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martedì 17 aprile 2012

Due indizi che fanno una prova.




Cavolo. Leggevo delle porzioni di articolo di Salvatore Brizzi sulla rivista mensile ‘Oltre Confine – Cronache dai Mondi visibili ed invisibili’ del mese di dicembre 2011, e cosa trovo? 

Praticamente il pensiero di ‘fondo’ di SPS. 

Cioè, essendo io l’ultimo arrivato sul Web, sembra che abbia clonato il suo ‘sentire’…

Ovvio che ho scoperto Brizzi praticamente oggi. Sapevo della sua esistenza, ma non avevo mai letto prima d’ora, nulla della sua senzienza. Per cui, essendo assolutamente ‘trasparente’, mi spiego questa 'affinità a distanza' come una sorta di aggancio vibrazionale alla stessa frequenza, che trasmette un certo programma di divulgazione sul modello della tv satellitare

Quando Arguelles parla di ‘Noosfera’ intende proprio un concetto molto simile a questo, fra l’altro. Ossia una nuova fascia dell’energia, che circonda la Terra, come ad esempio la biosfera, però relativa alla mente della Terra. Una fascia direttamente attinente alla presenza evolutiva del genere umano sulla Terra stessa, in quanto formante una 'struttura tessutale' molto simile a quella frattale che pervade ogni ambito della Creazione, come ad esempio:
  • apparato radicale delle piante
  • struttura ramificata dei fulmini
  • struttura neuronale del cervello
  • struttura compositiva del Cosmo
  • struttura compositiva delle strade del Mondo
  • struttura direzionale dei corsi d’acqua.
È la prospettiva che permette al ‘disegno’ di emergere.

Nessuno è un clone di nessun’altro. Siamo bio-diversi. Le differenze tra SPS e Brizzi esistono eccome, stiamone assolutamente certi, però quello che m’importa maggiormente è il corpus del messaggio che è stato ricetrasmesso nella densità delle 3d. 

Un corpus inerente alla presenza di entità 'non manifeste', fisicamente nelle 3d, ma in grado di ‘piegare la volontà' delle Masse nel co creare un ecosistema adatto proprio per la forma di abitudine alla sopravvivenza inerente al 'non manifesto'.

È logico che queste entità si muovono nell’ignoranza, nella cecità, nella Paura, perché non esitano a condurre al sacrificio estremo di un intero essere vivente come la Terra, pur di continuare a sopravvivere sulle frequenze manchevoli della ‘propria conoscenza’.

Sta all’umano ‘risvegliato e consapevole’ aiutarle a mutare frequenza esistenziale. Pur avendo, esse, un ruolo ed uno scopo nel più alto Piano Divino, uno scopo relativo anche al genere umano nel proprio cammino individuale e globale, esse necessitano alfine di essere comprese e ri comprese nel campo energetico degli osservatori... noi.

Basta con la ‘guerra separativa’, ad ogni livello…

Spetta a noi capirlo e farlo capire anche a chi ignoriamo possa esistere. Tutto ciò richiede un grande 'impegno' e una 'fede' monumentale; fede in se stessi e nel 'senso' dell'Universo.

La canonica domanda - ‘siamo soli nell’Universo?’ - è solamente un frattale della domanda più diretta - ‘siamo soli dentro di noi?’. 

Il dentro è il fuori, e viceversa, nelle 3d, ma nel sovradimensionale lo è un po’ meno e le ‘cose’ sono un po’ più accorpate. È nelle 3d che emergono polarizzate e dualizzate, in maniera tale che l’umano le possa vedere e farle sue in termini di comprensione.

La 'lavagna delle 3d' è tale perché è inerente alla sua funzione o destinazione d’uso nell’ambito del ‘Piano di Studi’ individuali, di cui la scuola è il diretto frattale.

Esistono da sempre umani che non hanno perso la capacità di vedere il ‘non manifesto’. La cosa interessante è quando uno di questi umani lo veniamo a conoscere direttamente, come è successo a me e a mia moglie con la cara Amica Francesca

Come ci relazioniamo con questa dimensione che emerge per ‘bocca’ altrui? Con questa dimensione che ‘si sente’ ma che ‘non si vede’?
 
Con questa dimensione che 'so esistere', perché ne leggo le tracce un po’ dappertutto nel Mondo 3d tramite Analogia Frattale, ma che ancora non riesco a decifrare attraverso i sensi rimastici per ispezionare questa realtà fisica. 

Beh, posso scrivere come mi relaziono io:

come se l’altro/a, ‘che vede’, sia in realtà io, nella misura in cui ho chiesto espressamente di ‘vedere’ pur non essendo ancora pronto ‘da me’ per farlo. Quindi, Francesca, è come se fosse la risposta alla mia insistente domanda

intendo 'vedere'.

È Ego? È attaccamento? È mentalismo?

Non m’importa cosa, gli altri, vedano ed interpretino nel mio modus operandi. Il mentalismo rifletterà, allora e in quel caso, entrambe le parti osservanti. Cerchiamo di esserne consapevoli, piallando il giudizio, pur contemplandolo nella funzione di segnale riflesso.

L’osservazione mette un po’ di se stessa nell’osservato.

È una legge già rivelata anche dalla Scienza più libera e avanzata. Tutto ciò su cui posiamo lo ‘sguardo’ viene polarizzato dalla nostra funzione d’onda. Tutto ci descrive e compete.

In assenza di giudizio o supposizione potremo vedere noi stessi nell’altro, altrimenti entreremo in una camera degli specchi senza saperlo e vivremo di conseguenza:

vivremo di distorsioni del segnale riflesso, come in un caleidoscopio allucinatorio.

Quello che mi preme ‘fare’ è ‘chiedere’ l’emersione di una funzione comportamentale, densa/pratica, da applicare usualmente nella Vita di tutti i giorni:

non un insieme di altre regole o leggi, né un codice interpretativo, bensì un modello fisico, concreto, solido, palpabile, di comportamento nelle 3d. Un ‘simbolo’ concreto del modello sovradimensionale. La saggia e profonda frase di Gandhi, ad esempio, descrive alla perfezione questa mia intenzione, ma è solo ‘il primo rigo’ della conduzione comportamentale:

Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel Mondo.

Perché? Si chiederanno i più. O forse non se lo chiederanno, perché pensano già di saperlo, in questa società della superficialità. Infatti, a ben pensarci, questa frase esprime un punto prospettico come già ‘conosciuto’ in profondità, come un’eco antico, come un suono amico che però non riusciamo poi a mantenere stabile nel durante del nostro cammino pratico.

Questo 'sapere senza coerenza', senza pratica, incide nelle 3d forme pensiero molto pericolose in termini di mancanza di equilibrio.

È molto simile al sognare i ‘massimi sistemi’ e poi al risveglio essersi dimenticati tutto, se non fosse per quel certo ‘sapore’ che ci è rimasto in ‘bocca’… ancora per qualche minuto, ora o mezza giornata.

La frase di Gandhi è semplice e meravigliosa e ci sembra di sapere cosa identifichi in noi; ‘Ah, sì. Gandhi. Un grande. Davvero… Che si fa questa sera?’.

La modalità da Tg imperversa. Ad una notizia, colorata di ‘dramma’, ne segue una di altra intonazione, ma talmente incalzante da disarcionare l’essere dalla propria emozionalità.  

Tutto progressivamente perde di senso come se ‘non fosse vero nulla’.

Rimane però, anche in questo caso, il ‘sapore’ di una certa negatività che avvolge Il Mondo, che non possiamo in nessuna maniera cambiare. Rimane, per cui, un senso di impotenza manifesta nella Vita usuale, che sfocia in:

rassegnazione temporale.

Ormai esistono termini per inquadrare tutto e tutti. Esprimere punti di vista come quelli presenti in SPS, equivale ad essere polarizzati dal giudizio di parte, ma SPS non è inquadrabile in nessuna classificazione, essendo per sua Natura – multidimensionale – per cui anche ‘concreto’, come avremo modo di vedere nel corso del futuro:

unire astratto e concreto è assumere le fattezze di un 'simbolo'.

Il motto più autentico Antisistemico è:

anche se posso affermare onestamente di averti detto la verità, magari ho tralasciato… qualcosina.
Bilbo Baggins – Lo Hobbit

Che cosa ‘hanno tralasciato di dirci’? Quello che abbiamo accettato di ‘dimenticare’, ovviamente. Quello che progressivamente sta ‘tornando a galla’ e che ‘molti’ già iniziano a sentire ed alcuni a vedere…

Il caso non esiste.

Dipende da noi.

Brizzi e SPS: due indizi che fanno una prova.

* Il divertente fumetto riportato in apertura di articolo è tratto da questo link. Ringrazio gli ideatori.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com