giovedì 8 settembre 2011

Risorse infinite e scarsità femminile: il dimenticare selettivo che insegna.




La vita sarebbe impossibile se ricordassimo. Tutto sta a scegliere quello che si deve dimenticare. 
Maurice Martin du Gard

Cosa significa ‘dimenticare’? Secondo me significa ‘mettere da parte momentaneamente’. Dove per ‘momentaneamente’ intendo ‘lasciare al di fuori del flusso temporale che ci contraddistingue in questa incarnazione o variante del percorso evolutivo in corso’. 


Questo accade perché siamo impegnati a vivere un’esperienza che lo richiede al fine di essere assunta come ‘vera’, al fine di essere anche 'efficace'. Il ‘reset’ che subiamo, tra una Vita e l’altra, è certamente sensato. Serve per democraticamente ri partire tutti quanti da una ‘base comune’ e per vivere l’autoeducazione più opportuna inerente allo sviluppo evolutivo ancora necessario al ‘completamento’.  

Due incidenti aerei su tre avvengono per colpa del pilota automatico.
A incoraggiare i piloti in questo senso anche le regole delle linee aeree, che in molti casi proibiscono di spegnere i dispositivi automatici impedendo così di fatto di sviluppare le loro abilità di volo manuale... 


Il co-presidente della Federal Aviation Administration, nonché a sua volta pilota Rory Kay ha dichiarato: ‘Con questo nuovo modo di pilotare stiamo assistendo a un nuovo genere di incidenti e ci stiamo dimenticando come si vola. Stiamo diventando assuefatti ai computer’. Ma per Bob Coffman, altro manager di Faa, il pilota automatico è sempre più spesso responsabile anche dei ritardi.

L’equipaggio perde cioè molto tempo a far ripartire i dispositivi automatici, ‘quando invece tutto quello che dovrebbero fare sarebbe di afferrare i comandi e mettersi a pilotare’.
Da Yahoo 

 
Il frattale che emerge da questo articolo indica, tuttavia, che l’atto del dimenticare diventa un ‘rischio’ qualora non emerga nella Vita un centro di potere in equilibrio. La tecnologia fornisce un motivo sinuoso per ‘lasciarsi andare’ e allontanarsi dal sé. Il rischio è quello di dimenticare anche il necessario per vivere all’altezza della situazione e ‘dimenticare come si vola’ nelle 3d.


La tecnologia è un valido aiuto per l’umanità sino a che non inizia a prenderne il sopravvento


In ambito economico il ‘sopravvento’ c’è già stato, infatti la moneta elettronica sta progressivamente cancellando il contante, ossia la ‘realtà’ percepita come tale. 


La virtualità al posto della realtà condivisa e addensata nel modello di pensiero in auge

Virtualità che, presto, diverrà ‘una nuova realtà’, dimostrando l’origine dell’illusione a cui siamo tutti sottoposti. Questa vera e propria 'Magia' è una ispirazione sottile che aggrega e veicola la condensazione dell’energia tramite la nostra ‘attenzione’

Osserviamo come una banca possa disporre ‘magicamente’ di ricchezze infinite e, nonostante questo fatto, soffrire ugualmente il rischio di perdere soldi e addirittura fallire.

Giornata storica quella di ieri sul mercato dei cambi.
Giornata storica quella di ieri sul mercato dei cambi. Abbiamo infatti assistito all’intervento da parte delle Swiss National Bank, Banca Centrale Svizzera, che con un comunicato breve ed efficace ha determinato una forte svalutazione del franco svizzero contro tutte le altre valute con cui viene scambiato. 


Andando a leggere il comunicato... si legge che l’obiettivo è quello di fissare il cambio Eur Chf al di sopra del livello 1,20…  Le motivazioni enunciate ‘l’eccesivo apprezzamento del Franco che minaccia l’economia Svizzera e potrebbe sviluppare il rischio di una deflazione’ sono chiare, il Franco così forte penalizza fortemente l’economia elvetica, e la banca ha fronteggiato con prontezza richieste e pressioni da parte dei principali esportatori.
 
Fissato dunque un pavimento su Eur Chf ad 1,20, la banca ha inoltre dichiarato che non tollererà un cambio inferiore a tale livello che sarà difeso con la massima determinazione (‘utmost determination’), allo stesso tempo si dichiara ‘pronta ad acquistare valuta estera in quantità illimitata’


Al termine del comunicato la banca esprime il suo parere su un ulteriore indebolimento del franco dichiarando di avere in serbo ulteriori misure, se necessarie...
Da Yahoo 

 
Rimangono ancora molti interrogativi. Ovviamente la domanda principale è: riuscirà la BNS a difendere la base? 


Gli interventi delle banche centrali non sempre hanno avuto successo

In teoria, non c’è alcuna ragione per cui questa politica non debba funzionare, visto che non ci sono limiti all’ammontare di franchi che la BNS può ‘stampare’. In realtà, per essere chiari, la BNS non accenderà le macchine stampa-soldi ma accrediterà semplicemente i conti BNS delle banche commerciali (lo sappiamo, molto meno spettacolare)... 

La politica interventista semi-ufficiale del 2009-2010 sull’Eur Chf si rivelò un disastro, la banca perse miliardi e vide scendere l’Eur Chf da 1,40 fin quasi alla parità. Indubbiamente, per il breve periodo, la risposta aggressiva della BNS è da ritenersi credibile; tuttavia, nel lungo periodo, rimangono interrogativi sull’entità dei rischi che la BNS e i cantoni svizzeri sono pronti a correre e sullo sviluppo della crisi del debito sovrano nell’UE...
Da Yahoo 

 
I tecnicismi a cui possono ricorrere le banche sono complessi, oscuri e pericolosi per sé e per la comunità.


Eppure si continua imperterriti a macinare i soliti percorsi. È perlomeno curioso leggere che una banca centrale possa ricorrere alla ‘stampa’ di nuovo denaro in quantità infinita

Ma da dove ‘sgorga’ questo denaro? Dal nulla.

Semplicemente dal nulla. Basta avere della carta e dei colori, che ci vuole? E quanto costa ‘fabbricare denaro’? Quanto costeranno la ‘carta e i colori’? 

Non penso che occorra molto denaro per stampare altro denaro.Il denaro è una convenzione: carta colorata.


Quel 'piccolo costo' fa capitale e viene investito tramite il business più redditizio del Mondo: creare ricchezza dal nulla, come potrebbe fare un Mago. Una banconota da 500 euro, che costa alla banca poche decine di centesimi, conduce un potenziale quasi inalterato di 500 euro più interessi a favore della banca stessa.

 
In realtà l’unica cosa che si produce è ‘nuovo debito’, le cui conseguenze sono queste (certamente coadiuvate da una polarizzazione Antisistemica delle persone o della 'testa del pesce'.



Manovra Bis: Bank America, Italia ha perso la sua credibilità.
‘Vogliamo ricordare agli investitori che Moody's ha messo sotto osservazione il rating sul debito pubblico italiano lo scorso 17 giugno e da allora l'Italia non si è adoperata per alcun significativo miglioramento


Quindi riteniamo molto probabile che il rating sul debito pubblico venga declassato’. Cosi si conclude il report ‘L'Italia ha perso credibilità’ degli economisti di Bank of America-Merrill Lynch...
Da Yahoo 

 
La cosa che più mi fa ‘impazzire’, a proposito di questi report, è il fatto dell’osservare da chi siano emessi:


banche fallite o fallite e poi fatte resuscitare dall’intervento statale

Dimentichiamo tutto in questo incantesimo globale:

l’acquisizione di Merrill mostra come una crisi finanziaria come quella attuale può aprire grandi chance alle istituzioni finanziariamente solide…
Link


Bank America, solida? Ricordo che questa banca doveva essere il prossimo target di Wikileaks, ma stranamente Assange fu arrestato prima di poter ‘dare fiato alle trombe’. La storia di questa banca è particolare:


La storia della pre-1998 Bank of America nasce dalla Bank of Italy, fondata a San Francisco da Amadeo Giannini nel 1904


Al tempo del terremoto di San Francisco del 1906, Giannini riuscì a salvare il denaro depositato dal crollo dell'edificio in cui la banca era ospitata e dagli incendi.

Contrariamente a molte altre banche, fu quindi in grado di prestare denaro a coloro che erano stati colpiti dal disastro.
Da Wikipedia 

 
Il caso non esiste. La storia si basa sull’opportunismo e sulla sincronicità. Semplicemente ‘doveva andare così’, oppure questi Maghi sapevano anche come indirizzare l’attimo presente, oltre a creare ricchezze dal nulla?

 
Osserviamo, invece, l’altro lato della medaglia, ossia la situazione cinese inerente alla 'scarsità' della componente femminile:


Cina, il villaggio degli scapoli.
Per decine di milioni di uomini della Repubblica Popolare Cinese si preannuncia un futuro da scapoli. Nelle campagne, in modo particolare, le possibilità di trovare una partner sono quasi pari a zero.

Avere una figlia femmina, qui, è tuttora considerata una disgrazia. I figli sono braccia da lavoro e una bambina rappresenta più un peso che una fortuna per i genitori. Lavora di meno e, una volta sposata, abbandonerà la famiglia per servire quella del marito. In passato non era raro che le bambine venissero uccise appena nate


Oggi è più frequente l'aborto selettivo per sesso. È illegale, ma si pratica lo stesso.

Così, in Cina, oggi nascono 100 femmine ogni 118 maschi (la media mondiale è 106). Il professor Li Shuzhuo dell'Istituto per gli studi sulla popolazione e lo sviluppo dell'Università Xi'an Jiaotong sostiene che nei prossimi 20 anni dai 30 ai 50 milioni di uomini cinesi resteranno single a vita. 


A trarre vantaggio dalla situazione sono le donne che, essendo quasi una rarità, possono permettersi di scegliere e di aumentare le proprie aspettative emigrando in città. 

I contadini hanno ben poco da offrire. Guadagnano 300-400 yuan all'anno (intorno ai 30-40 euro). Non possiedono nemmeno una casa. E restano soli

Nella speranza che prima o poi una moglie arrivi. Non importa con quali caratteristiche, l'importante è che arrivi.
Da Yahoo

È davvero incredibile questo tipo di ‘dramma’, ma prima o poi i nodi vengono al pettine. La mancanza di equilibrio non paga mai, alla distanza.


Nei prossimi decenni questa parte della Cina diverrà un grande bacino esperimentale, in cui il grande numero di uomini soli darà corso certamente a qualche nuovo fenomeno sociale, spero del tutto diverso dal dimenticare o dall’affogare i propri istinti in una bottiglia di sake.

Tutto dipende da noi...

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 7 settembre 2011

Partecipare ad un modello di realtà indotto (2).





Detto questo che significa?  Torniamo all’espressione iniziale:

Quando pensate alla realtà in termini di cose, rendete la realtà più concreta di quanto sia. Ecco perché ci blocchiamo. Ci blocchiamo nell’uniformità della realtà. Se la realtà è concreta, io sono insignificante, non la posso cambiare, ma se la realtà è una mia possibilità, una possibilità della coscienza, allora mi chiedo: come posso cambiarla?
Amit Goswami
Link 
 
La mente tende al ‘risparmio’ entrando in loop in cui può utilizzare con sagacia l'energia. Mentre noi non se siamo pienamente consapevoli e viviamo in 'differita', non nel nostro centro, le leggi 3d tendono a questo tipo di comportamento abitudinario, alla figura del cerchio. 

È un fatto naturale, allora, questa routine, questa permanenza nell’isola di Circe, nel torpore dei sensi? 

Non solo, o almeno è possibile dire che è una compartecipazione d’eventi. Il ‘controllo’ giunge dal livello superiore che ci osserva, dalla ‘stanza accanto’, quella coi vetri scuri da cui non possiamo vedere attraverso, l'altra parte. Perché tutto ha un senso

L’alternativa può rivelarsi una efficace contromisura all’oblio.

Se l’alternativa è difficile da scorgere e ci sembra non sussistere, cerchiamo di osservare meglio e più a lungo. La biodiversità è una ricchezza Universale, per cui è ‘malsano’ quel luogo che non dona la certezza di poter scegliere in maniera efficace, proprio come in questo scenario 3d, che tutti quanti concepiamo come ‘realtà unica’.

Esiste sempre un’altra via, un altro modo.

Occorre però essere ‘svegli’, attenti, consapevoli, lungimiranti, vigilanti.

Attenzione: l’alternativa a cui alludo è una variante significativa del paradigma in corso e non una sua ri edificazione, seppur parziale. Un qualcosa che trasmuta la base, le colonne che sorreggono le grandi impalcature pericolanti del passato, la cui ombra non sembra smettere mai di riguardarci.

Un modo è proprio quello suggerito da Goswami, ossia concepire la realtà una nostra possibilità per, infine, poterla cambiare: questa è una alternativa proattiva.

Israele: 400.000 indignados in piazza.
Al grido di 'il popolo richiede giustizia sociale’, oltre 400 mila dimostranti israeliani hanno dato vita la scorsa notte in diverse città del Paese a quella che viene definita dalla stampa ‘la protesta sociale più massiccia nella storia’ dello stato ebraico. 

Grandi folle di dimostranti sono state registrate a Tel Aviv, Gerusalemme e Haifa.
Da Yahoo 
  
La realtà è e sarà sempre meno ‘solida’ rispetto a quello che è stato nell’ultima lunga fase temporale. Il movimento viene dal ‘basso’ ed è come un’onda di marea, viaggia come il fenomeno del ‘gatto sotto al tappeto’ o della ‘funzione d’onda quantica o di probabilità’. 

Questo avviene perché le nuove generazioni, tanto incolpate di essere ‘vuote ed inconcludenti’, hanno ricevuto il dono dello stacco dal magnetismo del paradigma. Parlare di  bambini indaco, arcobaleno, cristallo, etc. ha senso solo se, effettivamente, nel Mondo appare, in conseguenza del loro ‘arrivo’, uno specifico cambiamento; e mi sembra proprio che ‘ci siamo’. 

L’attività di questi giovani ‘ribelli’ è coadiuvata dagli individui risvegliati delle generazioni precedenti. È un lavoro di squadra difficile da scorgere ma certamente vivo e presente

Le critiche vengono mosse da coloro che hanno molto o tutto da perdere e da coloro che sono arroccati sulle proprie posizioni di chiusura globale. L’Antisistema ovviamente si avvale di queste schiere di individui/agenti Smith, motivandoli attraverso la paura di ‘perdere tutto’

Non esiste più nessuna differenza tra i giovani di nazioni ‘diverse’, perché in realtà non c’è nessuna differenza da palesare, che vada oltre ad un certo modo di ‘vestire e di colorare la Vita’. È un retaggio assorbito dal ‘prima’ in funzione di minare anche il ‘dopo’

Ma il collo di bottiglia deve passare dall’adesso, nel momento eterno in cui, se presenti e consapevoli, si può re dirigere l’intenzione parassita, l’ordine imposto, verso una mutazione della polarità subita in maniera inconscia e subliminale.
 
Se la realtà è 'troppo concreta', io sono insignificante, non la posso cambiare, ma se la realtà è una mia possibilità, una possibilità della coscienza, allora mi chiedo: come posso cambiarla?

Per chiederci ‘come cambiare’, dobbiamo prima accorgerci che c’è qualcosa da cambiare. 

In questo si evidenzia il circolo polare dell’incantesimo: offuscando e cancellando gli impulsi diversi dal pre impostato

Ci sono come dei filtri sociali e sottili che si occupano di livellare la percezione e la reazione della gente. Un regalo inaspettato può lenire ogni moto reazionario, un lavoro nuovo, un incontro speciale, una collaborazione tanto attesa, la propria squadra del cuore che vince, etc. Ma anche eventi negativi inerenti allo scorrere della Vita possono allontanare da ogni proposito ‘diverso’ di intenderla.

Sembra che una grande regia non smetta mai di influire sulle nostre esistenze. È vero che 'dipende da noi', infine, però siamo innestati in un tessuto temporale in cui gli ‘osservatori privilegiati’ hanno un grande anticipo e potere previsionale e decisionale’. Ricordiamo sempre che il tutto è una questione delicata legata all’attimo di un breve impulso decisionale, che si ripete e che si rinnova nella propria singola continuità programmata.

Occorre osservare da un piano più elevato della prospettiva ed inquadrare il panorama utilizzando i propri strumenti esperienziali, sensoriali e sottili, uniti alla consapevole e lucida presenza in se stessi, evitando stati di giudizio e di egoismi storici acquisiti per default.

Pensiamo che, oltre ad ogni bandiera, siamo tutti figli del medesimo atto creativo. Una prova profana è, ad esempio, la visione di un programma televisivo in cui i doppiatori traducono le battute di spirito ‘straniere’ in termini comprensibili da noi, in maniera tale da riuscire a farci ridere allo stesso modo di qualsiasi altra persona di altra nazionalità

Che cosa significa? 

Che una risata è internazionale, ossia che lo spirito trascende i confini immaginari tracciati sul Pianeta e che un moto di ilarità, dovuto ad un evento legato ad un’altra cultura, in realtà, è comprensibile anche ‘dagli altri’, che di quella cultura ignorano pressoché tutto.

La realtà è una mia possibilità… che posso cambiare.

Sforzarsi per capire gli altri è sforzarsi di capire se stessi proiettati negli altri, se le dimensioni del fenomeno rimangono centrate sull’individuo, viceversa si corre il rischio di immedesimazione ed imitazione di altri, perdendosi ulteriormente in se stessi ma fuori da se stessi: vacanti come singole particelle di polvere illuminate dalla luce del Sole che cerca, inutilmente,  di poter fare qualcosa per noi, illuminando una possibilità che solo noi possiamo decidere di vedere e seguire.

Tutto quello che stiamo dicendo è 'date una possibilità alla pace'.
John Lennon

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

martedì 6 settembre 2011

Partecipare ad un modello di realtà indotto (1).






Quando pensate alla realtà in termini di cose, rendete la realtà più concreta di quanto sia. Ecco perché ci blocchiamo. Ci blocchiamo nell’uniformità della realtà. Se la realtà è concreta, io sono insignificante, non la posso cambiare, ma se la realtà è una mia possibilità, una possibilità della coscienza, allora mi chiedo: come posso cambiarla?
Link 

 
La fisica delle particelle elementari e quella delle energie elevate non stanno facendo passi in avanti, ma la società avrebbe bisogno di quei miliardi di dollari per altre ricerche o per soddisfare dei bisogni sociali. Questi progetti hanno costi esorbitanti. Ecco perché la gente li contesta. 


Le contestazioni non nascono però da oggi. Sono trenta o quaranta anni che l’utilità di questi esperimenti viene messa in discussione. E non è mai stato difficile capire che molto probabilmente non troveremo le risposte finali che stiamo cercando in questo campo...
Link 

 
Queste due lucide espressioni di Amit Goswami ci ‘riavvolgono’ attorno al nostro proprio ‘asse’ della possibilità di 'fare e cambiare'. Noi possiamo cambiare la realtà che ‘ci ha’ in realtà che ‘ci contempla’.


Contemplare: guardare a lungo con ammirazione.

Da Wikipedia 
 
Contemplazione e completamento; se assumiamo la realtà come un essere vivente che ‘dipende’ anche da noi, allora come possiamo interpretare la funzione della realtà stessa, che pensiamo di conoscere come entità sequenziale, che scorre indefinitamente, senza la possibilità di interazione con le ‘specie trasportate'?


Come al solito è sempre una questione di ‘inquadramento’, perché la ‘versione delle cose’ dipende dal ‘momento’ che ci contraddistingue in una data fase temporale

L’osservatore mette se stesso nel risultato dell’osservazione; così abbiamo imparato dalle prime lezioni di Fisica dei Quanti. Ma non è solo questa branca evoluta del sapere ad affermare una simile verità, infatti:


l'errore di parallasse è un errore di misurazione dovuto al diverso punto di vista che si può assumere nell'osservare uno strumento nell'atto della misura.
Da Wikipedia 

 
Tutto dipende dal 'nostro modo di vedere', dal nostro grado di interazione, dalla nostra scala d’apertura verso la partecipazione attiva o inerte, dalla nostra consapevole assunzione di responsabilità nei confronti di quell’ecosistema che confonde le conseguenze per la cause. L’occhio di Ra cosa rappresenta, se non un moto di osservazione continuo sul popolo da parte di un ‘osservatore speciale’? 

 
Il sole è il corpo di Ra, o solamente il suo occhio…
Da Wikipedia 

 
Il Sole: chi più di lui e delle Stelle si possono descrivere come degli osservatori ‘sopra le parti’? 


In ‘Stardust’, ad esempio, Neil Gaiman ha reso molto bene questa idea. Se li assumiamo come delle entità viventi, ecco che per le stesse leggi Universali che valgono sulla Terra, anch’essi potrebbero essere in grado di intervenire sulla realtà mediante la loro semplice azione dell’osservazione

Non solo… abbiamo tutti presente il bellissimo fenomeno di un arcobaleno nel cielo. Ebbene, che cos’è un arcobaleno? Leggiamo la parte finale di questa risposta, alla medesima domanda:

in realtà per spiegare bene il fenomeno dovremmo utilizzare gran parte delle proprietà ondulatorie della luce e anche quelle corpuscolari, qui è stata trattata una dimostrazione molto semplificata. Ricordo che talora fosse visibile anche l'arcobaleno secondario (un arcobaleno con luce più tenue, leggermente spostato da quello più luminoso e con i colori invertiti), è formato da luce che riflette totalmente due volte all'interno della goccia.  

 
Ma per vedere uno spettro occorre uno schermo: cosa funge da schermo in questo caso?  

 
L'arcobaleno è un'immagine virtuale, esattamente come quelle prodotte su uno specchio, quindi come tale non necessita di ciò che usualmente definiamo come schermo.  

 
Che cosa funge da specchio nel nostro caso ?

 
È la parete della gocciolina d'acqua che riflette totalmente il raggio rifratto, o meglio l'insieme delle pareti che riflettono totalmente che si trovano nell'esatta posizione rispetto al Sole e all'osservatore. 
Link 

 
Un arcobaleno è una sinfonia meravigliosa di riflessi che s’emanano dalle minuscole pareti delle singole goccioline d’acqua: ma ci pensate? Riuscite a comprendere quanto sia profonda l’illusione di questo scenario 3d? 


Una profonda e totale immersione nell’estasi dei sensi, nella virtualità più assoluta e, certamente, non senza uno scopo ben preciso. Ebbene, questo ‘ologramma’ naturale ha il potere di influire sulle persone, perlomeno attraverso l’ispirazione all’arte, alla bellezza dei colori, alla possibilità di immaginare Mondi popolati da Gnomi con pentoloni d’oro, etc. 

Insomma, un simile fenomeno 'illusionistico' riesce ad inondare l’umanità di colorazioni diverse rispetto all’attimo precedente della sua apparizione.

Cosa succede, in noi, di tanto ‘concreto’ che origina dalla semplice osservazione di un effetto etereo nel cielo? Accade che si innesca negli animi più 'sensibili' una sorta di auto suggestione, la quale riporta in superficie la sensazione di bellezza e di riscoperta della Natura e, in ultima analisi, della nostra vera Natura.


L’osservatore riesce a influenzare l’osservato. A prescindere dalla sua origine e ‘densità energetica’.


Ricordo un passo in ‘Anima e realtà’ di Carlo Dorofatti, in cui l’autore afferma che il genere umano non vive una 'diretta' della propria Vita, ma una differita in cui il ‘delta’, rappresentato dal ritardo, corrisponde a quell’attimo in cui si sfugge da se stessi e ci si mantiene costantemente lontani dal vivere consapevolmente il presente. 

Il tempo in cui riusciamo a rimanere agganciati al presente è di circa 4 secondi, dopodiché la mente è fuorviata dal flusso di 'pensiero respirato'. 

Ebbene, a cosa ci ha abituati la televisione? Ad una costante differita dei programmi trasmessi. Perché? 

Perché in questa maniera si può eliminare l’inconveniente o l’atto fuori programma. Quella mezzora di tempo è sufficiente alla regia al fine di ovviare a qualsiasi contrattempo. Ciò corrisponde al frattale esatto di quello che Dorofatti descrive nel suo libro, che per me vale la pena di soppesare con viva partecipazione. 

Tempo fa trovai un documentario in internet sugli attentati del 11 settembre 2011, di cui non ricordo il nome né il link, in cui si affermava che gli attentati vennero trasmessi dalle tv con circa una ventina di secondi di ritardo, ossia in differita


Quei secondi avrebbero permesso alla ‘regia’ di ovviare a determinati accaduti, che sarebbero, dunque, stati cancellati o modificati, mediante l’utilizzo massivo della computer grafica. Lo so, lo so, siamo nel complottismo più puro, però lo sento a pelle quando è il caso di citare delle fonti opportune. 

Come non ricordare quelle immagini di Manhattan avvolta dal fumo? Come non ricordare il colore del cielo che cangiava nelle tonalità più diverse in maniera abbastanza misteriosa?

 
Tutto virtuale? Mezzo virtuale?


La nostra 'realtà' è quella che pensiamo di osservare

 
Nel 2010 Craig Venter ha pubblicato un articolo su Science in cui annuncia di avere costruito in laboratorio la prima cellula artificiale, controllata da un DNA sintetico e in grado di dividersi e moltiplicarsi proprio come qualsiasi altra cellula vivente
Da Wikipedia 

 
Dove è giunta ‘realmente’ la scoperta scientifica? A che punto sono le ‘ricerche’? È questo un altro frattale della differita in cui siamo incapsulati. 


Le notizie ‘fresche’ che inondano la società, quanto ritardo accumulano rispetto ai tempi decisionali dei Baroni delle informazioni? 

In Borsa, ad esempio, dove la velocità delle news è tale che anche un solo secondo di anticipo, nella loro conoscenza, fa la differenza in termini di guadagno, sorpresa e speculazione, secondo voi i Big da dove attingono le loro conoscenze? 

Dal bollettino della Reuters o dell’Ansa? 

Ma andiamo, quel flusso viaggia con un ritardo mostruoso rispetto ai tempi di reazione da sprinter delle cosiddette ‘macchinette’, ossia di quei super computer che analizzano e sfruttano al millisecondo le opportunità che si generano ad ogni istante della giornata di contrattazione.

Ebbene, ecco tanti tipi di realtà possibili, diverse ed usufruibili dalla diretta vibrazione. È una questione di velocità. L’abitudine al viaggiare più o meno 'veloci' permette di accedere ad un livello diverso della percezione della realtà, la quale dunque ‘cambia’, come cambia il colore di una cartina tornasole in base alla ‘temperatura’. 


La temperatura della realtà è la velocità di vibrazione dell’osservatore.

L’abitudine ancora ad un modello di realtà, facendolo passare per unico ed insormontabile.


Giungono di conseguenza i limiti relativi a quel determinato sistema di riferimento.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com