martedì 19 gennaio 2010

La liberazione involontaria dell'energia Kundalini.







Ci sono momenti nella giornata o nella Vita in cui percepiamo dentro di noi una grande energia. Momenti in cui siamo pervasi da un profondo e totale senso di potenza in cui la “paura” non ha più nessuna ragione di “essere”. Possono essere paragonati senza ombra di dubbio a sensazioni di onnipotenza. Le onde di energia giungono a ritmi serrati e riescono a polarizzare la nostra “regione” per un certo periodo di tempo in maniera perlomeno costante.  Una "esposizione" alla musica, "pura" o in "forma" di colonna sonora di un film, dove la sinergia di più aspetti messi insieme colpiscono a livello immaginifico, è in grado di scatenare un tipo di energia molto vigoroso e diverso da quello che si può definire una scarica di adrenalina. Ma cosa è questa energia? Come la si può “descrivere”? Perché la sentiamo? Cosa ci fa capire? Ecco le mie personali e stringate risposte:
  • È l’energia Kundalini
  • È un flusso di energia capace di trasformarci in esseri multidimensionali
  • La sentiamo perché è una nostra naturale proprietà, solo bloccata “temporaneamente”
  • Ci fa comprendere la nostra vera natura divina
Questa energia nel corso della Vita tenderà a liberarsi spianandosi la strada come un bulldozer e “sciogliendo” i blocchi che le si parano davanti anche in maniera dolorosa. Prima o poi noi tutti potremmo avere a che fare con la sua liberazione involontaria. Ecco alcuni cenni che fanno seguito al primo articolo che potete trovare qua Kundalini 1.

L’energia Kundalini avvolge la base della colonna vertebrale. La sua liberazione può essere paragonata al succedersi di onde, fiamme, pulsazioni o a una sorta di srotolamento. Kundalini cerca di solito uno sfogo lungo la colonna vertebrale fino alla sommità del capo, attraverso quello che talvolta viene definito il chakra della corona. Il termine chakra, che in sanscrito significa “ruota”, si riferisce ai vortici energetici nel corpo eterico. Nel corso del processo vitale naturale vengono liberate onde successive di energia, a seconda dell’evoluzione e della disponibilità individuali. Il movimento ondulatorio è talmente impercettibile che la maggior parte degli individui non lo percepisce, pur provando una sensazione di calore (movimento energetico) nella zona dell’osso sacro prima che inizi la liberazione, mentre chi ha una sensibilità più spiccata percepisce il flusso di energia lungo la colonna vertebrale, accompagnato anche da pressione o dolore in presenza di un blocco, oppure di anormalità nell’energia stessa.  Molti strati di Kundalini attendono di essere liberati. Il fenomeno può essere paragonato all’azione dello sbucciare una cipolla. Nel corso di una Vita, è possibile liberare uno o più strati; chi conosce Kundalini è libero di decidere se liberarne più d’uno al fine di accelerare la propria evoluzione personale; in casi estremi si può giungere alla liberazione di fuoco allo stato liquido o di un fortissimo calore. Kundalini, chiamata talvolta anche Shakti (scintilla divina dell’energia vitale), inizia la sua ascensione partendo dalla riserva alla base dell’osso sacro. Risalendo lungo la colonna vertebrale e fuoriuscendo dalla sommità del capo, si unisce all’energia spirituale universale: tale combinazione di energia ricade poi sull’organismo permeando l’intero sistema e contribuendo ad affinare e a purificare le cellule. Qualora Kundalini, lungo il suo cammino ascendente, trovi degli ostacoli, costituiti da energie improprie o negative, oppure se il corpo non è stato preventivamente preparato e purificato, può accadere che molti giorni dopo discenda nuovamente per poi ricominciare un’ascesa lenta e dolorosa del corpo, purificandolo e affinandolo. Tale processo può causare danni molto gravi e disturbi fisici, emotivi o mentali. Al senso di “beatitudine” che si può provare durante la liberazione di più strati, di solito abbastanza breve, fa seguito il processo di purificazione: a questo punto l’individuo “cade” in un senso di vuoto e fa fatica a fare qualsiasi cosa, chiedendosi come mai o dove sia andata a finire tutta quella magica sensazione di appartenenza alla Vita. Il processo si evolve naturalmente in questa maniera e non deve indurre a false o precipitevoli conclusioni. In presenza di blocchi profondi non vivremo il senso di beatitudine ma “subiremo” subito il processo di purificazione. I blocchi energetici derivano da:
  • repressione di atteggiamenti, sentimenti
  • antiche "ferite" interiori o mentali
  • assunzione di posture scorrette o da traumi fisici.
Se il sistema psico-corporeo non è preparato ad accettare tale potente energia, il processo può durare anni.
Chiediamoci tutti noi: “Siamo preparati ad accettare questa energia?”. No! Rispondo io; ma se non sappiamo nemmeno che esiste! Di certo il medico di famiglia non ci può dare avvertenze in quanto non la conosce nemmeno lui, perché nessuno lo ha reso “partecipe” nemmeno all’Università, perché nemmeno in quell’ambito lo si spiega, perché non si crede all’esistenza di questa energia, perché fa comodo così all’Antisistema.
Dopo la liberazione non si può tornare indietro! È infatti impossibile invertire l’evoluzione, anche se talvolta la si può rallentare. Diciamo che tutti noi subiamo un processo di rallentamento da parte delle condizioni a “terra”, oppure di blocco che non permette all’energia di liberarsi.
Blocco e rallentamento. Nel caso di libera decisione di arrestare la crescita Kundalini, quest’ultima può causare l’insorgere di congestioni e di malattie che possono avere anche fatali conclusioni. Solitamente il processo di completamento della purificazione è abbastanza lungo, prima di raggiungere lo sviluppo “pieno” dei poteri psichici o spirituali. Occorre pertanto saper gestire l’energia e disporre di un corpo, una mente, uno spirito sani e aperti. A ogni incarnazione è necessario apprendere nuovamente il modo con cui controllare e sfruttare l’energia. Questo è uno degli scopi principali dell’infanzia: i bambini hanno bisogno di essere guidati nel loro comportamento e nei loro atteggiamenti in modo tale da impiegare adeguatamente le loro energie che, se lasciate incontrollate, causano problemi nella Vita quotidiana e ostacolano la crescita futura.
La liberazione involontaria di Kundalini può avvenire:
  • a seguito di uso di sostanze stupefacenti
  • di superlavoro
  • di una violenta  contusione o di una ferita nella zona dell’osso sacro
  • a causa di un dolore, di un trauma o di paure eccessive
  • per troppo insistite pratiche di meditazione
  • smodati esercizi per la crescita spirituale
  • eccessi sessuali (anche prolungando i preliminari sessuali oltre misura, senza poi raggiungere l’orgasmo, si può causare la liberazione spontanea dell’energia).
Col termine “involontaria” non si intende necessariamente “non voluta” , bensì solo spontanea.
L’età dell’acquario è caratterizzata da una forte intensità di energia che accelera enormemente l’evoluzione individuale e lo sviluppo in tutti i settori della Vita.
( Materiale tratto dal libro di Genevieve Lewis Paulson “Kundalini e Chakras” ).

lunedì 18 gennaio 2010

La malattia "muove" le persone.








Ai fini della “salute” l’uomo si anima, si muove, si affaccenda, tenta di fare qualcosa, prende ore o giorni di “permesso” dal lavoro, scende in campo, trova le motivazioni per modificare le abitudini e per capovolgere la propria Vita. Di fronte ad una diagnosi di malattia “grave” l’uomo si desta come se avesse ricevuto una secchiata di acqua fredda in faccia. Per questo “motivo” l’uomo si preoccupa e ritiene persino logico “fare qualcosa”. Non è come vedere al telegiornale i drammi che sono accaduti agli “altri” oppure leggere la cronaca sui giornali oppure applicare a se stessi le "coordinate" che una certa conoscenza spirituale ha portato verso le proprie “anse”. Forse ci si “muove” di più per una squadra di calcio che per lo “spirito”. Perché l’uomo si danna tanto per fini di salute? Forse perché teme di… morire? Dunque il fatto di “tenere” alla propria salute è sinonimo di “non morire”. Tutto qua? Saranno solo mie speculazioni ma temo sia così. Mi viene allora da pensare al perché la Vita che si conduce sia così tanto bistrattata; non penso di inventarmi nulla asserendo che la media delle persone ritenga questo mondo una sorta di inferno in terra. Un luogo senza “Dio”, ingiusto, non etico, immorale e per questo sia in preda a depressioni, ansie, paure, egoismi, negatività, pessimismo, etc. Questa è la fotografia di quello che mediamente la gente ritiene essere il “mondo”. Allora perché l’uomo ci tiene così tanto a prolungare al massimo la propria Vita terrena? Non voglio essere caustico o senza cuore, ritengo solo di esternare il mio pensiero che “osserva” pacifico le dinamiche globali medie. Siccome nel “mezzo risiede la virtù”, nel “mezzo” inteso come “metà” ossia come media la cosa mi solletica, appunto, la domanda “perché ci teniamo tanto a vivere il più a lungo possibile se riteniamo di vivere all’inferno?". Per semplice sopravvivenza? Per paura di una paura ancora più grande, ossia quello che succede dopo la morte? Che freddo che sento a scrivere queste cose... Non può essere così. Non lo deve essere.
Un mondo dove Dio uccide chi non ha nulla con terremoti catastrofici e sciacalli depredano ciò che rimane. Un mondo dove si uccidono bambini e gli esseri più deboli sono vittima di soprusi. Ci sono tante di quelle nefandezze “prodotte” dall’uomo che è meglio non saperlo nemmeno. Allora, sostenere con certe persone tanto negative un discorso di spiritualità è come vendere sabbia nel deserto; non la vuole nessuno. L’esempio calza  a pennello proprio perché, come per l’abbondanza di sabbia nel deserto, allo stesso modo abbiamo abbondanza di spirito nel mondo e, per questo, nessuno lo vuole. Siamo pieni di spirito senza nemmeno saperlo, per questo ce ne siamo allontanati quasi come per una indigestione. In “realtà” siamo fatti di spirito, ossia energia, cioè luce. Se analizziamo cosa occorre fare per sentire dentro qualcosa di diverso che ci “animi” sia dunque benedetta la condizione di “malattia”. La mancanza di salute fa parte del frattale della separazione e della limitatezza; nel mondo sembra che manchi tutto e che tutto sia a termine, a scadenza, risicato, scarso, non sufficiente, esiguo, etc. Siamo alle solite perché, “indagando” meglio ci troviamo sempre alle soglie dello stesso problema, ossia “quello che immaginiamo” che, ormai, coincide con quello che “ci fanno immaginare”. Siamo diventati fragili in questo, facilmente programmabili. Sono arrivato alla conclusione che, nel medioevo, quando si riteneva che la Terra fosse il centro dell’Universo e che persino il Sole gli ruotasse attorno, ebbene si intendesse tramandare un significato molto diverso da quello che, oggi, tutti noi siamo stati portati a credere; secondo me il vero significato deriva direttamente dalla antica conoscenza cancellata, questo: "noi siamo il centro del potere del Creatore, siamo la sua immagine, la sua scintilla, e per questo siamo Uno con il tutto e siamo importanti, ossia siamo al centro della Vita”. L’antico sapere andava cancellato, pertanto si è utilizzato il trascorrere del tempo, i roghi, la violenza, etc. al fine di riprogrammare il mondo, facendo cadere nel ridicolo gli anni intercorsi nei secoli bui del medioevo. Allo stesso modo come si sono “dipinte” le metafore, i miti, le leggende dell’antichità. Come se migliaia di anni fa l’uomo fosse una specie di imbecille beota trasognante o ancora allo stadio scimmiesco. Che banale piattume ci hanno riversato addosso, sigh! L’uomo ammalato è disposto a “cambiare”, l’uomo sano molto meno. Tutto è ribaltato a 180 gradi. Il frattale lo troviamo dappertutto. Il modello è di tipo "educativo":

L'ipocondria (dal greco hypochondrios, che si trova sotto lo sterno) è una distorsione delle normali sensazioni che provengono dall'interno del corpo, erroneamente interpretate come sintomi di malattia. È anche detta patofobia, dal greco páthos (sofferenza), o nosofobia, dal greco nósos (malattia) e fobia (paura).L'ipocondria varia dalla più semplice paura di ammalarsi fino a terrore di aver contratto o sviluppato malattie gravissime, invalidanti o mortali. Secondo la psicoanalisi, l'ipocondria poggia su un conflitto psicodinamico inconscio, simile a quello ossessivo e a quello melanconico (depressivo), nel quale impulsi rabbiosi diretti verso persone o valori da cui si dipende o che fanno parte della propria identità vengono ritorti contro il soggetto stesso per via dei sensi di colpa. Importante in questa interpretazione il ruolo giocato dal super-io. In generale l'ipocondria viene descritta come un disturbo legato all'ansia, che può essere collegabile ad un problema appartenente sia alla sfera relazionale del malato sia alla sua identità. In questo modo, il malato trasferisce la sua attenzione dalla vera causa, che diviene insolubile, ad un bersaglio utilizzato anche come strumento di giustificazione. Per esempio quando un individuo teme di non riuscire a raggiungere un determinato obiettivo prefissato (scolastico, professionale, ecc.), ecco che può trovare, grazie alla malattia, una giustificazione di comodo che gli risparmia la sensazione di inadeguatezza. ogni persona in reale stato di malattia manifesta naturalmente un certo grado di ipocondria che non necessita di trattamento medico.”
Fonte: Wikipedia


Si ha paura di ammalarsi e per questo ci si ammala. Le cause, per comodità, sono sempre esterne, in realtà il disequilibrio è interno. Con questo non intendo negare le caratteristiche nocive dell’ambiente o il boicottamento dell’Antisistema o le zone di energia naturale patogena della Terra. Semplicemente l’uomo in equilibrio lo sa, lo vede e lo evita, per questo cambiando il mondo. Ad esempio, il business dello zucchero è allo stesso tempo il fautore dello spargimento a livello mondiale della più grande droga che sia mai esistita; un prodotto senza Vita, raffinato, tagliato, spianato, capace di creare dipendenza, di  togliere energia con il tempo e non di darla, se non per una immediata reazione che va a stanziare energia conservata all’interno del corpo e che poi verrà regolarmente a mancare. Chi è in risonanza comprenderà quanto scritto. La mia domanda è questa: "Perchè nei piselli
non biologici, in genere distribuiti dalle multinazionali, ci mettono lo zucchero?". Solo in una sottomarca come la Clever, parlando di un ipermercato Standa, ho trovato l’assenza dello zucchero. Come mai? A voi la risposta. Io aggiungo solo che il prodotto della Clever ha un costo ridicolo rispetto a quello distribuito dalle grandi multinazionali e ciò fa comprendere come lo zucchero si riversi sul prezzo finale anche in maniera considerevole. Ma questo aspetto è solo business, invece a me preme far notare il nostro progressivo dipendere dallo zucchero, un prodotto che a lungo termine imbratta e chiude completamente i nostri apparati ghiandolari che rivestono la grande funzione di aggancio con i nostri corpi superiori; un discorso dunque finalizzato allo “spirito” che dunque non vale la pena di percorrere? Ma è anche legato alla “salute”. Dunque?
Quanto ci è voluto prima che le “autorità” dichiarassero il fumo un pericolo sociale? Ma alla fine è regolarmente successo… meditiamoci sopra.



domenica 17 gennaio 2010

Il cielo in Terra.







“Il termine vibrazione si riferisce in particolare ad una oscillazione meccanica attorno ad un punto d'equilibrio. L'oscillazione può essere periodica come il moto di un pendolo oppure casuale come il movimento di una gomma su di una strada asfaltata. Più spesso le vibrazioni non sono desiderate; possono disperdere energia e creare suoni e rumori indesiderati. Ad esempio, nel funzionamento dei motori e delle automobili in generale. Gli studi sul suono e sulle varie vibrazioni sono strettamente collegati. I suoni, onde di pressione, sono generati da strutture vibranti (ad esempio le corde vocali) e le onde di pressione possono generare vibrazione di strutture. Quindi, quando si prova a ridurre un rumore, il problema è ridurre la vibrazione che lo provoca
Fonte: Wikipedia

Da questa definizione generica possiamo dedurre che una vibrazione prodotta da una gomma sulla strada è casuale, indesiderata, e crea un suono a livello globale. Questo suono che è un’onda di pressione agisce sul “tutto”. Pensiamo a cosa sia il suono “totale” prodotto da milioni di autoveicoli. Alziamo la nostra prospettiva. Pensiamo che tale suono non è che una componente del “caos” al quale è sottoposto il pianeta Terra.
Per comprendere il livello del contesto nel quale ci muoviamo e cioè che “nulla è per caso”, mettiamoci nei mocassini dell’Antisistema: perché avremmo dovuto pilotare le dinamiche di business verso un simile risultato? Perchè Henry Ford e compagnia bella sono stati aiutati a sviluppare le proprie idee, i propri sogni, desideri e persone come Tesla o Reich, solo per dirne due, sono stati ostacolati? Se io fossi il detentore del “potere” a livello planetario e avessi per questo motivo energia e denaro a sufficienza per “fare e disfare” a mio piacimento, mi dovrei muovere senza ombra di dubbio secondo un piano ben articolato, strutturato in maniera tale da espandersi come una ragnatela nel tempo. Un simile piano avrebbe bisogno di enorme energia man mano che il suo sviluppo coinvolgesse sempre più individui. Al fine di promuoverlo sempre di più, avrei necessità di manifestare i miei intenti, coinvolgendo coloro che, per "caso", fossero già orientati verso un certo tipo di innovazione e starei molto attento a coloro che, invece, stanno perseguendo delle strade “pericolose” per il mio “intento”. Se io tendo a negare che esista il moto perpetuo e qualcuno lo sta dimostrando pubblicamente, cercherò di modificare quel "corso del tempo"; in che modo? Tramite il discredito, la pubblica derisione, la perdita di credibilità, la perdita dei diritti conquistati, la corruzione, l’interdizione, l’intimidazione, la morte. Io che posso controllare le masse ho dalla mia parte ogni uomo, che è per sua natura corruttibile, e dunque i sicari non mi mancano. Ho dalla mia la “giustizia”, le accademie scientifiche, il mondo religioso, il mondo economico, il mondo politico, il consenso  della gente, etc. In Matrix ognuno che non è un risvegliato è potenzialmente un agente: cosa vuol dire se non questo? Ogni persona ha un “prezzo”; non si dice così? Invece coloro che si prestano, anche a loro insaputa, a perseguire talune invenzioni polarizzate con le dinamiche del mio piano, ossia che mi fanno comodo, ebbene costoro saranno “aiutati” nelle loro ricerche. Ricordo che ad un convengo di qualche anno fa, avevo udito di una serie di lettere misteriose che erano giunte ad una moltitudine di scienziati con “suggerimenti ed idee”. Diciamo che, sino ad un certo punto, talune scoperte mi avrebbero fatto comodo, al fine di sviluppare la mia tecnologia di controllo “privata” ed, in questo, possiamo inquadrare la prima fase della Vita scientifica di Tesla. Poi, una volta avuto il pieno possesso della struttura del pensiero di un certo individuo, ritenuto “scomodo”, lo potrei anche “lasciare andare lentamente alla deriva”; in questa ottica si potrebbe spiegare il declino della Vita di Tesla. Ci sarà sempre una ragione pubblica che indurrà a pensare che la tal persona si sia distrutta con le proprie mani, è logico. L’opera di insabbiamento è una delle specialità dell’Antisistema. Ma tutto ciò non ricorda da molto vicino certe trame di film moderni? Quindi è facilmente bollabile come fantasia fine a se stessa.. Lo posso anche comprendere, ma sino ad un certo punto. Sino a quando non mi vedo le torri del WTC crollare alla luce del nuovo giorno, sotto gli occhi di tutto il mondo. Allora no, perché a quel punto la trama del film si è riversata sulla “realtà”. Da quel momento ho compreso che “tutto è possibile”, oltre a percepire quanto tutti noi siamo impressionabili proprio come una vecchia pellicola fotografica.
Dal mio punto di vista la comprensione ha infiniti livelli proprio come ogni altra “forma” energetica. Questa comprensione o consapevolezza è “vera” ad ogni sua “altezza”. Diciamo che è misurabile su una scala verticale che possiamo chiamare altezza. Ogni altezza ha le proprie caratteristiche. Il frattale da osservare è la Vita nello spazio e quella sulla Terra: c’è una bella differenza. Ora, noi possiamo comprendere una “cosa”  in funzione del nostro livello vibrazionale raggiunto in un determinato istante, ma la stessa “cosa” può essere compresa da un’altra persona, giunta ad una differente “quota”. In questo caso è possibile parlare di vibrazione che permette di muoversi lungo questa scala verticale. Per questo motivo ognuno di noi vede sempre la propria ragione, la propria verità. Siamo immersi nella verità. I piani dell’Antisistema sono assolutamente veri per esso, mentre la stragrande maggioranza delle persone, ignorandoli, non li percepisce perché vibrano a velocità differenti. Tutto è in vibrazione, persino la sedia sulla quale ora siamo comodamente seduti. Ma le persone avranno una comprensione, ritenuta “vera” per il proprio livello. Per questo motivo “qualcuno” nel passato disse “giudica e sarai giudicato”. In Italia non  si dice che esistono 56 milioni di commissari tecnici della nazionale di calcio? È questo un nitido frattale che evidenzia come sia il giro del “fumo”. Osserviamo la Terra dallo spazio, come fa solo un astronauta o un alieno o il Creatore; qual è la "verità" da quel punto di vista? Riusciamo forse ad osservare le ansie della signora tal dei tali o il problema di prostata del signor tal dei tali? Assolutamente no. Eppure "esistono" per quei due signori che ne soffrono usualmente. Vediamo i problemi legati alle droghe o alla violenza giovanile? No. Eppure sono problematiche molto rilevanti socialmente parlando. Noteremo altre “cose” più evidenti come la grande bellezza della sfera terracquea, affioreranno i noi pensieri legati alle grandi domande legate all’esistenza. Con questo esempio abbiamo descritto solo delle verità che dipendono da una vibrazione personale, che determina lo scorrere del nostro essere lungo la scala verticale dell’altezza, in chilometri, da Terra. Abbassandoci di livello scorgeremmo le figure dei continenti, delle nazioni, dell’orogenesi, delle regioni, delle città moderne sempre più somiglianti a chip elettronici visti proprio dall’alto, delle vie, della nostra casa, dell’interno della nostra casa, di noi che stiamo dormendo. E da quel piano il viaggio potrebbe continuare nelle nostre interiorità sino alle strutture subatomiche della materia sino a chissà dove. Così come il viaggio potrebbe proseguire oltre la Terra in maniera indefinita. Ogni scala dimensionale, ogni proporzione, ogni altezza, ogni sezione, ogni punto prospettico, ogni “divisione” porta ad una propria “verità”. Le dimensioni non sono altro che i “cieli” che dividono uno stato vibrazionale da un altro e descrivono una “altezza” alla quale ispirarsi. Quando si parla di ascensione è un po’ più chiaro a cosa si alluda, anche se il messaggio cifrato contenuto nel termine è, secondo me, “l’innalzare la propria vibrazione personale, agendo per questo direttamente su tutto ciò che sta intorno”. Dunque è un prendere atto e non un "fuggire". È evolvere…
Il detto “farsi la guerra tra poveri” descrive, per me, proprio una situazione in cui ci si “azzuffa” per far prevalere il proprio punto di vista, ignorando completamente il contesto strutturale della natura del creato; ossia che ognuno di noi vede la propria verità.
Le dimensioni sono tutte presenti allo stesso tempo, in uno stesso luogo, tramite un intreccio di energie vibrazionalmente diverse, proprio come possono sussistere tutte le nostre diverse “verità” nello stesso istante e nello stesso luogo.

Tornando alla frase iniziale "Quindi, quando si prova a ridurre un rumore, il problema è ridurre la vibrazione che lo provoca", è facilmente comprensibile che il rumore è una conseguenza della vibrazione. La causa risiede nella vibrazione. Modificando la vibrazione e, dunque, la percezione della "verità", il "rumore" si attenua come per magia. Si capisce perchè è nostra responsabilità modificare la nostra vibrazione collettiva globale, senza distribuire colpe o giudizi qualunque...