simbolo dell’oro rivive il dramma di una intera razza: quella degli Anunnaki.


E noi, come figli immemori ma eredi di una certa simbologia, continuiamo ad adorare ciò che i nostri padri cercavano come l’elemento più prezioso per la loro sopravvivenza: l’oro.

In questo modello genetico è racchiusa la verità dell’ereditarietà simbolica e non solo…


Attraverso l’accumulo di oro nelle mani dei potenti, l’oro stesso viene caricato di una simbologia negativa da cui dipende la loro stessa sopravvivenza in termini di “ignoranza della Luce” e a cascata quella dell'intero genere umano, sottoposto ad un vero e proprio incantesimo "radionico". Sino a che non decideranno di fondere l’oro nelle fornaci del “Vulcano”, l’energia oscura dell’oro, il suo lato oscuro, avrà il predomino su di essi e sull’intera umanità che ha paura, simbolicamente, che un giorno il pianeta possa averne bisogno e dunque “teme” per esso...

Questo attaccamento è deleterio per i piani ascensionali in corso e l’Antisistema lo sa benissimo.

Cambiamento dei Modelli di Esistenza – Camera 2.
Se l’entità è una coscienza collettiva consapevole della sua totalità sovrana, il principio del libero arbitrio è una forma strutturale inutile come l’impalcatura per una costruzione terminata. Quando le entità sono inconsapevoli della loro totalità, la struttura serve come forma di sicurezza auto-imposta. In questa continuità di sviluppo di un universo strutturato e ordinato, le entità hanno definito da se stesse i confini – i loro limiti – attraverso l’espressione della loro insicurezza. Progressivamente sono diventate frammenti della totalità e, come le schegge di vetro di un bellissimo vaso, conservano scarsa somiglianza con la loro bellezza composita. – Capitolo 8
Fonte: Wingmakers