sabato 10 aprile 2010

Quel 2% netto di Ennio Doris.





In questi giorni stiamo assistendo, o meglio siamo “investiti”, dal polverone pubblicitario battente relativo a Conto Freedom di Banca Mediolanum; si, proprio quella banca “costruita intorno a te” del gran “amico di tutti” Ennio Doris. Colui che in prima persona si espone pubblicamente suonandosela e cantandosela. Diciamo che la pubblicità in questione “gira”, soprattutto, sulle reti amiche Mediaset; per la serie facciamo veramente tutto in famiglia. Mi ha colpito molto lo stile, lo slogan, la gestualità dell’ultima trovata creativa; quell’incredibile 2% netto che viene riconosciuto ai clienti che accettano di mantenere più di 15000 euro fermi sul conto corrente. Ebbene leggete come funziona il meccanismo che si può trovare sulla home page del sito http://www.mediolanumfreedom.com/:

"Messaggio Pubblicitario. Condizioni contrattuali nei Fogli Informativi sul sito www.bancamediolanum.it e presso i Family Banker®. Il 2% netto annuo è riconosciuto fino al 30/06/2010 oltre i 15.000 euro sottoscrivendo la polizza Mediolanum Plus di Mediolanum Vita S.p.A.. Polizza e conto operano con un meccanismo automatico di versamento e prelievo. Quando il saldo del conto supera la giacenza di 17.000 euro, la liquidità oltre i 15.000 euro viene investita sulla polizza; ugualmente, quando il saldo del conto scende sotto la giacenza di 13.000 euro, viene disinvestito dalla polizza l'importo necessario a ristabilire sul conto la giacenza di 15.000 euro. Il rendimento del 2% netto sarà quindi garantito sulle somme investite sulla polizza Mediolanum Plus. Prima della sottoscrizione leggere Nota informativa e Condizioni di polizza sul sito www.mediolanumvita.it e presso i Family Banker®".

Ecco in cosa consiste quel 2% netto che tanto viene sventolato ai quattro venti della nostra creduloneria, come se il 2% fosse un rendimento eccezionale, come se quel rendimento fosse una opportunità unica nel panorama internazionale, come se noi tutti fossimo degli emeriti imbecilli.

Vengono presi i 2000 euro in eccesso oltre i 15000 euro fermi sul conto corrente (che la banca può far girare come vuole e può emettere credito per il 98% di quella somma, che non è nemmeno di sua proprietà, secondo la legge della riserva frazionaria , oppure usare quei soldi per operazioni di speculazione sui mercati dei futures o altro, generando guadagni che in una giornata sola possono essere di molto superiori a quel 2% netto, annuale, che ci daranno giorno per giorno); dicevamo vengono presi i 2000 euro in eccesso oltre i 15000 euro di giacenza e vengono trasferiti sulla loro polizza Mediolanum Plus di Mediolanum Vita. Infatti, ecco la frase che identifica tutto il giro del “fumo”:

“Il rendimento del 2% netto sarà quindi garantito sulle somme investite sulla polizza Mediolanum Plus”

Ecco cosa ci danno effettivamente; il 2% netto di quello che viene girato sulla polizza, ossia 2000 euro. Cioè, ipotizzando che quei 2000 euro stiano per tutto l’anno investiti nella polizza, avremo in un anno la incredibile somma di 40 euro netti! Se ci mettiamo poi che la super opportunità è valida sino a fine giugno, avremo circa sei mesi di profitto, per cui avremo un bel 20 euro netto!

Tenendo fermi 15000 euro sul conto corrente per un anno intero, i 2000 euro successivi generano profitto, ma se il conto scende sotto i 13000 euro quei 2000 euro tornano sul conto per rimpolpare i 15000 euro, smettendo di generare profitto per noi. La Banca invece continua ad avere guadagno dai nostri 15000 euro che gli permettono di generare credito e quant’altro.

Le rimanenti parole di Doris, nello spot pubblicitario, sono delle banalità che ormai ogni banca offre da tempo; “e se vuoi comprare qualcosa che problema c’è? Stacchi un assegno e via”. Ma se non ho i soldi me li da lui? Certo! Al 10% di tasso di interesse :) Altro che stacchi un assegno!

Questo spot spaccia delle frasi vuote come assolute verità e novità. Questo spot è vuoto come le mie tasche :)

Signori e signore, siamo veramente alla frutta! Io quando vedo questo spot mi sento veramente preso per i fondelli. Quesi gesti con le mani studiati in laboratorio, quella voce melliflua ed incantatrice da parroco del paese. 

Ci si accorge come questi signori non abbiano smesso per nulla di agire in “un certo modo”, nemmeno dopo la prima onda di ribasso dei mercati internazionali, ossia in un periodo di piena crisi sistemica. In un periodo in cui il sistema bancario era praticamente fallito! Ancora continuano a perseguire i loro giochi illusionistici di parole e numeri. Ancora non hanno imparato nulla. E, quello che più mi rincresce, la gente, noi, non abbiamo imparato nulla su questi “signori”. Si, perché nel 2009 ed in questo scorcio di 2010, questa banca sta andando bene. Sta raccogliendo denaro “fresco” dalle famiglie. Non capisco come possano ancora funzionare certi giochetti. Davvero non capisco come noi tutti possiamo essere così creduloni e fidarci ancora di queste istituzioni terribili. A quanto pare funziona sempre il detto “l’abito fa il monaco”, quindi il giochetto psicologico di presentarsi in giacca e cravatta funziona sempre? Ma com’è questa cosa? Ma se la gente non si fida più di nessuno, come mai si fida ancora di questa gente? Solo perché il canale sul quale essi appaiono è sinonimo di garanzia? Siamo a posto allora!

È tutta una cricca, una casta, un monoblocco che si auto sostiene; sanno benissimo che la caduta di uno è la caduta di tutti, proprio come in politica. Quando “uno” cade è perché è stato fatto cadere, ma prima è anche stato “disinnescato” in qualche modo. È come una bomba che scoppia a salve per le infrastrutture; l’unica vittima è solo colui che cade, il capro espiatorio, che ormai non può far più male a nessuno e tutta la gente che assiste inebetita alla scena. È un discorso vecchio come il mondo.

La storia si ripete.

La verità su questi spot pubblicitari è che servono solo da cassa battente, da gran cassa, per affermare dei marchi, dei modelli, dei modi di fare, dei nomi, delle singolarità. Si fissano nei nostri inconsci e non ci mollano più. Nome dell’azienda in primis!

Il 2% netto è uno specchietto per le allodole e le allodole, o i polli, siamo sempre e solo noi.
 
Quel 2% è veramente poco ed ammonta alla quota di interesse che le istituzioni nutrono nei confronti della massa, ossia del genere umano. E dimostra non solo quanta generosità li contraddistingua ma, anche quanto veramente poveri siano in ambito spirituale e di consapevolezza.

Cerchiamo di inquadrarli sotto una buona luce e di benedirli, perché “non sanno quello che fanno”.
 

venerdì 9 aprile 2010

La Vita è una malattia sicuramente mortale, trasmessa sessualmente.




Ho trovato un libro molto interessante sul tema “malattia moderna”, ossia sulla sindrome da malattia, imperante in questi ultimi decenni. Il libro si intitola “Gli inventori delle malattie. Come ci hanno convinti di essere malati” di Jorg Blech.
Voglio citare dei punti del libro, che a loro volta citano altri autori; un’angolatura simpatica di un tema capace di far rabbrividire.

Iniziamo:
  • “L’arte del medico consiste nel divertire il paziente fino al momento in cui la Natura lo guarisce…” Voltaire
  • “La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano” Aldous Huxley
  • “Ogni persona sana è un malato che non sa ancora di esserlo” Knoch o “il trionfo della medicina” di Jules Romains
  • “Ho rispetto per la fede,  ma è al dubbio che dobbiamo la nostra formazione” Wilson Mizner
  • “Una persona sana è una persona che non è stata visitata come si deve” proverbio medico
  • “Se pagata, la gente si ammala” Andrew Malleson
  • “Se la mettete in questo modo, nessuno può più essere malato” Molière
  • “La Vita stessa è una malattia sicuramente mortale, trasmessa sessualmente” P.Skrabanek e J.McCormick – Follie e inganni della medicina
  • Victoria Beckham, 27 anni, sa con precisione quando nascerà il suo secondo figlio: il parto avverrà il 1° settembre. Ha scelto quella data per il taglio cesareo programmato in una clinica privata londinese, perché si colloca proprio tra due partite che suo marito dovrà giocare in quel periodo” Suddeutsche Zeitung
Insomma, come recita il titolo dell’undicesimo capitolo “l’utilità di essere malati” l’industria della malattia ad ogni costo ha medicalizzato l’intera società. Il terzo capitolo s’intitola “una malattia chiamata diagnosi” ed è indicativo di quanto ci facciamo influenzare dai termini illusori pronunciati dalla classe medica. E pensare che un saggio proverbio esprime questa verità: “ognuno è il medico di se stesso”.

Saggezza di un tempo condotta d’urgenza al capezzale della sanità mentale dell’individuo, la quale si è giocata le ultime sparute possibilità di riemergere dal coma in cui è precipitata.

Gli ambulatori sono sempre pieni come otri troppo cariche per essere trasportate; i malesseri si accumulano all’impazienza ed alla disorganizzazione. Alla malattia si aggiunge la rabbia, lo sgomento, l’improvvisazione. Dottori robot per uomini robot, curano con la perizia di un meccanico o di un macellaio; tutti nello stesso modo. 

L’allineamento sociale, il piattume sociale, si allinea nella tendenza a classificare ogni cosa secondo mode o tendenze, target, sondaggi, obiettivi, etc. e gli effetti collaterali diventano solo numeri superflui; tanto ci sarà un altro rimedio anche per quelli. Proprio come il gioco delle tre carte…

 

giovedì 8 aprile 2010

Cosa è l'Amore incondizionato?





Che cosa è l’Amore? Ed ancora di più, cosa è l’Amore incondizionato? Disturba, forse, scrivere a partire da così in “basso”, da una simile domanda che fa capire quanto sia lontana questa vibrazione tanto necessaria per “andare avanti”, evolvere, ascendere, comprendersi pienamente.

Se me lo domando è perché ancora non lo so! 
Dunque, parto da una condizione minimale. Ne sono conscio e intendo colmare questo semivuoto. Badate bene, però, che quello che intendo è, non solo di comprendere il concetto sotteso alla domanda, ma anche di riuscire ad applicarlo come chiave esistenziale, nella Vita di ogni giorno o, meglio, di ogni attimo. Quello che intendo diventare è l’impersonificazione del concetto dell’Amore incondizionato e non una enciclopedia che si muove con gambe umane. In internet si trovano tante definizioni, anche diverse; per questo comprendo di non essere solo in questa ricerca. Nella sete di coerenza dovrei imbattermi in un “concetto” semplice e adatto ad ogni situazione, ma mi accorgo che non è così, cercando fuori di me.

Dunque? Come al solito, la ricerca va compiuta entro sé stessi, espandendo il luogo comune della propria profondità, del proprio interno, in maniera tale, in realtà, di abbracciare la globalità, il binomio “dentro+fuori”. Parlare di Amore, di Anima, di significati della Vita, dovrebbe essere aprirsi a 360 gradi, dentro e fuori, proprio come un fiore che sboccia con il Sole e rientra con la Luna, eppure cresce sempre sino alla sua conclusione stagionale. 
Nella ciclicità, infatti, troviamo risorse ed energie per apprezzare ogni istante della Vita. Per così dire, dovremmo essere sempre felici dell’istante che stiamo vivendo, perché in questa maniera esprimiamo tutta la gioia, l’apprezzamento, la gratitudine, di essere qua, adesso, a fare esperienza in questa stupenda avventura del gioco della Vita. Senza giri di parole, penso che l’Amore incondizionato debba essere molto simile a questa modalità vibratoria: apprezzare ogni istante della Vita. L’espansione che dobbiamo ancora nutrire è quella di riuscire ad impersonificare la vibrazione dell’Amore, diventare degli esempi viventi, “essere il cambiamento che vorremmo vedere avvenire nel mondo”. 
 
La confusione che ci nasconde la “Luce” è legata alla lettura che facciamo delle emozioni. Stiamo confondendo un fattore sensoriale per uno spirituale. Le emozioni, secondo me, rappresentano un sistema di scatola guida per non perdersi tra i marosi delle vicissitudini esistenziali che, peraltro, attiriamo noi stessi. L’analisi di una emozione dovrebbe condurre ad affermare: “Ok, io sono qua. Dove devo andare? Ah! Ecco. Sto sbagliando strada. Meno male che ci sono le emozioni a segnalarmelo”. Una emozioni può anche dividere, creare addirittura dipendenza, se non la comprendiamo per il suo vero significato e scopo che corrisponde esclusivamente a farci sapere “dove siamo”. Una emozione di paura ci dice che abbiamo imboccato una strada perigliosa; non sbagliata ma certamente più complicata. Capito questo, sappiamo che esiste un’altra via più “sicura” da percorrere. E che dire delle emozioni che conferisce il gioco d’azzardo? Non rappresenta forse una dipendenza, una debolezza dell’essere? Dovremmo usare le emozioni per crescere e direzionarci meglio.
Invece il sentimento è un qualcosa molto più capace di creare “unione” e, a differenza della scatola “gps” delle emozioni, che rappresentano una forma di Amore egoistico, fine a se stesso, il sentimento rappresenta proprio l’Amore incondizionato che tende ad unire, a favorire l’unione animica, a superare le divisioni.
 
Possiamo dunque dire che:
  • L'emozione è Amore che tende all’Io; persegue la “maschera”, ossia la personalità, la singola incarnazione
  • Il sentimento è Amore che tende all’Io Sono; persegue il “contenuto”, ossia la persona, l’essenza divina
Mi fermo qua, perché l’Amore è comunque quella energia creativa che sorge da ogni nostra presenza e latenza; è tutto. Non la voglio ingabbiare capendola con la logica o con una definizione, ma va fatta nostra con la comprensione legata all’apertura del cuore. Frasi fatte? Routine? Cose trite e ritrite?

Proprio per questa difficoltà a lasciarsi andare, il genere umano è sprofondato nella tela delle emozioni, le quali comunque descrivono ancora Amore.

Quello che si deve sviluppare nel mondo a partire da ogni cuore è l’esprimere una vibrazione coerente, ad ogni istante, di consapevole interesse per il fine superiore dell’esistenza e, dunque, nel vedere ogni creatura come un nostro fratello. Amore incondizionato…

"Se vi parlassimo dei principali fraintendimenti della vostra mente genetica, non ci credereste. Con assoluta certezza, voi - anche i vostri più esperti leader spirituali - ci trovereste sprezzanti su molto di ciò che ritenete vero e logico. Vi spaventereste di fronte alla nostra definizione della Sorgente di Realtà, perchè vi sarebbe chiarissimo come avete sperperato la vostra natura divina a favore dell’irretimento della mente genetica.

Sappiamo che questo può sembrare un giudizio sulle vostre credenze, e per un certo grado lo è, ma dovete sapere una cosa sui vostri sistemi di credenza: sono ampiamente scollegati dalla Sorgente di Realtà. Sono come i fili di una ragnatela staccati dai “ rami” della Sorgente di Realtà dai “venti” della Gerarchia.

La Sorgente di Realtà viene rappresentata nelle vostre credenze come amore incondizionato, ma questo è l’unico filo, di tutte le dimensioni dei vostri sistemi di credenza, collegato - tramite la mente genetica - alla Sorgente di Realtà".
Fonte: Wingmakers