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venerdì 23 marzo 2012

Tirare indietro il velo.




La parola 'Apocalisse' significa rivelazione. Il velo della percezione terrena sensoriale viene tolto, o meglio, l’uomo ha la possibilità di guardare al di là di questo velo, e che cosa gli appare? Lo spirituale...
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Per quel che ‘so’, per quel che ‘sento’, per quel che ‘rappresento’, ho la facoltà di utilizzare tutto ciò che l’umanità ha descritto nel corso della propria navigazione. Il pensiero non scritto, riflesso in una versione ‘disinnescata’ da quello scritto, aleggia intorno a noi come onde sonore captabili attraverso un opportuno apparato ricevente:
  • il ‘non scritto’ ha validità pratica, seppure etereo; esso imprime la fase pratica della Vita
  • lo ‘scritto’ ha validità teorica, seppure denso; esso imprime la fase teorica della Vita.
L'orizzonte degli eventi è ribaltato.

Va da sé che ‘studiare’ comporta una 'teoricizzazione' dell’esistenza 3d. Steiner affermava che attraverso le opere librarie si sarebbero diffuse le entità eteree a cui alludeva, ossia che il libro stampato sarebbe divenuto uno strumento dell’oscuro. 

Nei libri non è scritto ‘tutto’, eppure il 'tutto' è presente.

La Bibbia, ad esempio, si dice che sia codificata. Lasciamo perdere le motivazioni ‘umane’, ma interessiamoci del motivo frattale veicolato. Quell’oscurantismo riportato è inerente ad una non totalità inerente al genere umano, il quale è riflesso dal tutto. La non totalità comporta un consumo energetico, molto intenso , nel mantenere attive tutte quelle pseudo difese contro il flusso naturale dell’esperienza di Vita.

Manca la fiducia.

L’orizzonte è, appunto, ribaltato. I ‘popoli dei libri sacri’ hanno barattato la propria libertà pratica con una libertà teorica. Esistono molti libri che decidono per le Masse… ma nei libri sono codificati i messaggi pratici mentre quelli teorici emergono come riflesso della situazione respirata o letta.

Coloro che 'sanno', vedono, anche se non a conoscenza del codice di decriptazione. È la Natura frattale che lo permette.

La differenza che si concretizza nelle 3d si riassume nella ‘fede’ in se stessi; che colui che comprende riesce a mettere in gioco:

quanto è totale l’individuo che ha ‘capito’, che ‘pensa di avere capito’, che ‘suppone di avere capito’, ma… che le vicissitudini 3d, della Vita, riescono ancora a sballottolare come un cespuglio rotolante nel vento?

L’essere totali passa da quella linea, molto simile al pelo d’acqua, che si deve assolutamente conquistare e consolidare attraverso atti concreti nell’usufruizione dell’esperienza esistenziale.

Quanto riusciamo a resistere, ad esempio, alla presenza di un vasetto di Nutella, disposto dinnanzi a noi? Un esempio, questo, atto a non demonizzare il prodotto in questione, ma piuttosto a utilizzarlo in chiave di codice per comprendere meglio noi stessi. Sino a quando intenderemo ogni questione in termini 'guerrafondai', come utilizzando il costrutto 'resistere', è persino logico che continueremo a vivere un conflitto piuttosto che una presa diretta omnicomprensiva della nostra presenza:

il riflesso codificato di noi, scambiato per un nemico ‘altro’ da combattere e vincere. 

Peccato che in fin dei conti tutto quello che si combatte si rafforza. Per cui? Non è forse meglio ri-comprendere ogni ambito, ri-pensandolo come una nostra estensione e, in quanto tale, provare persino della gratitudine per il messaggio veicolato sino a noi?

Da quel ‘punto’ sarà più semplice anche maturare la semplice considerazione consapevole che ‘non siamo soli né abbandonati’. I messaggi religiosi narrano, appunto, in maniera codificata della storia energetica del genere umano, riconducendo una vastissima prospettiva al luogo comune della lotta contro il maligno:

questa assoluta verità, deve essere rielaborata da ognuno di noi, in funzione della propria Coscienza o ‘luogo vibrazionale raggiunto’. Presa in quanto tale, ossia non decodificata, risulta fuorviante e manipolatorio il fatto di intraprendere una vera e propria guerra contro chiunque la pensi in maniera diversa dal ‘consentito’, dalla consuetudine.

Vedasi a titolo d'esempio la strumentalizzazione adottata per le Crociate.

La 'lotta' non è una lotta nel vero senso della parola

Il conflitto è innanzitutto dentro di noi, se cerchiamo una causa prima, in secondo luogo è un cammino che parte da una ‘smagnetizzazione’ dell’individuo, avvenuta nel corso del tempo, ma non del ‘principio eterico superiore’ veicolato nella scia dell’esperienza umana nelle 3d.

Come a dire che ci siamo portati dietro un certo ‘seguito’, ossia tutte quelle parti di noi interessate a partecipare al ‘gioco esistenziale’. Cerchiamo di capire che è tutto perfetto già sin d’ora. Perfetto per fare cosa? Per metterci nelle circostanze ‘migliori’ per conoscerci. Se il ‘meglio per noi’ ha coinciso con questa versione del Mondo, allora viviamolo con la migliore delle prospettive possibili:

decodifichiamo la realtà 3d, perché parla solo di noi.

Tutte le circostanze ‘esterne’ non sono altro che il riflesso di chi siamo, della nostra Coscienza operante sempre e comunque nella direzione della nostra crescita e in accordo con la nostra consapevolezza e levatura spirituale. Essendo la realtà un riflesso, non ha molto senso preoccuparsene direttamente:
 
sarebbe come pretendere di pettinarsi cercando di passare il pettine sulla testa dell’immagine riflessa nello specchio davanti a noi…
 
Non possiamo confondere la causa con l’effetto ma piuttosto spostare il baricentro della nostra identità (e quindi della realtà) nella sua sede reale:
 
noi non siamo creature che hanno un Anima ma Anime che hanno un corpo
Metamorfosi - Carlo Dorofatti

La linea semplice che passa per il ‘godersi lo spettacolo’ non trova presa diretta nell’effetto complessivo dell’orchestrazione delle parti:
  • Mente
  • Corpo
  • Ego
  • Io
  • Conscio
  • Inconscio.
  • Personalità
  • Memoria.
L’elenco è vastissimo. Tutte queste ‘parti’ rispecchiano la verità frattale della presenza contemporanea di leggi Cosmiche e Planetarie interfacciate e opportunamente ‘diluite’ secondo una logica ed una intelligenza che è collocata al di sopra delle parti stesse.

Un insieme coordinato di azioni che consentono di agire in qualsiasi punto dello spazio e del tempo attraverso le corrispondenze archetipiche tra macro e microcosmo. Inoltre, pone in relazione tra loro leggi, forze e dimensioni proprie di differenti livelli di esistenza e di Coscienza, attivando connessioni ed energie profonde, potremmo dire agendo ‘da dietro le quinte’ dell’ologramma universale e dello spettacolo umano…
Metamorfosi - Carlo Dorofatti

Ricondurre il ‘tutto’, corrispondente all’attimo di eterno flusso del presente, alla propria funzione originale, equivale a sviluppare totalità, nel senso di mantenere una consapevole presenza, corrispondente alla presenza delle leggi Celesti

La Mente che ‘sfugge’ viene riprogrammata nel tempo, così come ogni altra parte corrispondente alle leggi Planetarie, anche solo rimanendo ‘presenti’ in se stessi.

È un processo naturale; non scambiamolo per una tecnica da acquisire. Ok, è anche una tecnica, ma solo per capirci in questa sede oltremodo necessitante dell’interfaccia del linguaggio. Da questo punto di vista, tutto è una tecnica:

appelliamo ciò come meglio crediamo, ma rendiamoci consapevoli che le tecniche da libro sono vuote, teoriche, e dipende da noi trasformarle in concretezza, mentre ciò che deriva dalla ‘presenza’ è da subito pratica, concreta, vettorialmente schierata, etc.

Il libro è un codice. 

È de-scritto chiaramente nella sua composizione in lettere, numeri e spazi bianchi. Tra le righe è celato l’intento di colui che ha scritto; atto non sempre e solo affine al perseguimento di fama, successo e ricchezza, che semmai è solo un riflesso sociale moderno. L’intento più efficace e profondo, in termini di valore aggiunto energetico, è quello relativo alla veicolazione ricetrasmittente del ‘Potere’:

l’effetto che coincide con l’intento è quanto di più totale possa accadere ad una entità. 

È sinonimo di realizzazione profonda. Quanto di questa realizzazione è stata strumentalizzata dal disordine energetico frutto delle rinunce umane a conoscersi per tempo? C’è stato sicuramente un tempo in cui è stato più semplice risolvere l’equazione, tuttavia è dipeso da noi il fatto di avere ingarbugliato le percezioni. Il potere sottile oscuro ha solo approfittato dell’occasione concessa con tanta leggerezza dagli Human Bit in costante discesa nelle 3d.

Com’era possibile approfittare al meglio di un simile flusso di generatori energetici eterni?

Intrappolandoli sul Pianeta, utilizzando come effetto leva il grande vantaggio del proprio libero arbitrio, miscelando opportunamente il mix di leggi Planetarie e Cosmiche nella giusta dose atta a costituire quell’incantesimo, che ancora oggi tiene perfettamente. Nelle 3d l’energia ruota a vortice, per cui tutto segue questo imprinting:

da ‘lì’ deriva il flusso naturale che imprigiona il genere umano. Una volta cadutoci dentro è arduo anche il solo capire di esserci dentro.

La mano che 'ha collocato', si è ritratta e osserva lo ‘spettacolo’, come un Imperatore Romano al Colosseo, di fronte ai Gladiatori, che offrono le proprie esistenze per primeggiare attraverso la forza fisica. Il loro conflitto genera energia per l’Impero e per le sue divinità, tramite adesione controllata della Massa e veicolazione opportuna dell’energia emozionale della Massa.

L’attenzione inconscia focalizza sull’osservato, ricevendo input subliminali, codici di programmazione indotti…

Ricalcoliamo una figura speciale, che inconsciamente siamo portati a ritenere negativa:

il riso uccide la paura, e senza la paura non ci può essere la fede. Senza la paura del demonio non c’è più necessità del timore di Dio… Il riso resta lo sfogo dell’uomo volgare, ma cosa succederebbe se per colpa di questo libro, uomini saggi andassero affermando che è possibile ridere di tutto, … possiamo ridere di Dio? 

Il mondo precipiterebbe nel caos. Perciò io sigillo quello che non doveva essere detto… nella tomba che ora divento.
Il venerabile Jorge da Burgos – Il nome della Rosa
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Pensiamo al luogo comune, molto di moda, che pretende di dover sempre apparire sorridenti, allegri, solari… magari mantenendo le ‘nubi’ segregate all’interno. Perché? Per non sembrare uno ‘sfigato’?

Ciò che non si esprime si imprime.

Ecco la malattia, il disagio emozionale, fisico, il disorientamento, il vuoto esistenziale…

Le parole del saggio Jorge sono da tenere in grande considerazione, mantenendosi in una collocazione energetica che decripta il codice utilizzato da Eco:

la recita del libro e degli attori è un veicolo che trasporta verità a vari livelli.

Giudicare le apparenze è un atto superficiale che allontana dal codice impresso nel codice stesso.

Siamo capaci di salutare allo stesso modo di una giornata di Sole, anche una giornata di pioggia? Ciò corrisponde alla stessa consapevolezza di inquadrare il vasetto di Nutella nell’esempio precedente.

Il ‘timore di Dio’ è 'rispetto per Dio', ossia per quel principio presente in ognuno di noi:

coerenza di divini-umani ad immagine e somiglianza del Principio Creatore.

Il ‘timore di Dio’ è rispetto verso se stessi e verso il senso di questa esperienza progettata con tanta ‘passione’. La Paura è un vettore che subentra se necessario. A quanto pare è stato necessario manifestarlo. 

Il ‘riso’ è isteria che può stravolgere se non in equilibrio.

Come al solito il gioco delle parti necessita di armonia in ogni ambito, nessuno escluso.

Poiché la biblioteca è infinita e poiché in ciascun libro può risiedere solo una finita sequenza di caratteri, ogni possibile libro di 410 pagine si ripete infinite volte, metafora questa dell'eterno ritorno:

‘Io m’arrischio a insinuare questa soluzione:

la Biblioteca è illimitata e periodica. Se un eterno viaggiatore la traversasse in una direzione qualsiasi, constaterebbe alla fine dei secoli che gli stessi volumi si ripetono nello stesso disordine’.
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Attenzione:
  • ciclicità
  • periodicità.
Il termine ‘disordine’ non ha senso in un ritmo ciclico e perfettamente periodico. C’è una grande intelligenza all’opera. Il disordine è un codice non ancora ben interpretato dalle ‘parti’.

Stendiamo un pietoso velo? Tutt'altro.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com