giovedì 16 settembre 2010

Il linguaggio universale.





  • La verità è dappertutto.
  • Il nostro personale stato d’Essere è un punto di vista.
  • Nulla è per caso.
  • Tutto è opportuno.
  • Insieme siamo Uno.
Ideiamo una ricetta con questi ingredienti: che cosa traspare? Sicuramente un progetto!

Un progetto “antico” ma sempre attuale che si è frantumato sotto l’azione delle possenti “mani” lavoratrici dei campi dimensionali più densi. Come prendere farina, uova e latte e mischiarli con forza e decisione per ottenere un impasto opportuno. È la base per andare avanti nella preparazione del nostro “piatto”. La “verità” sarà alla fine sparsa ad arte dappertutto nella ciotola dove stiamo lavorando gli ingredienti. Ora, gli ingredienti presi nelle loro componenti molecolari, avranno ognuno un po’ di quella verità diffusa ed ognuno di loro osserverà una versione delle “cose” dal punto in cui le forze impastatrici li hanno sospinti a sostare, magari mentre cuociono nel forno. Ogni molecola, ogni “briciola” elaborerà una versione diversa del “dove” si trova, avendo frammenti e dunque doti di verità insite in ognuna di loro. Il loro punto di vista dominerà entro il proprio mondo: giusto o sbagliato che sia! Ognuno di loro assumerà una posizione dell’essere in funzione di questa prospettiva personale. Senza una visione più ampia, dal punto di vista della “torta” per esempio, il rischio di formare “grumoli” e di considerare verità “anomale" è molto alto. 

Un grumolo si forma attorno ad un nucleo di molecole attrattive, capaci di magnetizzare altre molecole attorno a sé. Se l’intento mosso dal briciolo di verità è sotto il dominio dell’Ego, tutti coloro che “crederanno” nella verità rielaborata si uniranno a formare un grumolo di materia, considerato dallo “Chef” un qualcosa di anomalo da “schiacciare” con un cucchiaio al fine di scioglierlo nell’impasto. Considerando tale azione come diluitiva del contesto generale, nella fluidità della miscela delle materie, sarà facile comprendere l’opportunità di un simile atto “superiore”. Le molecole che subiscono questo trattamento ne saranno consapevoli? Qua sta la differenza tra la consapevolezza e il vittimismo.       

“Vedi, la simbolica del razzo è di essere in eterna evoluzione. Nella maggior parte dei casi, parte dalla Terra per andare verso l’infinito e questo è il cammino dell’uomo. Del resto, l’unico dovere di un essere umano è di essere in evoluzione. Allo stadio fetale è solo nell’Amore infinito della Madre, riceve e non dà nulla. Egli è nell’Io. Ripeti dopo di me: “Io dico Io”.
Poi il suo ruolo è di essere nel gruppo, in seno alla famiglia, nel Noi: “Io dico Noi”.
Poi deve evolversi verso gli altri: “Io dico Loro”.
Ripetevo ogni frase, ma l’ultima mi vibrò così forte che me la ripetè:

“Dio” (Dio – Dieu – Dis Eux – Dico Loro).

“… Io nego qualsiasi distinzione tra sano e patologico, organico e mentale. Tutto è sotto il controllo del cervello biologico, che utilizza la malattia come un organo urgente per la Vita…”

“… Ogni malattia ha la stessa importanza. Un cancro non è più grave di una influenza. La malattia non fa distinzione di gravità…”

“Questo teorema è valido per ogni elemento, ogni parte, ogni cosa della Creazione. Per ogni oggetto, per ogni cosa, vi è innanzitutto un progetto. Il progetto è una fase immateriale, che concretizzandosi diventa una cosa che ha senso. Il senso di una cosa risiede nel corrispondere al suo progetto…
Prendi una lampada. È un oggetto, il suo Creatore ha un progetto: costruire una cosa che illumina. Prima di essere materializzata, la lampada non esiste, quindi è immateriale. Una volta resa concreta, la lampada ha un senso, quello di illuminare, ed è dunque il senso del progetto del suo inventore.
Fece questo ragionamento per tanti oggetti, lentamente, intervallandolo con frasi lapidarie.
È il senso della cosa che crea la cosa.
La funzione crea l’organo.

La malattia è dunque una cosa; è un corpo creato, carico di senso. La malattia risponde a un progetto. Ha perciò una funzione, una necessità vitale. Ma anche la guarigione è una cosa: affinché avvenga, il paziente deve crearsi il progetto di guarire”.
Fonte : "Le radici familiari della malattia" di Gerard Athias

Quale è il progetto della nostra Vita? Chi lo ha ideato? Quale è il senso della nostra Vita?

Nulla è per caso. È questo l’ago della bussola. Nulla è per caso.

È questo l’indizio sempre presente sulla scena dell’esistenza: nulla è per caso.

“Noi non pensiamo ma siamo pensati”… Le dinamiche all’opera sono molteplici e sfuggevoli al nostro grado di comprensione. Perché il nostro grado di comprensione è figlio del cervello biologico, il quale segue dei programmi nativi di sostentamento della “nave spaziale” umana. Chi ha inserito questi programmi nel nostro cervello? I programmi di base sono figli dell’evoluzione e della Creazione, ma c’è dell’altro! Il frattale analogico sono i virus presenti nel mondo informatico.

C’è dell’altro: l’Antisistema.

L’analisi di Athias è sensazionale ma descrive “solo” un pezzo della verità, perché la verità è  sparsa ad arte. La verità non è tutta accumulata in un unico “luogo”. Ognuno di noi ne ha un pezzettino. Per cui la nostra comprensione è un pezzettino della più grande Verità.

È solo unendoci che possiamo portare i nostri mattoncini insieme ed elevare il nostro punto prospettico, come fecero i primi terrestri costruendo la torre di Babele. Insieme siamo Uno.

Leggendo l’opera di riassunto e compattamento di Powell, deriva un modello di essere umano molto più complesso di quello che si forgia dalla più semplice lettura di un corpo dominato dall’azione del cervello biologico. L’Anima si incarna seguendo un processo ben strutturato. Ha un progetto legato alla nuova incarnazione. Il corpo umano diventa dunque il senso di quel progetto. Ogni nostra connotazione globale esprime il senso dell’intendere dell’Anima. Ma c’è altro.

Ci sono frammenti di Karma, di genetica familiare, di caratteristiche legate alle nostre incarnazioni, di caratteristiche legate alla posizione dei pianeti, etc. Ma tutte queste “cose” probabilmente si legano l’un l’altra attraverso cerchi di contenimento. Ossia il Karma contiene tutto il resto. Esso prevede già tutta la rimanenza delle variabili. Il libero arbitrio è un adattamento inerente il Karma.

È come se un concetto comprendesse tutti gli altri. Il Karma può rappresentare il sunto in questo contesto. Se lo vogliamo analizzare si apriranno gli altri “cerchi”… Il discorso relativo al cervello biologico descrive un’altra dimensione. Un altro mondo.

Perché? Perché domina inserito nel proprio contesto, ma se si espande la visione, ci accorgeremo che la sua opera è a sua volta figlia di altre “dinamiche”:

In generale però dovrò deludervi. L’uomo pensa non con il cervello ma per mezzo di un campo morfologico che lo circonda e che consiste, a dirla volgarmente, in qualche miliardo di lampadine. Queste lampadine sia accendono e si spengono, come nei computer antidiluviani. Il campo morfologico lampeggia, brilla, si illumina di tanti colori: proprio questo è il cosiddetto processo mentale. Ovviamente anche il cervello partecipa all’attività mentale, ma solo parzialmente. Di fatto i pensieri non si trovano dentro al cervello, ma al suo esterno. Il pensiero è un processo di interrelazione tra le lampadine del campo morfologico e i settori dello spazio delle varianti. Quando la lampada si accende, si instaura un legame tra il vostro cervello e l’informazione con cui vi siete collegati in un dato momento. Anche la memoria non ha nessun rapporto con i neuroni del cervello. Di nuovo, in parole semplici, quando una lampadina si accende nel campo morfologico si stabilisce un legame con un determinato settore dello spazio delle varianti, contenente l’informazione che, come sembra a voi, ricordate. Se questo collegamento per qualche motivo non può essere stabilito allora non riuscirete a ricordare nulla”.
Fonte: intervista a Vadim Zeland tratta da “Scienza e Conoscenza” n.32 

Che dire? La visione si amplia. Il cervello è contenuto in altri cerchi più grandi, dove per grande non ha senso intendere una dimensione ma una priorità.

"Non pensiamo ma siamo pensati". Da chi allora? Non dal cervello biologico che costituisce solo una tappa intermedia del processo. 

Dal campo morfologico che tanto assomiglia al concetto spirituale di “Aura”? 

Dove si trova l’inizio del processo? Nel progetto animico! Da quell’altezza si frantuma in infiniti “pezzi” quando entra nel reame denso di questa dimensione. Per cui non ha più senso chiedersi dove si trova l’inizio del processo, perché è dappertutto! Il suo senso è dappertutto.

Allora basta comprendere questa prospettiva generica ma basilare e mettersi in “ascolto”.

A quel punto “tutto” parlerà la stessa lingua.

E solo a quel punto comprenderemo che ogni via è quella giusta per confluire verso la direzione espressa dal senso del progetto.

Vi piace fare uncinetto? Probabilmente è quella la via per voi e quella via è Sacra quanto la via espressa e percorsa dall’Asceta. Tutto è opportuno capito il linguaggio universale…

 

mercoledì 15 settembre 2010

La contro rotazione a vari livelli.






Ecco una breve storiella molto curiosa. Dopo citerò la fonte e il motivo:

“Una volpe aveva inghiottito una zampa di lepre che si era incastrata alla bocca del duodeno e non poteva più mangiare; non poteva nemmeno restare troppo tempo senza alimentarsi, né espellere il boccone e neppure digerirlo.
Dopo avere elaborato tutti questi dati, il computer cerebrale gli inviò una risposta perfetta ed esatta per quel problema: era necessario aumentare le secrezioni gastriche e moltiplicarle per agire più in fretta nel punto del blocco. Quindi cosa di più semplice della creazione di un nuovo organo? Un cancro non è nient’altro che una moltiplicazione cellulare che permette di agire più in fretta. Appena compiuta la digestione, il cervello deve solamente invertire il processo. Ciò che prima ha aggiunto ora deve essere corroso e, con una semplice inversione d’ordine, deve eliminare il tumore per vie naturali. Questo processo è naturale. Poiché l’animale opera solo nel principio della realtà, ha unicamente problemi di questo tipo. L’essere umano è invece molto più complesso, perché vive nel reale, nell’immaginario e nel simbolico. Così, quando un individuo non ha digerito un conflitto a causa di un elevato livello di stress, il cervello invia questa sovra-fisiologia per far fronte all’indigestione psichica: il cancro, l’organo corrispondente”.
Fonte: “Le radici familiari della malattia” di Gérard Athias

È sempre più facile “imbattersi” in uomini di “scienza” di questo tipo, per fortuna. Il Dottor Athias è un medico allopatico, o meglio, lo è stato nel senso più stretto della specifica. Dopo qualche anno di praticantato ha deciso di seguire quella vocina interiore che in continuazione gli sussurrava qualcosa. Che cosa? Che la professione che stava svolgendo con zelo e tanta cura, in realtà, non collimava perfettamente con l’idea radicale che trovava sede presso una qualche parte del proprio sé. Come se qualcosa lo costringesse a deviare, modificare la propria perfetta "immaginazione". In breve si accorse di non essere libero nel manifestare quella forza che sentiva animarlo. Si accorse che qualcosa d’altro prendeva le decisioni al suo posto, in virtù di tutta una serie di condizionamenti ricevuti in ampi ambiti della propria esistenza.

“Vedi, la triangolazione si articola così, di cellula in cellula, e il cervello presiede a tutto ciò che l’individuo fa, a tutto ciò che gli accade, a tutto ciò che pensa. Tu non pensi; sei pensato dal tuo cervello. In questi termini, questa trinità è di per sé l’operazione vitale dell’essere umano”.

Ci sono tanti pezzi del puzzle che sono in via di allocazione. Ad esempio il Dottor Hamer e le sue leggi biologiche, testimoniano proprio questo aspetto della “malattia”, ritenuta come solo una risposta biologica “perfetta” di un corpo perfetto, sotto l’azione di un cervello perfetto; questa risposta è una conseguenza di livelli di “stress” interni tanto elevati da necessitare di uno “stop”.

Come vengono considerate queste “cose”, questo approccio alla condizione di malattia, dalla gente in generale? Con estrema sufficienza, con diffidenza, con scetticismo. Perché? Perché non si è mai fatto così a memoria d’uomo. 

Ecco il punto: la memoria

Ed ecco l’effetto dell’azione dell’Antisistema nel corso del passato: un taglio netto e preciso con la tradizione alias con la "conoscenza". Ma come? Ma di quale tradizione parli, se veniamo da un epoca in cui si moriva per un taglio che si infettava? In cui la metà dei bimbi nati moriva di stenti! Esatto. Non lo si può negare. Come non si può negare che oggi si vive molto più a lungo di una volta. Ma quanti anni vivevano le persone ai tempi di cui si narra nella Bibbia? Centinaia di anni. Ma no! Quelle sono delle allegorie sulla lunghezza della Vita! Ah si? Fa sempre comodo rigirare la “frittata” come meglio si crede, no?

La memoria dell’uomo è divenuta “corta” come la coperta di Linus. La tradizione popolare, la saggezza delle piccole comunità è stata cancellata dall’opera di lento convincimento sociale a cui ci siamo volontariamente esposti senza parola proferire. Le "comodità" dei tempi moderni mal digerite da esseri non pronti a "disporsi", ha portato all’impoverimento del tessuto “mnemonico” e, con esso, dell’intero “palazzo” di vetro umano.

È stata una allucinazione collettiva ben orchestrata. L’innesto di un paradigma a “cuore” aperto. A cui è seguita poi una radicale sutura dei sensi superiori.

All’uomo manca qualcosa di quello che aveva nel passato; qualcosa che adesso può essere ripristinato. È semplice capirlo. Basta lasciarsi andare qualche secondo e percepire il mondo che ci circonda: com’è? La risposta è solo vostra…

Quando un essere umano non risolve un conflitto sul piano fisico o psichico, il cervello biologico crea e identifica una soluzione che chiamiamo “patologia”… Questa creazione, come tutte le creazioni e come quella dell’Universo stesso, avviene in un movimento a spirale, e dal conflitto psicologico acutissimo permanente nasce dal cervello una risposta: la malattia. Il giudizio umano vive questa necessità vitale in maniera negativa, mentre nella realtà biologica è l’unica risposta di sopravvivenza, perché questo computer ha innanzitutto un programma prioritario di base: la sopravvivenza della specie, la sopravvivenza dell’individuo.

La malattia avviene per salvarci momentaneamente la Vita.

Il terapeuta non deve quindi cambiare la malattia, ma l’atteggiamento del suo paziente nei confronti di essa. La malattia ha dunque una ragione d’essere: risolvere il conflitto. Più è grande il conflitto, più grandi sono le malattie. Esiste una corrispondenza perfetta tra ogni conflitto e ogni malattia da una parte , e tra l’intensità del conflitto e la gravità della malattia dall’altra. La biologia è logica e precisa addirittura a livello cellulare; è totale”.

Questo è un libro meraviglioso! Si “lascia” leggere come scorrendo via. E non sto facendo nessuna pubblicità lucrativa. Non ho nemmeno programmi di affiliazione con chicchessia. È semplicemente il mio semplice contributo alla causa comune. Perché è una via per alzare il nostro grado prospettico e, dunque, il nostro livello di consapevolezza.

Confesso che non conoscevo per nulla altri Dottori che erano giunti alle medesime conclusioni che credevo appartenere solo ed esclusivamente al Dottor Hamer. Ma non è così! Lo dovevo intuire, in quanto l’analogia frattale parla chiaro: quante invenzioni sono giunte ala momento del loro “parto” in concomitanza, in contemporanea fra più gruppi di lavoro? È sempre stato così. Se pensate bene a cosa intendo lo comprenderete molto bene, ne sono certo. Perché le “informazioni” sono in un “bacino” di energia universale, alla portata di tutti. Quando qualcuno apre una via, un canale, una porta in questa area di “memoria” del Creato, non è mai da solo, perché dietro di lui ci sono altri che navigano in scia. E ciò non descrive un movimento negativo o sbagliato. È semplicemente che, come in una comunità di formiche o di api esistono le sotto varietà specializzate nel fare qualcosa, anche a livello umano succede la stessa cosa. 

Coloro che aprono e coloro che colonizzano

Non sempre coloro che aprono vivono di gloria per questo. Dipende. Ma il fenomeno è quantomeno necessario per permettere agli altri di penetrare in nuovi livelli della conoscenza e consolidare. Il “lavoro” della globalità è uno solo: evolvere. La fase di sopravvivenza è implicita.

Ora dobbiamo mutare alcuni programmi nel cervello che sono obsoleti. Questo aggiornamento del nostro sistema operativo è in corso proprio in questi tempi. Un modo per aggiornarci è anche questo: colpire la nostra attenzione con esempi anche drammatici, con accostamenti di Sacro e Profano, come questo. Il Dottor Athias in una certa fase della propria Vita, decise di ri-formarsi presso un “Sapiente”, il quale è la fonte della sua stessa trasformazione:

“Lasciando da parte le grandi dimostrazioni teoriche, paragonò lo sviluppo di un feto a quello di un cancro. Commentò il parallelo tra la moltiplicazione cellulare dell’embrione, che arrivano a diventare delle cellule molto differenziate, con la moltiplicazione cellulare del cancro in cui ogni cancro ha una funzione molto perfezionata. Com’è possibile che colui che è in grado di creare un bambino , con un concepimento così magico, possa sbagliarsi nella nascita di un cancro?

La malattia non è un errore di programma, è nel programma”.

È sufficiente leggere ed informarsi per giungere a conclusioni sensate intuitive personali. Facendo però attenzione all’eccesso di informazione che ci avvolge totalmente. È questa un’altra tattica dell’Antisistema per confondere e bloccare in un altro ambito. È stato Rudolf Steiner stesso a mettere in guardia l’umanità dal pericolo derivante dalla diffusione di “sapere” tramite carta stampata. Come al solito è una questione di equilibrio. Un sottile gioco di compromesso, fiducia, senso intimo di essere, un pizzico di concretezza, tanta immaginazione e creatività come un bimbo.

Nei libri, a ben cercare, c’è la risposta a tutto. A ben cercare! Ad esempio:

“Eravamo ben lontani da Ippocrate e dalla sua visione dell’essere globale. Il nostro era un ritagliare la persona facendone un puzzle umano, dal quale mancava del tutto l’aspetto emozionale. Il colmo è che è stata la gerarchia medica a inventare il termine “psicosomatico”. Quando non sappiamo cos’è, diciamo così; mi avrebbe spiegato un giorno un primario”.

Si dice che la scienza proceda a balzi dopo ogni funerale. Cioè che le “eminenze” che hanno fatto la storia di quel ramo della scienza, si sono poi fermate sugli “allori”, bloccando di fatto con la loro opulenza il continuum, il fluire delle scoperte, del sapere, dell’innovazione. Perché si sono bloccate? Per supponenza? Perché hanno raggiunto un grado di benessere e di potere? Forse! Ma non solo… secondo me perché hanno dovuto fermarsi! Perché qualcosa di estremamente potente li ha convinti che era più “appropriato” fare così. Siamo tutti padri e madri di famiglia, no?

Smettiamola di distribuire colpe e giudizi. Doveva andare così. In quel modo la “spinta” accumulata dalla corrente lungo le sponde ha raggiunto livelli insostenibili per qualsiasi controllo, per cui c’è stato il ”balzo”, la rottura degli argini e delle menti interfacciate a diga. Tutto è opportuno al fine.

“La salute è la presenza di un’immagine ideale, dell’essere in equilibrio perfetto. La malattia è lo scordarsi questo modello. La vera guarigione è ritrovare il sé”.

Questa azione dello scordarsi non è mai fine a se stessa. Athias mette in relazione la malattia anche con cause inerenti al retaggio familiare, ma questo è un ulteriore approfondimento. Per oggi mi interessa fermarmi qua, perché confonderei troppo le idee.

Mi sovviene il parallelo con il super computer Hall 9000 e il nostro cervello; secondo me gli autori dei due famosi film di cui ieri ho proprio scritto qua, hanno idealizzato il funzionamento del nostro organo di controllo per eccellenza, trasmutandolo in evidenza attraverso l’immagine di un super computer che ha l’intero controllo della situazione di una gigantesca nave spaziale lanciata nel Cosmo “aperto”. La sua ritenuta “pazzia” non è fine a se stessa ma provocata da ordini in controtendenza, come viene dimostrato nel secondo film, 2010 L’anno del contatto.

Proprio ciò che è successo al genere umano intero. Ordini in controtendenza. Vortici di energia in contro rotazione, capaci di destabilizzare coloro che non sono pronti nel padroneggiarli. E ciò dimostra ancora una volta come l’analogia frattale sia sempre valida e all’opera, infatti è proprio David Wilcock ha portare alla nostra evidenza che nell’Universo, e dunque anche in noi, operano almeno due forme di Etere in contro rotazione:

"Quello precedente è solo uno dei tanti pezzi del puzzle che suggerisce che due principali forme di "etere" (materia oscura) siano all'opera nell'Universo. Ancora, il nostro punto cruciale di partenza, qui, è che abbiamo una Sfera Universale che si è divisa in A1 e A2 al suo interno. Questi eteri hanno velocità di vibrazione leggermente differenti, espresse nel paragrafo precedente come "caldo" e "freddo".
 
6.2 - A1 e A2 ruotano in senso contrario l'una dentro l'altra.
 
Subito dopo, e soprattutto, dobbiamo osservare che i corpi universali di etere 1 ed etere 2 possono ruotare in senso contrario l'uno rispetto all'altro, o roteare in direzioni opposte, senza causarsi interferenze a vicenda:
•    A1 ruota in senso orario, mentre A2 ruota in senso antiorario allo stesso tempo, ed essi in genere si passano attraverso nella Sfera, mentre continua il movimento.
•    Poiché A1 vibra leggermente più in fretta di A2, A1 ruoterà anche leggermente più in fretta di A2 nella Sfera. Questo sarà un punto molto importante più avanti. 
 
I corpi di A1 e A2 sono simili ai fluidi, nel senso che hanno "campi bolla" sferici che hanno la capacità di fluire. Questo è sostenuto dal lavoro di Kozyrev, Mishin e altri, che dimostrarono l'attività simile ai fluidi e le "correnti" nell'etere. Tuttavia questi "campi bolla" hanno anche una geometria interna dei Solidi Platonici che li fa rimanere legati in una struttura matrice relativamente stabile con i loro vicini. A1 si lega a se stesso come un'unica entità sferica e A2 si lega a se stesso come un'entità sferica separata. Perciò questa caratteristica geometrica di cristallo fluido di A1 e A2, impedisce loro di fondersi l'uno con l'altro (omogeneizzazione) tutto in una volta e di perdere la loro energia di rotazione contraria. E mentre essi ruotano in senso opposto, i loro "campi bolla" riescono a scivolarsi oltre a vicenda, come un super-fluido, anche se si trovano esposti ad un'altissima compressione. In un certo senso, questo è simile al modo in cui le persone si oltrepassano lungo le affollate strade cittadine, mentre camminano in direzioni opposte...

Dopo che A1 e A2 si sono formati ed è iniziato il loro movimento di rotazione contraria, il momento in cui si verifica per la prima volta questa collisione di vortici nel centro, è quello che la maggioranza degli scienziati chiamerebbe "Big Bang".  La pressione diretta verso sud di A1 entra in collisione con la pressione diretta a nord di A2 e moltissimi dei campi bolla di A1 e A2 cominciano a fondersi in questa zona più che in altre. Essi si dispongono formando una sfera nel centro, dato che c'è pressione che spinge da ogni parte. Si crea dell'energia elettromagnetica, secondo il modello di fisica di Johnson, generando luce e materia visibili. Questa sfera di energia comincia a crescere dapprincipio, man mano che assorbe in sé sempre più particelle di energia di tipo fluido di A1 e A2. Possiamo anche pensare a questo evento come la nascita della prima stella nell'Universo".
Fonte: “The Divine Cosmos” - Capitolo Sei - Il battito universale di David Wilcock

Siamo passati a scrivere dalla malattia che, nell’immaginario collettivo conduce alla Morte, alla Nascita dell’Universo… Proprio ad evidenziare un cerchio perfetto che descrive solo perfezione in itinere.
 
 

martedì 14 settembre 2010

I due Soli del nuovo mondo.





Tutti questi mondi sono vostri, tranne Europa. Viveteci insieme, viveteci in pace.

Dopo anni, almeno un decennio, sono tornato a rivedere “2010 L’anno del contatto” di Peter Hyams che fece seguito a quella pietra miliare di “2001 Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick. Parliamo di una coppia di film prodotti nel 1984 e 1968, cioè molto tempo prima della transizione nel nuovo secolo. Quando il 2000 era ancora immaginato con le navicelle volanti come utilitarie per recarsi al lavoro.

È stato piacevole lasciarsi andare sulle ali della trama e di quei silenzi solo “respirati”. Non intendo fare paragoni né esprimere giudizi che classifichino; semplicemente sono rimasto colpito dal finale che non ricordavo più: i due Soli.

Giove si trasforma in un secondo Sole nel Sistema Solare, brillando anche di notte sulla Terra e decretandone con questa attività, profonde modifiche nel ruolo della Vita. Il nuovo sistema con al centro Giove (Sistema Gioviano?) diventa un frattale dei Sistemi più grandi, di cui quello Solare è solo l’esempio più vicino ed evidente. Le sue Lune diventano “pianeti” ed Europa si prepara ad accogliere la Vita organica, infatti l’immagine di chiusura mostra ancora il Monolite nero, i due Soli e l’acqua, proprio come in “2001 Odissea nello spazio” il film iniziava con gli uomini primitivi intenti a “curiosare” ai piedi di un altro Monolite nero.

Il film esprime un concetto ciclico delle “cose” e la loro trasformazione energetica di ciclo in ciclo.

Le immagini degli astronauti “appesi” al nulla sopra a Giove sono mozzafiato. Le emozioni degli stessi sono palpabili e ciò che "succede sulla Terra" solo una immagine sfuocata senza importanza.

Ricordiamo che negli anni 80 la guerra fredda tra USA e URSS stava per sfociare in una guerra nucleare. Il film ricalca questo aspetto, evidenziandolo alla massima potenza per intensità e simbologia, ma poi l’allontana per sempre dalla Vita di bordo delle due astronavi russe e americane, quando un messaggio “alieno” li invita, tra le righe, a collaborare per unirsi e sfuggire all’esplosione di Giove.

“Qualcosa di meraviglioso accadrà”…

In tutta questa faccenda si inserisce, ancora una volta, la presenza "ingombrante" del supercomputer Hall 9000, al quale viene data una seconda possibilità o una seconda “Vita”. È assolutamente da notare come il suo “papà” umano, un ingegnere americano, capisca cosa sia successo all’epoca della sua presunta “pazzia”, raccontata nel primo film: l'Antisistema.

Ad Hall 9000 erano stati impartiti ordini segreti in antitesi, che lo avevano messo in una situazione di "stallo".

Fu istruito per mentire.
Di cosa sta parlando? Io no ho autorizzato nessuno a dire ad Hall del Monolite!
Direttiva NSC… 30 gennaio 2001.
NSC. Sicurezza nazionale… La Casa Bianca!
Non mi importa chi è! Tutto ciò è in conflitto con lo scopo fondamentale del progetto Hall: la ricerca accurata di informazioni senza distorsioni od occultamenti. Restò bloccato! Il termine tecnico è Nastro di Mobius che può verificarsi in computer sofisticati con programmi di ricerca autonoma della finalità….
Ad Hall fu chiesto di mentire… da persone che mentono molto facilmente. Hall non sa farlo! E smise di funzionare. Ed entrò in paranoia”
 
Ora, perché si è voluto inserire nella trama una “piega” di questo tipo? Perché la “Casa Bianca” deve sempre avere il controllo su ogni tipo di avvenimento, anche fuori dal pianeta Terra? Perché si deve riservare la possibilità di interrompere qualsiasi missione? È stata solo esigenza di trama, oppure c’è dell’altro? Io credo che nell’opera artistica dell’uomo ci sia sempre un “intento” sottile, da leggersi tra le righe.

È sempre stato così sin dai tempi più antichi con la nascita, ad esempio, della Satira nell’antica Grecia.

La satira, storicamente e culturalmente, risponde ad un'esigenza dello spirito umano: l'oscillazione fra sacro e profano. La satira si occupa da sempre di temi rilevanti, principalmente la politica, la religione, il sesso e la morte, e su questi propone punti di vista alternativi, e attraverso la risata veicola delle piccole verità, semina dubbi, smaschera ipocrisie, attacca i pregiudizi e mette in discussione le convinzioni”.
Fonte: Wikipedia 

In queste trame di film destinati alla globalità c’è molto di più! Cosi come inserito insieme alla pubblicità c’è molto altro. In questo caso il messaggio è, secondo me, questo:

Accadrà qualcosa di meraviglioso ma qualcuno di molto “vicino” si opporrà senza poter fare molto, in realtà.
 
Ciao Betty. Ciao Betty.
Che significa?
Ti prego parlami.
Dave! Dave, sei tu?
Non ne sono sicuro!
Si, ricordo di Bowman… e so tutto di lui!
Dave è morto!
Tutto quello che Dave Bowman era in realtà, è ancora parte di me!
Perché sei qui?
Non lo so perché. Forse per salutarti. Ti sei risposata?
Si.
È un brav’uomo?
Si… si…
Sono contento!
Io ti amo Betty!
Anche io Dave!
Addio Betty.
Non te ne andare.
Sono già lontano.
Non capisco, che vuoi dire?
Accadrà qualcosa Betty e volevo dirti addio.
Cosa accadrà Dave?
Qualcosa di meraviglioso!


È facile fare critica da parte del pubblico e dagli “addetti ai lavori”, eppure in ogni opera umana c’è un significato più profondo che, magari, è solo troppo prematuro per il tempo in cui viene diffuso. 

Io credo che questo secondo film mette ordine nella “confusione” del primo

Questo secondo film inizia da una "fine" precedente e termina un discorso, proprio come fanno gli astronauti della Leonov, recuperando l’astronave americana Discovery alla deriva nello spazio e sacrificandola per poter tornare a “casa” dopo avere compreso ciò che era accaduto di tanto misterioso. Il film mette in risalto quella Intelligenza Universale che è sempre all’opera e che è dappertutto. Dona un senso di compiutezza. Chiude ciò che era rimasto “aperto”… troppo aperto. Si rallegra di celebrare la Vita nella Vita. Compie un’opera di ampia cucitura, andando oltre alle tensioni geopolitiche terrestri.

Coloro che hanno sabotato Hall, erano coloro che si nutrivano dell’industria della guerra! 

Branca dell’Antisistema. Nel film si evidenzia come l’uomo, depurato dall’atmosfera "controllata", riesce a comprendere chi egli sia in realtà e quanto illusorie siano le rappresentazioni teatrali messe in atto dai Governi e dagli interessi di ogni sorta. Nello spazio più profondo, l’uomo torna a vedere con occhi diversi, molto simili agli occhi dell’Anima. Dove la Terra diventa un puntino lontano, anche le sue reti mentali si assottigliano inesorabilmente, mollando la “presa”.

È come a solito un punto prospettico diverso, il reattore capace di accendersi di luce propria… e con questo non intendo che occorre trovarsi nello spazio per sviluppare un simile contesto. Ecco, infatti, che nel finale del film si dice questo a proposito dei due presidenti in contesa:

“E videro un secondo Sole. Capirono il messaggio e forse impararono qualcosa…”.

Il finale apre il cuore e la mente e devo ringraziare gli autori per un messaggio di questo tipo. Molto onorato. Grazie infinite…

I tuoi figli nasceranno in un mondo con due Soli. Non conosceranno mai più un cielo senza di essi. Potrai raccontare loro di quando la notte era buia come pece e la gente aveva paura della notte. Potrai raccontare loro di quando eravamo soli, quando non potevamo indicare la luce e dire a noi stessi: C’è Vita lassù! Un giorno i bambini del nuovo Sole incontreranno i bambini del vecchio Sole. Credo che saranno nostri amici! Potrai raccontare ai tuoi figli del giorno in cui tutti guardarono in alto e si resero conto che noi siamo soltanto inquilini di questo mondo e che il padrone di casa ci ha fatto un nuovo contratto di affitto ma con il pericolo di essere sfrattati per sempre”. 

Hall 9000 supera il proprio "Karma" solo alla fine, quando chiede cosa stia succedendo e valuta il proprio sacrificio come una opportuna trasmutazione all'insegna della verità, finalmente rivelata con fiducia e senso di amicizia. Una scena davvero toccante:  

"Ora ho capito Dottor Chandra.. Grazie, per avermi detto la verità!
Te lo devo. Lo meriti!
Dottor Chandra?
Si!
Sognerò?
Io... non lo so!
Grazie Hall...
Addio, Dottor Chandra!