giovedì 21 gennaio 2010

Una nuova normalità, ma il Timolo è sempre là.





Se invece della crisi è meglio pensare a una fase di “nuova normalità”, come insegna un indirizzo consolidato Oltreoceano e come ha ribadito già nel 2009 la società di consulenza McKinsey, c'è da pensare che anche il marketing dovrà seguire un corso “nuovo” a partire da quest'anno. Sotto osservazione è il consumatore dell'era “new normal”, le abitudini e quello che si aspetta dai marchi, la chirurgica scelta prima di ogni mossa. Le strategie dei grandi gruppi stanno tenendo conto di questi mutamenti strutturali”, spiega a ItaliaOggi Marco Mazzù, partner di McKinsey, “e il crescere della tecnologia, le labili barriere tra momenti di lavoro e privati, la possibilità di essere costantemente connessi in rete, ma anche i cambiamenti demografici, indicano che bisogna uscire dalle strategie tradizionali di comunicazione e intraprendere un percorso integrato e orientato ai micro-mercati. Il principale risultato”, racconta Mazzù, “è una modifica del processo decisionale, come insegnano i casi Lego o ancora di Audi dove il 10-15% delle idee per nuove strategie e prodotti sono arrivate direttamente dalle scelte dei navigatori-clienti”.
Fonte: http://it.finance.yahoo.com/notizie/marchi-attenti-al-passaparola-italoggi-0c07291f6b84.html?x=0

Questa notizia proveniente dagli attenti osservatori legati allo studio dei cambiamenti sociali, ai fini di una migliore consulenza strategica da offrire ai propri ed importanti clienti, quali le grandi multinazionali, non è assolutamente da trascurare. Cosa dimostra? Che il cambiamento è in atto. Che le espressioni “nuova normalità” oppure “era new normal” indicano addirittura un fortissimo cambiamento, non solo in atto, ma già sufficientemente maturo da essere seriamente studiato e preso in considerazione. Cosa dimostra ancora? Che noi, la massa, individuo per individuo, dettiamo il respiro dello svolgimento delle tendenze di comportamento. Per questo motivo è tanto importante il controllo da parte dell’Antisistema. La crisi internazionale dovuta agli “errori” dell’economia drogata dal debito ha comportato una modifica nel paradigma in auge sul pianeta. Quanto sia voluto e quanto sia accaduto non è dato sapersi. Diciamo che esiste un piano nel piano nel piano; cicli superiori ed inferiori che si intersecano e determinano le evolventi che scrivono il futuro. Cosa ci indica ancora questa notizia? Che attraverso il nostro libero scegliere e non il semplice adattarsi, la massa sarebbe in grado di determinare la propria volontà ai fini della costruzione di un mondo migliore, più etico, morale, equilibrato. Tutto il "resto" si dovrebbe semplicemente adeguare. Ma cosa manca per far si che ciò avvenga? Che la massa sviluppi un senso di sé, una capacità di coordinamento, una modalità di intendere la Vita coesa, solidale, unitaria. Perché non può ancora succedere? Perché la massa è stata individualizzata, divisa, chiusa nei propri interessi, resa egoistica, separata dagli altri, senza fiducia, limitata nelle proprie capacità decisionali, annichilita. Non potremo, tutti noi, farcela senza un apporto “esterno”, senza un aiuto almeno in termini di “energia”. Occorre guardarsi dentro e comprendere che in noi esistono tutte le risposte ma, allo stesso tempo, necessitiamo di aiuto esterno perché, altrimenti, sarà molto difficile risalire la china. L’aiuto esterno dobbiamo però “meritarcelo”, infatti deve essere la risposta, il riflesso, di una nostra chiara richiesta e la conseguenza di una presa di coscienza e di responsabilità del nostro ruolo nei processi chiave di co creazione. Insomma, come dire che se non lo vogliamo o se siamo indotti a non volere il cambiamento, non lo avremo; saremo rispettati in questo, oppure avremo un cambiamento "pilotato" e fine a se stesso. Se, nonostante tutto, il cambiamento sembra fare capolino, anche se in termini solo di frattale, di esempio nel piccolo che rispecchia però le dinamiche delle grandi “manovre”, significa che il volere di una certa massa critica viene rispettato. La massa critica è pronta sul globo già da tempo. Lavora per tutta l’umanità. La massa critica è costituita da tutti quegli individui che hanno “compreso” cosa essi siano in “realtà”. Essi, un cuore alla volta, stanno lavorando sui piani superiori dell’uomo, al fine di manifestare fisicamente il potenziale della “nuova umanità” piuttosto che della “nuova normalità”. Coloro che si limitano a registrare gli accadimenti sociali, quando si accorgeranno dei cambiamenti in corso, li comunicheranno ai propri importanti clienti e, quest’ultimi, si adegueranno per causa di forza maggiore. Solo quelle aziende che comprenderanno queste dinamiche potranno pensare di sopravvivere e di avere un senso all’interno della danza della Vita. È solo una questione di tempo e, fatto non secondario, una questione di scelta globale da parte della massa. Da ciò si evince come sia importante sfuggire alla presa dell’attuale focus di pensiero imperante ed imperniato attorno al ruolo dell’uomo-predatore. L’umanità non è un virus per questo pianeta, ma rappresenta lo spirito di evoluzione e di integrazione con il “tutto”. Se l’aiuto in termini di “energia” sta spirando per noi dal Cosmo, significa che a livello di potenziale eterico l’uomo sta rispondendo alla “chiamata”, al “senso biologico e spirituale di stare qua. Noi, in ogni caso abbiamo ed avremo sempre il mondo che sceglieremo di plasmare consciamente oppure inconsciamente.
Ecco una riflessione pratica basate sull’osservazione di ciò che ci sta intorno. Mi preme far comprendere che questo fatto non devono essere usato per incolpare le aziende o la pubblica amministrazione, ma per far comprendere quanto ancora siamo “distanti” dall’equilibrio (il frattale da capire è: se una azienda mi tratta così “male”, quello è il mio riflesso, o meglio, il riflesso medio globale umano. Ok. Ho capito devo ancora lavorare su me stesso per essere il cambiamento che voglio vedere nel mondo”. Sino a quando quella azienda vedrà il mio nuovo modo di essere e lo interpreterà nei soli due modi possibili, adeguandosi oppure estinguendosi”).
Cosa indica secondo Voi questo frattale?

Alcool denaturato
Definizione
L'alcool denaturato è reso inadatto per uso alimentare e farmaceutico industriale mediante l'aggiunta di sostanze denaturanti. I denaturanti sono sostanze che vengono aggiunte generalmente ai prodotti cosmetici contenenti alcool etilico per renderli di gusto sgradevole. Gli alcoli denaturati sono designati con denominazione INCI “ Alcohol Denat.” . L'Alcohol Denat. è alcool etilico denaturato con uno o più agenti denaturati conformemente alla legislazione nazionale in vigore in ciascuno Stato dell'Unione Europea.

Composizione dell'alcool etilico denaturato destinato alla fabbricazione delle profumerie e dei prodotti cosmetici.
L'alcole etilico destinato alla fabbricazione delle profumerie e dei prodotti cosmetici di cui all'art. 1 della Legge 11 ottobre 1986, n. 713 deve essere denaturato mediante l'aggiunta, ad ogni ettolitro di alcole, delle seguenti sostanze:
a-Denatonium benzoato: grammi 0,8; alcool ter-butilico(TBA): grammi 78,8.
b-Dietil ftalato: grammi 500; alcool ter-butilico (TBA): grammi 78,8;
c-Alcool isopropilico: grammi 5000; alcool ter-butilico (TBA): grammi 78,8;
d-Muschio naturale o sintetico: grammi 39,5; alcool ter-butilico (TBA): grammi 78,8;
e-Timolo: grammi 500.
Le formulazioni di cui alle lettere a e b devono essere utilizzate per la preparazione delle profumerie alcoliche, quelle della lettera c per i prodotti liquidi e trasparenti ed in particolare per le lacche ed i prodotti per capelli, quella della lettera d per deodoranti creme ed altri prodotti per la pelle e quella della lettera e per prodotti per l'igiene dei denti e della bocca.

Denaturante utilizzato per prodotti per l'igiene dei denti e della bocca (dentifrici, collutori, paste gengivali, ecc....).
L'art 2 della 524/96 consente l'uso del denaturante di cui alla lettera e (Timolo: grammi 500) nei prodotti per l'igiene dei denti e della bocca. Il Timolo è classificato, dalla F.U. (Farmacopea Ufficiale) XI ed., tra le sostanze da tenere in armadio chiuso a chiave, tabella n.3 (chiamata comunemente tabella dei veleni).

La scheda di sicurezza MERCK relativa al Timolo, in accordo con la Direttiva 2001/58/CE e 1999/45/CE, riporta le seguenti indicazioni: ”Nocivo per l'ingestione. Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico”; tra le indicazioni tossicologiche sono riportate ulteriori informazioni: ”Dopo inalazione della polvere: irritazione delle mucose, tosse, dispnea. Dopo contatto con la pelle: ustioni. Dopo il contatto con gli occhi: ustioni. Dopo ingestione: irritazioni delle mucose della bocca, della faringe, dell'esofago e della zona gastrointestinale. Effetti sistemici: disturbi al SNC disturbi cardiovascolari. Effetto tossico su: reni, fegato. Effetto potenziato da: alcool etilico.
Fonte: http://www.salvelocs.it/alcool-denaturato.htm

Osservate il connubio “Timolo-dentifricio-scheda di sicurezza Merck”… sigh!
Una cosa da sapere: quando si legge una etichetta con gli ingredienti, l’ordine di apparizione degli stessi è determinato dalla loro rilevanza in termini di “peso” in percentuale contenuto nel prodotto esaminato. Il primo della lista è quello più presente. Leggete per favore le etichette. Ci danno una mano a capire.  

mercoledì 20 gennaio 2010

La "Storia" sottosopra di Sitchin.






Oggi ho letto un e-book, liberamente scaricabile al seguente link: I Primi Passi verso la Ricchezza Vera 2
Sono 68 pagine di un’opera più grande, in 5 “capitoli”, di cui questo è il secondo. Ebbene, meraviglia delle meraviglie, mi sono imbattuto nella storia del mondo raccontata, o meglio tradotta, dalle tavolette Sumere ad opera di Zecharia Sitchin, un eminente autore, secondo me, oppure uno “pesudoscienziato” secondo quanto riporta Wikipedia:

"Zecharia Sitchin (Baku, 1922 [1]) è uno pseudoscienziato e scrittore azero. È autore di numerosi libri di divulgazione sulla cosiddetta archeologia misteriosa o pseudoarcheologia, ed è un sostenitore della "teoria dell'antico astronauta" come spiegazione dell'origine dell'uomo. Le controverse teorie di Sitchin, basate sulla sua personale interpretazione dei testi sumeri, sono considerate pseudoscienza dalla comunità scientifico-accademica, ma registrano un buon seguito nell'ambito della letteratura popolare. Egli attribuisce la creazione dell'antica cultura dei Sumeri ad una razza aliena, detta Nefilim (in ebraico) o Annunaki (in sumero), proveniente dal pianeta Nibiru, un ipotetico 12º pianeta del sistema solare dal periodo di rivoluzione di circa 3600 anni presente nella mitologia babilonese. Sitchin afferma anche che in corrispondenza della fascia principale degli asteroidi del sistema solare si sarebbe trovato anticamente un pianeta che i Sumeri chiamavano Tiamat che sarebbe previsto dalla formula di Titius-Bode. Il punto di vista di Sitchin non è comunque supportato da alcuna evidenza scientifica e la teoria non viene considerata attendibile per via dell'assenza di prove a sostegno, sia dal punto di vista linguistico che dal punto di vista scientifico. Le teorie di Sitchin andrebbero secondo alcuni nella categoria del creazionismo non-religioso, ma lo stesso Sitchin riporta nei suoi testi nozioni di Evoluzione teistica (cioè Dio avrebbe creato l'Universo col Big Bang e in futuro giudicherà le creature col Giorno del Giudizio), sebbene egli sostenga che l'uomo sarebbe frutto di esperimenti di ibridazione genetica con specie terrestri condotti da alieni".

Wikipedia rappresenta un ottimo riferimento sino a quando ci si limita allo “scibile” ufficialmente riconosciuto dall’Antisistema; oltre a questo limite, l’enciclopedia libera si dimostra non più tale. Non è difficile  prendere in “castagna” i contenuti offerti da questo prezioso servizio gratuito, quando lo si mette alla prova con autori e testi ritenuti perlomeno sconvenienti dalla “normale” struttura del pensiero dominante. A parte questo discorso, torniamo a bomba a ciò che stavamo analizzando, ossia l’opera di Sitchin. Ebbene nel marzo 2006 m’imbattei in un suo libro, proprio mentre mi imbevevo di input commerciali tra gli scaffali più diversi di un supermercato, che doveva cambiarmi la Vita. Quel libro era “Il pianeta degli Dei” nella sua versione tascabile ed economica e scontata. Copertina nera, formato piccolo, anonimo, in una sola copia gettata tra gli altri libri. Una sola copia che attirò la mia attenzione. Lo presi e lo iniziai a sfogliare. Mi accorsi subito che mi trasmetteva qualcosa in profondità. Penso che il sincrodestino mi stesse parlando attraverso quel libro. Lo comprai e non fui più lo stesso Davide di prima della lettura. Il cambiamento fu epocale e tanto importante da ritenermi oggi nell’anno 4 d.s.(dopo Sitchin). Quello fu solo l'inizio di un processo che è ben lungi dall'esaurirsi. In pratica non voglio parlare di quello che c’è scritto nel libro, perché chi fosse interessato lo può semplicemente scaricare (e-book 2) offerto dal blog http://www.ricchezzavera.com/blog/. (che ringrazio ed al quale porgo i miei complimenti). Sono 68 pagine che narrano, in maniera semplice e sciolta, il riassunto dell’opera di Sitchin; tutto ciò che nelle sacre scritture suona di incoerente, trova un filo logico nella traduzione delle tavolette Sumere, giunte a noi in grande quantità. Il discorso che non ci sono prove è semplicemente ridicolo.
È davvero pazzesco quello che c’è scritto. Conferisce una “ragione” a tutto. Mi sono letto il prezioso lavoro messo a disposizione per refreshare le mie nozioni di storia della “creazione”, e per avere nuovo carburante al fine di continuare a credere in quello che “sento”. L’entusiasmo nell’avere conferma che altre persone sono rimaste colpite dall’opera di Sitchin in maniera così totale, quasi mi commuove. Dal marzo 2006, tutte le “infrastrutture” dell’Antisistema sono per me progressivamente cadute. A partire dai filtri di tutte le religioni, dei sistemi di credenze, di educazione scolastica, di storia, di scienza, di alimentazione, di energia, di conquiste spaziali, etc. Quando dico tutto, intendo dire proprio tutto! Il mondo è alla rovescia. Qualcuno potrà obiettare, “Ma chi te lo dice che è così?”. Giusto. È facoltà di ognuno di noi credere a quello che si vuole, dunque per me è così. Guardando il mondo con la propria coerenza e la propria sensibilità spirituale, ognuno “sente” quello che i sensi riescono a filtrare. I sensi sono progettati per adeguarci alle condizioni a terra. Guardando il mondo con la propria coerenza e la propria sensibilità spirituale ma dal cuore, ognuno “sente” ciò che il cuore puro gli fa giungere della grande “idea” del Creatore. È come se invece di annusare l’aria attraverso un vetro, andassimo direttamente all’aperto. Pertanto ritengo che è da stolti ritenersi l’unica forma di Vita nell’Universo. Quale spreco di spazio, risorse, energia sarebbe. Così come non è possibile concepire la nostra esistenza senza un fine superiore. L’origine della Vita sulla terra è di origine stellare ed il frattale che lo dimostra è il fatto che, sull’intero globo terracqueo, le razze umane si stiano miscelando. Se succede così sulla Terra perché questa dinamica non dovrebbe rispecchiare un normale “moto” di mescolamento anche a livello extraterrestre? Ciò a cui non riusciamo a dare un senso “esatto”, logico, comprensibile” tramite la conoscenza trasmessa dalla storia e dalle scienze ufficiali, trova subito grandi “soddisfazioni” se si prende in cognizione la possibilità di Vita aliena. Per quanto tempo ancora ci dobbiamo “bere” le versioni più ridicole sulle modalità costruttive e sullo scopo delle Piramidi disposte in tutto il mondo in maniera intelligente, sensata e lungimirante? Siamo pronti a riconoscere la nostra ignoranza dimostrata nel passato, ad esempio per quanto riguarda le verità transitorie del medioevo, ma non siamo disposti a mettere in discussione l’attuale livello di verità in auge. Ma perché? Perché in realtà non siamo liberi, non siamo padroni di noi stessi. Siamo occlusi, oscurati da qualche “corpo”, da qualche massa oscura che ci leva la visione del “panorama”. Non solo vediamo attraverso un vetro, ma quel vetro è anche oscurato. Osserviamo la storia più coerente ed impariamo dall’analisi dei frattali, ossia dagli esempi che ci stanno tutti attorno; il piccolo che descrive il grande. Se è successa una “cosa” a questo livello, succede anche al livello superiore, perché i livelli sono interlacciati, sono appunto frattali; si descrivono l’uno nell’altro secondo le forze di creazione che “spirano” nella stessa maniera e con la stessa coerenza in tutto il creato (come è sopra così è sotto) ad ogni livello, dimensione, grandezza o che dir si voglia. Apriamo gli occhi. Il “tempo”, l’energia, lo permette finalmente. Siamo invogliati a farlo, siamo incoraggiati dalla spinta evolutiva ch’è giunta ad un punto cardine, una sorta di collo di bottiglia dove la spinta aumenta considerevolmente, come far passare un fiume in un tubo. Usciamo dalla “tuta” in carne ed ossa del nostro veicolo umano. Comprendiamo che noi non siamo il corpo. Esistiamo a prescindere dalla materia che ci compone, che ci si è “attaccata” addosso grazie al magnetismo del nostro volere, dei nostri pensieri, della nostra immaginazione, della nostra origine. Forse il motivo più grande che ci induce a non credere che ci sia un controllo totale risiede proprio nel fatto che non vediamo altro all'infuori di noi. Questa grande trovata dell'Antisistema è stata, oserei dire, geniale. Per questo motivo non possono, anzi non devono esistere altri popoli nell'Universo. Per mantenere salda la "presa".

martedì 19 gennaio 2010

La liberazione involontaria dell'energia Kundalini.







Ci sono momenti nella giornata o nella Vita in cui percepiamo dentro di noi una grande energia. Momenti in cui siamo pervasi da un profondo e totale senso di potenza in cui la “paura” non ha più nessuna ragione di “essere”. Possono essere paragonati senza ombra di dubbio a sensazioni di onnipotenza. Le onde di energia giungono a ritmi serrati e riescono a polarizzare la nostra “regione” per un certo periodo di tempo in maniera perlomeno costante.  Una "esposizione" alla musica, "pura" o in "forma" di colonna sonora di un film, dove la sinergia di più aspetti messi insieme colpiscono a livello immaginifico, è in grado di scatenare un tipo di energia molto vigoroso e diverso da quello che si può definire una scarica di adrenalina. Ma cosa è questa energia? Come la si può “descrivere”? Perché la sentiamo? Cosa ci fa capire? Ecco le mie personali e stringate risposte:
  • È l’energia Kundalini
  • È un flusso di energia capace di trasformarci in esseri multidimensionali
  • La sentiamo perché è una nostra naturale proprietà, solo bloccata “temporaneamente”
  • Ci fa comprendere la nostra vera natura divina
Questa energia nel corso della Vita tenderà a liberarsi spianandosi la strada come un bulldozer e “sciogliendo” i blocchi che le si parano davanti anche in maniera dolorosa. Prima o poi noi tutti potremmo avere a che fare con la sua liberazione involontaria. Ecco alcuni cenni che fanno seguito al primo articolo che potete trovare qua Kundalini 1.

L’energia Kundalini avvolge la base della colonna vertebrale. La sua liberazione può essere paragonata al succedersi di onde, fiamme, pulsazioni o a una sorta di srotolamento. Kundalini cerca di solito uno sfogo lungo la colonna vertebrale fino alla sommità del capo, attraverso quello che talvolta viene definito il chakra della corona. Il termine chakra, che in sanscrito significa “ruota”, si riferisce ai vortici energetici nel corpo eterico. Nel corso del processo vitale naturale vengono liberate onde successive di energia, a seconda dell’evoluzione e della disponibilità individuali. Il movimento ondulatorio è talmente impercettibile che la maggior parte degli individui non lo percepisce, pur provando una sensazione di calore (movimento energetico) nella zona dell’osso sacro prima che inizi la liberazione, mentre chi ha una sensibilità più spiccata percepisce il flusso di energia lungo la colonna vertebrale, accompagnato anche da pressione o dolore in presenza di un blocco, oppure di anormalità nell’energia stessa.  Molti strati di Kundalini attendono di essere liberati. Il fenomeno può essere paragonato all’azione dello sbucciare una cipolla. Nel corso di una Vita, è possibile liberare uno o più strati; chi conosce Kundalini è libero di decidere se liberarne più d’uno al fine di accelerare la propria evoluzione personale; in casi estremi si può giungere alla liberazione di fuoco allo stato liquido o di un fortissimo calore. Kundalini, chiamata talvolta anche Shakti (scintilla divina dell’energia vitale), inizia la sua ascensione partendo dalla riserva alla base dell’osso sacro. Risalendo lungo la colonna vertebrale e fuoriuscendo dalla sommità del capo, si unisce all’energia spirituale universale: tale combinazione di energia ricade poi sull’organismo permeando l’intero sistema e contribuendo ad affinare e a purificare le cellule. Qualora Kundalini, lungo il suo cammino ascendente, trovi degli ostacoli, costituiti da energie improprie o negative, oppure se il corpo non è stato preventivamente preparato e purificato, può accadere che molti giorni dopo discenda nuovamente per poi ricominciare un’ascesa lenta e dolorosa del corpo, purificandolo e affinandolo. Tale processo può causare danni molto gravi e disturbi fisici, emotivi o mentali. Al senso di “beatitudine” che si può provare durante la liberazione di più strati, di solito abbastanza breve, fa seguito il processo di purificazione: a questo punto l’individuo “cade” in un senso di vuoto e fa fatica a fare qualsiasi cosa, chiedendosi come mai o dove sia andata a finire tutta quella magica sensazione di appartenenza alla Vita. Il processo si evolve naturalmente in questa maniera e non deve indurre a false o precipitevoli conclusioni. In presenza di blocchi profondi non vivremo il senso di beatitudine ma “subiremo” subito il processo di purificazione. I blocchi energetici derivano da:
  • repressione di atteggiamenti, sentimenti
  • antiche "ferite" interiori o mentali
  • assunzione di posture scorrette o da traumi fisici.
Se il sistema psico-corporeo non è preparato ad accettare tale potente energia, il processo può durare anni.
Chiediamoci tutti noi: “Siamo preparati ad accettare questa energia?”. No! Rispondo io; ma se non sappiamo nemmeno che esiste! Di certo il medico di famiglia non ci può dare avvertenze in quanto non la conosce nemmeno lui, perché nessuno lo ha reso “partecipe” nemmeno all’Università, perché nemmeno in quell’ambito lo si spiega, perché non si crede all’esistenza di questa energia, perché fa comodo così all’Antisistema.
Dopo la liberazione non si può tornare indietro! È infatti impossibile invertire l’evoluzione, anche se talvolta la si può rallentare. Diciamo che tutti noi subiamo un processo di rallentamento da parte delle condizioni a “terra”, oppure di blocco che non permette all’energia di liberarsi.
Blocco e rallentamento. Nel caso di libera decisione di arrestare la crescita Kundalini, quest’ultima può causare l’insorgere di congestioni e di malattie che possono avere anche fatali conclusioni. Solitamente il processo di completamento della purificazione è abbastanza lungo, prima di raggiungere lo sviluppo “pieno” dei poteri psichici o spirituali. Occorre pertanto saper gestire l’energia e disporre di un corpo, una mente, uno spirito sani e aperti. A ogni incarnazione è necessario apprendere nuovamente il modo con cui controllare e sfruttare l’energia. Questo è uno degli scopi principali dell’infanzia: i bambini hanno bisogno di essere guidati nel loro comportamento e nei loro atteggiamenti in modo tale da impiegare adeguatamente le loro energie che, se lasciate incontrollate, causano problemi nella Vita quotidiana e ostacolano la crescita futura.
La liberazione involontaria di Kundalini può avvenire:
  • a seguito di uso di sostanze stupefacenti
  • di superlavoro
  • di una violenta  contusione o di una ferita nella zona dell’osso sacro
  • a causa di un dolore, di un trauma o di paure eccessive
  • per troppo insistite pratiche di meditazione
  • smodati esercizi per la crescita spirituale
  • eccessi sessuali (anche prolungando i preliminari sessuali oltre misura, senza poi raggiungere l’orgasmo, si può causare la liberazione spontanea dell’energia).
Col termine “involontaria” non si intende necessariamente “non voluta” , bensì solo spontanea.
L’età dell’acquario è caratterizzata da una forte intensità di energia che accelera enormemente l’evoluzione individuale e lo sviluppo in tutti i settori della Vita.
( Materiale tratto dal libro di Genevieve Lewis Paulson “Kundalini e Chakras” ).