mercoledì 20 gennaio 2010

La "Storia" sottosopra di Sitchin.






Oggi ho letto un e-book, liberamente scaricabile al seguente link: I Primi Passi verso la Ricchezza Vera 2
Sono 68 pagine di un’opera più grande, in 5 “capitoli”, di cui questo è il secondo. Ebbene, meraviglia delle meraviglie, mi sono imbattuto nella storia del mondo raccontata, o meglio tradotta, dalle tavolette Sumere ad opera di Zecharia Sitchin, un eminente autore, secondo me, oppure uno “pesudoscienziato” secondo quanto riporta Wikipedia:

"Zecharia Sitchin (Baku, 1922 [1]) è uno pseudoscienziato e scrittore azero. È autore di numerosi libri di divulgazione sulla cosiddetta archeologia misteriosa o pseudoarcheologia, ed è un sostenitore della "teoria dell'antico astronauta" come spiegazione dell'origine dell'uomo. Le controverse teorie di Sitchin, basate sulla sua personale interpretazione dei testi sumeri, sono considerate pseudoscienza dalla comunità scientifico-accademica, ma registrano un buon seguito nell'ambito della letteratura popolare. Egli attribuisce la creazione dell'antica cultura dei Sumeri ad una razza aliena, detta Nefilim (in ebraico) o Annunaki (in sumero), proveniente dal pianeta Nibiru, un ipotetico 12º pianeta del sistema solare dal periodo di rivoluzione di circa 3600 anni presente nella mitologia babilonese. Sitchin afferma anche che in corrispondenza della fascia principale degli asteroidi del sistema solare si sarebbe trovato anticamente un pianeta che i Sumeri chiamavano Tiamat che sarebbe previsto dalla formula di Titius-Bode. Il punto di vista di Sitchin non è comunque supportato da alcuna evidenza scientifica e la teoria non viene considerata attendibile per via dell'assenza di prove a sostegno, sia dal punto di vista linguistico che dal punto di vista scientifico. Le teorie di Sitchin andrebbero secondo alcuni nella categoria del creazionismo non-religioso, ma lo stesso Sitchin riporta nei suoi testi nozioni di Evoluzione teistica (cioè Dio avrebbe creato l'Universo col Big Bang e in futuro giudicherà le creature col Giorno del Giudizio), sebbene egli sostenga che l'uomo sarebbe frutto di esperimenti di ibridazione genetica con specie terrestri condotti da alieni".

Wikipedia rappresenta un ottimo riferimento sino a quando ci si limita allo “scibile” ufficialmente riconosciuto dall’Antisistema; oltre a questo limite, l’enciclopedia libera si dimostra non più tale. Non è difficile  prendere in “castagna” i contenuti offerti da questo prezioso servizio gratuito, quando lo si mette alla prova con autori e testi ritenuti perlomeno sconvenienti dalla “normale” struttura del pensiero dominante. A parte questo discorso, torniamo a bomba a ciò che stavamo analizzando, ossia l’opera di Sitchin. Ebbene nel marzo 2006 m’imbattei in un suo libro, proprio mentre mi imbevevo di input commerciali tra gli scaffali più diversi di un supermercato, che doveva cambiarmi la Vita. Quel libro era “Il pianeta degli Dei” nella sua versione tascabile ed economica e scontata. Copertina nera, formato piccolo, anonimo, in una sola copia gettata tra gli altri libri. Una sola copia che attirò la mia attenzione. Lo presi e lo iniziai a sfogliare. Mi accorsi subito che mi trasmetteva qualcosa in profondità. Penso che il sincrodestino mi stesse parlando attraverso quel libro. Lo comprai e non fui più lo stesso Davide di prima della lettura. Il cambiamento fu epocale e tanto importante da ritenermi oggi nell’anno 4 d.s.(dopo Sitchin). Quello fu solo l'inizio di un processo che è ben lungi dall'esaurirsi. In pratica non voglio parlare di quello che c’è scritto nel libro, perché chi fosse interessato lo può semplicemente scaricare (e-book 2) offerto dal blog http://www.ricchezzavera.com/blog/. (che ringrazio ed al quale porgo i miei complimenti). Sono 68 pagine che narrano, in maniera semplice e sciolta, il riassunto dell’opera di Sitchin; tutto ciò che nelle sacre scritture suona di incoerente, trova un filo logico nella traduzione delle tavolette Sumere, giunte a noi in grande quantità. Il discorso che non ci sono prove è semplicemente ridicolo.
È davvero pazzesco quello che c’è scritto. Conferisce una “ragione” a tutto. Mi sono letto il prezioso lavoro messo a disposizione per refreshare le mie nozioni di storia della “creazione”, e per avere nuovo carburante al fine di continuare a credere in quello che “sento”. L’entusiasmo nell’avere conferma che altre persone sono rimaste colpite dall’opera di Sitchin in maniera così totale, quasi mi commuove. Dal marzo 2006, tutte le “infrastrutture” dell’Antisistema sono per me progressivamente cadute. A partire dai filtri di tutte le religioni, dei sistemi di credenze, di educazione scolastica, di storia, di scienza, di alimentazione, di energia, di conquiste spaziali, etc. Quando dico tutto, intendo dire proprio tutto! Il mondo è alla rovescia. Qualcuno potrà obiettare, “Ma chi te lo dice che è così?”. Giusto. È facoltà di ognuno di noi credere a quello che si vuole, dunque per me è così. Guardando il mondo con la propria coerenza e la propria sensibilità spirituale, ognuno “sente” quello che i sensi riescono a filtrare. I sensi sono progettati per adeguarci alle condizioni a terra. Guardando il mondo con la propria coerenza e la propria sensibilità spirituale ma dal cuore, ognuno “sente” ciò che il cuore puro gli fa giungere della grande “idea” del Creatore. È come se invece di annusare l’aria attraverso un vetro, andassimo direttamente all’aperto. Pertanto ritengo che è da stolti ritenersi l’unica forma di Vita nell’Universo. Quale spreco di spazio, risorse, energia sarebbe. Così come non è possibile concepire la nostra esistenza senza un fine superiore. L’origine della Vita sulla terra è di origine stellare ed il frattale che lo dimostra è il fatto che, sull’intero globo terracqueo, le razze umane si stiano miscelando. Se succede così sulla Terra perché questa dinamica non dovrebbe rispecchiare un normale “moto” di mescolamento anche a livello extraterrestre? Ciò a cui non riusciamo a dare un senso “esatto”, logico, comprensibile” tramite la conoscenza trasmessa dalla storia e dalle scienze ufficiali, trova subito grandi “soddisfazioni” se si prende in cognizione la possibilità di Vita aliena. Per quanto tempo ancora ci dobbiamo “bere” le versioni più ridicole sulle modalità costruttive e sullo scopo delle Piramidi disposte in tutto il mondo in maniera intelligente, sensata e lungimirante? Siamo pronti a riconoscere la nostra ignoranza dimostrata nel passato, ad esempio per quanto riguarda le verità transitorie del medioevo, ma non siamo disposti a mettere in discussione l’attuale livello di verità in auge. Ma perché? Perché in realtà non siamo liberi, non siamo padroni di noi stessi. Siamo occlusi, oscurati da qualche “corpo”, da qualche massa oscura che ci leva la visione del “panorama”. Non solo vediamo attraverso un vetro, ma quel vetro è anche oscurato. Osserviamo la storia più coerente ed impariamo dall’analisi dei frattali, ossia dagli esempi che ci stanno tutti attorno; il piccolo che descrive il grande. Se è successa una “cosa” a questo livello, succede anche al livello superiore, perché i livelli sono interlacciati, sono appunto frattali; si descrivono l’uno nell’altro secondo le forze di creazione che “spirano” nella stessa maniera e con la stessa coerenza in tutto il creato (come è sopra così è sotto) ad ogni livello, dimensione, grandezza o che dir si voglia. Apriamo gli occhi. Il “tempo”, l’energia, lo permette finalmente. Siamo invogliati a farlo, siamo incoraggiati dalla spinta evolutiva ch’è giunta ad un punto cardine, una sorta di collo di bottiglia dove la spinta aumenta considerevolmente, come far passare un fiume in un tubo. Usciamo dalla “tuta” in carne ed ossa del nostro veicolo umano. Comprendiamo che noi non siamo il corpo. Esistiamo a prescindere dalla materia che ci compone, che ci si è “attaccata” addosso grazie al magnetismo del nostro volere, dei nostri pensieri, della nostra immaginazione, della nostra origine. Forse il motivo più grande che ci induce a non credere che ci sia un controllo totale risiede proprio nel fatto che non vediamo altro all'infuori di noi. Questa grande trovata dell'Antisistema è stata, oserei dire, geniale. Per questo motivo non possono, anzi non devono esistere altri popoli nell'Universo. Per mantenere salda la "presa".

martedì 19 gennaio 2010

La liberazione involontaria dell'energia Kundalini.







Ci sono momenti nella giornata o nella Vita in cui percepiamo dentro di noi una grande energia. Momenti in cui siamo pervasi da un profondo e totale senso di potenza in cui la “paura” non ha più nessuna ragione di “essere”. Possono essere paragonati senza ombra di dubbio a sensazioni di onnipotenza. Le onde di energia giungono a ritmi serrati e riescono a polarizzare la nostra “regione” per un certo periodo di tempo in maniera perlomeno costante.  Una "esposizione" alla musica, "pura" o in "forma" di colonna sonora di un film, dove la sinergia di più aspetti messi insieme colpiscono a livello immaginifico, è in grado di scatenare un tipo di energia molto vigoroso e diverso da quello che si può definire una scarica di adrenalina. Ma cosa è questa energia? Come la si può “descrivere”? Perché la sentiamo? Cosa ci fa capire? Ecco le mie personali e stringate risposte:
  • È l’energia Kundalini
  • È un flusso di energia capace di trasformarci in esseri multidimensionali
  • La sentiamo perché è una nostra naturale proprietà, solo bloccata “temporaneamente”
  • Ci fa comprendere la nostra vera natura divina
Questa energia nel corso della Vita tenderà a liberarsi spianandosi la strada come un bulldozer e “sciogliendo” i blocchi che le si parano davanti anche in maniera dolorosa. Prima o poi noi tutti potremmo avere a che fare con la sua liberazione involontaria. Ecco alcuni cenni che fanno seguito al primo articolo che potete trovare qua Kundalini 1.

L’energia Kundalini avvolge la base della colonna vertebrale. La sua liberazione può essere paragonata al succedersi di onde, fiamme, pulsazioni o a una sorta di srotolamento. Kundalini cerca di solito uno sfogo lungo la colonna vertebrale fino alla sommità del capo, attraverso quello che talvolta viene definito il chakra della corona. Il termine chakra, che in sanscrito significa “ruota”, si riferisce ai vortici energetici nel corpo eterico. Nel corso del processo vitale naturale vengono liberate onde successive di energia, a seconda dell’evoluzione e della disponibilità individuali. Il movimento ondulatorio è talmente impercettibile che la maggior parte degli individui non lo percepisce, pur provando una sensazione di calore (movimento energetico) nella zona dell’osso sacro prima che inizi la liberazione, mentre chi ha una sensibilità più spiccata percepisce il flusso di energia lungo la colonna vertebrale, accompagnato anche da pressione o dolore in presenza di un blocco, oppure di anormalità nell’energia stessa.  Molti strati di Kundalini attendono di essere liberati. Il fenomeno può essere paragonato all’azione dello sbucciare una cipolla. Nel corso di una Vita, è possibile liberare uno o più strati; chi conosce Kundalini è libero di decidere se liberarne più d’uno al fine di accelerare la propria evoluzione personale; in casi estremi si può giungere alla liberazione di fuoco allo stato liquido o di un fortissimo calore. Kundalini, chiamata talvolta anche Shakti (scintilla divina dell’energia vitale), inizia la sua ascensione partendo dalla riserva alla base dell’osso sacro. Risalendo lungo la colonna vertebrale e fuoriuscendo dalla sommità del capo, si unisce all’energia spirituale universale: tale combinazione di energia ricade poi sull’organismo permeando l’intero sistema e contribuendo ad affinare e a purificare le cellule. Qualora Kundalini, lungo il suo cammino ascendente, trovi degli ostacoli, costituiti da energie improprie o negative, oppure se il corpo non è stato preventivamente preparato e purificato, può accadere che molti giorni dopo discenda nuovamente per poi ricominciare un’ascesa lenta e dolorosa del corpo, purificandolo e affinandolo. Tale processo può causare danni molto gravi e disturbi fisici, emotivi o mentali. Al senso di “beatitudine” che si può provare durante la liberazione di più strati, di solito abbastanza breve, fa seguito il processo di purificazione: a questo punto l’individuo “cade” in un senso di vuoto e fa fatica a fare qualsiasi cosa, chiedendosi come mai o dove sia andata a finire tutta quella magica sensazione di appartenenza alla Vita. Il processo si evolve naturalmente in questa maniera e non deve indurre a false o precipitevoli conclusioni. In presenza di blocchi profondi non vivremo il senso di beatitudine ma “subiremo” subito il processo di purificazione. I blocchi energetici derivano da:
  • repressione di atteggiamenti, sentimenti
  • antiche "ferite" interiori o mentali
  • assunzione di posture scorrette o da traumi fisici.
Se il sistema psico-corporeo non è preparato ad accettare tale potente energia, il processo può durare anni.
Chiediamoci tutti noi: “Siamo preparati ad accettare questa energia?”. No! Rispondo io; ma se non sappiamo nemmeno che esiste! Di certo il medico di famiglia non ci può dare avvertenze in quanto non la conosce nemmeno lui, perché nessuno lo ha reso “partecipe” nemmeno all’Università, perché nemmeno in quell’ambito lo si spiega, perché non si crede all’esistenza di questa energia, perché fa comodo così all’Antisistema.
Dopo la liberazione non si può tornare indietro! È infatti impossibile invertire l’evoluzione, anche se talvolta la si può rallentare. Diciamo che tutti noi subiamo un processo di rallentamento da parte delle condizioni a “terra”, oppure di blocco che non permette all’energia di liberarsi.
Blocco e rallentamento. Nel caso di libera decisione di arrestare la crescita Kundalini, quest’ultima può causare l’insorgere di congestioni e di malattie che possono avere anche fatali conclusioni. Solitamente il processo di completamento della purificazione è abbastanza lungo, prima di raggiungere lo sviluppo “pieno” dei poteri psichici o spirituali. Occorre pertanto saper gestire l’energia e disporre di un corpo, una mente, uno spirito sani e aperti. A ogni incarnazione è necessario apprendere nuovamente il modo con cui controllare e sfruttare l’energia. Questo è uno degli scopi principali dell’infanzia: i bambini hanno bisogno di essere guidati nel loro comportamento e nei loro atteggiamenti in modo tale da impiegare adeguatamente le loro energie che, se lasciate incontrollate, causano problemi nella Vita quotidiana e ostacolano la crescita futura.
La liberazione involontaria di Kundalini può avvenire:
  • a seguito di uso di sostanze stupefacenti
  • di superlavoro
  • di una violenta  contusione o di una ferita nella zona dell’osso sacro
  • a causa di un dolore, di un trauma o di paure eccessive
  • per troppo insistite pratiche di meditazione
  • smodati esercizi per la crescita spirituale
  • eccessi sessuali (anche prolungando i preliminari sessuali oltre misura, senza poi raggiungere l’orgasmo, si può causare la liberazione spontanea dell’energia).
Col termine “involontaria” non si intende necessariamente “non voluta” , bensì solo spontanea.
L’età dell’acquario è caratterizzata da una forte intensità di energia che accelera enormemente l’evoluzione individuale e lo sviluppo in tutti i settori della Vita.
( Materiale tratto dal libro di Genevieve Lewis Paulson “Kundalini e Chakras” ).

lunedì 18 gennaio 2010

La malattia "muove" le persone.








Ai fini della “salute” l’uomo si anima, si muove, si affaccenda, tenta di fare qualcosa, prende ore o giorni di “permesso” dal lavoro, scende in campo, trova le motivazioni per modificare le abitudini e per capovolgere la propria Vita. Di fronte ad una diagnosi di malattia “grave” l’uomo si desta come se avesse ricevuto una secchiata di acqua fredda in faccia. Per questo “motivo” l’uomo si preoccupa e ritiene persino logico “fare qualcosa”. Non è come vedere al telegiornale i drammi che sono accaduti agli “altri” oppure leggere la cronaca sui giornali oppure applicare a se stessi le "coordinate" che una certa conoscenza spirituale ha portato verso le proprie “anse”. Forse ci si “muove” di più per una squadra di calcio che per lo “spirito”. Perché l’uomo si danna tanto per fini di salute? Forse perché teme di… morire? Dunque il fatto di “tenere” alla propria salute è sinonimo di “non morire”. Tutto qua? Saranno solo mie speculazioni ma temo sia così. Mi viene allora da pensare al perché la Vita che si conduce sia così tanto bistrattata; non penso di inventarmi nulla asserendo che la media delle persone ritenga questo mondo una sorta di inferno in terra. Un luogo senza “Dio”, ingiusto, non etico, immorale e per questo sia in preda a depressioni, ansie, paure, egoismi, negatività, pessimismo, etc. Questa è la fotografia di quello che mediamente la gente ritiene essere il “mondo”. Allora perché l’uomo ci tiene così tanto a prolungare al massimo la propria Vita terrena? Non voglio essere caustico o senza cuore, ritengo solo di esternare il mio pensiero che “osserva” pacifico le dinamiche globali medie. Siccome nel “mezzo risiede la virtù”, nel “mezzo” inteso come “metà” ossia come media la cosa mi solletica, appunto, la domanda “perché ci teniamo tanto a vivere il più a lungo possibile se riteniamo di vivere all’inferno?". Per semplice sopravvivenza? Per paura di una paura ancora più grande, ossia quello che succede dopo la morte? Che freddo che sento a scrivere queste cose... Non può essere così. Non lo deve essere.
Un mondo dove Dio uccide chi non ha nulla con terremoti catastrofici e sciacalli depredano ciò che rimane. Un mondo dove si uccidono bambini e gli esseri più deboli sono vittima di soprusi. Ci sono tante di quelle nefandezze “prodotte” dall’uomo che è meglio non saperlo nemmeno. Allora, sostenere con certe persone tanto negative un discorso di spiritualità è come vendere sabbia nel deserto; non la vuole nessuno. L’esempio calza  a pennello proprio perché, come per l’abbondanza di sabbia nel deserto, allo stesso modo abbiamo abbondanza di spirito nel mondo e, per questo, nessuno lo vuole. Siamo pieni di spirito senza nemmeno saperlo, per questo ce ne siamo allontanati quasi come per una indigestione. In “realtà” siamo fatti di spirito, ossia energia, cioè luce. Se analizziamo cosa occorre fare per sentire dentro qualcosa di diverso che ci “animi” sia dunque benedetta la condizione di “malattia”. La mancanza di salute fa parte del frattale della separazione e della limitatezza; nel mondo sembra che manchi tutto e che tutto sia a termine, a scadenza, risicato, scarso, non sufficiente, esiguo, etc. Siamo alle solite perché, “indagando” meglio ci troviamo sempre alle soglie dello stesso problema, ossia “quello che immaginiamo” che, ormai, coincide con quello che “ci fanno immaginare”. Siamo diventati fragili in questo, facilmente programmabili. Sono arrivato alla conclusione che, nel medioevo, quando si riteneva che la Terra fosse il centro dell’Universo e che persino il Sole gli ruotasse attorno, ebbene si intendesse tramandare un significato molto diverso da quello che, oggi, tutti noi siamo stati portati a credere; secondo me il vero significato deriva direttamente dalla antica conoscenza cancellata, questo: "noi siamo il centro del potere del Creatore, siamo la sua immagine, la sua scintilla, e per questo siamo Uno con il tutto e siamo importanti, ossia siamo al centro della Vita”. L’antico sapere andava cancellato, pertanto si è utilizzato il trascorrere del tempo, i roghi, la violenza, etc. al fine di riprogrammare il mondo, facendo cadere nel ridicolo gli anni intercorsi nei secoli bui del medioevo. Allo stesso modo come si sono “dipinte” le metafore, i miti, le leggende dell’antichità. Come se migliaia di anni fa l’uomo fosse una specie di imbecille beota trasognante o ancora allo stadio scimmiesco. Che banale piattume ci hanno riversato addosso, sigh! L’uomo ammalato è disposto a “cambiare”, l’uomo sano molto meno. Tutto è ribaltato a 180 gradi. Il frattale lo troviamo dappertutto. Il modello è di tipo "educativo":

L'ipocondria (dal greco hypochondrios, che si trova sotto lo sterno) è una distorsione delle normali sensazioni che provengono dall'interno del corpo, erroneamente interpretate come sintomi di malattia. È anche detta patofobia, dal greco páthos (sofferenza), o nosofobia, dal greco nósos (malattia) e fobia (paura).L'ipocondria varia dalla più semplice paura di ammalarsi fino a terrore di aver contratto o sviluppato malattie gravissime, invalidanti o mortali. Secondo la psicoanalisi, l'ipocondria poggia su un conflitto psicodinamico inconscio, simile a quello ossessivo e a quello melanconico (depressivo), nel quale impulsi rabbiosi diretti verso persone o valori da cui si dipende o che fanno parte della propria identità vengono ritorti contro il soggetto stesso per via dei sensi di colpa. Importante in questa interpretazione il ruolo giocato dal super-io. In generale l'ipocondria viene descritta come un disturbo legato all'ansia, che può essere collegabile ad un problema appartenente sia alla sfera relazionale del malato sia alla sua identità. In questo modo, il malato trasferisce la sua attenzione dalla vera causa, che diviene insolubile, ad un bersaglio utilizzato anche come strumento di giustificazione. Per esempio quando un individuo teme di non riuscire a raggiungere un determinato obiettivo prefissato (scolastico, professionale, ecc.), ecco che può trovare, grazie alla malattia, una giustificazione di comodo che gli risparmia la sensazione di inadeguatezza. ogni persona in reale stato di malattia manifesta naturalmente un certo grado di ipocondria che non necessita di trattamento medico.”
Fonte: Wikipedia


Si ha paura di ammalarsi e per questo ci si ammala. Le cause, per comodità, sono sempre esterne, in realtà il disequilibrio è interno. Con questo non intendo negare le caratteristiche nocive dell’ambiente o il boicottamento dell’Antisistema o le zone di energia naturale patogena della Terra. Semplicemente l’uomo in equilibrio lo sa, lo vede e lo evita, per questo cambiando il mondo. Ad esempio, il business dello zucchero è allo stesso tempo il fautore dello spargimento a livello mondiale della più grande droga che sia mai esistita; un prodotto senza Vita, raffinato, tagliato, spianato, capace di creare dipendenza, di  togliere energia con il tempo e non di darla, se non per una immediata reazione che va a stanziare energia conservata all’interno del corpo e che poi verrà regolarmente a mancare. Chi è in risonanza comprenderà quanto scritto. La mia domanda è questa: "Perchè nei piselli
non biologici, in genere distribuiti dalle multinazionali, ci mettono lo zucchero?". Solo in una sottomarca come la Clever, parlando di un ipermercato Standa, ho trovato l’assenza dello zucchero. Come mai? A voi la risposta. Io aggiungo solo che il prodotto della Clever ha un costo ridicolo rispetto a quello distribuito dalle grandi multinazionali e ciò fa comprendere come lo zucchero si riversi sul prezzo finale anche in maniera considerevole. Ma questo aspetto è solo business, invece a me preme far notare il nostro progressivo dipendere dallo zucchero, un prodotto che a lungo termine imbratta e chiude completamente i nostri apparati ghiandolari che rivestono la grande funzione di aggancio con i nostri corpi superiori; un discorso dunque finalizzato allo “spirito” che dunque non vale la pena di percorrere? Ma è anche legato alla “salute”. Dunque?
Quanto ci è voluto prima che le “autorità” dichiarassero il fumo un pericolo sociale? Ma alla fine è regolarmente successo… meditiamoci sopra.