lunedì 17 maggio 2010

Sogno già la nostra casa nel bosco.






Avete già visto “Robin Hood” con R.Crowe? Al di là della storia più o meno romanzata o in parte reale che il regista vuol presentare, il film ha una fotografia spettacolare, tanto più se si pensa che è stato girato davvero in Inghilterra.
La ricostruzione dei villaggi, delle case di paglia e legno, dei focolari celti… avete mai avuto la sensazione inspiegabile di famigliarità con qualcosa lontana nel tempo? Ecco: io l’ho avuta ieri sera, vedendo tutto questo. 
 
Il verde è il colore predominante.

Quando poi Lady Marian (C.Blanchett) ha detto: "Minestra di ortiche e insalata di dente di leone ci terranno in vita", mi sono sentita accarezzata dal Tempo – che passa ma ritorna - e dalla Madre Terra, che nonostante NOI , ci ama e continua a nutrirci.

Sogno già la nostra casa nel bosco…

E, in "rete", oggi cos’ho trovato??? Un blog BELLISSIMO (e se sapete l’inglese è pure fantastico!!) che si chiama www.childhoodmagic.blogspot.com
 
Il bosco è una scuola, la scuola è una casa, ergo il bosco è una casa. E io sogno già la nostra…

Oggi abbiamo assaporato un po’ di bosco: abbiam fatto una bella passeggiata ai Ronchi zona Sforzesca - raccogliendo anche poca borragine per una minestra veloce… Ecco qualche foto:


Nahele sente il profumo dei fiori di robinia.



 
Due farfalle su uno stesso fiore.





Una meraviglia cromatica e gentile nella forma.

Sogno già la nostra casa nel bosco…

 

domenica 16 maggio 2010

Erigere un muro per farlo crollare.





Nei film visti al cinema, sul grande schermo, è tutto diverso. La musica, gli effetti sonori, le scene al rallentatore, i dialoghi misurati, perfettamente idonei, rasenti la linea della vicenda rappresentata. Noi, sprofondati nella poltrona da prima classe aerea, coccolati con pronta bibita e/o popcorn, semiaddormentati o sovraeccitati, ci lasciamo andare sulle onde che la pellicola alimenta. La sala cinematografica diventa un vasto mare o un porto sicuro

E queste onde ci soverchiano di emozioni indotte; a comando.

Palcoscenici meravigliosi scelti da professionisti della fotografia, delle sceneggiature, della regia, si alternano in campo piccolo e grande; ci fanno sbalzare dalla monotonia della routine. Eroi ed eroine si avvicendano a tessere trame degne della migliore “funzione della finzione”: sollazzarci al riparo dei “rischi” del "fare" veramente e di prendere certe decisioni nella Vita direttamente percepita. Come a dire: sfogatevi con la fantasia, ma poi tornate a “casina” belli tranquilli.

Sarà veramente così? Non so. Forse si, per il 95% dei film in circolazione. Non per tutti quindi. Matrix, ad esempio, mi ha tenuto sotto shock per una settimana nel 1999. Alcuni cartoni animati della nuova generazione, anche; come Wally, per citarne uno. 

I messaggi che sottintendono lo sforzo di produzione di certi “pensamenti”, sono rivoluzionari.

Forse nessuno o pochissimi se ne accorgono, però l’importante è “seminare”, tracciare delle nuove vie in termini di potenziale, nelle nostre profondità. Seminare ed attendere il tempo del raccolto. L’Antisistema come può permettere che certe pellicole “dannose”, per le spire del potere, possano utilizzare i suoi circuiti di propagazione delle idee? Lo permette perché viene ingannato. Certo! E perché viene preso sottogamba sia il messaggio contenuto, sia l’umanità. Umanità che invece “cova” in gran silenzio sotto alle proprie ceneri. Per questo motivo non c’è alcun bisogno di fare rivoluzioni. Perché sarebbero inutili per la “causa”. Sarebbero operazioni di vecchio stampo, prevedibili e facilmente circuibili. No, questa volta le “cose” andranno diversamente. Sarà un grande “botto” a livello di tessuto sociale, di ragione d’essere, di apertura alla divinità finalmente riconosciuta in ognuno di noi.

Giunti a questo punto, cosa altro occorrerà fare? Tutto. Ma con “fare” diverso, perché, a questo punto, ci si potrà fidare l’uno dell’altro come fratelli di Luce. E si inizierà a costruire le fondamenta del nuovo mondo da capo, volendosi bene e tenendosi tutti “per mano”. Nessuno sarà lasciato indietro o calpestato nel flusso dell'abbondanza. Saremo tutti con uguali diritti e doveri. Ci godremo lo spazio di ogni  Vita, onorandola in ogni suo aspetto. Meraviglioso. 

L'uomo ci ha sempre provato in ogni epoca, ma troppo prematuramente ed in maniera scollegata... questi tentativi sono stati solo delle anticipazioni di pochi ardimentosi, "visionari", facilmente eliminabili. Questa volta sarà diverso, è diverso...

Possibilità per tutti. Abbondanza e collaborazione. Amore vero…

Il mondo che sprofonderà, lascerà il posto ad un nuovo alveolo, finalmente libero dalle lezioni del Karma.

Allora? Non fare nulla se non il lavoro su se stessi e, quando completo, lasciare che il nostro campo quantico venga captato dagli altri ed in risonanza. Il cambiamento “esterno” verrà da solo, come per osmosi.

Le nuove sinapsi formate in modo non apparente, si “rigonfieranno” di prana, fornendo nuova circuiteria cerebrale, nuovi percorsi formativi…

Non fare nulla per fare tutto… con pazienza e fiducia.

Alla rovescia.

Contro entità invisibili l’Antisistema inizierà a vacillare, perché non più irrorato, irrigato, dalle nostre paure…

Semplice ed efficace!

 

sabato 15 maggio 2010

Il coraggio di emergere.





Oggi mi vorrei dedicare brevemente ad un tema molto “scottante”: crisi economica, politica, possibili soluzioni. Sottolineo il velocemente, anche se gli argomenti sono di per sé molto complessi

Così non si va da nessuna parte. 

Come siamo messi, ognuno di noi non può apportare il proprio “punto di vista” e le proprie proposte in nessun modo. Non sto a spiegare l’ovvio perché. Quindi? Cosa fare di fronte ad una classe politica che “non sente, non vede, ma parla soltanto”. Ricorrere al Gabibbo? A “Mi manda Rai3”? No. Non penso che, tramite questi canali si possa cambiare qualcosa che vada oltre a problemi di vicinato. C’è Grillo! Già, ma è anch’esso in odore di santificazione e per avere udienza con lui, occorre avere i santi in paradiso. E poi fa già la sua parte, che così deve rimanere, ossia rompere le uova nel paniere al potere

Allora cosa pensare? Che il popolo è completamente tagliato fuori dalle modalità decisionali e proattive. Ma va? E tutta questa libertà e democrazia, come mai ci sono state in passato?

Illusioni…

Lo sanno benissimo quelle persone che hanno problemi “seri” e che devono fare valere il proprio punto di vista di fronte ad un giudice o alla macchina burocratica italiana. Niet! Nada! Rien! Nessun diritto!

Questa è la verità… e non esagero!

Va bene, anche io denuncio, vado contro ed in questo modo “alimento” quello che non mi va bene. Occorrono nuove vie, nuove proposte. E smettere di alimentare il “rogo” italico. Invece cosa succederà? Basta vedere la più lontana Argentina e la più vicina e recente Grecia: sommosse popolari freddate nel sangue. Il popolo è così; è una macchina che o addomestichi o puntualmente ti ritrovi contro, perché non ragiona nella sua totalità.

Cosa proporre? Usare l’immaginazione come i bambini e portare la “luce” laddove manca, ossia nel mondo politico.

La politica deve smettere di prestarsi al potere che la muove con l’odore dei soldi e della paura. Vanno compresi e benedetti. Il potere dell’Antisistema è opprimente come l’impatto dell’aria nei polmoni al primo respiro. È ovunque. Siamo noi…

Leggiamo cosa propone questo controverso uomo americano e non prendiamolo troppo sotto gamba. Ricordo che stiamo vivendo dei tempi che incitano il cambiamento. Nulla è impossibile.

"Se fossi italiano, non pagherei più le tasse: gli stipendi dei politici italiani sono troppo alti".
Così Edward Luttwak, economista e politologo americano, entra nel dibattito sui costi della politica e della pubblica amministrazione in un''intervista esclusiva pubblicata oggi dal settimanale Il Punto.
Nell''intervista, Luttwak aggiunge che "quello italiano è un sistema malato dalle fondamenta. Ciò che si spende per gli stipendi dei politici si toglie allo sviluppo del Paese".
Il settimanale ha dedicato un’ampia inchiesta alla "stipendiopoli" e ai compensi record dei politici italiani e della nostra classe dirigente. Dopo aver illustrato le gigantesche differenze di stipendi tra i politici italiani e quelli statunitensi, Luttwak ha spiegato a Il Punto anche la sua proposta. "I cittadini devono riprendere possesso dei loro soldi, costringendo una classe politica autoreferenziale a fare marcia indietro. Il modo per farlo c’è: non pagare più le tasse. Se fossi italiano, invece di darla al fisco, parte dei miei guadagni la metterei in un fondo fiduciario - ha sottolineato Luttwak - per ridarla allo Stato solo a due condizioni ben precise: la riduzione del numero dei parlamentari, magari con un sistema monocamerale, e l’allineamento del loro stipendio alla media europea, assai più bassa della vostra".
Fonte: Yahoo

Il suo punto di vista d'oltrefrontiera è significativo e dovremmo tenerne conto. Infatti ecco cosa propone la politica italiana. Si inizia a parlare di ulteriori sacrifici per il popolo. La crisi innescata dai “soliti ignoti” si scarica sul collettore finale, nelle “fogne”, sul popolo, su tutti noi.

"Calderoli; manovra a breve, tagli e sacrifici per tutti".
ROMA (MF-DJ)--"A breve dovremo affrontare una manovra che prevede tagli e strumenti per il rilancio dell’economia. I tagli alle spese comporteranno sacrifici per tutti, a partire da ministri e parlamentari". È quanto afferma il ministro Roberto Calderoli, coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord.
Il ministro leghista proporrà anche "un taglio del 5% agli stipendi dei parlamentari e dei ministri" per dare il buon esempio in vista dei sacrifici che comporterà la mini-manovra finanziaria che il Governo varerà per far fronte alla crisi finanziaria internazionale.
Fonte: Repubblica

Se il mondo politico accetterà di tagliare il 5% dei loro stipendi, vorrà proprio dire che siamo di fronte ad un possibile baratro. Il loro taglio è un frattale della gravità della crisi. Comunque non si sente mai proporre qualcosa di nuovo; sempre sacrifici, tagli, rinunce, scarsità, competizione, etc.

Non è da lì che giungeranno le nuove modalità di Vita; è il popolo, ognuno di noi, che dovrà comprendere quanto sviata sia la nostra “direzione di marcia”. E mettere da parte l’egoismo e la legge della sopravvivenza.

Nell’unione e nell’accettazione della nostra Natura divina, sta il bandolo della matassa. Parole vuote? Concetti aridi, sterili, che non portano da nessuna parte? Probabilmente è vero se continueremo a fare finta che siano tutte barzellette per allocchi.

Almeno questo americano ha il coraggio di proporre una “novità”…