venerdì 15 gennaio 2010

Il frattale Avatar.







“Manderanno un messaggio per dirci che loro possono prendersi tutto quello che vogliono“
Da "Avatar".


Sulla spinta emotiva della visione del trailer in HD di Avatar, nascono infinite onde di pensieri mossi dalle immagini esterne che implicano l’interazione con le immagini interne, agendo sulla capacità umana di trasmutare l’attuale stato di “sonno”. È incredibile; per un certo lasso di tempo, questa sinergia di musica, visioni, parole, riescono a portarci, a farci comprendere, a rendere l’idea di quale sia la nostra vera Natura. Brividi scorrono per tutta l’estensione del collegamento animico corporale; probabilmente l’effetto risiede proprio nelle intenzioni di coloro che mettono in scena gli effetti sempre più “coinvolgenti” di queste fantastiche animazioni. O almeno, questo è quello che succede a me!
Qualcosa a livello della schiena "risponde" a determinati “toni” della miscela a cui sono sottoposto; non nel cervello ma nella schiena dove scorre la Kundalini. Ecco il punto. È la Kundalini che viene liberata dall’input interagente. Il “serpente” di luce o di fuoco prende forza e scorre lungo il “canale” bloccato, provocando gli “scossoni” energetici a cui mi sottopongo ben volentieri perché ritengo solidali con il mio essere. Non mi importa degli eventuali condizionamenti subliminali; so che la forza dell’energia sviluppata è superiore ad ogni altro effetto contenuto nella “portanza” del prodotto che deve passare necessariamente dai canali di diffusione di massa dell’Antisistema. La musica è come linfa vitale per il corpo, le sue armoniche disegnano “moti” simili alla mano che plasma pianeti nella loro vulcanica fase iniziale. La musica reca la poesia di un soffio di rugiada e la forza della tempesta più temuta, il sogno e la realtà fuse insieme e dirette senza esitazioni verso la vasta regione del cuore spazzata dalla Kundalini. Che meraviglia siamo mai noi? Ogni essere umano è la sintesi di un “lavoro” senza precedenti che dura dall’alba dei tempi, a cui hanno partecipato molte razze stellari di origine comune ed, in cui, la mano della Natura, nel compendio dell’evoluzione sulla Terra, ha conferito doti ancora più marcate, come la possibilità di imparare dai propri errori. Doti fisiche, terrene, che hanno richiesto l’immane adattamento di un “Dio” in un corpo in carne e ossa “finito”, a scadenza, a termine, limitato da “condizioni” proprietarie e localizzate. I messaggi giungono sempre più potenti da ogni direzione. La “verità” scorre sempre più libera e meno velata. Sono certo che le persone stanno cambiando anche senza volerlo, perché l’energia del risveglio giunge sottile ed agisce a livello inconscio, sull’immaginazione e sulla modalità di interconnessione tra i vari corpi dell’uomo. Nelle spirali della musica c’è molto di più di un “onesto” ritornello ritmato, come viene dimostrato in “Contact”. La decodifica delle “onde” ha svariati livelli interpretativi celanti, ognuno, significati e contenuti necessari. La nostra parte divina ha deciso di “suonare” per noi, per le proprie “estensioni”, il tempo della rinascita spirituale. Vediamola come una infinita forma d’energia che aleggia attorno al pianeta ed in ogni dove, dentro e fuori di noi, oltre noi; in un sasso, nelle foreste, nella pozza d’acqua, nel riso divertito di un bimbo, nel volo di un aquila, nel petalo gentile di una rosa, nelle molecole d’ossigeno, nel sogno di ogni essere che dorme… La nostra parte eterna è oramai qua, tra noi. Ci ha raggiunti perché noi lo abbiamo permesso, lo abbiamo voluto dai nostri piani superiori, dai nostri nuclei di resistenza rimasti fedeli e solidali alla “causa” della luce. Niente e nessuno può ostacolare il nostro estremo desiderio, la nostra origine e fonte vitale d’amore. Il Cielo è in Terra. Tutto è possibile ormai. Crediamoci e poniamo il cuore a vessillo della nostra missione evolutiva. È tempo che ciò accada. In Avatar si narra di corpi creati in laboratorio dalla commistione tra dna umano e indigeno, nei quali alcuni militari prescelti devono “unirsi”, fondendosi a livello “nervoso” tramite il proprio intento e la tecnologia genetica a disposizione. Praticamente quello che è successo, in questa realtà, al genere umano ad opera di razze stellari evolute che hanno “albergato” sul pianeta, molte e molte ere or sono. Il frattale minore da osservare è proprio l’interazione tra “razze” che sta accadendo, da sempre, sull’intero pianeta. Impariamo ad osservare, analizzare, comprendere i frattali. Essi dipingono la realtà più grande proprio come espresso anche negli antichi insegnamenti.

"È vero senza menzogna, certo e verissimo.
Ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una. E poiché tutte le cose sono e provengono da una, per la mediazione di una, così tutte le cose sono nate da questa cosa unica mediante adattamento. Il Sole è suo padre, la Luna è sua madre, il Vento l'ha portata nel suo grembo, la Terra è la sua nutrice. Il padre di tutto, il fine di tutto il mondo è qui. La sua forza o potenza è intera se essa è convertita in terra. Separerai la Terra dal Fuoco, il sottile dallo spesso dolcemente e con grande industria. Sale dalla Terra al Cielo e nuovamente discende in Terra e riceve la forza delle cose superiori e inferiori. Con questo mezzo avrai la gloria di tutto il mondo e per mezzo di ciò l'oscurità fuggirà da te. È la forza forte di ogni forza: perché vincerà ogni cosa sottile e penetrerà ogni cosa solida. Così è stato creato il mondo. Da ciò saranno e deriveranno meravigliosi adattamenti, il cui metodo è qui. È perciò che sono stato chiamato Ermete Trismegisto, avendo le tre parti della filosofia di tutto il mondo.
Ciò che ho detto dell'operazione del Sole è compiuto e terminato".
Fonte: Wikipedia

Le cause dell’invasione di Pandora (Terra) si identificano nella localizzazione e raccolta di un minerale (oro) molto prezioso e raro sul pianeta di origine. Interagendo con i “nativi” la razza stellare umana (Anunnaki) si mischiano alla popolazione locale. Coloro che hanno preso il controllo degli Avatar cambiano nel tempo ed immersi nell’atmosfera originale del pianeta. Scoppia una guerra per la libertà in cui le identità si confondono. Ciò che succede “dopo” non è dato saperlo perché è ancora in fase di “scrittura”. La fiction e la realtà si alternano vicendevolmente. Il grande schermo cinematografico è molto di più di un intrattenimento. Da quel punto di convergenza passano importanti messaggi per la causa umana. Le masse necessitano nuovo indirizzamento, nuove coordinate o, chissà, solo di schiacciare sul tasto “enter” dei propri processi originali. Il sogno che diventa realtà. La realtà che si dimostra un sogno. Nei processi di virtualizzazione tecnologica della Vita esiste un altro grande esempio di frattale. Basta osservare con “senzienza”, con la partecipazione dell’essenza. È sufficiente richiamare l’essenza ed “ella” sarà con noi, aiutandoci nel processo della comprensione e consapevolezza. Siamo assistiti ed amati. Il terremoto di Haiti non faccia pensare ad una mancanza di giustizia divina. Non sarà questo il motto da evocare. Ciò è quello che vuole l’Antisistema, il quale ha le capacità di utilizzare il “sapere” in ogni modo. Ricordiamo che ogni invenzione umana, ogni tecnologia umana antica o moderna fatta scomparire è, in realtà, disponibile all’Antisitema. Il frattale da osservare è quello relativo al destino riservato a tutti quegli uomini di scienza “annegati” nella derisione, nel fallimento economico, nella reclusione, nei roghi, nel concetto di alienazione, nella morte, nel denaro; Tesla, Reich, Ighina, Lakhovsky, Giordano Bruno, quanti infiniti altri… Tutti uomini che avevano osato opporsi al “potere” imperante per il quale “noi” tutti siamo solo una massa di carne ed ossa a scadenza da sfruttare in ogni modo. È possibile una simile verità? Questa verità imposta può rientrare nell’economia dell’Universo? Nell’ottica “perfetta” esiste una possibilità come questa? Dove sta scritto che questa realtà ricalchi la nostra vera natura? Chi l’ha deciso? E soprattutto chi lo impone? Chi? Solo noi stessi tramite le nostre paure…

giovedì 14 gennaio 2010

Osservare il senso positivo del denaro.






Fisco: Tremonti, Sistema non è efficace nè giusto, va cambiato.
(Asca) - Roma, 13 gen - Il sistema fiscale ''si deve cambiare'' e per far questo è necessario ''aprire un grande dibattito''. Lo ha detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, intervenendo a Porta a Porta. Il ministro ha aggiunto che ''dobbiamo porci la sfida di un grande cambiamento del sistema fiscale. L'ideale sarebbe un sistema efficace e giusto, quello di oggi non è nè efficace nè giusto''.
Fonte: http://it.finance.yahoo.com/notizie/fisco-tremonti-sistema-non-e-efficace-ne-giusto-va-cambiato-asca-2023b3abb3e2.html?x=0

Quando il ministro Tremonti “parla” ci si può aspettare di tutto; anzi, ci si può aspettare di tutto ma a giorni alterni. Ossia un giorno esprime una verità “scomoda”, il giorno dopo la ritratta secondo il proprio ruolo istituzionale. Il movimento a “bruco” che ne consegue è ammaliante ed ipnotizzatore per coloro che “seguono”. Quale mai sarà il vero “aspetto” dell’uomo Tremonti. Una “figura” che rimarrà nei libri di storia del paese, dunque una “figura” che ha il potere di lasciare un segno del proprio passaggio. In che modo la coscienza del ministro s’interfaccerà all’opera “interna” dell’Antisistema? Riuscirà alla fine ad esternare con coerenza tutto il proprio disappunto per un modello sociale perlomeno discutibile? Scrivo questo perché è lampante che Tremonti non sia proprio “allineato” in toto con il modello imperante in tutto il mondo, sorto con l’avvento e la pratica del “dividi e impera”. Pur essendone una parte importante ed avendone usufruito del lato più redditizio, Tremonti ha dei “moti” molto simili ad un post indigestione. La sua è una figura che colpisce per vari aspetti, ma quello che a me più “interessa” è quello che ruota attorno alla sua capacità a singhiozzo di rilasciare pubblicamente verità “annacquate”. Forse con il tempo egli troverà la forza di manifestare in tutta chiarezza il proprio libero pensiero. Mi chiedo quale “prigione” possa essere un simile modo di vivere tanto “frenato”, un modo di vivere che trova “sollievo” dall’immersione nel lavoro e negli impegni pubblici e, spero per lui, nella famiglia. Come dire che “occhio non vede, cuore non duole”. La sua ultima esplicitazione è inerente al fatto “solare” che il “sistema” non è giusto. Io innanzitutto lo correggerei suggerendogli di usare un termine negativo per designare l’attuale “sistema”, ritenuto per l'appunto “non giusto” e cioè di utilizzare il termine “Antisistema”. Il termine negativo fa meglio comprendere che viviamo nella “fase” buia del modello e che siamo in cerca di correzioni. È questa la tecnica da sempre utilizzata dal “potere” imperante, caratterizzato dalla vera e propria conquista di ogni termine “positivo” e relativa assegnazione, per default, alla “concorrenza” che, in tal modo, si trova non solo in posizione di minoranza ma anche “reazionaria” e contraddistinta dall’assegnazione negativa derivante dall’uso del linguaggio; un esempio sono i “no global” o i “terroristi” di turno. La massa per riferirsi a qualcuno o qualcosa che non la pensa alla stessa maniera della “ragion di stato”, deve necessariamente esprimersi ed in questo atto utilizza i termini “dipinti” dai mass media; termini usualmente negativi nei confronti di chi non è “polarizzato” secondo il corso del “potere”. In questo modo "usando" per esprimersi, anche al bar, ciò che si ha a “disposizione” come corredo linguistico corrente, si utilizza il negativo anche per riferirsi a movimenti e/o persone “affini” al proprio pensiero nativo. È una tecnica di controllo semplice ed efficace per “masse” immemori e lontane da se stesse. Ieri sera alle Iene hanno dimostrato come è possibile ipnotizzare una persona anche in un paio di minuti. In breve chi detiene questa capacità deve avere l’attenzione del “soggetto vittima” anche solo per pochissimo tempo; questa attenzione è basilare per la “buona” riuscita dell’operazione. La stessa attenzione che le masse conferiscono per grandissimo tempo all’Antisistema. Da qua nasce e si perpetua l’opera di incantesimo sulla società umana. Scrivendo ciò, tuttavia non voglio fare una critica arida e fine a se stessa, anzi; il contrario! Senza l’Antisistema come vivrebbe l’uomo? Siamo certi che l’uomo è pronto per esistere senza un controllo? È sufficientemente maturo per resistere alle proprie profondità in autonomia? La storia dimostra che ancora non lo è. E intendo sia la storia ufficiale che quella nascosta. Nulla è per caso. Se il “parassita” si annida in casa è perché trova da mangiare. Il parassita nasce da noi, per mezzo nostro, a causa della “sporcizia” che ci contraddistingue. La “spina dorsale” molle non porta molto lontano ed occorre, in un piano divino perfetto, che la sappia rinforzare. Nel libero arbitrio e nella paura noto questa chiave di lettura; perché è chiaro che persino la paura ha un senso. Quindi non occorre soffrire di vittimismo o di lassismo o di perenne arrabbiatura contro “ignoti”, bensì dell’utilizzo della comprensione spirituale che ci caratterizza in profondità. L’Antisistema farà tutto quello in suo potere per schiacciarci perché è stato programmato per farlo e dunque per sopravvivere. Non si parla di fine del mondo o dell’inferno. Si parla di evoluzione umana.
Mi è sempre più chiara la funzione del denaro in questo contesto; denaro che altri non è che energia spirituale condensata in altra forma. Perché è stato “inventato”? Perché in questo modo l’uomo avrebbe conferito potere all’esterno, dipendendone con il tempo ed allontanandosi dalla propria capacità interna di determinare gli “eventi”. È questa la funzione negativa del denaro. Sta a noi trasmutarla nel suo opposto positivo:
  • comprendere che il vero potere è interno a noi
  • utilizzare il denaro, sino a quando ce ne sarà bisogno, secondo la nuova energia di condivisione (non dovrebbe servire un terremoto per farcelo rammentare)
  • l'uso che ne facciamo del denaro determina la "vibrazione" positiva/negativa a lui connessa
Il processo di virtualizzazione del denaro va proprio nella direzione di fare comprendere che è solo una illusione. Logico che qualcuno nel corso del processo se ne avvantaggerà, ma ciò è solo un riverbero, un fuoco fatuo, una declinazione lieve del movimento “principe”… da qua il concetto di “male necessario”.

“La libertà... è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di sperimentare, di dire di no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica” – Ignazio Silone

mercoledì 13 gennaio 2010

La Vita è un flusso di onde 7 armonizzate dal nostro "magnetismo".








Esiste una armonia numerica in tutta la Natura: il 7 è una delle chiavi.

È lampante che la Natura sia “regolata” da cicli che in maniera infinita rintoccano tra punti di massimo e di minimo. Tale ciclicità è evidente nel grande frattale delle onde oceaniche o marine che, similmente ad un ritmato respiro, animano la superficie acquea del globo. Tali onde sono ancora più evidenti proprio nella parte superiore della superficie della massa d’acqua, divenendo visibili ad occhio nudo, mentre il loro lavoro sommerso risulta del tutto invisibile all’occhio dell’osservatore. Io intendo per onda completa ideale un “impulso” che “disegna” la sua armonica positiva e poi quella negativa, terminando sullo stesso asse di partenza, ossia quello delle ascisse. Il fenomeno delle onde visibili in Natura ci introduce, per verosimiglianza, nel mondo dell’invisibile, infatti secondo la natura frattale dell’Universo, una volta che abbiamo una chiave interpretativa dei fenomeni, la possiamo applicare al “tutto” come una sorta di “chiave” passepartout. Dunque anche alla Vita umana. Calcolando una vita media di circa ottant’anni, la possiamo suddividere in ritmi più o meno regolari della lunghezza di sette anni ciascuno. E di questa "divisione" possiamo notare che la società dell’uomo ha già provveduto a cadenzarne gli effetti in termini persino sociali e religiosi; a tal esempio ricordo “classificazioni” del tipo:
  • fino all’età di sette anni si è definiti “infanti”
  • dopo i 14 anni entriamo nella "pubertà"
  • dopo i 21 anni si entra nell’età “maggiore”
Questi numeri non sono stati “decisi” per vie casuali, ma derivano da una antica sapienza e seguono il ritmo dell’onda creatrice universale. Le scale legate al numero sette si “sprecano”; è persino inutile tentare di ricordarle facendo degli esempi perché, tali esempi, sono sotto ai nostri occhi tutti i secondi di tutti i giorni dal momento che ne siamo regolati; è sufficiente aprire gli occhi per notarli. Quello che mi preme fare notare è che, penso, di avere compreso la modalità corretta per “padroneggiare” la legge d’attrazione. E questa "certa sensazione" è legata anche ad un ciclo di sette anni della mia Vita, ossia al periodo della prima relazione amorosa “seria” che andò dal 1987 al 1994. Questa relazione che mi stava conducendo all’altare terminò in maniera molto brusca e dolorosa. Semplicemente svanì nel nulla nello stretto volgere che sottintende la sera alla mattina. Una sorta di illusione durata esattamente sette anni. Ma, a parte, la nota di gossip, riflettendoci sopra a mente molto distaccata e “mutata” nel tempo, ho potuto “registrare” la cadenza e soprattutto la componente inconscia legata all’immaginazione; quale era nel periodo immediatamente successivo alla “rottura” con la mia ex compagna, lo status profondo, il mantra, il respiro legato all’inconscio, ossia a quella vocina che, da dentro, ci sussurra speranza, oblio, rassegnazione, depressione, rabbia, etc. Ebbene quella “nota” di fondo così importante da “attirare” magneticamente a noi le altre fasi esistenziali della Vita, mi suggeriva questa frase in continuazione: “Bene Davide; ora stai ad osservare come succederà che la prossima donna entrerà nella tua Vita”.
Ecco! È questa la modalità nella quale si padroneggia la legge d’attrazione o, meglio, una delle modalità. Quella “frase” che sentivo profondamente in me, significava che il mio inconscio era programmato in maniera tale da non prevedere la modalità “single” come destino della mia esistenza. Spero di riuscire a farmi comprendere. Quella “voce” era la traccia basilare della mia convinzione che “avrei trovato un’altra donna”. E quella “voce” era presente già nel periodo di maggiore dolore. Ciò significava che il mio volere era linearmente registrato a livello inconscio e che, a differenza di tanti altri aspetti confusi della mia natura, questo ambito era chiaramente “impresso”. Come a dire che “avere le idee chiare” significa superare ogni sorta di condizionamento sociale ed autoindotto. Inoltre la mia intonazione di base rimase sempre fiduciosa di questa “vocina” che sentivo nel cuore. E riuscii a lasciarmi andare sulla “speranza” che tale soave infusione diffondeva dentro di me, come se fosse stata una garanzia, una certezza assoluta che richiedeva solamente di continuare a “vivere” e ad attendere l’evento chiave. L’onda portante che nasceva dopo un settennio, vibrava di un tono legato alla speranza come certezza. Come dire “Vai tranquillo. Devi solo attendere un certo tempo e la donna giusta giungerà". Il mio desiderio di costituire una famiglia è sempre stato estremamente forte e, sulla sua forza, ho costruito la piena realizzazione nel piano dimensionale fisico. In questo modo il potenziale eterico ha trovato la via della manifestazione fisica. Secondo me questa vicissitudine costituisce un frattale molto utile ai fini della padronanza del nostro essere “nascosto”, dell’inconscio che, una volta “compreso”, può portare nella nostra Vita tutto quello che occorre per manifestarla in maniera “made in noi stessi”. Quali sono gli ingredienti per padroneggiare il “genio” che è in noi? Dalla mia vicenda sembrano essere:
  • nota di fondo o tono vibrazionale positivo
  • assenza di paura o sensazioni legate alla famiglia della paura
  • fiducia in quello che si “sente” a livello di pancia
  • speranza non fine a se stessa, ma come traghettatrice tra la fine di un’onda e l’inizio della nuova
  • lasciarsi andare, su questa vibrazione, con pazienza 
Se già il primo punto non è rispettato, ossia si è negativi di fondo, le “cose” rischiano di sfuggirci di mano, almeno per il significato legato alla volontà del conscio. Infatti il nostro volere è sempre rispettato, solo che il nostro volere compreso dal “genio” è quello registrato nei toni inconsci. Per questo motivo dobbiamo stare molto attenti alle abitudini, ai condizionamenti indotti, ai luoghi comuni, ai vicoli ciechi dell’Antisistema. Bensì dovremmo avere ben chiara la nostra intonazione di “fondo”, risalire alla sua immagine in noi e, nel caso, modificarla se non corrisponde al nostro “senso intimo di desiderio”. Se scopriamo di non avere la Vita che vogliamo è proprio indagando a livello inconscio che raggiungiamo il fulcro, la scatola guida esistenziale. Modificandoci in profondità creiamo le condizioni per “portare” al di fuori di noi, manifesta, la nostra intenzione. Questa modalità è una legge universale. Tutto funziona così. Ne sono intimamente certo. La via è aperta ormai e la “porta” accessibile. La differenza, come al solito, la facciamo solo noi stessi. Ciò che "ci succede" non è mai arido, ma porta sempre le componenti di una "lezione", di una opportunità; per questo dobbiamo sempre chiederci il "perchè" è successa una certa "cosa". Solitamente iniziamo a padroneggiare questa modalità "saggia" dopo i 40 anni o, meglio, dopo i 42 (7*6), ma ciò non costitusice una regola ferrea.
È sempre più chiara la natura dell’Antisistema ed è sempre più evidente la modalità di comprensione ed eliminazione, per assorbimento, dello stesso.
La legge d’attrazione è inerente alla nostra natura “magnetica”; la utilizziamo senza comprenderla inconsciamente quando vogliamo attrarre un uomo o una donna, ma non la utilizziamo come la padroneggerebbe il comandante di una “nave” al fine di evitare gli “iceberg” dell’esistenza. La “rotta” tracciata della nostra Vita, dipende da noi e la decodifica delle emozioni ce la fanno presagire. Nulla di immutabile riguarda il nostro destino… come fabbri forgiatori facciamo di noi quello che vogliamo; nel bene e nel male.
Pensiamo a quello che vogliamo e non a quello che non vogliamo, perché la differenza è abissale!

“La vostra gioia è il vostro dispiacere smascherato.” Da “Il Profeta” di K.Gibran