lunedì 21 dicembre 2009

La "lista" che può salvare.






"Rubata l'insegna "Arbeit macht frei" ("Il lavoro rende liberi"), che campeggiava al di sopra del cancello di ingresso del campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau, nel sud della Polonia".

È innegabile che siamo immersi e “sospesi” in una società che non ci convince del tutto. Cerchiamo di fare ordine in questo aspetto e chiediamoci “Se io fossi libero veramente di fare quello che voglio, ossia se avessi i “mezzi” per sostentarmi senza spendere tutto il mio tempo a lavorare, farei quello che faccio usualmente tutti i giorni?”. Sembra una domanda ovvia e banale, ma, badate bene, costringe a fermarsi e a pensare al “cosa si vorrebbe”. Ci avete mai pensato? Cosa vorreste dalla Vita? E sono anche sicuro di saperlo.  
Ecco quello che vorreste: non fare questa vita. 
Ovviamente io intendo “mediamente” e lo intendo a livello mondiale. Ossia la “media” del genere umano (la gran parte) non vorrebbe vivere come vive attualmente. E non penso che occorra la sfera di cristallo per comprenderlo e non ho io capacità in tal senso. Tuttavia “sento” che è così. La storia dell’evoluzione umana ci narra di una nostra provenienza quasi casuale, nell’economia generale dell’universo. Come se a causa di un mix del tutto improvvisato di chimica, pressioni, temperature, distanza dal sole, etc. si siano create le basi per la vita primordiale. E noi dunque siamo “colorati” ed animati da questa origine casuale. Ma l’uomo ha sempre sentito di essere qualcosa di più di un “incidente” chimico tra particelle subatomiche “ispirate”. La natura spirituale dell’uomo è innata e ha sempre cercato di “bucare” la superficie, sulla quale regnano i sensi, tramite il calore animico legato all’organo superiore del cuore, capace di scaldare anche fisicamente l’intero corpo. Le religioni nascono su queste fondamenta originali e, ben presto, iniziano ad oscurare il “cielo” cognitivo dell’uomo, allontanandolo ancora maggiormente dal proprio sentiero del ritorno al Creatore. Inizia un depistaggio secolare che mette alle corde la fede e la speranza di essere molto diversi da come si è “dipinti”, da come ci si percepisce, da chi si è divenuti. Oggigiorno una buona parte della società vive in abitazioni che, per permettersi, deve lavorare tutta la vita. L’umanità, raccolta nelle città, è stata svuotata da ogni sapere antico e riempita di una conoscenza e curiosità molto diverse da quelle originarie. Il pericolo non giunge più dagli animali feroci. La sicurezza sembra alla portata di tutti. Le guerre ci sono sempre ma non toccano più quella società più industrializzata di stampo occidentale, la quale si ritiene depositaria della “verità” e vede alla televisione documentari che parlano di altri uomini che, ancora oggi, vivono allo stato primitivo nelle giungle brasiliane.
Io non so come fare ancora per cercare di rendere pubblico quello che sento, che vedo, che odo, che percepisco, che annuso, che tocco dal mio punto di osservazione di quello che mi sta intorno. Oramai ciò che “digitalizzo” di questa versione della realtà suona estraneo con ciò che “si è portati” a vivere. Con occhi nuovi, le “cose” sono molto diverse da come ci costringono a vederle. Sono troppo fumoso vero? Ebbene, io penso che “tutto quello che ci è stato concesso” ha un riferimento ambivalente – fa bene e fa male allo stesso tempo – solo che la porzione che fa male si innesta in un tessuto totale collaudato nel tempo, che ha la meglio sulla parte che fa bene.  Sta solo a noi fare la differenza. Per questo il “controllo” è passato al nostro interno. Da dentro ci tengono prigionieri e, dunque, non serve più la prigione. Siamo auto prigionieri di noi stessi. I valori della persona ruotano attorno al possesso. Ognuno di noi si crede isolato dagli altri. Diverso, migliore. Eppure i conflitti interni non mancano, proprio perché la lotta è passata dentro di noi. Tutto ciò che serve al fisico, in una dimensione fisica come questa, giunge attraverso l’alimentazione. Insomma abbiamo una sola via di sostentamento, quella legata al passaggio dalla bocca dei cibi. Non si scappa. E proprio da quel passaggio “forzato” inizia l’opera di sorveglianza. Ogni cibo è “debole”. Mangiamo ciò che la “gola” richiede. In abbondanza estrema. Senza controllo. Con amalgame velenose nella bocca. Lavandoci i denti con prodotti a base di fluoro dannoso. Con una classe medica che non sa come aiutarci se non facendoci passare il dolore magicamente ma non intervenendo sulle cause. Senza una educazione alimentare. Senza sapere cosa succede nelle combinazioni di alimenti. Senza avere idea di cosa sia il fegato o qualsiasi altro organo vitale. Lontani da noi e lontani dalla nostra fisicità persino. Come dei “sacchi” ci riempiamo e difficilmente ci svuotiamo completamente, diventando molto simili a fognature mal funzionanti coperte dall’apparenza della pelle e, quando anche la pelle non ce la fa, coperti dalle apparenze del “trucco” o di una abbronzatura o di un abito ed una capigliatura alla moda. Proprio come la derelitta aristocrazia francese che copriva i propri “puzzi” con le fragranze meravigliose prodotte dall’ingegno umano e della natura. Proprio come le città medievali e rinascimentali che marcivano tra i propri escrementi e, per questo, venivano “visitate” dalle mortali epidemie di massa. Proprio come accade ancora oggi in una latrina pubblica. L’uomo è sporco fuori perché lo è dentro a molti livelli. Ricordiamo una cosa una volta per tutte: utilizziamo la nostra capacità di “sentire” e non fermiamoci ai consigli diramati dalla televisione o dal medico di famiglia. Tutto ha un senso ed un perché! La malattia è uno squilibrio con cause ben precise che occorre comprendere. Ma queste cause sono tutte interne a noi e spetta a noi capirle, magari con l’aiuto di una scienza medica, per ora alternativa, oppure di amici che sono già “passati” dagli stessi problemi mediante l’utilizzo migliore del proprio sé. Siamo divenuti “pigri” per infiniti motivi. Non esistono forme di malattia incurabili. Non esiste il limite della genetica. I limiti sono stati creati dentro di noi, stop. Dio mio quanto ci sarebbe da scrivere… Mi limiterò ad inserire una lista di libri, che ho trovato in internet, in calce ad un pdf (un lavoro già confezionato da altri che chiede solo di essere diffuso); molto utile per coloro che vorranno iniziare o continuare un viaggio alla scoperta di cosa si cela oltre i confini del ritenuto “conosciuto”… 
Pillola rossa o pillola blu? Vorreste scoprire quanto è profonda la tana del bianconiglio?

Copio ed incollo la "lista":
“Sono stati anche digitalizzati, tra gli altri, i libri che seguono. Tutti eccellenti. Cercali…  Diversi libri sono dedicati al digiuno, un rimedio che non costa nulla ... approfondisci! Chissà, potrà esserti utile. Gli altri titoli:
Digiuno terapeutico dell’Associazione Igiene Naturale Italiana.
Digiuno razionale, per il ringiovanimento fisico mentale e spirituale del Prof. Arnold Ehret.
Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco del Prof. Arnold Ehret (Pregevole per tante intuizioni valide e per quanto `e scritto sul digiuno ma ATTENZIONE: la dieta di Ehret non vale per chiunque, con qualunque costituzione fisica... e lui inoltre non distingue a seconda della costituzione fisica, non parla di canali energetici nel corpo, non sa nulla di prana/etere, non parla delle qualità energetiche dei diversi alimenti... e questa dieta presuppone comunque che si accompagni al digiuno e lunghi bagni di sole... meglio leggere anche qualche libro sulla dieta macrobiotica, prima di cacciarsi nei guai).
Ipertensione e malattia circolatoria. Come prevenirle e disfarsene naturalmente senza ricorrere a medicine ma adottando un sistema di vita corretto, del dr. Herbert Shelton.
Il digiuno può salvarti la vita del dr. Herbert Shelton (uno dei migliori libri sull’argomento). Tante malattie gravi, incurabili per la medicina ufficiale, possono essere guarite semplicemente digiunando e in breve tempo. Occorre forza di volontà.
Assistenza igienica ai bambini del dr. Herbert Shelton.
Sieri e Vaccini del dr. Herbert Shelton.
La Facile Combinazione degli Alimenti del dr. Herbert Shelton (molto importante combinare correttamente i cibi).
Tumori e Cancri e loro sparizione naturale per autolisi del dr. Herbert Shelton, c’è anche una critica feroce ma onesta alla cosiddetta ricerca scientifica (e relativa fame di denaro senza mai fine) in campo oncologico (era il 1950) tutt’oggi attualissima. Si parla anche di errate diagnosi. Non ci fanno una bella figura i medici. Shelton era un Igienista Naturale, non un medico.
L’antico segreto per ringiovanire
Lo Yoga della Nutrizione di M. Aivanhov.
Il Vangelo Esseno della Pace scoperto da Edmond B. Szekely, un classico, poetico. Tratta del digiuno e del corretto modo di alimentarsi.
La scoperta del Vangelo Esseno della Pace descrive come Szekely ha scoperto il Vangelo Esseno della Pace.
Di cancro si può guarire… con l’aloe arborescens preparata secondo la ricetta di Padre Romano Zago.
Vegetarismo e Occultismo di Leadbeater. Dopo uno decide di non mangiare più la carne.
Alcool e Nicotina di Rudolf Steiner.
Alimentazione per vivere sani di Rudolf Steiner.
Fluoro, pericolo per i denti, veleno per l’organismo di L. Acerra (Un sacco di balle ci vengono raccontate sui pregi del fluoro nel prevenire la carie e invece `e un veleno. “Save your ass”)
Sugar Blues, il mal di zucchero, una dipendenza dal sapore dolcissimo diWilliam Dufty (un classico che mette in guardia dai gravi pericoli per la salute derivanti dal consumo di zucchero raffinato).
Consigli pratici per una vita macrobiotica di Ferro Ledvinka
La dieta macrobiotica di Georges Ohsawa (libro davvero importante)
Latte e Formaggio, rischi e allergie per adulti e bambini di Claudio Corvino (contro la disinformazioni della lobby dei produttori di latte & derivati). Una volta letto questo libro, uno di latte e derivati non ne vuole più saper nulla. Chi consuma questi prodotti, si ritrova, una volta avanti con gli anni con un corpo intasato da rifiuti metabolici di varia natura ... a chili! Vai in giro, guardati attorno e osserva! ... le panze ... e l’addome sfatto/espanso delle donne, in particolare, ... questo hanno ottenuto con la mozzarellina la sera, assieme all’insalata o sulla pizza, col cacio sui maccheroni, con lo yogurt o il latte a colazione.
Intestino Libero, curarsi e purificarsi con l’igiene intestinale del dott. Bernard Jensen, corredato da foto alquanto crude ed esplicite ... es. foto di corde di muco nero e colloso ...
Essiac il famoso rimedio contro il cancro di Rene Caisse. Con Informazioni anche su alghe Klamath, probiotici, enzimi digestivi.
Noni, la pianta magica dei guaritori polinesiani di L’ubecke e Hannes.
Cucinare per il corpo e per lo spirito di Roggero Guglielmo (valido libro di cucina macrobiotica con facili ricette).
Il segreto di Igea. Guida pratica al digiuno autogestito dell’Associazione Igienista Italiana. Una guida semplice, chiara, completa. Utile anche a chi ha problemi di dipendenza (tabacco, droga, cibo, farmaci...).
Le istruzioni per la pulizia del fegato con i Sali di Epson della dr. Hulda Clark. Corredate da documentazione fotografica che mostra i calcoli biliari espulsi applicando questo metodo facile, veloce, incruento e indolore e soprattutto “tremendamente” efficace. `E molto importante dare la stura al fegato periodicamente altrimenti tra i 65 e i 75 anni il processo si compie e il “fegato va a puttane” e fai una brutta fine ... ma brutta davvero. I MEDICI TACCIONO: e si capisce! Se questa pratica fosse diffusamente conosciuta e adottata, centinaia, migliaia di interventi chirurgici non verrebbero più eseguiti perchè inutili e tonnellate di medicine non sarebbero pi`u vendute. Ergo . . . centinaia, migliaia di medici a spasso... un business minacciato! Riflessione: un bambino ha il fegato pulito ed efficiente e porzioni modeste di cibo gli sono sufficienti per crescere. Un adulto ha il fegato intasato e consuma grandi quantità di alimenti che male assimila. Se pulisce il fegato (anche 10-15 volte andrà ripetuta la procedura, ad es. ogni 2 mesi), dopo, avrà bisogno di consumare molto meno cibo. I Sali di Epsom sono in vendita in alcune erboristerie oppure su www.ecosalute.it e costano davvero poco.
Ortotrofia, l’arte di nutrirsi per fortificarsi di A. Mosseri, igienista francese.
Ortotrofia, la salute con il cibo di A. Mosseri.
Mangiate secondo le leggi della natura di A. Mosseri.
Il miracolo degli alimenti vivi del dr. Kristine Nolfi sul crudismo (la Nolfi `e così guarita da un cancro al seno).
Il digiuno per la salute di Oswald e Shelton. Contiene in particolare il diario di un digiuno di 28gg (con cui fu curato l’asma)! E la descrizione di 100 casi di (varie) malattie, curate col digiuno.
Miracoli, come fare accadere quello che vuoi di S.Wilde. Un’opera che ti spiega come funziona la realtà. Non è proprio come appare!
L’Acquario e l’Arrivo dell’Età d’Oro di O.M. Ivanhov (fa riferimento all’Era dell’Acquario che avrà inizio a dicembre del 2012).
La Tossiemia, causa primaria di malattia del dott. Tilden.
L’immensa balla della ricerca sul cancro di Lorenzo Acerra. In appendice un esercizio di Chi Kung molto semplice e efficace. (Quanti inganni!).
I pericoli della televisione, argomenti scientifici ed esoterici. della Scuola della Rosacroce D’oro. (Lo leggi e non accendi più il televisore).
La medicina e le sue menzogne. del dott. Roger Dalet (Lo leggi e perdi ogni considerazione nei confronti dei camici bianchi).
Di sclerosi multipla si pu`o guarire? la cura del dott. Montain frutto di 30 anni di ricerche. (Anche in questo caso le campagne di raccolta fondi per la ricerca sono raggiri belli e buoni. Si affianca al libro scritto dalla dr.ssa Kousmine e al lavoro del grande Max Gerson).
Come curare senza operare ernia, emorroidi, ptosi, spostamento dell’utero. di A. Mosseri (in allegato come vincere i calcoli renali con l’alburno di tiglio selvatico).
Esperimenti di controllo del clima... con aerei che rilasciano scie di sostanze chimiche nel cielo. di un’Anonimo. (L’ho viste con i miei occhi . . . e anche gli effetti. Tutto vero).
La cura Breuss. Cancro, leucemia e altre malattie apparentemente incurabili, curate con metodi naturali di Rudolf Breuss.
Prevenzione e Cura del Cancro con la Dieta della dr.ssa Maud Tresillian Fere (medico che si è curata da sè un cancro all’intestino con una dieta accorta).
Gli Otto Pezzi di Broccato sono una serie di 8 esercizi di CHI KUNG, famosi per la loro efficacia, e servono a colmare di energia i canali energetici del corpo. Aumentano la forza. Utili anche nei periodi di digiuno ... per avere più energia senza mangiare.

IL CERCHIO NON SI CHIUDE SE...
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domenica 20 dicembre 2009

La donna "fenice".







Dalla lettura delle “Cronache dell’Akasha” di Rudolf Steiner e dal mio libero “sentire”, emerge la figura di una donna caduta nel “retrobottega” dell’uomo. Passiamo dalla magnifica visione del genere femminile nel pieno del proprio potere magico e creativo, in grado di mantenere stabile la “rotta” verso l’evoluzione, ad un genere femminile defraudato praticamente di “tutto”. Quello che la donna rappresentava nell’antichità era un “frutto” maturo unito al senso di tutta la “pianta” e consapevole della funzione ed esistenza delle “radici”. Ossia la donna di molto tempo fa era in possesso di una conoscenza e saggezza, di una creatività ed equilibrio che, una certa energia ha completamente cancellato persino dalla memoria. L’energia di tipo maschile ha letteralmente preso il sopravvento, progressivamente insinuandosi dapprima come una serpe e poi con rinnovata forza spaccando la sfera di controllo del femminile. Si può dire che per un certo “tempo” il mondo sia stato ben amministrato dalla giusta collocazione delle energie divise in femminili e maschili. Oggi, tutto quello che rimane di quella conoscenza perduta è il potenziale che le donne mantengono ancora nascosto nelle loro profondità di esseri “accompagnatori” alla vita. Proprio in questa loro funzione “fisica” rimane agganciata la speranza di recupero e manifestazione della loro vera essenza. E non penso che sia un caso che la parte umana più "forte" fisicamente non sia destinata al ruolo di “mettere al mondo” dei figli. È una divisione naturale dei “compiti”, si pensa usualmente. Si è sempre pensato così. Dunque, torniamo un attimo indietro nel tempo e vediamo la donna, soprattutto, bruciare sulle pire nelle pubbliche piazze. I falò di “streghe” erano la specialità, la moda di quei tempi oscuri. La classe dominante sembra sempre essere stata quella maschile, a memoria d’uomo, ma non fu sempre così. Diciamo che quando è toccato all’uomo, egli non è andato affatto con mano gentile. L’Antisistema ha educato il sesso maschile ad “operare” attraverso l’uso della forza bruta perché:
  • l’uomo era più forte fisicamente
  • l’uomo non aveva alternative oltre all’uso della violenza, perché più debole (paradosso, ma in realtà il fuori che tenta di nascondere il dentro)
  • l'uomo era più manovrabile perchè già "immemore"
La donna ne esce alquanto rovinata dai secoli bui, dalle ere buie. E perde la connessione con quello che era stata. L’uomo lo aveva già perso ancora prima. E l’opera si completò: il genere umano aveva raggiunto il “fondo” nella dimensione del “terrore”. L’opera di ricostruzione del genere femminile è quasi storia dei giorni nostri, ma come al solito, come per ogni aspetto della “verità” assoluta, passa completamente inosservato, anzi, compreso per quegli stessi caratteri vagamente maschili che la donna si è auto innestati in un mondo di potere maschile. La donna sembra sempre più forte, sembra sempre più “uomo”, eppure la donna si deve letteralmente “spezzare” ancora tutti i giorni adattandosi alle consuetudini generazionali entrate nel “sangue”. La donna degli anni 50 negli USA è una vera e propria aberrazione. Sembra un robot del maschio. Sempre perfetta, gran lavoratrice, esemplare madre, credente. Quella degli anni 70 ribelle ma alla fine fagocitata nelle fabbriche. Quella degli anni 90 sempre più cosciente ma dedita alla cura dell’apparenza del proprio fisico. Quella di oggi “matura” ma totalmente persa nella propria e vetusta parte di accompagnatrice maschile. Tutto è teso a mantenerla a contenerla a possederla a farla deviare continuamente da se stessa. Ad un ricevimento o più in particolare anche solo per uscire di casa, la donna cammina su 10 centimetri di “legno” o materiale composito lavorato, assumendo una posizione per l’intero corpo scandalosamente insana, mentre l’uomo cammina in comode scarpe perfettamente alla moda. Per attraversare la strada una donna rischia di rompersi l’osso del collo, e perché? Per moda o consuetudine entrata nel DNA. E la cosa aberrante è che alla donna media piace. Nessuno riesce ad associare l’influenza che ha la struttura “nervosa” del piede con l’area del cervello. Per quale motivo ad intere generazioni di donne giapponesi sono state fatte indossare scarpe più piccole della propria “taglia”? Inutile parlare di crescita ed evoluzione del cervello in maniera direttamente proporzionale alla crescita dei propri piedi? Certo! E chi ci crede? Le pubblicità martellanti d’oggi giorno si rivolgono alle future donne come a piccole piantine da coltivare, raddrizzare, indirizzare… ma verso dove? Verso quale situazione? Verso uno stato di annichilimento della propria essenza che continua a… spingere. Abbiamo ragazzine di 8/10 anni che sembra che ne abbiano già 18. Perfettamente “truccate” da grandi e da mamme perfette, proprio come nelle pubblicità “americane“ della società degli anni 50. Sono nauseato che le più non se ne accorgano nemmeno, sono nauseato da questo “stato” asfissiante delle “cose”. Una volta che si riesce a “vedere oltre”, appare la vera struttura del potere, appaiono i fili invisibili che ci fanno muovere… ed è difficile accettare quello che si “vede”. Occorre dunque fare qualcosa, ma cosa? Non so, inizio a scrivere in questo blog intanto!

SCRIVERE DI TE…

…perché scrivere di te
non è mai abbastanza…
La pioggia porta con sé
    odori e profumi
conosciuti e sempre nuovi.
    E lo stesso vento
        reca con sé
    umori e rumori
di indiani e scandinavi,
    di tribù e di villaggi,
di grattacieli e automobili.

Guardami e dimmi se è vero!

    Una stessa nuvola, che
        spostata dal vento
        porta pioggia dove
            il Fato vuole,
può vedere l’America
e poi spostarsi in Irlanda
senza scomodar nessuno
per farsi dare un passaggio.
    E lo stesso vento
può accarezzare un francese
e trasformarsi poi in uragano
    per un thailandese.
Eppure l’aria che respiro
e la pioggia che mi bagna
    mi fanno scrivere per te
        e di te,
perché ti ho dentro e fuori
    come l’aria
e l’acqua della pioggia.

sabato 19 dicembre 2009

Le amnesie di Dori.




 


Del film d’animazione “Alla ricerca di Nemo” mi vorrei soffermare alla scena, verso la fine,  di Dori che, abbandonata anche da papà Marlin, perde definitivamente se stessa precipitando in un abisso di oblio senza memoria. Lei che aveva finalmente trovato qualcuno che stesse in sua compagnia per più di un “attacco d’amnesia”, e che aveva pensato di avere finalmente superato il problema dei vuoti di memoria, torna all’improvviso nella vecchia e ciclica dimensione dello smarrimento. La vediamo che gira attorno ad una catena d’ormeggio che scende dal pelo d’acqua e sparisce nelle profondità del fondale. Vortica attorno all’unico corpo che sembra non scappare da lei, svuotata, lontana da sé, farfugliando frasi rotte, esitante nel prendere qualsiasi altra “via”. Inutile dire che Dori rappresenta la nostra natura illusoria, il nostro crederci separati, il nostro vuoto di memoria ancestrale che, a singhiozzo, di tanto in tanto si riempie di “intenzioni” fugaci quanto il riverbero della luce sui profondi fondali marini. Lo smarrimento che incarna quella scena mi pugnala ogni volta che la vedo; mi fa male perché mi “ricorda” qualcosa. Il mio stato immemore di densità dello Spirito. Oscillo come un corpo neutro sulla linea della superficie dell’acqua, ora appena sotto, ora appena sopra; i miei sensi colgono ritmicamente quello che sta al “di sopra” e quello che sta “al di sotto”. Non comprendo alla fine dove io sia in questo fluttuare continuo. Passo da stati di “potere” a stati di “schiavitù” in men che non si dica. Il ciclo dell’energia vitale è ancora troppo soggetto alla natura densa di questa dimensione, delle paure che s’elevano dalle profondità “dove sono sceso per recuperare la maschera con i dati che mi condurranno verso quella parte di me che attende”. Il mostro lanterna, sul fondo dell’abisso, che cerca di divorare i nostri due amici porta anche la luce nelle tenebre, l’avete notato? Infatti non può esistere un “polo” senza la diretta compenetrazione del suo complementare. In quel vorticare attorno a quello che non scappa, c’è tutta la dispersione dell’essenza divina che ci contraddistingue; attendendo chissà cosa bruciamo tempo ed opportunità. Sicuri di essere “nessuno”, un filo dimenticato nel telaio della creazione. Bruciamo tempo. Bruciamo nel tempo. Infatti la nostra scintilla divina brucia, arde da qualche parte a noi non comprendibile. Come un faro nella notte dell’oblio, o una boa di segnalazione non smette di annunciare la nostra presenza in “superficie”. Lavori in corso in questo punto dell’oceano. Spirito all’opera. On the air. L’amnesia di Dori s’acuisce e rischia veramente l’oblio. È quello un punto cardine nell’esistenza dell’essere; un punto che richiede l’intervento del sincrodestino. Un attimo che rischia di trasmutarsi in eternità, a così pochi metri di “pellicola” dal “the end”. E cosa succede? Che nel momento in cui Dori perde tutto, persino l’illusione di “avere finalmente trovato”, in cui si lascia andare ad un flusso, un volere superiore che sembra volerle non troppo bene, ebbene succede qualcosa… un segno che nobilita tutto ciò che è stato fatto in precedenza durante il “viaggio”. È un cambio diametrale di prospettiva, quello che “gli succede”, una leva che magicamente ribalta ogni parvenza d’evento. Quella scintilla dentro di lei, dentro di noi, non smette mai di stupirci per quanto sia ancora sfuggevole eppure meravigliosamente “luminosa”… Cosa succede? Che importanza ha!


 Non recidere, forbice, quel volto,
solo nella memoria che si sfolla,
non far del grande suo viso in ascolto
la mia nebbia di sempre.
 
Un freddo cala... Duro il colpo svetta.
E l'acacia ferita da sé scrolla
il guscio di cicala
nella prima belletta di Novembre.
(Eugenio Montale)