mercoledì 7 aprile 2010

Comunicare con l'acqua, rispettandola.





Ieri sera a Geo&Geo, su Rai 3, è stato trasmesso un documentario in risonanza con la nuova energia di consapevolezza, il cui tema centrale era l’acqua del pianeta. È meraviglioso quando la televisione pubblica parla di argomenti, ai quali si può accedere solo per vie "secondarie". 
 
Mettere in relazione l’acqua con il nostro stato d’animo, con i sentimenti che proviamo, ed affermare che le molecole d’acqua hanno memoria di ciò che interagisce con esse, è un fatto talmente “nuovo” per la massa, che il solo trasmettere tali significati a livello nazionale comporta un innalzamento della vibrazione di risonanza con l’energia di risveglio che “spira” da qualche tempo per l’intero Sistema Solare. 
 
Sono cose importanti queste. E fa riflettere e comprendere quanto sia basilare il ruolo della televisione, e dei media in generale, nella diffusione delle forme pensiero tra la gente. Pensiamo ad una tv di Stato allineata con i nuovi tempi; i messaggi verrebbero veicolati a velocità sorprendente verso ogni famiglia, senza più ostacoli, senza freno a mano tirato, senza bastoni tra le ruote. Per meritarci questo, però, occorre che noi tutti contribuiamo alla costruzione di una televisione di questo tipo; la richiesta del pubblico fa tendenza. Il Grande Fratello non avrebbe più senso se l’audience calasse drasticamente. Come al solito lamentarsi di quello che si ha senza fare niente per cambiare, lascia senza futuro, o perlomeno lascia senza immaginazione. Ieri sera, ad esempio, si è parlato di:
  • proprietà dell’acqua di registrare le emozioni ed, in generale, le informazioni vibrazionali che le molecole d’acqua incontrano lungo il proprio “cammino” o scorrere
  • fotografie dei cristalli d’acqua, di Masaru Emoto, formatisi durante l’ascolto di musica classica o rock e relative differenze in termini di geometria, forma, simmetria, equilibrio, etc., oppure dopo l’ascolto di preghiere di ogni tipo e religione
  • denuncia che il modo di intubare l’acqua non è corretto, perché l’acqua è come se impazzisse durante il tragitto nelle tubazioni per raggiungere le nostre case
  • capacità dell’acqua di autopurificarsi, mediante le trasformazioni naturali del ciclo inerenti i suoi diversi stati (gassoso, solido, liquido)
  • diversità di crescita delle colture irrigate con acqua, alla quale ci si rivolge con gratitudine ed apprezzamento
  • capacità dell’acqua di influire sulla crescita spirituale dell’umanità
  • conclusione relativa al fatto che, l’acqua, risponde con maestose forme geometriche alle parole “Amore e gratitudine
Ciò significa che il pianeta azzurro e, dunque, il nostro corpo, entrambi costituiti per la maggior parte di acqua, sono in relazione intima, in simbiosi, in stretta unione nel bene e nel male, proprio come recita la classica formula del matrimonio tra umani. Il nostro comportamento influenza le masse d’acqua, le quali raccolgono le informazioni dal Cosmo per trasferirle alla Natura della Madre Terra, proprio come un immane sistema di informazioni invisibile e gentile, dal quale l’uomo dovrebbe solo imparare. Tutto ciò contribuisce a far comprendere quel senso di unione tra tutte le parti; ad esempio la preghiera determina lo stesso effetto sull'acqua, sia essa Cristiana, Mussulmana, Induista, etc.; quello che conta è avvicinarsi con cuore puro alle proprie intenzioni.
 
Sentire contenuti simili alla televisione è altamente educativo; testimonia che il “messaggio” sta giungendo in barba ad ogni tipo di negazione in vigore. Diciamo che Rai 3 è forse l’unica tra i canali a maggiore diffusione che si “apre” un po’ di più ad una certa nuova sensibilità che sta prendendo progressivamente Vita. È un processo anche questo di “trasformazione”. 
 
Pensando all’acqua provo un senso di limpidezza interiore naturale, allo stesso modo del vedere il fondale marino, tanto trasparente e pulita è la superficie acquosa che lo ricopre.

È una riconciliazione con una parte di noi.

Tempo fa avevo visto, sempre a Geo&Geo uno splendido documentario sul fiume Zambesi e sulle fantastiche cascate che si creano dal suo mozzafiato “salto” nel vuoto (non ricordo se fossero le cascate Vittoria); ebbene quella puntata era pregna, inzuppata di spiritualità; ricordo che si narrò della Vita di un uomo che risaliva il fiume sino al punto “dove nemmeno coccodrilli ed ippopotami potevano giungere”, ossia a pochi metri dal “grande salto”. Quest’uomo aveva attrezzato una sorta di grotta naturale, proprio quasi a ridosso della cascata, e poteva rimanere in quel luogo, vicino a Dio, anche per mesi da solo, vivendo di pesce e di ciò che il proprio Spirito emanava in termini di scambio energetico con l’ambiente circostante. Una meraviglia, compresa la musica in sottofondo e la musica naturale dell’acqua. Le leggende di quei popoli raccontano di come si sia formato il mondo e di come siano successe “cose” a cui oggi nessuno più crede. Una simile cultura è un dono prezioso tanto quanto l’acqua che nutre quelle terre. Una cultura fatta ancora a misura d’uomo che rimane in equilibrio su quel fantastico salto tra il dislivello del mondo che ascolta.

L’uomo occidentale, al cospetto di un simile “panorama” abbassa la “cresta” ed ascolta umilmente il canto di Madre Natura. La fotografia del luogo è pennellata direttamente dalla mano del Creatore; si direbbe quasi un trampolino verso il Cosmo, verso la propria Anima.
Gli arcobaleni che spesso impreziosiscono quella scenografia mantengono l’attenzione al di sotto del proprio “arco”, come a voler sottolineare ciò che si può percepire con ogni senso e con ogni senzienza, senza troppo disperdersi.
 

Solo a ripensarci metto le ali ai piedi e volo con l’immaginazione in quei luoghi di grande e rinnovata unione con le nostre radici terrene; in quei luoghi “alti” che rammendano lo strappo di un tessuto in estrema pace e serenità: gioiamo tutti quanti di tanta espressione di Amore e gratitudine.
 
 
 

martedì 6 aprile 2010

Sangue, malattia, urina.





Tempo fa ebbi modo di leggere che gli Anunnaki hanno sangue blu (utilizzo il tempo presente non a caso); non ricordo la fonte, ma sono certo che era una delle canalizzazioni presenti su Stazione Celeste. Ora, se abbiamo ben presente cosa significhi il termine “sangue blu” nel mondo percepito come reale, non tarderemo ad agganciarlo alle casate delle famiglie cosiddette “nobili”. Queste famiglie, da sempre, si sono spartite e tramandate il potere di comandare sulla massa e hanno sempre “incrociato” le loro discendenze quasi esclusivamente tra di loro, tanto è vero che l’aristocrazia francese di qualche secolo fa, iniziò a generare individui sempre più deboli e geneticamente alterati. Troppo puri si potrebbe dire? Oppure troppo “poveri”? Cosa può significare, di tanto in tanto, permettere ad un individuo estraneo alla stirpe di sangue blu, di “entrare” a far parte della famiglia, sposandosi con un componente della stessa?
 
Secondo me significa agire secondo ciò che il mito di “Dracula” o del vampiro, ha disegnato, poi, nell’immaginario collettivo dell’umanità. 

Il mito del vampiro è presente un po’ in tutto il globo. È una “verità” scomoda replicata anche dalla Natura, specchio dell’umanità, attraverso la creazione perlomeno del pipistrello. Il perché di certe morti misteriose, di alcune persone che sono entrate a fare parte di casate nobiliari, potrebbe risiedere ed essere meglio compreso proprio in questa chiave. Ovviamente non intendo che a queste persone viene succhiato il sangue fisicamente, bensì che queste persone servono per apportare al sangue blu un rafforzamento in termini di nuovi principi attivi. Come miscelare dell’acqua minerale naturale con acqua gassata per ravvivarne il gusto. Teniamo presente poi che l’estraneo, introdotto in famiglia, oltre a questo fatto di “donazione” involontaria del sangue, diventa poi solo un problema da gestire ogni giorno, per cui, ad un certo punto, dopo avere dato alla luce dei figli con sangue “ravvivato”, può essere tranquillamente estromesso dalle attività quotidiane delle linee familiari nobili

Facendo due “conti” sui problemi che ebbero gli Anunnaki, relativi all’impoverimento del loro sangue, con il tempo potrebbero avere pensato di ossigenarsi ed arricchirsi in questa maniera. Terribile vero? Ascoltando vari lavori di Icke, presenti in Youtube, si comprende quanto, invece, siano del tutto normali certe pratiche ritenute oramai desuete o abbandonate, come ad esempio il sacrificio umano. È noto che l’uccisione di un essere vivente comporta l’evocazione di energie molto potenti che si liberano attorno al corpo fisico; queste energie vengono utilizzate per effettuare cerimonie al limite della nostra comprensione schiacciata dall’Antisistema. Non andrò oltre con questo discorso veramente disumano, però era necessario che questo blog ne “parlasse”, almeno introducendone il discorso.

Queste antiche casate nobili, presenti in tutto il mondo, hanno ricevuto anticamente il compito, ossia sono state investite dell’autorità, di comandare sulle razze “inferiori” che gli “Dei” avevano loro lasciato in “eredità”. Tali razze extraterrestri si sono come miscelate all’uomo in questa maniera. Uomo che avevano creato in laboratorio, unendo il loro dna, opportunamente impoverito, insieme a quello degli ominidi che popolavano la Terra in tempi remoti. Con il tempo queste linee di discendenza di sangue blu, ossia di discendenza aliena, hanno preso il controllo delle masse, assoggettandole ad un potere superiore, staccato da questa dimensione, e non direttamente percepibile.  Mi viene in mente il popolo degli Ebrei che, in questo senso, hanno sempre mantenuto estrema segretezza attorno alla propria cultura, religione, sistema di Vita. Costoro, oggigiorno, occupano tramite un potere eccezionale, una posizione di controllo mediatica senza avversari. Le loro conoscenze sono solo per i loro consanguinei, per il loro stesso dna. 

Quello che denuncia il Dottor Hamer, a proposito dell’opera di occultamento dei suoi studi in ambito di guarigione dalle malattie ritenute incurabili dalla scienza, è sempre più condivisibile. Se cercate in rete le sue lettere inviate al rabbino superiore Denoun nel 2001, vi accorgerete di quanto ridicole siano poi state le accuse rivoltegli contro. Anche in questo caso non procederò oltre. Lascio a chi intende approfondire meglio questa tematica, il compito di cercare verità e via.

Voglio concludere questo articolo, introducendo un altro ambito molto ma molto “particolare”, per concludere un trittico di riflessioni molto "angolate":

L'oro del mattino.
Adesso parlerò di una medicina. Spesso i detti popolari contengono la verità. Sapete perché si dice che il mattino ha l'oro in bocca? E' la prima urina del mattino, vero oro puro con tutta l'energia dell'uomo. Si tratta dell'urinoterapia, ovvero la fase citrina dell'alchimia, e quando si dice a chi è piccolo "hai voglia a mangiare sale", si parla del sale alchemico, ovvero proprio dell'urina, la cui radice "ur" vuol dire fuoco.
E' un altro lavoro che deve fare chi si avvicina alla ricerca di sé stesso e delle proprie energie. Tutte le mattine si deve raccogliere mezzo bicchiere di urina, dopo aver eliminato la prima uscita. E' simile ad un processo omeopatico, perché si rimette in circolo un'altra volta ciò che abbiamo eliminato, e ciò ci fa guarire dalla malattia.
Conoscete l'Uroboro, ovvero il serpente che si morde la coda? Questa è la simbologia: colui che mangia o beve sé stesso. Un bicchiere di urina al giorno toglie il medico di torno. All'inizio, per chi vuole provare, si può allungare con un po' d'acqua. Se si mangia roba sana, non ha assolutamente un cattivo sapore, anzi, sembra acqua.
Invece l'urina iniziale, messa da parte e fatta invecchiare, fa passare i dolori reumatici. Inoltre, usando l'urina per la pulizia del viso, si otterrà una pelle liscissima in pochi giorni. Cura anche l'herpes, e sappiate che moltissimi medicinali contengono urina umana.
Se voi cercate su internet, ci sono pagine intere di spiegazioni scientifiche sull'urinoterapia. Ad esempio, Pannella la pratica, ed ecco perché è sicuro quando fa il digiuno.
Le coppie che praticano l'urinoterapia possono scambiarsi l'urina, mischiarla e berla. E' una panacea universale. Questo è lo scambio di energia tra uomo e donna, tra sole e luna.
Il detto "una mela al giorno toglie il medico di torno" non si riferiva certo al frutto, ma alla melatonina. Se siamo ammalati, non guariamo mangiando chili di mele. La melatonina è il veicolo che fa aprire la ghiandola pineale che si trova alla base del cranio, e diventa fiore di loto, ed abbraccia i due emisferi del cervello, e questa è l'androginia. Allora l'uomo è uguale a Dio. Ecco il processo.
Noi abbiamo la possibilità di vivere sani, e, in questo momento, credo sia importante avere queste conoscenze.
 
Comincerete a vedere effetti positivi al massimo dopo tre mesi.

E quando avete il bicchiere di urina in mano alitateci sopra le parole "Amore e Gratitudine" per tre volte, poi lo alzate e dite "Salute" e lo bevete piano. E' anche un modo di accettarsi, con i propri difetti e virtù. Molte persone rispondono: "non lo farei neanche morto". Questo vuol dire che non si accettano, e sono soggette ad ammalarsi, perché chi non si ama si ammala.
Fonte: http://www.kuthumadierks.com/pageopen.asp?r=trio&id=1

Che dire e che pensare? Anche in questo caso ognuno di noi farà quello che meglio crede? Esatto! Farà proprio quello che meglio crede, ossia, farà quello che più è scritto nell’inconscio e che più i sensi gli suggeriscono o gli impediscono. Questa “attività” è sicuramente fuori dai canoni della ritenuta “normalità”, secondo ciò che più crediamo e percepiamo.

Ma sarà giusto fermarsi a “quel punto”?

A me preme dare ogni giorno spunti di riflessione e di crescita verso la via dell'autoconsapevolezza :)

 

 

lunedì 5 aprile 2010

L'emergere dell'Anima.





"La realtà, la stessa realtà, si manifesta su diversi livelli: quelli in cui viene percepita.
Percezione relativa allo stato d’essere che porta a concepire in un determinato modo.

La realtà è tale solo in apparenza. Ognuno la vede e coglie in base a come concepisce: in funzione del suo stato d’essere.
Stato che fa indossare un ben determinato involucro anziché un altro.

Il corpo che si indossa è tale per permettere determinate esperienze; e per porsi precisi interrogativi.

Chi sono, dove vado, da dove vengo sono interrogativi esistenziali il cui scopo è indurre a capire il perché della vita e come si manifesta.
Ma, se ci si limita a considerare la sola esistenza terrena, definendola vita, sfugge la parte di sé che invece bisogna contattare per risolvere proprio tale quesiti. Risposte che sono sì in se stessi, ma ad una profondità diversa rispetto a quella umana.

Solo diventando chi si è nel profondo si può sapere da dove si viene e dove si va.
Diventare che però vuol dire essere.
Essere chi si è nel profondo permettendo che emerga: permettendo che emerga l’anima".


Un caro saluto fraterno a Franco :)