lunedì 18 gennaio 2010

La malattia "muove" le persone.








Ai fini della “salute” l’uomo si anima, si muove, si affaccenda, tenta di fare qualcosa, prende ore o giorni di “permesso” dal lavoro, scende in campo, trova le motivazioni per modificare le abitudini e per capovolgere la propria Vita. Di fronte ad una diagnosi di malattia “grave” l’uomo si desta come se avesse ricevuto una secchiata di acqua fredda in faccia. Per questo “motivo” l’uomo si preoccupa e ritiene persino logico “fare qualcosa”. Non è come vedere al telegiornale i drammi che sono accaduti agli “altri” oppure leggere la cronaca sui giornali oppure applicare a se stessi le "coordinate" che una certa conoscenza spirituale ha portato verso le proprie “anse”. Forse ci si “muove” di più per una squadra di calcio che per lo “spirito”. Perché l’uomo si danna tanto per fini di salute? Forse perché teme di… morire? Dunque il fatto di “tenere” alla propria salute è sinonimo di “non morire”. Tutto qua? Saranno solo mie speculazioni ma temo sia così. Mi viene allora da pensare al perché la Vita che si conduce sia così tanto bistrattata; non penso di inventarmi nulla asserendo che la media delle persone ritenga questo mondo una sorta di inferno in terra. Un luogo senza “Dio”, ingiusto, non etico, immorale e per questo sia in preda a depressioni, ansie, paure, egoismi, negatività, pessimismo, etc. Questa è la fotografia di quello che mediamente la gente ritiene essere il “mondo”. Allora perché l’uomo ci tiene così tanto a prolungare al massimo la propria Vita terrena? Non voglio essere caustico o senza cuore, ritengo solo di esternare il mio pensiero che “osserva” pacifico le dinamiche globali medie. Siccome nel “mezzo risiede la virtù”, nel “mezzo” inteso come “metà” ossia come media la cosa mi solletica, appunto, la domanda “perché ci teniamo tanto a vivere il più a lungo possibile se riteniamo di vivere all’inferno?". Per semplice sopravvivenza? Per paura di una paura ancora più grande, ossia quello che succede dopo la morte? Che freddo che sento a scrivere queste cose... Non può essere così. Non lo deve essere.
Un mondo dove Dio uccide chi non ha nulla con terremoti catastrofici e sciacalli depredano ciò che rimane. Un mondo dove si uccidono bambini e gli esseri più deboli sono vittima di soprusi. Ci sono tante di quelle nefandezze “prodotte” dall’uomo che è meglio non saperlo nemmeno. Allora, sostenere con certe persone tanto negative un discorso di spiritualità è come vendere sabbia nel deserto; non la vuole nessuno. L’esempio calza  a pennello proprio perché, come per l’abbondanza di sabbia nel deserto, allo stesso modo abbiamo abbondanza di spirito nel mondo e, per questo, nessuno lo vuole. Siamo pieni di spirito senza nemmeno saperlo, per questo ce ne siamo allontanati quasi come per una indigestione. In “realtà” siamo fatti di spirito, ossia energia, cioè luce. Se analizziamo cosa occorre fare per sentire dentro qualcosa di diverso che ci “animi” sia dunque benedetta la condizione di “malattia”. La mancanza di salute fa parte del frattale della separazione e della limitatezza; nel mondo sembra che manchi tutto e che tutto sia a termine, a scadenza, risicato, scarso, non sufficiente, esiguo, etc. Siamo alle solite perché, “indagando” meglio ci troviamo sempre alle soglie dello stesso problema, ossia “quello che immaginiamo” che, ormai, coincide con quello che “ci fanno immaginare”. Siamo diventati fragili in questo, facilmente programmabili. Sono arrivato alla conclusione che, nel medioevo, quando si riteneva che la Terra fosse il centro dell’Universo e che persino il Sole gli ruotasse attorno, ebbene si intendesse tramandare un significato molto diverso da quello che, oggi, tutti noi siamo stati portati a credere; secondo me il vero significato deriva direttamente dalla antica conoscenza cancellata, questo: "noi siamo il centro del potere del Creatore, siamo la sua immagine, la sua scintilla, e per questo siamo Uno con il tutto e siamo importanti, ossia siamo al centro della Vita”. L’antico sapere andava cancellato, pertanto si è utilizzato il trascorrere del tempo, i roghi, la violenza, etc. al fine di riprogrammare il mondo, facendo cadere nel ridicolo gli anni intercorsi nei secoli bui del medioevo. Allo stesso modo come si sono “dipinte” le metafore, i miti, le leggende dell’antichità. Come se migliaia di anni fa l’uomo fosse una specie di imbecille beota trasognante o ancora allo stadio scimmiesco. Che banale piattume ci hanno riversato addosso, sigh! L’uomo ammalato è disposto a “cambiare”, l’uomo sano molto meno. Tutto è ribaltato a 180 gradi. Il frattale lo troviamo dappertutto. Il modello è di tipo "educativo":

L'ipocondria (dal greco hypochondrios, che si trova sotto lo sterno) è una distorsione delle normali sensazioni che provengono dall'interno del corpo, erroneamente interpretate come sintomi di malattia. È anche detta patofobia, dal greco páthos (sofferenza), o nosofobia, dal greco nósos (malattia) e fobia (paura).L'ipocondria varia dalla più semplice paura di ammalarsi fino a terrore di aver contratto o sviluppato malattie gravissime, invalidanti o mortali. Secondo la psicoanalisi, l'ipocondria poggia su un conflitto psicodinamico inconscio, simile a quello ossessivo e a quello melanconico (depressivo), nel quale impulsi rabbiosi diretti verso persone o valori da cui si dipende o che fanno parte della propria identità vengono ritorti contro il soggetto stesso per via dei sensi di colpa. Importante in questa interpretazione il ruolo giocato dal super-io. In generale l'ipocondria viene descritta come un disturbo legato all'ansia, che può essere collegabile ad un problema appartenente sia alla sfera relazionale del malato sia alla sua identità. In questo modo, il malato trasferisce la sua attenzione dalla vera causa, che diviene insolubile, ad un bersaglio utilizzato anche come strumento di giustificazione. Per esempio quando un individuo teme di non riuscire a raggiungere un determinato obiettivo prefissato (scolastico, professionale, ecc.), ecco che può trovare, grazie alla malattia, una giustificazione di comodo che gli risparmia la sensazione di inadeguatezza. ogni persona in reale stato di malattia manifesta naturalmente un certo grado di ipocondria che non necessita di trattamento medico.”
Fonte: Wikipedia


Si ha paura di ammalarsi e per questo ci si ammala. Le cause, per comodità, sono sempre esterne, in realtà il disequilibrio è interno. Con questo non intendo negare le caratteristiche nocive dell’ambiente o il boicottamento dell’Antisistema o le zone di energia naturale patogena della Terra. Semplicemente l’uomo in equilibrio lo sa, lo vede e lo evita, per questo cambiando il mondo. Ad esempio, il business dello zucchero è allo stesso tempo il fautore dello spargimento a livello mondiale della più grande droga che sia mai esistita; un prodotto senza Vita, raffinato, tagliato, spianato, capace di creare dipendenza, di  togliere energia con il tempo e non di darla, se non per una immediata reazione che va a stanziare energia conservata all’interno del corpo e che poi verrà regolarmente a mancare. Chi è in risonanza comprenderà quanto scritto. La mia domanda è questa: "Perchè nei piselli
non biologici, in genere distribuiti dalle multinazionali, ci mettono lo zucchero?". Solo in una sottomarca come la Clever, parlando di un ipermercato Standa, ho trovato l’assenza dello zucchero. Come mai? A voi la risposta. Io aggiungo solo che il prodotto della Clever ha un costo ridicolo rispetto a quello distribuito dalle grandi multinazionali e ciò fa comprendere come lo zucchero si riversi sul prezzo finale anche in maniera considerevole. Ma questo aspetto è solo business, invece a me preme far notare il nostro progressivo dipendere dallo zucchero, un prodotto che a lungo termine imbratta e chiude completamente i nostri apparati ghiandolari che rivestono la grande funzione di aggancio con i nostri corpi superiori; un discorso dunque finalizzato allo “spirito” che dunque non vale la pena di percorrere? Ma è anche legato alla “salute”. Dunque?
Quanto ci è voluto prima che le “autorità” dichiarassero il fumo un pericolo sociale? Ma alla fine è regolarmente successo… meditiamoci sopra.



domenica 17 gennaio 2010

Il cielo in Terra.







“Il termine vibrazione si riferisce in particolare ad una oscillazione meccanica attorno ad un punto d'equilibrio. L'oscillazione può essere periodica come il moto di un pendolo oppure casuale come il movimento di una gomma su di una strada asfaltata. Più spesso le vibrazioni non sono desiderate; possono disperdere energia e creare suoni e rumori indesiderati. Ad esempio, nel funzionamento dei motori e delle automobili in generale. Gli studi sul suono e sulle varie vibrazioni sono strettamente collegati. I suoni, onde di pressione, sono generati da strutture vibranti (ad esempio le corde vocali) e le onde di pressione possono generare vibrazione di strutture. Quindi, quando si prova a ridurre un rumore, il problema è ridurre la vibrazione che lo provoca
Fonte: Wikipedia

Da questa definizione generica possiamo dedurre che una vibrazione prodotta da una gomma sulla strada è casuale, indesiderata, e crea un suono a livello globale. Questo suono che è un’onda di pressione agisce sul “tutto”. Pensiamo a cosa sia il suono “totale” prodotto da milioni di autoveicoli. Alziamo la nostra prospettiva. Pensiamo che tale suono non è che una componente del “caos” al quale è sottoposto il pianeta Terra.
Per comprendere il livello del contesto nel quale ci muoviamo e cioè che “nulla è per caso”, mettiamoci nei mocassini dell’Antisistema: perché avremmo dovuto pilotare le dinamiche di business verso un simile risultato? Perchè Henry Ford e compagnia bella sono stati aiutati a sviluppare le proprie idee, i propri sogni, desideri e persone come Tesla o Reich, solo per dirne due, sono stati ostacolati? Se io fossi il detentore del “potere” a livello planetario e avessi per questo motivo energia e denaro a sufficienza per “fare e disfare” a mio piacimento, mi dovrei muovere senza ombra di dubbio secondo un piano ben articolato, strutturato in maniera tale da espandersi come una ragnatela nel tempo. Un simile piano avrebbe bisogno di enorme energia man mano che il suo sviluppo coinvolgesse sempre più individui. Al fine di promuoverlo sempre di più, avrei necessità di manifestare i miei intenti, coinvolgendo coloro che, per "caso", fossero già orientati verso un certo tipo di innovazione e starei molto attento a coloro che, invece, stanno perseguendo delle strade “pericolose” per il mio “intento”. Se io tendo a negare che esista il moto perpetuo e qualcuno lo sta dimostrando pubblicamente, cercherò di modificare quel "corso del tempo"; in che modo? Tramite il discredito, la pubblica derisione, la perdita di credibilità, la perdita dei diritti conquistati, la corruzione, l’interdizione, l’intimidazione, la morte. Io che posso controllare le masse ho dalla mia parte ogni uomo, che è per sua natura corruttibile, e dunque i sicari non mi mancano. Ho dalla mia la “giustizia”, le accademie scientifiche, il mondo religioso, il mondo economico, il mondo politico, il consenso  della gente, etc. In Matrix ognuno che non è un risvegliato è potenzialmente un agente: cosa vuol dire se non questo? Ogni persona ha un “prezzo”; non si dice così? Invece coloro che si prestano, anche a loro insaputa, a perseguire talune invenzioni polarizzate con le dinamiche del mio piano, ossia che mi fanno comodo, ebbene costoro saranno “aiutati” nelle loro ricerche. Ricordo che ad un convengo di qualche anno fa, avevo udito di una serie di lettere misteriose che erano giunte ad una moltitudine di scienziati con “suggerimenti ed idee”. Diciamo che, sino ad un certo punto, talune scoperte mi avrebbero fatto comodo, al fine di sviluppare la mia tecnologia di controllo “privata” ed, in questo, possiamo inquadrare la prima fase della Vita scientifica di Tesla. Poi, una volta avuto il pieno possesso della struttura del pensiero di un certo individuo, ritenuto “scomodo”, lo potrei anche “lasciare andare lentamente alla deriva”; in questa ottica si potrebbe spiegare il declino della Vita di Tesla. Ci sarà sempre una ragione pubblica che indurrà a pensare che la tal persona si sia distrutta con le proprie mani, è logico. L’opera di insabbiamento è una delle specialità dell’Antisistema. Ma tutto ciò non ricorda da molto vicino certe trame di film moderni? Quindi è facilmente bollabile come fantasia fine a se stessa.. Lo posso anche comprendere, ma sino ad un certo punto. Sino a quando non mi vedo le torri del WTC crollare alla luce del nuovo giorno, sotto gli occhi di tutto il mondo. Allora no, perché a quel punto la trama del film si è riversata sulla “realtà”. Da quel momento ho compreso che “tutto è possibile”, oltre a percepire quanto tutti noi siamo impressionabili proprio come una vecchia pellicola fotografica.
Dal mio punto di vista la comprensione ha infiniti livelli proprio come ogni altra “forma” energetica. Questa comprensione o consapevolezza è “vera” ad ogni sua “altezza”. Diciamo che è misurabile su una scala verticale che possiamo chiamare altezza. Ogni altezza ha le proprie caratteristiche. Il frattale da osservare è la Vita nello spazio e quella sulla Terra: c’è una bella differenza. Ora, noi possiamo comprendere una “cosa”  in funzione del nostro livello vibrazionale raggiunto in un determinato istante, ma la stessa “cosa” può essere compresa da un’altra persona, giunta ad una differente “quota”. In questo caso è possibile parlare di vibrazione che permette di muoversi lungo questa scala verticale. Per questo motivo ognuno di noi vede sempre la propria ragione, la propria verità. Siamo immersi nella verità. I piani dell’Antisistema sono assolutamente veri per esso, mentre la stragrande maggioranza delle persone, ignorandoli, non li percepisce perché vibrano a velocità differenti. Tutto è in vibrazione, persino la sedia sulla quale ora siamo comodamente seduti. Ma le persone avranno una comprensione, ritenuta “vera” per il proprio livello. Per questo motivo “qualcuno” nel passato disse “giudica e sarai giudicato”. In Italia non  si dice che esistono 56 milioni di commissari tecnici della nazionale di calcio? È questo un nitido frattale che evidenzia come sia il giro del “fumo”. Osserviamo la Terra dallo spazio, come fa solo un astronauta o un alieno o il Creatore; qual è la "verità" da quel punto di vista? Riusciamo forse ad osservare le ansie della signora tal dei tali o il problema di prostata del signor tal dei tali? Assolutamente no. Eppure "esistono" per quei due signori che ne soffrono usualmente. Vediamo i problemi legati alle droghe o alla violenza giovanile? No. Eppure sono problematiche molto rilevanti socialmente parlando. Noteremo altre “cose” più evidenti come la grande bellezza della sfera terracquea, affioreranno i noi pensieri legati alle grandi domande legate all’esistenza. Con questo esempio abbiamo descritto solo delle verità che dipendono da una vibrazione personale, che determina lo scorrere del nostro essere lungo la scala verticale dell’altezza, in chilometri, da Terra. Abbassandoci di livello scorgeremmo le figure dei continenti, delle nazioni, dell’orogenesi, delle regioni, delle città moderne sempre più somiglianti a chip elettronici visti proprio dall’alto, delle vie, della nostra casa, dell’interno della nostra casa, di noi che stiamo dormendo. E da quel piano il viaggio potrebbe continuare nelle nostre interiorità sino alle strutture subatomiche della materia sino a chissà dove. Così come il viaggio potrebbe proseguire oltre la Terra in maniera indefinita. Ogni scala dimensionale, ogni proporzione, ogni altezza, ogni sezione, ogni punto prospettico, ogni “divisione” porta ad una propria “verità”. Le dimensioni non sono altro che i “cieli” che dividono uno stato vibrazionale da un altro e descrivono una “altezza” alla quale ispirarsi. Quando si parla di ascensione è un po’ più chiaro a cosa si alluda, anche se il messaggio cifrato contenuto nel termine è, secondo me, “l’innalzare la propria vibrazione personale, agendo per questo direttamente su tutto ciò che sta intorno”. Dunque è un prendere atto e non un "fuggire". È evolvere…
Il detto “farsi la guerra tra poveri” descrive, per me, proprio una situazione in cui ci si “azzuffa” per far prevalere il proprio punto di vista, ignorando completamente il contesto strutturale della natura del creato; ossia che ognuno di noi vede la propria verità.
Le dimensioni sono tutte presenti allo stesso tempo, in uno stesso luogo, tramite un intreccio di energie vibrazionalmente diverse, proprio come possono sussistere tutte le nostre diverse “verità” nello stesso istante e nello stesso luogo.

Tornando alla frase iniziale "Quindi, quando si prova a ridurre un rumore, il problema è ridurre la vibrazione che lo provoca", è facilmente comprensibile che il rumore è una conseguenza della vibrazione. La causa risiede nella vibrazione. Modificando la vibrazione e, dunque, la percezione della "verità", il "rumore" si attenua come per magia. Si capisce perchè è nostra responsabilità modificare la nostra vibrazione collettiva globale, senza distribuire colpe o giudizi qualunque...
 

sabato 16 gennaio 2010

Tornare bambini da adulti.








Ieri, come per incanto, seguendo un “filo” legato al termine – “mantra” – mi sono trovato proiettato in un vero e proprio download di “informazioni” proveniente da una “regione” cosmica all’esterno di me. Tale zona d’energia la si “aggancia” se ci si trova in un determinato “stato” quantico dell’essenza, ossia se ci si “sintonizza” su una determinata frequenza o range di frequenze, caratterizzate da una velocità di oscillazione maggiore di quella in cui usualmente ci troviamo. Come succeda questo meccanismo è una sorta di bellezza magica del costrutto naturale dell’Universo. Oltre alla condizione legata alle paure, esiste un vasto oceano alla nostra portata, nel quale la nostra anima si rispecchia ed attende con speranza. Ad occhi chiusi anche per un attimo, percependo brividi lungo la schiena e provando gioia avviene la “connessione”. È con la medesima modalità che ho scritto il mio romanzo “Prospettiva Vita” nel 1987, in una maniera molto simile ad una canalizzazione. E con lo stesso principio aggancio le immagini alle parole con il servizio Legàmi che, prossimamente renderò pubblico. Mi sono reso conto di questa caratteristica da non molto tempo, anche se l’ho in pratica sempre posseduta, perché è chiaramente un “dono”. Ognuno di noi ha il proprio “dono”; basta conoscersi, osservarsi, vivendo nel presente istante dopo istante con consapevolezza. Chiediamoci quali sono le nostre passioni? Tra di esse c’è il nostro “dono”. Come eravamo da bambini? Cosa ci caratterizzava? Cosa volevamo sempre fare prima che l’Antisistema ci mettesse le “mani” addosso? Chiediamo e avremo la risposta. Ecco, in breve, il filo di ciò che ho “percepito” seguendo le “anse” del termine – mantra. Innanzitutto cosa si intende per “mantra”; è importante saperlo per comprendere meglio il “filo” del discorso?

“La parola mantra deriva dalla combinazione delle due parole sanscrite manas (mente) e trayati (liberare). Il mantra si può quindi considerare come un suono in grado di liberare la mente dai pensieri. Sostanzialmente consiste in una formula (una o più sillabe, o lettere o frasi), generalmente in Sanscrito, che vengono ripetute per un certo numero di volte (Namasmarana) al fine di ottenere un determinato effetto, principalmente a livello mentale, ma anche, seppur in maniera ridotta, a livello fisico ed energetico.
Il mantra più conosciuto è il mantra Om (AUM).
Vengono principalmente utilizzati come amplificatori spirituali, parole e vibrazioni che inducono nei devoti una graduale concentrazione. I Mantra sono considerati come suoni vibrazionali, a causa della grande enfasi che si pone alla loro corretta pronuncia (grazie allo sviluppo della scienza fonetica, in India, migliaia di anni fa). Il loro scopo è liberare la mente dalla realtà illusoria e dalle inclinazioni materiali. Il processo di ripetizione di un Mantra è definito cantilena. Il Dr. Edward Conze, studioso di Buddhismo, interpreta frequentemente la parola "mantra" come "formula magica". Spesso si ritiene che i suoni orali abbiamo poteri magici, o addirittura siano l'espressione vocale del Divino”.
Fonte: Wikipedia

Il mantra può essere usato sia nel bene che nel male; vediamo la seconda accezione, ossia quello che è successo al genere umano ad opera dell'Antisistema.

Ecco lo schema di ciò che fulmineamente mi si è riversato nella mente:
  • il mantra è chiaramente un “meccanismo” basilare per la condotta di Vita
  • lo troviamo nei ritornelli delle moderne canzoni (cantate e dunque “recitate” da milioni di persone ogni giorno); in questo senso, ma non solo, i cantanti dovrebbero sapere quale enorme responsabilità essi abbiano nei confronti delle masse udenti
  • il ritornello di una canzone è un frattale del mantra superiore, il respiro del Creatore
  • la preghiera, le leggi (fisiche e pubbliche), l’insegnamento scolastico, le costituzioni degli Stati, ogni codice scritto e valido per la comunità, etc. sono tutti frattali del meccanismo legato al mantra; hanno la stessa funzione e lo stesso effetto
  • essi agiscono a livello di suggestione, quindi che dall’esterno passa all’interno, nel tentativo di procurare una autosuggestione, ossia l’individuo che ipnotizzato a livello conscio, cerca di auto ipnotizzarsi a livello inconscio
  • l’autosuggestione “pressa” l’immaginazione, piegandola con il tempo
  • l’immaginazione è identificata con l’inconscio, il nostro grande “mago” che poi determina i passi esistenziali, guidando ogni uomo come il pilota automatico guida un aereo
  • l’inconscio viene dunque programmato, subisce una vera e propria programmazione dall’esterno
  • il condizionamento esterno corrisponde alle abitudini, ai sistemi di credenza, alla routine della nostra Vita quotidiana, il solito “tran tran”, una Vita incanalata sui binari della “noia” e del “dovere”
  • anche le televisioni con i messaggi subliminali e i media in generale plasmano i nostri inconsci
  • tutte le dipendenze si sommano al “controllo”; droghe classiche oltre a droghe insospettabili come zucchero, caffè, the, cioccolato, l’alimentazione in generale, i videogiochi, le mode, le tendenze, i sindacati che soprattutto in Italia hanno livellato gli ambienti lavorativi togliendo il concetto di meritocrazia, etc.
  • per quanto inerente l’alimentazione, che corrisponde all’unico canale tramite il quale ci nutriamo, noi diventiamo letteralmente “quello che mangiamo”; anche per questo ci danno da mangiare pezzi di cadaveri pompati di ormoni…
  • perché tutto ciò? Dove si trova il nesso causale?
  • nel fatto che la volontà ”non ce la fa” contro l’immaginazione alias inconscio
  • l’inconscio è notevolmente più potente del conscio alias volontà
  • è per questo che non ce la facciamo ad avere la Vita che profondamente, in verità, nell’essenza, vogliamo
  • cosa è tutto questo meccanismo? Cari fratelli e sorelle questo è il “controllo”
  • ecco cosa è il controllo e come si perpetua
  • “ammiriamolo” finalmente
  • ciò che è necessitato all’Antisistema per diffonderlo il più possibile è stato solo il “tempo”; il trascorrere inesorabile delle lancette dell’orologio… altro frattale del mantra estremo
  • quale è l’obiettivo del controllo?
  • Mantenerci in uno stato di paura e di separazione dal Creatore, farci credere limitati, soli…
  • perché?
  • per opporsi al piano evolutivo in corso, caratterizzato dal libero arbitrio e dunque con il “finale” ancora tutto da scrivere
  • cosa occorre fare?
  • sviluppare la consapevolezza che è nostra sola responsabilità onorare la “fiducia” del Creatore
  • quindi occorre responsabilizzarci al massimo livello, deprogrammandoci e riprogrammandoci l’inconscio
È questo il vero motivo per il quale non ce la facciamo ad avere la Vita che vorremmo; non pensino le classi medio-benestanti di vivere la Vita che vorrebbero in cuor loro. Non è a questa ”illusione” a cui faccio riferimento.

Questo è ciò che mi si è riversato nella mente come per incanto in forma schematica!

Infine vorrei solo ribadire il ruolo basilare dell’immaginazione, della creatività, della fantasia risedenti nell’emisfero destro del cervello. È per questo che i bimbi sono i primi “bersagli” dell’Antisistema… loro sono ancora “pericolosi” nella fase pre scolastica proprio perché dotati di queste meravigliose caratteristiche!
Ricordo a tutti che la più bella canzone del XX secolo è stata giudicata “Imagine” di John Lennon; che bizzarra combinazione, vero?

Lennon affermò che il brano era "anti-religioso, anti-nazionalista, anti-convenzionale e anti-capitalista, e viene accettato solo perché è coperto di zucchero". Yoko Ono disse che il messaggio di Imagine si poteva sintetizzare dicendo che "siamo tutti un solo paese, un solo mondo, un solo popolo".
Fonte: Wikipedia