giovedì 1 aprile 2010

Una rete internet olografica globale ci "ha".





Shakespeare, in Macbeth, si rivolge al medico chiedendo:

“Non puoi somministrare nulla a uno spirito ammalato? Non puoi strappare dalla memoria un dolore che vi ha messo le radici, cancellare le angosce scritte nel cervello, e, con qualche benefico antidoto, liberare il petto di quell’ingombro pericoloso che le grava il cuore?”.

Questa porzione della sua immensa opera, mi induce ad alcune riflessioni:
  • l’attualità del “tema” proposto
  • il demandare ad altri l’azione purificatrice
  • la consapevolezza che il dolore è scritto dentro di noi
  • l’importanza dell’inconscio e del piano spirituale
  • il concetto sottile di Karma
  • il sottile filo che unisce psiche e cuore
  • le anticipazioni psicologiche contenute
Ieri sera, in tv, mi è capitato di vedere il finale del film “L’altra donna del Re”, che narra delle vicende “domestiche” di Enrico VIII, Re d’Inghilterra; ebbene si può facilmente comprendere come le parole, sopra riportate, in Macbeth, siano una vera e propria fotografia dell’animo umano.

Nel film, questo Re, appare in tutta la sua contraddizione di potere senza potere

Ciò che traspare è un velo intricatissimo di tristezza, amarezza, delusione, odio, rabbia, confusione, intimidazione, paura, ignoranza, supponenza, etc. Del sentimento più alto dell’Amore non v’è alcuna traccia. E pensare che oggi, dentro di noi, albergano queste “radici” non è utopia. In un Universo “globale” nel quale i pensieri della massa possono provocare terremoti fisici, il peso della storia è interamente gravato su di noi. Nessuno di ufficialmente “investito” dalle aspettative della massa ce lo dirà mai, ma è così. Il Karma umano si è progressivamente appesantito man mano che il tempo scorreva, sotto agli occhi di quel potere che ha seminato le opportune condizioni per far si che accadesse proprio questa evenienza. Ognuno di noi, nelle proprie vesti, di volta in volta, di Vita in Vita, ha contribuito a raggiungere il fondo che stiamo vivendo in questi tempi. Se potessimo vedere le “ragnatele” del Karma depositate sul genere umano, probabilmente prenderemmo rimedi istantanei; il problema è che non le vediamo con i sensi ma con altre percezioni ritenute “favole per bambini”. È sempre questo il terminal di ogni “discorso” atto a circoscrivere determinate circostanze; si finisce sempre contro lo sbarramento che la massa determina tramite il proprio nucleo di credenze e dunque di consapevolezza.

Non fatevi una prigione dei vostri pensieri”.

“La rete mentale è il posto dove il proprio concetto di realtà viene sviluppato ed immagazzinato. La rete della mente appare fisicamente come uno schermo dorato di linee che si intersecano in senso orizzontale e verticale. Dove le forme di pensiero o forme di processo sono antiquate o non più operanti, la rete appare debole e arruffata e piena di nodi. Il Karma è immagazzinato nella rete mentale, e lì guarito, poiché credenze karmiche e linguaggio sono programmati lì dentro. La migliore analogia possibile con la rete mentale è il computer”.
Fonte: “I nostri Angeli salvatori” di Diane Stein

L’intuizione di David Icke, che narra di una internet olografica che avvolge perlomeno la Terra, è sublime. È come se tutta la nostra realtà manifesta  a cui siamo stati autorizzati a “credere”, fatta di segnali ottici e sensoriali che il cervello ha decodificato, sia direttamente percepibile da tutti, perché registrata nell’internet olografico globale; cioè in quella struttura consolidata che ci permette di vedere tutti la stessa immagine. Proprio come andare su un sito internet predisposto da un programmatore. Questo meccanismo spiega il perché ognuno di noi vede la stessa realtà. Questa rete globale è stata costruita nel tempo tramite quel processo di “guida” che L’Antisistema ha portato avanti dall’alba dell’umanità. Una simile struttura consolidata è ora la nostra realtà percepita; ma non è l’unica realtà! Proprio come internet non è l’unica “rete” disponibile di informazioni.

Cosa occorre fare allora? Agganciare o costruire una nuova realtà mediante una diversa configurazione dei nostri “apparati” riceventi. Ma per fare questo occorre crederci e fare; due concetti ancora molto distanti. È più semplice pensare che “qualcosa” faciliterà questa operazione, in tempi molto vicini.

È ancora Icke è descrivere quell’uomo che, ipnotizzato e condizionato a non vedere più fisicamente la propria figlia, riusciva a vedere attraverso il corpo della figlia che stava in piedi di fronte a lui. Noi percepiamo quello che siamo indotti a credere di vedere dal “lavoro” di decodifica del cervello, il quale è condizionato dai registri dell’inconscio; da qua la solita conclusione che “chi scrive” nell’inconscio ha il controllo dell’uomo. A livello fisico lo stesso discorso vale per il controllo del sangue umano che nutre e porta le sostanze in tutto il “reame" biochimico del nostro computer o mezzo di esplorazione.

Nella recente campagna ipnotica mondiale, relativa alla vaccinazione di massa contro l’influenza suina, quanti uomini e donne avranno subito l’inoculazione di entità nanotecnologiche nei propri organismi? Ma come al solito queste sono solo fonti di grande ispirazione per ideare nuovi film al botteghino e per poi gioire degli effetti speciali, ora, addirittura in 3D.


mercoledì 31 marzo 2010

In "alto" i nostri Colon: è cosa buona e giusta.






Dovremmo interessarci tutti quanti dei nostri Colon, anzi dovremmo mettere le foto dei nostri Colon sulle carte d’identità. La sua immagine che è possibile ammirare sui libri di testo è, ormai, una vera e propria rarità se confrontata con ciò che si è disegnato dentro di noi a causa delle cattive abitudini alimentari.

“Mangiare in modo migliore, e cioè smettendo di alimentarsi con tutti quei cibi innaturali inscatolati o dei fast food, eliminando la carne, lo zucchero bianco, i latticini, darà risultati di gran lunga maggiori se si ripulisce il colon con delle irrigazioni coloniche”.
Fonte: http://www.medicinenon.it/colon.htm

Se guardiamo le foto "vere" di ciò che esce dai nostri Colon ci spaventiamo. I Coroner affermano di trovare, nelle loro autopsie, svariati chili di "roba" nera e dura come il cuoio. Che cosa mai sarà?
Come scrivevo ieri, dovremmo iniziare da noi, dentro di noi, il cambiamento” del mondo; dimentichiamo i problemi sociali enormi come le guerre, la fame nel mondo, la politica corrotta, etc.; iniziamo da noi invece e cerchiamo di comprendere che siamo mantenuti in uno stato di perenne drogaggio della e nella “gabbia” biofisica. Ormai le informazioni “parallele” scorrono tra di noi. Le “cose” si sanno e, dunque, l’unico eventuale problema è “crederci” a tal punto da cambiare abitudini. Rinunciare a quanto scritto poco sopra è un problema, perché quei prodotti vengono in continuazione proposti dalle tv commerciali, dai supermercati, dal giudizio della gente, etc.

Alla fine ogni decisione spetta solo a noi. Ad ognuno di noi. Sono molte le campane che suonano a festa, pensando di ingollarsi una barretta di cioccolato al giorno; una sola, cosa potrà mai fare di male? E via così. Poi, solitamente, quando si va in ferie e si ha un po’ di tempo per “pensare” a se stessi, si prendono storiche decisioni personali, del tipo: “Basta! Quando torno a casa cambio Vita”. Ed effettivamente quando si torna si è carichi di nuova energia. Ma cosa succede? Innanzitutto ci mandano le fatture da pagare della luce, gas, telefono, acqua, rifiuti, etc. Sembra che i pagamenti si radunino tutti insieme perché sentono la nostra mancanza. Allora, di fronte a tutte queste spese, le nostre nuove intenzioni iniziano già a vacillare. Poi c’è l’assicurazione ed il bollo della macchina e chissà cos’altro. 
Dunque si inizia a ridimensionare la “rivoluzione” nascente. 
Poi si torna al lavoro, nel solito tran tran quotidiano e, zaaaac; il dado è tratto. I ricordi e le intenzioni di quindici giorni prima scivolano via come su di un piano inclinato che porta via tutto. Questo frattale descrive molto bene quello che succede anche nei nostri Colon, che vengono intasati da tutti i fallimenti delle nostre buone intenzioni e, in questo caso, il piano inclinato è il sistema digerente che scarica verso il Colon i rifiuti della digestione. Ora sappiamo, dagli articoli scritti in questo blog, che con la sola forza di volontà non andiamo da nessuna parte, perché nel nostro inconscio, che comanda, c’è “scritto” che ci stiamo nutrendo nella maniera migliore. Perché c’è scritto così? 
Perché tutti ce lo dicono in continuazione: medici, pubblicità, pubblico giudizio, abitudini, etc.

Mi sembra di scrivere ovvietà ormai. Mi sembra tanto semplice la ricetta da attuarsi per “cambiare” che rimango sempre sbalordito quando vedo, invece, che certe abitudini sono dure a lasciarci. La tv commerciale pomeridiana, quella per i bimbi, è devastante. Ci sono spot che alla velocità della luce, bombardano le menti, ipnotizzando i nostri figli con risultati immediati. Mi chiedo: “Ma coloro che lavorano in tv, i tecnici, gli addetti al marketing, alle campagne pubblicitarie, etc. e coloro che lavorano nelle aziende che producono certi prodotti, non hanno figli? Non si chiedono cosa stanno proponendo alla società?”. 
Purtroppo forse se lo chiedono ma hanno necessità di lavorare. Alla fine la schiavitù imperante e strisciante è propria di questo sistema monetario. Siamo stati derubati del nostro saper fare, dipendiamo da tutto ormai. Abbiamo perso però anche la nostra capacità di comprendere quando ci viene propinato un qualcosa di potenzialmente nocivo. E questo è abbastanza grave e può essere solo spiegato tramite un’azione continua di drogaggio dei nostri centri sottili tramite perversione del funzionamento del corpo organico, in quanto il “linguaggio” tra corpo fisico e corpi sottili è biunivoco, viaggia in entrambe le direzioni. Il segnale che da fuori inseriamo dentro, tramite il cibo, è capace di raggiungere i corpi sottili, che la scienza ancora non ammette di “vedere”, o perlomeno di ammorbare, oltre al Colon, anche il sistema ghiandolare che, appunto, è preposto alla comunicazione con i corpi sottili, Chakra, etc.

Cerchiamo di rilassarci un attimo; chiudiamo gli occhi e percepiamo la composizione di un frutto, una mela biologica per esempio: è costituita da polpa e fibra, dolce, fresca, deliziosa al palato. Se la percepiamo nel suo percorso verso lo stomaco possiamo sentire come un senso proprio di freschezza, come se mentre “scendesse” pulisse il tratto percorso. Immaginiamo ora un boccone di formaggio. Cosa percepiamo? Sicuramente non la stessa freschezza, ma piuttosto un senso di lento trascinamento, come una lumaca senza guscio che si trascina giù a fatica pur in favore di forza di gravità. Già da questo sentire dovrebbe essere chiara l’enorme differenza globale fra un frutto naturale biologico ed un prodotto artificiale dell’uomo. Si perché il formaggio è un prodotto ottenuto tramite processo di lavorazione, ossia non esiste nello stato semplice in Natura. Stesso discorso per la carne, che dovremmo visualizzare come proveniente da un cadavere che viene smembrato; altro che delizia succulenta. Stesso discorso per i dolci; gli irresistibili dolcetti che fanno tanti scherzetti.

Dopo decenni di mala alimentazione, un quarantenne ad esempio, non dovrebbe pensare che un mese di nuova alimentazione sia sufficiente per risanarsi. La nuova alimentazione deve essere per sempre! Ma in questo caso ciò che è scritto nell’inconscio si ribella al nuovo input che, a livello di sola volontà, viene messo presto a tacere. Non a caso comunque al ritorno delle vacanze, in tv, ci propongono le più svariate forme di collezionismo inutile che esistano. Sanno benissimo come funzioniamo a livello di massa. 
Ma è meglio iniziare una collezione di tappi di sughero oppure una nuova modalità di Vita? 

 

martedì 30 marzo 2010

L'arte del dare del tu a Sorella Death.





Si legge oggi in “rete” la notizia che narra “dell'attore Dennis Hopper, provato dalla sua malattia incurabile, sulla Walk of Fame con parenti e amici”; quando ad ammalarsi è qualche persona “famosa” l’opinione pubblica si sofferma, un attimo di più del consueto, perché? Perché la notizia è particolare. Vedere personaggi così famosi che vivono la loro fase umana calante, li mette sullo stesso piano di ogni altro essere vivente. Ed ogni altro umano vivente comprende che davanti alla morte siamo tutti uguali. Tralascio le cattiverie che si possono giungere persino a pensare, perché mi interesso di altre dimensioni dell’essenza e non di “rumore di fondo”.

Da questo discorso si comprende meglio perché, questo piano esistenziale è “regolato” dalla morte. Qua, nulla è per sempre. E, data la nostra vera natura eterna, ad averne consapevolezza, dovremmo solo cercare di vivere una Vita ricca di esperienze edificanti. Ma, ad averne consapevolezza, rischieremmo solo di vivere una Vita di eccessi, data la nostra immaturità spirituale. È come se adesso qualcuno capisse di essere immortale: come si comporterebbe da questo momento in poi? È ancora troppo presto per essere liberati dalla ruota delle reincarnazioni, proprio per il fatto di non essere ancora all’altezza della situazione. La frase “da un grande potere derivano grandi responsabilità” è una verità che regola la lunghezza o il diametro del libero arbitrio. Queste persone “famose” che dimostrano a tutti di avere una “data di scadenza” sono come i Faraoni che, prima o poi, lasciavano il proprio regno esattamente come ogni altro loro suddito. 
L’attività regolatrice di sorella Morte è preziosa quanto l’attività innalzante di sorella Vita. 
Ogni aspetto che regola il Creato è una benedizione. Inutile cercare di contrastarlo perché “egli” è sicuramente opportuno. Gli sforzi della scienza per prolungare il più possibile la Vita umana sono solo dei riflessi illusori, perché noi siamo già eterni. Questo “sforzo” è solo uno specchietto per le “allodole”, il quale allontana la massa dalla comprensione di essere già quello che la scienza persegue. Quegli sforzi sono energia gettata al vento, in luogo di un suo utilizzo molto più edificante. È sempre l’Antisistema che incontriamo in queste pieghe melliflue del tessuto spazio temporale. Sempre gli stessi attori, anche impersonali, che regolano i flussi educativi di questa nave scuola terrestre. La grande cospirazione, che David Icke e molti altri mettono in risalto, è solo un detrito rimasto impigliato nelle maglie dell’evoluzione, il quale descrive solo una strada più lunga intrapresa e più difficoltosa che permette di comprendere frattalmente il livello dal quale siamo ripartiti dopo la “caduta”; un livello molto basso che indica probabilmente un buon “punto” di inversione. Diciamo che sotto ad un certo livello non si dovrebbe andare perché saremmo a rischio di estinzione. Proprio come in un grafico azionario, sembra che l’umanità abbia invertito il proprio trend secolare, infatti le divergenze negli “oscillatori” indicano il cambio di direzione pur in presenza di una parvenza illusoria di continuare a “scendere”. Esistono delle strade nel mondo che sembrano essere in salita ed invece si "corre" sempre più velocemente; andate a leggere in questo interessantissimo link cosa si dice a tal proposito.

Siamo immersi in un Universo ricco di meraviglie senza tempo, nel quale l’abbondanza è una caratteristica costante. È solo sulla Terra che vige l’illusione della scarsità totale. Quando scopriremo la nostra vera essenza, allora comprenderemo che il serpente tentatore ed Eva siamo sempre e solo noi. Abbiamo rinunciato solo temporaneamente al Paradiso, trasformandolo nel suo opposto. E ciò corrisponde ad “un altro giro di giostra” per dirla alla Tiziano Terzani.

Tornando al discorso iniziale, i mass media approfittano di questi annunci di personaggi famosi ammalati gravemente, per ricordare al mondo la propria ritenuta natura fallace; se anche uomini di questo “calibro” muoiono di “mali incurabili” allora siamo “fritti”, pensa la “massa”. Invece dovremmo interrogarci sulla totale inconsapevolezza che hanno certi uomini famosi che hanno vissuto, senza vivere, una intera Vita di superficiale bellezza, patinata e lucida come una strada illusoria. Io spero piuttosto che questi personaggi famosi siano dei coraggiosi che annunciano al mondo intero, con fierezza e naturalezza, il compimento della propria ora, secondo Natura. Ciò farebbe loro onore. Come diceva Cavallo Pazzo "oggi è un buon giorno per morire", ma solo se ci siamo preparati per tempo, allontanando la paura.

Un buon libro a tal proposito è "La prossima Vita" di Giorgio Cerquetti.