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mercoledì 2 febbraio 2011

Il pensiero viene dopo.






Ho due immagini oniriche da raccontare, ricevute in due diverse sessioni del sonno, a distanza di circa tre settimane.
La prima:
  • un flusso gentile, colorato a tinte pastello rosa su bianco, orientato a nordest, più stretto nel mezzo che progressivamente si allarga raggiungendo le sue estremità aperte. È chiara la distinzione polare delle estremità e il punto neutro comune al centro.
La seconda:
  • un flusso perfettamente verticale, costituito da due fasce elicoidali, in movimento antiorario, colorate in maniera diversa, di un giallo e di un blu nitidi e lucidi. Non ho avuto nessuna percezione di polarità.
Mentre, nel primo caso, l’immagine porta subito all’evidenza di un campo magnetico, nel secondo caso abbiamo a che fare con una struttura elicoidale molto simile al Dna umano. Da cosa posso essere stato influenzato? Devo riflettere per forza qualcosa, che la visione di due film con Di Caprio, mi può avere trasmesso:
  • Shatter Island e Inception.
Questa mattina contavo i secondi, in attesa del suono della sveglia, perché il sogno non era un sogno ma un elaborato visivo con una portanza più profonda di implicazioni a livello del pensiero. Era lì, giunto per me, in attesa di essere elaborato alla frequenza della luce diurna. Questo è un resoconto breve di tutto ciò che mi ha sollevato dentro…

La manifestazione fisica di un pensiero come nasce? Il pensiero è come il punto neutro di un campo magnetico; è nel mezzo di due polarità che spingono, in realtà, nella stessa direzione, evidenziando solo una diversa distinzione di "segno", la quale serve per creare una differenza di potenziale capace di creare movimento, proprio come l’acqua scorre verso la più invisibile delle depressioni a livello del suolo e del sottosuolo. 

È un flusso in movimento che si genera, nel quale il punto in comune evidenzia uno scambio di polarità, passando da una zona neutra. 

Io penso che il pensiero nasca proprio lì, nella neutralità dell’incontro dell’idea e della ispirazione dell’idea, con ciò che deriva dal pensiero stesso. 

Non siamo nel reame del tempo. 

L’incontro è tra la fonte e il risultato, come se il pensiero venisse dopo, si auto adattasse per autorizzare una conseguenza in virtù di una causa. L’incontro è tra passato e futuro riferito a due dimensioni diverse. L’incontro è tra il dentro che determina il fuori, con il fuori che determina il dentro: come in alto così è in basso e viceversa. 

La nostra funzione di “ponte” frattale è sempre più intuibile. È per questo motivo che il pensiero “viene dopo”; a volte è molto chiaro che abbiamo già formata nelle mente l’immagine di quello che penseremo fra qualche istante. Questo pre pensiero è un elaborato quantico che fuoriesce da una “circuiteria” legata alla famiglia dell’istinto. Mentre il cervello viene dopo, avendo funzioni molto più “pratiche”. 

La legge d’attrazione esprime proprio la nostra capacità di immaginare con immedesimazione tale da provocare la forzatura dell’evidenza concreta percepita come unica realtà. In un certo senso è come se il pensiero venisse bypassato in questa fase di costruzione della realtà che, prima, deve essere vissuta ad un altro livello della percezione umana.

Il pensiero viene dopo.

I due film sopra citati esprimono proprio questa evidenza: cosa è reale e cosa non lo è? Quando si parla di “illusione” e “realtà” si tende a commettere perlomeno un errore nell’approccio alla questione: si affronta questo castello di carte con la strumentazione non idonea fornita dall’Ego. L’Ego che ci portava a credere che tutto ruotasse attorno alla Terra in senso fisico, mentre è chiaro che tutto ruota attorno alla Terra, ma in senso metafisico. 

Non ci sono menzogne ma solo verità ed è il nostro punto prospettico ad autorizzare un polo piuttosto che l’altro, miscelandoli in un sunto estremo definito “realtà”. 

I cosiddetti “pazzi”, costituiscono solo ed esclusivamente una minoranza del modo di intendere e vedere il mondo. Sono semplicemente risonanti con altre frequenze e non riescono a demodulare come fa la massa. Sono pericolosi? Per questo li si rinchiude e li si trattiene, evidenziando quella condizione come “diversa”. La società dell’uomo tende a classificare tutto, a dividere il diverso dal comune: è logico che sia solo la prima tappa di un percorso di consapevolezza.

Ecco lo "schema" che ho portato con me dal mondo dei sogni, miscelato con il mondo della percezione diurna, in ottica di manifestazione dell’essere:
  • abbiamo una mente “vuota”, bianca, inerte, che corrisponde allo stagno senza nessuna increspatura
  • appena iniziamo a desiderare, accendiamo un “puntino” nella mente, che corrisponde al gettare un piccolo sassolino nello stagno
  • ma il desiderio nasce nei piani più alti della Coscienza, parte da una ispirazione. Il “puntino” nella mente è l’arrivo di una idea che spinge a pensare. Quando iniziamo a pensare è già chiaro a cosa dobbiamo pensare perché leggiamo l’immagine del desiderio. Il pensiero arriva dopo. Ciò corrisponde alla mano che sta per lanciare il sasso nello stagno per verificare che si creino i cerchi concentrici d’acqua dopo il “contatto” esplosivo tra corpi differenti e che, in un certo senso, già li vede.
Ciò che viene dopo è la manifestazione fisica di quella ispirazione. Quella manifestazione fisica ha, tuttavia, la capacità di influenzare la sorgente. In che modo?   

Sorprendendola attraverso un fenomeno diverso dal previsto o aggiungendo qualcosa di nuovo, di diverso, di inconsueto. È in questo punto che si crea l’interattività tra le dimensioni. Ciò che evidenzia un meccanismo perfetto di evoluzione e crescita, può divenire anche il baricentro, il punto di leva per “sollevare i mondi”. In questo modo l’Antisistema ha iniziato ad interrompere il flusso informativo tra Anima e Corpo: sorprendendo tramite risultati, evidenze, moti diversi dalle "risposte attese". 

Questo scollamento è progressivamente divenuto un taglio netto, tanto da separarci dalla nostra condizione multidimensionale originale. Questo “taglio” è molto ben espresso, ad esempio nella Bussola d’oro, dove l’Anima/Daimon cammina a fianco dell’uomo ed è connessa all’uomo stesso, costituendo un unico connubio esistenziale.

Dunque:
  • abbiamo un punto, un potenziale
  • che diventa una linea, una tendenza
  • che diventa una superficie, una affermazione
  • che diventa un solido, una concretizzazione
  • che diventa rotazione, una immedesimazione
  • che assume le leggi del luogo dove fuoriesce, un adattamento
Penso che le due immagini sognate fanno parte dello stesso “meccanismo” Celeste inerente la Vita:
  • la prima è vista da "lontano", nei reami multidimensionali
  • la seconda è vista da molto più "vicino" ed è inerente alla preparazione che conduce alla manifestazione e percezione di una realtà “solida” nelle tre dimensioni.
Ci sono alcuni film, ad esempio, che riportano questa colonna di luce che unisce il Cielo alla Terra:
  • L’ultimo dominatore dell’aria
  • Ghostbusters
  • Teenage Mutant Ninja Turtles
  • Iron man
  • Star Trek – Il futuro ha inizio
La colonna è una identificazione ben precisa sul territorio: una evidenza.
 
Ciò che riporta alla mente è la colonna vertebrale, nella quale scorre la divina Kundalini, il Serpente d’energia che scava” l’unione con il Cielo. 

Dna è Kundalini sembrano frattali della Colonna Divina

Il movimento torsionale, a cui tutto sulla Terra è sottoposto, “scombina” le eliche attorcigliandole: è questo il simbolo della dualità, dalla quale non è possibile prescindere in un reame solido come quello che ci ospita nella terza dimensione. Nulla è per caso…
 
Realtà e illusione. Uno, nessuno e centomila. Vero e falso. Punti di vista. Biodiversità.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
 
 

mercoledì 5 gennaio 2011

Città cartolina di un altro mondo.

 
 


Penso che sfugga molto di quello che ci succede attorno. Un esempio? Lo sviluppo delle città. È come se mi fossi fatto una dormita di 40 anni e, svegliandomi, avessi trovato dal nulla le sagome da chip delle città “moderne”. È incredibile. Viviamo in veri e propri paradossi, infatti sembra che ognuno si faccia gli affari propri e si disinteressi della globalità e, per questo motivo, ogni ambito sembra dettato dal caos.  

In realtà lo sviluppo globale esiste eccome. 

Proprio come per i campi morfologici che regolano la crescita degli organismi e che bypassano il concetto di “delta” o di probabilità di un “evento”, riscontrato nella presa di decisione a livello subatomico:

La meccanica quantistica si distingue in maniera radicale dalla meccanica classica in quanto si limita a esprimere la probabilità di ottenere un dato risultato a partire da una certa misurazione, secondo l'interpretazione di Copenaghen, rinunciando così al determinismo assoluto proprio della fisica precedente. Questa condizione di incertezza o indeterminazione non è dovuta a una conoscenza incompleta, da parte dello sperimentatore, dello stato in cui si trova il sistema fisico osservato, ma è da considerarsi una caratteristica intrinseca, quindi ultima e ineliminabile, del sistema e del mondo subatomico in generale.
La teoria quantistica, dunque, descrive i sistemi come una sovrapposizione di stati diversi e prevede che il risultato di una misurazione non sia completamente arbitrario, ma sia incluso in un insieme di possibili valori: ciascuno di detti valori è abbinato a uno di tali stati ed è associato a una certa probabilità di presentarsi come risultato della misurazione. Questo nuovo modo di interpretare i fenomeni è stato oggetto di numerose discussioni all'interno della comunità scientifica, come testimonia l'esistenza di diverse interpretazioni della meccanica quantistica. L'osservazione ha quindi effetti importanti sul sistema osservato: collegato a questo nuovo concetto si ha l'impossibilità di conoscere esattamente i valori di coppie di variabili dinamiche coniugate, espressa dal principio di indeterminazione”.
Da Wikipedia 

Un appunto al volo: sento un depistaggio in questa definizione di quantistica. Come un limite imposto alla collettività, non dalla Natura, ma dalle forze dell'Antisistema. Il frattale che dimostra questo limite è la scoperta della legge d'attrazione. Esiste un certo arbitraggio ma, con lo sviluppo di certe capacità intrinseche all'uomo, questo "gap" scompare. 

Probabilmente l'indeterminazione è tipica di questo scenario 3D o di questa dimensione, ma non è certa o ineliminabile. Questa "versione" non deve ancorarsi in noi, pena lo sviluppo di limiti senza senso.

Il campo morfologico è un “raggio traente” regolatore, ispiratore, edificatore. È l’ago della bussola e la bussola stessa. È un indicatore di marcia che buca il “velo” dimensionale. 

Egli sostiene che “in qualche maniera dovete arrivare qua”. 

Cercate, muovetevi, fate, disfate… Evolvete verso questa direzione. Il campo morfologico celeste è inalterabile dall’uomo, mentre quest’ultimo ha ampie possibilità di farsi anche del male, personalizzando il proprio cammino all’interno delle leggi del libero arbitrio e del Karma. Tuttavia è come se ci fosse una sorta di “salvagente” sempre organizzato attorno alla globalità; un salvagente strutturato geneticamente soprattutto nel grande numero di individualità costituenti la nostra specie, nella biodiversità umana e della Natura.

Viviamo in un epoca in cui, una mattina un adolescente potrebbe svegliarsi e cambiare il mondo perché ha sognato i disegni per costruire un dispositivo di energia free. Questo mondo ha già sviluppato tutti i mezzi per costruire, dalla sera alla mattina, la soluzione di tutti i propri mali. Questo mondo è veloce e cannibale, spietato e competitivo, avido ed egoico: proprio come lo è la globalità. Ma se lo giriamo a 180 gradi, queste sue caratteristiche diventano dei punti di tal forza da fare impallidire tutto ciò che è stato fatto in millenni di storia “falsata” dal volere di pochi.

Questo mondo è efficiente, abile, lucido, capace di grandissime cose, organizzato, metodico, sagace, profondo, impara dai propri errori, senziente, numeroso, etc.

La prova? O meglio una delle prove? Lo sviluppo delle città.

Le città moderne, viste dall’alto e di notte, sembrano cartoline provenienti da un altro mondo, dal mondo della fantascienza, dal mondo dei chip che “animano” i computer, dal mondo di Tron o di Matrix.  

Queste città ce le siamo ritrovate dal nulla.

Pensiamo a New York: com’era solo nella seconda metà dell’800? Lo vediamo, ad esempio, in “Gangs of New York”. Oppure lo vediamo nelle serie di telefilm anche solo degli anni 70. Non era come oggi. Ma cosa è successo nel frattempo? Le città di oggi tendono a diventare come la metropoli descritta in Blade Runner: megalopoli interculturali.

È normale. Lo capisco. Ma quello di cui non mi capacito è come siano diventate così

Esiste veramente un lucido piano di sviluppo delle città. A questo proposito forse può interessare questa news:

"Astana è la capitale del Kazakistan e vuole assomigliare all'America. Almeno dal punto di vista architettonico... Amnesty International, pochi mesi fa, in un rapporto aveva scritto che in Kazakistan sono ancora pratiche comuni la tortura e la persecuzione contro i dissidenti. Ma Adil Akhmetov, senatore del partito presidenziale Nour Otan (Madrepatria), unica formazione rappresentata in parlamento, mette le mani avanti: abbiamo deciso di sviluppare innanzitutto l'economia, la democrazia verrà dopo".
Da Yahoo 

Ho sempre pensato al termine “piano urbanistico” come ad un modo di lottizzare il territorio per venderlo al migliore offerente, seguendo un filo di espansione legato esclusivamente agli interessi dei potenti o di quelli che possono disporre di molto denaro. Invece mi devo ricredere. Nella “nebbia” c’è anche dell’altro. Molto altro. 

Nella “nebbia” si sa anche come costruire e seguire un piano estremamente lucido che riesce a superare le divisioni politiche e le divergenze d’intenti. Insomma, se esiste un modello così sviluppato di edilizia cittadina che, visto dall’alto, fa sembrare le città dei perfetti reticoli strutturati ed ordinati, frattali del mondo al silicio, allora c’è davvero qualcosa di “esterno” ai problemi dell’uomo che guida tale crescita.

Nella ricerca morfologica dell’Uno, l’uomo segue quasi passivamente una “guida”, un indicatore silenzioso che ispira le motivazioni, i progetti sia degli architetti che dei politici e degli investitori. Fare un “disegno” di questo concetto è molto complesso. Secondo me l’uomo crea in continuazione le proprie “quinte”, in questo Scenario 3D predisposto proprio per questo motivo; e lo fa anche sbagliando, errando, subendo l’influsso dei pochi, ma alla lunga distanza il raggio “traente” morfologico ha sempre la meglio, ossia, riesce a portare l’umanità proprio dove deve andare ed essere.

È la risultante del "lavoro" in Vita di quella parte matura del "raccolto", come l'opera umana di coloro che sono divenuti degli Avatar

Lo so che è difficile da credere, vedendo come è messo il mondo, ma è solo una questione di sottolineatura di un aspetto piuttosto che di un altro. Se i Media focalizzassero sul "nuovo" piuttosto che sullo status quo o sul passato, le cose muterebbero molto più in fretta. Ricordiamo sempre che siamo nel reame del tempo e, dunque, dell’Antisistema. Siamo qua per imparare, per auto educarci e fare esperienza. Siamo qua per “capirci meglio” e osservare cosa si nasconde dentro di noi e dunque dentro al Creatore.

C’è un film davvero pazzesco in circolazione: Inception.
 
“Qual è il parassita più resistente? Un'idea. Una singola idea della mente umana può costruire città. Un'idea può trasformare il mondo e riscrivere tutte le regole. Ed è per questo che devo rubarla”.
Da Wikipedia

Scriverò presto di questo meraviglioso e complesso film, che ci suggerisce qualcosa di molto importante e che ci permette di comprendere meglio il ruolo dell’Architetto, dello Scenario e degli Attori. Il filo del pensiero passa subito all’Architetto descritto in Matrix:

“Prima di costruire l'attuale Matrix, l'architetto ne aveva progettate altre sei versioni, le quali erano miseramente fallite in quanto troppo lontane dal modo di essere umano. Il risultato migliore lo ebbe con l'intervento dell'oracolo: questa nuova versione di realtà fu accettata dal 99%. L'1% degli uomini che rifiutava Matrix, invece era un problema inizialmente sottovalutato dall'Archittetto.
In Matrix Revolutions, l'Oracolo spiega a Neo che la funzione dell'Architetto è quella di bilanciare le equazioni matematiche che governano l'esistenza di Matrix. Egli, guarda all'esistenza umana come ad una serie di equazioni e non è in grado di concepire il concetto del libero arbitrio, vedendo le possibilità di scelta come semplici variabili di un'equazione”.
Da Wikipedia

Il grande Architetto del mondo è, secondo me, un bimbo che necessita di tutto. Per questo motivo ha necessità di sapere. Sapere come è fatto e cosa ha dentro. È  un bimbo speciale. La quinta essenza del bimbo, del gioco, del sapere, del crescere, dell’evolvere…

Non perde tempo ma lo impiega sempre con lucida intenzione. Ha necessità del tempo, dello spazio, della differenza vibrazionale. Per questo si muove sempre nella perfezione del momento. Ogni suo movimento, decisione, impulso, è perfetto: ammantato di quella perfezione in divenire, di pari passo alle lezioni dell’esperienza

Una perfezione in divenire, sempre perfetta nella propria imperfezione, o ancora imperfetta nella propria perfezione morfologica. 

Il tutto è ammantato di questa strutturazione della vibrazione esistenziale. In questo modo mi spiego lo sviluppo delle città moderne. Perfette se viste dall’alto, ancora imperfette se abitate o viste dalla prospettiva della strada. Dal livello zero, in cui si trova l’uomo, il tessuto è lacero, pieno di toppe, usurato… Ma si sta lavorando per rinnovarlo. Di questo dobbiamo esserne certi. Altrimenti vivremmo ancora nelle capanne.

L’uomo è stato attirato nelle città. Fa parte di un piano di annichilimento ad opera dell’Antisistema. Allo stesso tempo fa parte dell’impulso morfologico superiore: in qualche modo dobbiamo arrivare a… Evolverci nella giusta direzione. Il concetto di giusto o non giusto lo lascio perdere. Basti pensare che nell’economia universale, intere civiltà possono anche terminare. Ma quella “fine” non costituirà un fattore negativo. 

Tutto ha un perché, un senso, una motivazione. Nulla è per caso e tutto è opportuno.

Come si suol dire: è uno sporco lavoro ma qualcuno lo dovrà pur fare.

Ringrazio tutti gli “uomini” dell’Antisistema per costringerci ogni giorno a riflettere ed imparare, sia dalla nostra riflessione, sia dalla nostra mancanza di riflessione.
 
Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011

 

lunedì 23 agosto 2010

Triangolare "dove siamo" comprende la Vita.





Ho un ragionevole dubbio:
  • ciò che vogliamo sapere giunge a noi molto più regolarmente con la maggiore pratica dell’esercizio “io sono”
  • ciò che vogliamo sapere giunge a noi regolarmente anche senza pratica dell’esercizio “io sono”

Cioè? Mi sembra chiaro che ciò che "vogliamo sapere" giunge sempre a noi, ma cosa è l’esercizio “io sono”?

Questo “esercizio” è il lavoro che si compie su di sé, con regolarità, istante dopo istante, giorno dopo giorno, anno dopo anno. Non intendo la pratica della meditazione o solo la pratica della meditazione; intendo il semplice vivere con  “porta e finestre” sempre ben "aperte".

Se noi lasciamo le aperture verso il mondo, verso gli altri, spalancate è come se dichiarassimo chiaramente che non abbiamo nulla da temere nei confronti di noi stessi e di ogni altra persona e/o evento della Vita. Questa apertura d’animo, questa propensione ad accettare la Luce in noi, compie nel tempo un lavoro di pulizia ed energizzazione senza eguali. Vivendo su queste lunghezze d’onda, l’Universo ha più possibilità di raggiungerci per aiutarci o, semplicemente, esaudire i nostri desideri. 

È come se accettassimo la nostra Natura divina sulla fiducia, cioè anche in assenza di “prove” certe, in virtù di un sentire interiore molto profondo, come una traccia di ricordo molto labile ma degna di nota. 

Questa fiducia corrisponde a quello che le religioni hanno chiesto unilateralmente nel corso della loro storia costituita da promesse basate proprio sulla “fede”. L’atto di fede richiesto ha però contribuito ad allontanare da se stessi e, dunque, dal lavoro “io sono”, al fine di agganciare una struttura “celeste” che risiede al di fuori di noi e che ci ha pressoché abbandonati per delle presunte “colpe” di natura ancestrale:

“Padre nostro che sei nei cieli…”

La “fede” che viene richiesta di sviluppare è un atto di sottomissione ad un principio “oscuro”, non chiaro, e determina la perdita del nostro potere personale, della nostra energia, della capacità, volontà, senso, dell’esercizio “io sono”.

È come votarsi ad uno degli innumerevoli “santi” al fine di ottenere la “grazia”.

Quando leggiamo della legge d’attrazione, allora cosa significa? Se accettiamo di credere che esiste, come possiamo inquadrarla se la rifiutiamo aggirandola? Una intercessione superiore dovuta ad una preghiera rientra ancora nel campo del risultato della legge d’attrazione. Come dire: in un modo o nell’altro ottengo quello che voglio (la grazia), però la modalità di usufruizione ci contraddistingue

Appellandoci ad “altri” gli cediamo la nostra “santità”, rimanendo imbrigliati in un “terreno” energetico molto complesso e irto di conseguenze negative.
 
Appellandoci al nostro potere divino, al nostro sé superiore, le  implicazioni sono diametralmente opposte. La nostra energia rimane in noi e non viene asportata con una “cannuccia” eterica verso il “corpo” a maggiore "forza".

In caso di “risultati” non in linea con le nostre attese, in questa modalità dell’essere, dovremo solo incaricarci di “investigare” meglio tra le cause interne che non permettono la diretta manifestazione del nostro desiderio sul piano denso della realtà percepita. Stiamo parlando di cause “sensate” atte a spingerci sempre e solo sul sentiero evolutivo personale: 
  • karma
  • libero arbitrio
  • scelte animiche legate alla singola incarnazione.

Delegando ad “altri” il nostro potere accettiamo di farci condurre per “mano”, conferiamo la nostra fiducia, ci svuotiamo di infinite altre possibilità e, progressivamente, ci “addormentiamo”, proprio come rappresenta il funzionamento frattale di un occhio "sano" che si adatta lentamente a seguire l’altro occhio “malato”: l'occhio "sano" lavora per un po’ di tempo per due compensando, poi inevitabilmente si accascia su se stesso seguendo il “destino” abbracciato dall’altro occhio.

L’occhio “malato” è un occhio perfetto ma “malcompreso”; una singolarità in una orchestra coordinata dalle correnti spirituali evolutive nelle vesti della genetica organica. Come tanti strati della condensazione esistenziale che “lavorano” a diverse altezze nei vari reami della manifestazione esistenziale.
 
Il significato della malattia di un occhio, ad esempio, è sempre legato ad un “codice” facente parte di un linguaggio, di una lingua vibrazionale che non comprendiamo più

Esiste sempre un significato in ogni ambito del ritenuto “accaduto”. Questo significato rientra, dunque, nei termini del potere della legge d’attrazione; per cui noi attiriamo ciò a cui maggiormente siamo portati ad avvicinare attraverso la veicolazione del nostro campo “magnetico” vitale.

Il significato o la causa di un malanno all’occhio, sempre per esempio, è un fatto persino logico e comprensibile anche per una mente che non si ritiene la “dinamo” capace di innescare gli eventi. A meno che si ritenga la Natura del “tutto” completamente casuale, una sorta di roulette russa di combinazioni aleatorie senza nessun senso alcuno.

L’occhio che si ammala ci sta parlando in una lingua ormai “straniera”; ci dice cosa abbiamo fatto che ha portato a quella conseguenza. L’altro occhio che è collegato ad un altro centro di potere non colpito dalle cause che hanno coinvolto il primo occhio, è legato in stretta sinergia con il compagno e risente delle sue basse condizioni energetiche a cui viene inevitabilmente esposto. Nella prima fase avremo un senso responsabile di compensazione energetica, poi un lento adattarsi alle condizioni a cui il nostro "centro di potere" conferisce maggiore “peso”, ossia l’accettazione delle mente e dell’inconscio della “spiegazione” ufficialmente riconosciuta e del rimedio proposto: inforcare un bel paio di occhiali.

Gli occhiali segnano la “resa” anche dell’occhio normale, non colpito da una causa spirituale, non direttamente coinvolto ma indirettamente investito. Non “ascoltando” questo antico linguaggio, accettiamo di lasciarci andare sulla fiducia conferita ad una scienza del tutto transitoria sul piano dell’evoluzione incompleta dell’uomo.

Ciò che la scienza ci autorizza a credere, da questo punto prospettico estremamente lascivo, costituisce la prova più evidente del nostro smarrimento ed, allo stesso tempo, la più grande opportunità di risveglio a cui siamo mai stati sottoposti.

La prospettiva più adatta è quella di ritenere la Natura perfetta ma adattabile al nostro pensiero, il “quale” ha la capacità di modellarla a nostra immagine e somiglianza. Per cui se noi siamo addormentati, il nostro potere verrà veicolato ed utilizzato da un’altra energia. In questo modo possiamo comprendere come entrambi gli stati della dualità siano presenti, dando luogo ad una “trinità di possibilità quantiche”:
  1. perfezione
  2. imperfezione
  3. prospettiva presente modellata dalla loro interazione a causa del pensiero

Le “onde” della perfezione, come la Natura del nostro corpo umano o veicolo fisico, si miscelano con le “onde” dell’imperfezione, come la scienza in corso d’opera, dando luogo alla realtà manifesta ed autorizzata dal peso specifico della massa critica. Il paradigma che si manifesta, la Vita percepita, è il “terzo stato quantico” o Trinità direttamente “usufruibile”. La Trinità è un concetto, come ogni “cosa”, frattale, per cui la troviamo anche a diverse “altezze”, infatti quella che, forse, conosciamo di più, senza comprendere, è proprio quella “narrata” dalla religione.

La forma relativa è quella del triangolo che tanto si è prestato, ad esempio, per essere utilizzato come simbologia esoterica, massonica, ecc. Infatti, l’occhio che tutto vede, è proprio inscritto in un triangolo che, solitamente, è inerente alla divinità che “osserva circolarmente", ossia:

il principio divino umano che tramite la sua diretta contemplazione (campo d’azione magnetico del pensiero) interagisce, plasmando i due stadi della materia (perfezione e imperfezione) dando luogo alla manifestazione fisica “voluta” circoscritta nel triangolo di possibilità o stati quantici uniti nella fluidità consequenziale del cerchio che tutto "comprende".

In “soldoni” cosa significa? Che la “verità”, o stato perfetto, è sparsa per ogni dove. Ciò deve sensibilizzarci a non giudicare, in quanto anche ogni ambito della Vita manifesta è “sacro” perché contenente quella particella di “verità” che, almeno per un individuo, costituirà un principio guida predisposto per la sua evoluzione spirituale.

Impariamo a notare la sacralità della Vita in ogni sua minima “piega” e a rispettare ogni fratello o sorella sul cammino della comprensione di se stesso. Allo stesso tempo , non deleghiamo il nostro potere a nessuno, perché non ne abbiamo necessità. Possiamo unirci in gruppi ma senza vendere la nostra "autonomia", pena la nascita di un centro di potere aspirante la nostra energia come espresso da ogni associazione o organizzazione umana che richiede costantemente di noi per “funzionare” di cui l’esempio più eclatante è proprio l’Antisistema.

Tramite l’esercizio “io sono” ogni cosa giunge a noi attraverso un senso, una direzione, una volontà immaginativa

Senza l’esercizio “io sono” ogni cosa giunge a noi, dove per “noi” dobbiamo immaginare una potente calamita rotonda che rotola giù dalla montagna, attirando a sé tutto ciò che indistintamente "aggancia" lungo il proprio cammino non irregolare, ma dettato dalle leggi fisiche planetarie che, non sempre, corrisponde al percorso che si vorrebbe intraprendere di propria iniziativa.

Adesso il mio ragionevole dubbio è sciolto…

 

venerdì 13 agosto 2010

Il miracolo quotidiano della Vita.





Credete nei miracoli? Ne avete mai visto personalmente uno? Se si, cosa ritenete di avere imparato nell’assistervi? Quale lezione conteneva per voi quella “scena”?

Gli “specchi” sono sempre all’opera, ricordate? È in realtà di voi, di ognuno di noi, che si "parla"!

Ognuno di noi che lancia segnali prospettici, vivendo, e che riceve segnali di ritorno, continuando a vivere; facendo esperienza. Le nostre individualità incarnate soggiornano in Terra a causa di solidi motivi: evolvere comprendendo ciò che accade e che facciamo accadere.

Evolvere ricordando il "chi si è" anche in Terra.

Ciò che accade non è mai frutto del caos, se manteniamo la “testa” alta e fuori dal pelo della “superficie” delle vicissitudini, perché tutto è opportuno. Esistono “regioni” della creazione in cui vigono leggi anche del paradosso, per cui non è possibile determinare un “ruolino di marcia” valido per sempre e per tutti. Ciò che è valido per me può non esserlo per altri e viceversa.

Ci muoviamo in una giungla che nasconde ogni traccia evidente del nostro cammino; questa “giungla” però non può cancellare i miracoli accaduti alle persone, tanto che questi camminano ancora oggi per le vie della memoria e della tradizione popolare. Pensateci bene e processerete che è proprio così! I miracoli non si cancellano mai anche se possono rimanere circoscritti nell’ambito di un gruppo, di una comunità, di una famiglia, etc.

Le differenze costruite attorno a noi, a partire dalla diversificazione del linguaggio e dalle demarcazioni geografiche, servono anche a questo. Si delimita il campo energetico d’azione dei miracoli, attenuandone la spinta, la forza propulsiva dell’atto compiuto, delle persone che hanno assistito, dell’eco e della propagazione della sua narrazione.

I più grandi miracoli si ricordano ancora oggi, miscelati ed annacquati nelle scritture religiose. Ma quanti altri vivono solo come potenziale attorno alle zone che li hanno visti accadere? Ognuno di noi lascia dietro di sé, la scia energetica di quello che fa e nei registri Akasici rimane persino la “trascrittura” indelebile ed eterna. Ma chi ha accesso a una simile visione o chi è in possesso delle “chiavi” per avere accesso ad una simile biblioteca del “sapere”?

Domande lecite per coloro che credono in quella parte più eterna di sé.

Quando, un paio di Natali fa, regalammo, io e mia moglie, un libro di Roy Martina intitolato “L’anello mancante del segreto” ad una nostra carissima Amica, rimanemmo letteralmente e positivamente sconvolti nell’assistere al miracolo che accadde nel “breve” volgere di un solo anno. La nostra Amica cambiò Vita, attirando a sé, in maniera perfettamente lucida, ogni tipo di circostanza utile ad abbeverare la propria causa in evidente corso d’opera. In 365 giorni esatti la sua Vita si rovesciò a 180 gradi (mezzo grado al giorno :-) ). Uscì da una situazione che sembrava ai più, un vicolo cieco.

Fu eccezionale assistere a come i tasselli che componevano il suo sogno si incastrarono l’uno nell’altro senza mai manifestare segni di attrito o di perdita di velocità d’esecuzione. Il denaro per compiere l’impresa, giunse per vie insospettabili. Le persone si allinearono in maniera tale da aiutare il flusso d’energia irradiato con tanta capacità e forza. Fu subito chiaro che, per lei, quel libro costitutiva parte stessa del “miracolo”. Il sincrodestino era all’opera ancora prima che noi pensassimo di regalarglielo. Noi stessi eravamo parte del suo sogno.

Guardando indietro, adesso è tutto chiaro!

E io sento la necessità di manifestare a tutti, ciò a cui ho assistito, anzi ciò a cui ho contribuito a fare accadere. Perché? Perché sia di buon auspicio a far si che altri miracoli possano accadere. Perché quando si respira l’aria, l’energia di un miracolo, si respira anche la possibilità che accada anche a noi. Un miracolo è contagioso, è un campo d’energia ad alta vibrazione che può essere allargato quanto si  vuole se il “testimone” posto ai confini accetta di veicolare la trasmissione. I testimoni siamo noi tutti. quanto decideremo di fare espandere la sua eco?

Chi semina vento raccoglie tempesta; evitiamo il giudizio e l’irradiazione di fenomeni deleteri come l’invidia. Se accetteremo di rimanere prigionieri delle nostre paure, dei nostri timori, questi ci costruiranno attorno una gabbia di contenimento sempre più spessa e funzionale, nella quale i segnali dal “cielo” non potranno più entrare. Crediamo in noi e facciamo “leva” sui miracoli che accadono sempre più spesso attorno a noi; utilizziamoli come propellente per entrare nell’orbita dei nostri desideri. Dobbiamo avere fede in noi stessi. Non serve pregare nessuno.

Serve credere, desiderare, lasciare andare con fiducia. Facile e difficile allo stesso tempo, no?

Come viene definito un miracolo? Utilizziamo la canonica fonte Wikipedia:

"Si definisce miracolo (dal latino «miraculum», cosa meravigliosa) un evento a volte attestato, a volte asserito, difficilmente spiegabile secondo cause conosciute, e quindi attribuito a qualche causa paranormale, e specificamente ad un intervento soprannaturale o divino, e che appare svolgersi in contrasto con le leggi naturali. Nel linguaggio comune, per estensione, il temine miracolo indica anche un evento straordinario, che desta meraviglia".

Capite? È una cosa meravigliosa! Di qualsiasi tipo. Per me è meraviglioso anche svegliarmi tutte le mattine e poter respirare: il miracolo della Vita.

Il resto della definizione è paradossale, è Antisistema puro: “… che appare svolgersi in contrasto con le leggi naturali…”. Leviamoci di dosso questa visione banalizzante ed impoverente delle nostre facoltà divine, solo assopite.

Un miracolo è il succedere di una cosa meravigliosa!  

Quali altre parole servono per aggiungere altro significato? Nessuna. La Vita è meravigliosa; i miracoli sono la testimonianza frattale della sua “altezza”. I miracoli sono quotidiani, sono fenomeni normali dello svolgersi della Vita. Sono l’ossigeno, la luce, l’erba, la terra, il cielo, il Sole, la Luna, le persone, l’Amore del Creatore.

Basta dipingerli come fenomeni inspiegabili e una tantum.

“Negli ultimi due anni ho parlato con centinaia di persone che hanno letto il libro “The Secret” o visto il DVD ma, nonostante gli enormi sforzi, non sono riuscite a manifestare i loro sogni. Quasi sempre sono riuscito a scovare ciò che li bloccava in pochi minuti: una delle ragioni è che si concentrano sul "come" le cose devono andare. Molti di loro non lo capiscono sebbene il libro sia molto chiaro al riguardo e finiscono con lo sprecare tempo prezioso sulla parte sbagliata.

Quindi, come tralasciare la domanda: “Si, ma come?”.
La maggior parte delle persone cancella il proprio ordine dopo avere detto: “Voglio…” e si chiede: “Si, ma come? Come faccio a ottenerlo?”. In questo modo distrugge l’ordine bello e chiaro che aveva creato con la visualizzazione del “Voglio…”.

Il modo più semplice per risolvere il problema è usare la Tecnica del Segreto: punta l’indice destro sul cuore, metti la mano sinistra sulla fronte e di’ la seguente frase:
“Anche se non so come, e non ci credo, sono sicuro che otterrò quello che voglio; se dovessi confessare ciò che veramente voglio più di ogni altra cosa al mondo, cosa chiederei?”. È importante inspirare ed espirare lentamente almeno tre volte.

Se parli a te stesso in questo modo, rimuovi gli ostacoli che hai messo sul tuo cammino, dando al tuo desiderio bello e puro la possibilità di presentarsi: quando lo farà puoi registrarlo e iniziare a caricarti ogni giorno con emozioni positive. Questo è il primo ostacolo importante da superare, solo così riuscirai a rilassarti creando sincronismo con l’Universo per fare in modo che tutto ti arrivi nel modo e al momento migliore”.
Fonte: L’anello mancante del SegretoRoy Martina - Pagine 75 e 76

Occorre una visione chiara di quello che si vuole. Il più delle persone è già persa o confusa a questo livello. 

Meditiamoci sopra…
   
* L'opera di testa è "Over Soul" di Alex Gray -1997  

 

lunedì 19 luglio 2010

Desiderare è potere.




Quando succede qualcosa di eclatante ad una persona e noi ne siamo diretti testimoni, è facilmente comprensibile come, noi stessi, siamo portati a dimensionare ciò che è successo.
È stato un miracolo, un colpo di fortuna, una pensata geniale, il caso? Il nostro dimensionare l’accaduto è l'opposto di come opera uno scultore che estrae, perché la vede, una immagine dal monoblocco di marmo. Ognuno giudica per quello che è e non per quello che vede. Gli egoismi e le invidie sono parte di noi e non appartengono a ciò che giunge a noi in termini di risultati altrui.

Le distanze percepite tra le persone rimangono ancora troppo grandi.

Ricordo che una distanza altro non è che una differenza strutturale in termini di vibrazione. Descrive cioè il fenomeno opposto alla risonanza, che è la massima “intesa” possibile. La risonanza, tra l'altro, trascende la distanza perchè può avvenire anche "a distanza"... non facciamoci quindi "deviare" dallo spazio che ci circonda ma che non ci limita se lo crediamo.

In certi casi si ricorre ai termini più estesi ed eterei di “miracolo” o di “magia”. In questo caso ci siamo aperti e siamo rimasti colpiti ed entusiasti per quello che è successo ad altri, tuttavia lo ricolleghiamo ad un evento sovrannaturale; non siamo disposti a complimentarci, a scendere dal gradino più “alto”. La supponenza ed il giudizio allontanano ancora dagli altri, diffondendo una vibrazione di, comunque, non totale affidabilità.

Gli “specchi” sono sempre al lavoro e riflettono unicamente e sempre solo sè stessi.

Un grandissimo complimenti di cuore a tutti coloro che hanno ottenuto ciò per cui hanno tanto “lavorato” in termini di desiderio. 
   
 

venerdì 18 giugno 2010

Separare l'acqua dal petrolio.





Esiste libera in Natura ogni risposta, ogni rimedio, ogni “cura”, ogni “cosa” ed il suo contrario. Esistono sia il ghiaccio che il fuoco, gli estremi che si “toccano”. Cosa significa ciò? Che è sufficiente “cercare”. Questa è una delle chiavi di accesso ad un mondo molto diverso da quello che riteniamo di conoscere attraverso l’uso dei sensi “maggiori”. La verità è nascosta dentro di noi, ma anche sparpagliata fuori di noi: appunto in ogni “cosa”. Il modo migliore di nascondere qualcosa è di dividerlo e metterlo alla luce del Sole. Dunque la ricerca assume un significato basilare.

Ma questa ricerca come deve essere condotta al fine di non evidenziare una “mancanza”? 

Sappiamo che la legge d’attrazione attira a noi ciò a cui maggiormente pensiamo, come dei magneti attirano a sé la limatura di ferro. Questa limatura di ferro che “desideriamo” oppure che “cerchiamo” può corrispondere anche ad altro, rispetto all’oggetto del nostro desiderio. Perché? Dipende dalla frequenza dei pensieri che supportano la nostra ricerca. Se prevale la frequenza di mancanza vivremo l’esperienza della mancanza, in altro modo vivremo l’esperienza della ricerca. Ma anche questa vibrazione può farci vivere per molto tempo alla “ricerca”: ossia in ricerca perenne senza avere ragione della ricerca stessa. Esiste un’altra modalità vibrazionale che, invece, può portare come risultato pratico la risoluzione della ricerca: l’immaginarsi chiaramente già giunti a “destinazione”, sviluppando fiducia e grazia. Così come è riuscito a coronare gli sforzi di una intera Vita Howard Carter, quando il 4 novembre 1922 scoprì la tomba del faraone Tutankhamon:

“Dal 1907 al 1914 gli scavi, tra successi e sconfitte, consentirono alla coppia Carter-Carnavon di scoprire alcune tombe, ma il sodalizio venne interrotto dallo scoppio della prima guerra mondiale. Nel 1917 Carter riprese gli scavi nella Valle che, però, non fornirono i risultati sperati dal magnate inglese; cionondimeno gli scavi continuarono. In previsione del rinnovo della concessione di scavo, il direttore del Servizio delle antichità egiziano, Pierre Lacau, preavvertì Lord Carnarvon dell'impossibilità di rinnovare la concessione che sarebbe perciò scaduta nell'aprile del 1923, annullando così gli accordi già intervenuti tra lo stesso Carnarvon ed il precedente direttore del servizio, il francese Gaston Maspero. Fu così che Carnarvon decise di non rinnovare la concessione e rientrò in Gran Bretagna. Carter, perciò, abbandonò momentaneamente gli scavi, e lo raggiunse ottenendo un'ultima campagna di scavo e giungendo, addirittura, a dichiarare di essere disposto a sostenerne personalmente le spese. Rientrato in Egitto il 1º novembre 1922, Carter fece spostare il campo di scavo proprio dinanzi all'ingresso della tomba KV9 di Ramses VI, faraone della XX dinastia, (in un triangolo ove aveva già lavorato parecchi anni prima, ma che aveva incomprensibilmente abbandonato). Qui erano precedentemente stati rinvenuti i resti (ritenuti archeologicamente privi di importanza) di alcune capanne costruite proprio dagli operai che avevano lavorato alla tomba KV9 e proprio in questo punto, tre giorni dopo, il 4 novembre 1922, venne scoperto il primo gradino di una scala di accesso ad un ipogeo”.
Fonte: Wikipedia

Carter, mosso da una forza inesauribile, ha la meglio su “tutto” ciò che gli sbarra il cammino; la scoperta avviene tornando sui propri passi e scavando in un punto dove era già passato. È come se Carter fosse tornato indietro nel tempo e avesse modificato la propria frequenza cerebrale. Questa vicenda dimostra come, a volte, sia meglio “tornare indietro sui propri passi”, ossia riflettere, ricalibrare le spinte, le motivazioni che si è seguite sino ad un determinato momento privo di evidente successo. Pertanto le tappe sembrano essere:
  • evitare di manifestare l’evidenza di una mancanza
  • evitare di manifestare l’evidenza di una ricerca continua
  • sintonizzarsi, immaginare il vero ed unico risultato che si desidera come se già lo si “avesse”
La frequenza migliore è dunque quella che porta l’acqua a divenire “viva”: quella che esprime l’Amore e la gratitudine.

Ogni altra componente vibrazionale appesantirà la forma d’onda emanata dal nostro essere. In elettronica sono stati sviluppati dei “filtri” che limano le armoniche della corrente; un esempio su tutti è la trasformazione della corrente alternata in corrente continua. Ognuno di noi dovrebbe raddrizzare o stabilizzare la propria funzione d’onda emanata, perché la “qualità” di ciò che emaniamo, in questo senso, è foriera o anticipatrice del risultato ottenuto. È come dire “il buongiorno si vede dal mattino” o “chi ben inizia è già a metà dell’opera”.

Un esempio? L’amico Danilo di www.liberamenteservo.it ha inviato una mail in cui si afferma ciò:

A causa della pubblicazione/diffusione di questo documento Facebook ha disattivato coercitivamente e senza preavviso il mio account, che contava oltre 4.100 amici/contatti, 3 gruppi e una pagina da me fondati, e decine di gruppi e pagine con le quali collaboravo. Questo increscioso episodio potrebbe confermare l'esistenza di un "manovratore" dietro le quinte che controlla e censura? In tal caso, visto che fino a ora avevo già pubblicato centinaia di documenti senza mai venire disattivato, la mia esplusione da facebook potrebbe significare che il documentario proposto è davvero di enorme importanza e qualcuno non gradisce la sua divulgazione? Valuta tu stesso/a e, se lo ritieni utile, ti prego di aiutarmi nella sua diffusione attraverso tutti i canali e i contatti di cui disponi. Grazie.
P.s.: è possibile scaricare gratuitamente per la divulgazione il documento con il testo e i collegamenti, cliccando sul seguente link:       
  
Ebbene, il documentario sull’acqua è notevole e dimostra come la stessa sia praticamente “uccisa” dai moderni metodi di intubazione che la conducono nelle nostre case e dalla nostra totale inconsapevolezza.

È un documentario russo che "colpisce" sotto vari aspetti e che consiglio vivamente di vedere o di leggere, visto che è presente nel sito anche la trascrizione di ciò che viene detto.

Ecco l’esempio a cui mi riferivo: la falla nella tubazione dell’impianto BP che sta ammorbando le acque planetarie da un mese circa ha molti significati “sottili”. Intendo evidenziarne uno, ossia quello relativo alla volontà di ripulire le acque. Volontà che maschera probabilmente la vera origine del “guasto” o incidente, cosa che non voglio approfondire in questo articolo. Però partendo dal presupposto che tutto è, alfine, opportuno e che non esiste il caso, nel documentario ad un certo punto si vede questo:

applicando all’acqua una frequenza particolare, certamente positiva, si riesce a dividerla dal petrolio!

Ecco la trascrizione dell’esperimento visibile a partire dal minuto 1:10 del video4 del documentario:

Abbiamo preso due contenitori con una emulsione di petrolio. Il prodotto di scarto del petrolio è un composto stabile d'acqua e petrolio che in stato normale dura per anni. In questo esperimento a titolo di esempio, viene applicato un irraggiatore lasciandolo agire sul contenitore per la durata di 7 giorni. Questo stimola le molecole dell'acqua a spezzare il legame molecolare col petrolio. Confrontiamo i due contenitori dopo 4 giorni l'acqua si è già divisa dal petrolio, il confine tra l'acqua e il petrolio ha una costituzione a cratere, e ciò significa che il processo di divisione continua.
(Alexander Solodilof, dottore in scienze associato RAEN, Russia): "Il campo che usiamo sull'acqua è comparabile con il campo elettromagnetico del cuore".
7° giorno sotto effetto, l'esperimento è concluso, l'acqua è completamente separata dal petrolio.

Ciò che deve colpire con grande intensità la nostra attenzione è questa frase:

“Il campo che usiamo sull’acqua è comparabile con il campo elettromagnetico del cuore”.

A cosa stanno pensando i soci della BP maggiormente in questo periodo? Certamente vivono nell’angoscia di perdere tutto, di fallire: hanno paura! Per cui vivono la paura applicata alla realtà.

Hanno quello a cui maggiormente, ora, stanno pensando.

La loro ricerca è una “non ricerca” ma un lento ed inesorabile affondare in quelle stesse acque ammorbate che, sia fuori  che dentro, li caratterizzano.

Se veramente fossero intenzionati a porre rimedio al danno ambientale attirerebbero “qualcuno” che porterebbe loro questa soluzione “naturale”. La soluzione già presente in Natura che attende solo di essere immaginata e, per questo, richiamata allo stato di manifestazione visibile.

Vivendo dal cuore sarebbe tutto più facile, anzi naturale… 

Allo stesso modo la falla dovrebbe essere chiusa definitivamente in maniera naturale. Comprendo che in questo esperimento si parla di prodotto di scarto del petrolio da dividere in acqua e petrolio, però lo stesso principio è direttamente applicabile. Solitamente il petrolio galleggia sull'acqua, ma in questo caso, mi sembra di capire, che la situazione sia diversa dal solito, con "macchie" enormi sotto la superficie d'acqua.

  

lunedì 24 maggio 2010

Muoversi con coerenza nel reame autoeducativo.





La legge d’attrazione “colpisce” e la troviamo in azione, ad ogni “livello” o “piega” del percepito quotidiano. Non meraviglia, dunque, di trovare spiegazioni quantico-spirituali, mascherate da saggezza, conoscenza, esperienza, praticamente in ogni campo dello scibile umano: persino sferruzzando pazientemente tutto il santo giorno.

Ecco cosa scrive Givaudan nel suo “Così curavano”, a proposito di quella forza chiamata coerenza:

Ogni scomparto corrisponde a quella che, tradizionalmente, è chiamata “eggregora” oppure, in termini più moderni, un campo morfogenetico. È una sorta di rice-trasmettitore, con cui l’essere umano si mette in risonanza quando alimenta  dentro di sé un certo stato di pensiero e di focalizzazione di coscienza. In termini più semplici, gli antichi dicevano: “Alimenta la collera e berrai collera, genera amore e sarai nutrito dall’amore. Se, dunque, alimenti il conflitto, il conflitto scenderà dentro di te, ma se semini dolcezza, la tua strada finirà per essere lastricata di unità”.
Oggi verrebbe da ribattere che questa visione delle cose era semplicistica, perché tutti conosciamo esempi di persone dal comportamento buono ed equilibrato, che non per questo vengono risparmiate dalla malattia.
Una realtà che però non sfuggiva neanche ai terapeuti di allora, la cui visione del problema si fondava sul principio della coerenza: ritenevano cioè che, indipendentemente dal livello di coscienza e quindi dal comportamento, il modo in cui una persona si sente intimamente inattaccabile, graniticamente sicura di sé e logica nelle proprie convinzioni, costituisce una sorta di corazza più o meno solida e resistente, che impedisce il formarsi di brecce vibratorie.
In base a questo concetto, basta che un uomo si percepisca come coerente e incrollabile all’interno delle proprie manifestazioni, anche aggressive, perché sia risparmiato dalla malattia. Schematicamente parlando, potremmo dire che gli egiziani e gli esseni ritenevano che vi fossero persone capaci di secernere da sé e simultaneamente tanto il proprio veleno quanto il proprio antidoto.

A titolo di esempio, cito dal libro di Giuseppe Migliorino “I cicli di borsa”, prendendo cioè da un mondo che non è proprio spirituale, almeno all’apparenza, come invece sia presente una certa visione “superiore” che ricollega alla legge d’attrazione ed alla coerenza:

Io sono quello che uno sciamano definirebbe “un guerriero” e ho scoperto di avere iniziato il mio cammino molto prima di quanto pensassi.
Ho avuto molti maestri, ma a nessuno ho mai affidato il mio “potere”: ho preso da ognuno ciò che ritenevo mi servisse e poi ho continuato da solo, sperimentando tutto e “andando oltre”.
Il guerriero che intraprende la “via” verso la sua libertà è sempre solo, ad affrontarsi tutti i giorni, a soffrire ed a lacerarsi il cuore.
Una dopo l’altra dovrà rompere tutte le sue maschere, demolire tutte le sue convinzioni e, alla fine, volare.
Tanti cominciano, moltissimi rinunciano alle prime difficoltà, pochissimi arrivano alla meta… Ho dovuto affrontare migliaia di volte il mio ego e, molto spesso, ho dovuto soccombere, umiliato e ferito. A volte anche disperato. Ma io non mi sono mai arreso, mi sono sempre rialzato e ho ripreso a combatere, come un guerriero impeccabile.

Per questo mi amo più di qualsiasi altra cosa.

Il guerriero è uno sperimentatore solitario, uno che non crede alle verità preconfezionate, ma ha bisogno di trovare la sua verità… Non ho verità da condividere se non con me stesso, e non posso insegnare niente a chi non abbia deciso di diventare anch’egli un guerriero, per sperimentare su di sé ciò che io ho sperimentato su di me, a chi non abbia accettato di soffrire e lacerarsi il cuore nella tremenda solitudine che la ricerca della libertà, almeno inizialmente, comporta”.

Il principio di coerenza, nella sua accezione negativa (non quello interpretato da Migliorino, per chiarezza), mi riporta alla mente il "lato oscuro" della saga di Guerre stellari; il perchè possa proiliferare il male, il perchè esista libero arbitrio, etc.

Autoeducazione...

 

lunedì 8 marzo 2010

Ogni mamma è il frattale della Madre Terra gravida.







"Voi siete come esseri magnetici; anche se non siete di natura metallica, siete di natura elettrica. Ogni volta che una corrente elettrica fluisce, essa coesiste con un campo magnetico corrispondente. In realtà sono la stessa cosa. Voi siete tutti esseri magnetici, chimici. Quando avete un pensiero, si produce una reazione chimica che aiuta la carica elettrica a viaggiare attraverso le parti del vostro cervello. Poiché questo è il modo in cui funzionate, ogni volta che pensate voi cambiate la vostra chimica e di conseguenza, sempre in modo leggero, il vostro campo magnetico. Quel sottile e tuttavia incommensurabile campo magnetico che ognuno di voi possiede è direttamente collegato all'Energia Universale su cui risiede l'Universo. 
 
Ogni volta che avete un pensiero, voi inviate un'impronta magnetica all'Universo.
 
L'attivazione della ghiandola pineale amplifica enormemente questa connessione e tutti i pensieri che l'attraversano. L'intervallo di tempo che è stato usato a salvaguardia di pensieri casuali e potenzialmente pericolosi sta rapidamente diminuendo. L'Universo magnetico cambia e si sposta leggermente quando avete un pensiero e vi restituisce sempre la vostra richiesta con la stessa risposta: "E così sia". 

In questo modo l'Universo è uno specchio che rimanda indietro i modelli magnetici armonici. 

E' così che avete manifestato ogni cosa, compreso l'Universo. Si può dire che questo viene fatto attraverso il magnetismo armonico. Le armoniche rimandano indietro l'energia in modelli diversi, ed è per questo che per la maggior parte le creazioni inviate tornano indietro dandovi quello che volevate, ma di solito in un modo leggermente diverso. Molti umani chiedono delle cose, dicendo che vogliono di più di questo o di quello. Capite che chiedere qualcosa è in realtà una dichiarazione di mancanza all'Universo? Siate consapevoli che quando chiedete qualcosa voi letteralmente affermate di essere limitati. Esprimete mancanza. Allora, qual è il contrario di questo? E' trovare delle cose per le quali essere grati. Ancora più importante, per tutte quelle cose che desiderate rendete grazie e credete nel vostro cuore di possederle già. Spostate le cose in avanti sulla linea temporale ed esse funzioneranno".
Fonte: http://transbeacon.lightworker.com/2010/2010_02-MagneticsMotion-it.php
 
La comprensione della legge d’attrazione, nella sua ultima “definizione”, sembra ormai essere consolidata; infatti da più fonti “autorevoli” giunge la medesima modalità d’interpretazione e spiegazione, ossia:
 
per tutte quelle cose che desiderate rendete grazie e credete nel vostro cuore di possederle già”.
 
Sembra un vero e proprio paradosso, se “vissuto” con logica occidentale. In questo passo, tuttavia, risiede il cambiamento più grande che occorre permettersi di avere.
Credere, fiducia, fede = quel “qualcosa” che le religioni hanno insabbiato nel tempo, ma che ancora mantengono in qualità di dogmi alla base delle loro fondamenta, in qualità di "verità".
Immaginazione, creatività, lucida aspettativa = quel qualcosa che l’Antisistema annichilisce giorno per giorno, a partire dalla nostra nascita (se non ancora prima) in ogni modo possibile ed “immaginabile”.

Se ci pensiamo bene sono tutte "qualità" ben presenti nel bimbo; per così dire, sono caratteristiche innate.

Questi due aspetti “fusi” insieme ci rendono pienamente centrati nel nostro potere co creativo; raggiunto quel punto deve iniziare una nuova modalità di vita, basata sui principi dell’abbondanza egualitaria, per cui, il mondo deve cambiare. La nostra ragion d’essere non risulta, alla fine, il vivere sdraiati come l’imperatore Nerone a gustarsi i frutti del proprio potere e lentamente morire…
 
Tempo fa qualcuno diceva “la domanda sorge spontanea”…
 
La Madre Terra attende di partorire l’uomo nuovo. Per me è questo il significato di ogni immagine della Madonna con il bambino; una vera e propria annunciazione della nascita del nuovo genere umano...di cui ogni mamma ne rappresenta amorevolmente il diretto frattale :)

 
 

venerdì 19 febbraio 2010

Pigliate 'na pastiglia.





In merito alla legge d’attrazione, ossia a quella “proprietà” dell’Universo, e dunque nostra,  di attrarre ciò a cui, con più “intensità” si pensa, è opportuno affermare che uno dei perni centrali di “rotazione”, uno dei motori di spinta, è l’intenzione. Intenzione di fare/ottenere una “cosa” piuttosto che un’altra. Questa proprietà dell’intendere,  ora sappiamo dagli studi del Dr. Couè, è legata alla nostra immaginazione, cioè a ciò che “scriviamo” nell’inconscio. L’intenzione non è manifesta nell’atto della volontà, nel “volere”, essendo questo un piano dipendente dell’inconscio. Occorre intendere a livello più profondo dunque. Ed il solo volerlo non è sufficiente
 
Per questo motivo l’Antisistema ha conquistato i nostri inconsci ed il nostro sangue.

Per questo motivo abbiamo ciò che non vogliamo; dove “ciò che non vogliamo” è da intendersi a livello della volontà, del conscio.
In realtà abbiamo sempre ciò che vogliamo, solo che “ciò che vogliamo” è quello che c’è scritto nel nostro inconscio e, quasi mai, scriviamo noi nel nostro inconscio.

Un bimbo ha una enorme capacità di immaginazione che utilizza per scopi egoici e dediti alla soddisfazione pura dei propri sensi e ai fini del giocare. Per questo motivo esiste, ad esempio, la televisione; per scrivere nei loro inconsci e staccarli dal proprio potere. È un’opera di conquista ed invasione progressiva quella messa in atto quotidianamente.

Torniamo all’oggetto del presente articolo: l’intenzione.

L’intenzione, abbiamo detto, deve corrispondere al potere dell’immaginazione, la quale deve essere “scritta”, auto suggestionata in noi da noi stessi. È questo il potere dei Mantra, della preghiera, dei codici scritti di ogni tipo, delle leggi, dei regolamenti, etc.

Dato che “siamo” in un corpo fisico su questo splendido pianeta vivente, dobbiamo preoccuparci, responsabilizzarci, nell’avere e mantenere un corpo in perfetta salute. Nella condizione della malattia, ben poco si può intendere se non ai fini della guarigione. È come correre sempre dietro ad un treno che non si ferma mai; è solo ed esclusivamente sopravvivere, giocare in difesa.

La nostra condizione energetica è basilare. Infatti siamo immersi in un oceano di interferenze ed “inquinamenti” d’ogni tipo. La scienza non riconosce ufficialmente il nostro sistema di corpi sottili, il sistema dei Chakra, etc. Il paradigma in auge “vieta” il solo pensare di essere qualcosa in più di un involucro fragile di carne ed ossa che, inesorabilmente, invecchia e muore lasciando un piano di sofferenza per il nulla o per una sorta di “salto nel buio”.

Esistono dunque alimenti e sostanze che interferiscono e/o che aumentano il potere dell’immaginazione/intenzione, agendo a tutti i livelli e dunque anche sul sistema nervoso, il quale deve essere in perfetta “forma” per ricevere e trasmettere segnali all’Universo.

Alimenti e sostanze “dannose” ai fini della manifestazione della legge d’attrazione:

Alimentazione a base di carne e “derivati”; questi alimenti sono intrisi dell’ormone della morte e delle emozioni forti che ha provato l’animale in regime di “vita controllata ai fini dell’alimentazione umana”; ci nutriamo di un cadavere che ci apporta del vero e proprio veleno, appena velato da un  buon gusto e sapore; si è conquistati nei sensi.
Alcool e droghe; queste sostanze alterano la funzionalità del sistema nervoso, distorcendo i piani percettivi, scatenando la Kundalini in un ecosistema che non è pronto ancora a riceverla. Creano inoltre dipendenza e l’intenzione si riversa interamente nel procurarsi altre sostanze simili; si è conquistati dalle proprie debolezze.
Caffeina; tutti gli stimolanti alterano la capacità di trasmettere all’Universo le nostre intenzioni. Questi continui “attacchi” non conferiscono energia, come si crede, ma la tolgono dalle nostre riserve, lasciandoci ora di sera esausti; si è conquistati dalle illusioni.
Televisione; questo potente mezzo di diffusone di massa, contribuisce a svuotare, a scavare un solco dentro di sé, distorcendo la realtà percepita, inondando la nostra dimensione di messaggi non coerenti secondo il volere dell’Antisistema. Il sistema nervoso smette di funzionare secondo il proprio centro e, spegnendo i motori, va al traino di questo “rimorchiatore” sottile; si è conquistati nella propria intimità.
Alimenti lavorati; ogni alimento sottoposto a processi industriali di lavorazione e trasformazione è privo di elementi nutritivi, tossico per via di additivi e tossine (aspartame, glutammato monopodico, etc.), distorcente il sistema nervoso; si è conquistati nell’ignoranza.
Prodotti con fragranze; tutti i prodotti chimici artificiali che contengono profumi sintetici sono deleteri ai fini della legge d’attrazione, in quanto spingono ad un offuscamento dei sensi ed a una minore acutezza dei sensi (shampoo, sapone, detersivi, profumi, salviette profumate, deodoranti, creme, cosmetici, etc.); si è conquistati tramite le nostre vanità.
Zucchero raffinato (bianco e di canna); è questo un alimento privo di Vita, capace di interferire con il corretto funzionamento del sistema nervoso. Ovvio che ogni tipo di bevanda e alimento che lo contenga è da evitarsi. Lo zucchero c’è dappertutto (mi sono accorto che lo mettono anche nei piselli, nella maionese, etc.). Dietro lo zucchero c’è un business spaventoso che, nel corso della storia, ha dato il via persino alla tratta degli schiavi; si è conquistati dal proprio desiderio di dolcezza.
Aspartame; questo dolcificante chimico artificiale può convertirsi in formaldeide, un veleno per i nervi, infatti questa sostanza viene usata per imbalsamare; si è conquistati nella nostra rassegnazione.

Rafforzamento del sistema nervoso ai fini della legge d’attrazione:

Alimenti crudi; questi alimenti disintossicano il sistema nervoso e contribuiscono all’equilibrio delle funzioni del cervello. Nel “Vangelo Esseno della pace”, Gesù dice proprio di “non cuocere i cibi, di non scaldarli”
Alimenti vegetariani; eliminare il consumo di carne, latticini e farinacei dal nostro regime alimentare significa evitare il ristagno dell’energia e l’ostruzione progressiva dei sistemi vitali e di funzionamenti del corpo.
Integrità personale; avere e mantenere una propria coerenza di base a carattere di etica, morale, “pulizia”, senso del giusto, senza giudizio, attenzione verso il prossimo, permette di migliorare il nostro potere immaginifico. Chiudere ciò che si è lasciato indietro, intraprendere un’azione e concluderla, aumenta l’autostima, la fiducia in sé. Tale integrità compresa nella sua interezza riesce a fare comprendere come mai non si deve, ad esempio, rubare; con questo atto “prendiamo ad un altro”, contro la sua volontà, ciò che non riusciamo a raggiungere tramite il nostro potere. descriviamo in questo modo un processo "impoverente".
Nutrizione cellulare; l’apporto al corpo di sostanze naturali in termini di ossigenazione, comporta grandi benefici, quali la disintossicazione e la nutrizione a livello cellulare ad “alta densità”; a questo proposito è poco conosciuto l’apporto benefico del Perossido d’idrogeno al 35% per uso interno che a differenza di quello per uso esterno non contiene sostanze tossiche (in “rete” esiste un interessante sito http://liberidamalattie.co.uk/introduzione.html che tratta ampiamente questo sconosciuto argomento. Anche nel pregevole libro “Vogliono farti ammalare” di K.Trudeau si citano le proprietà meravigliose dell’ossigenazione del corpo.
Frutti di bosco; questi alimenti naturali amplificano le funzioni del sistema nervoso, in quanto lo proteggono, così come gli occhi e la memoria. Tutte le specie colorate sono un vero e proprio toccasana (lamponi, mirtilli neri e rossi, fragole, ribes, bacche selvatiche, etc. ).
Frutta e ortaggi a foglia larga; sono tutti alimenti che aumentano e stimolano le funzioni sensoriali ed apportano sani principi nutritivi al sistema nervoso.

In pratica tutto concorre al rafforzamento del nostro stato di salute, il quale si riversa sulla nostra capacità di immaginare ed intendere la nostra vera Vita, quella che ci auguriamo da sempre ma che “tarda” a venire, a manifestarsi. Esistono altre caratteristiche e nodi focali in questo senso, ma sicuramente rimanere in uno stato di ottima salute è basilare. Diciamo che le infrastrutture che reggono l’equilibrio psicofisico sono, appunto, alla base, sono dedite a sostenere tutto il resto. Le "impalcature" devono avere solide fondamenta per sostenere il peso sovrastante, proprio come le fondamenta di una casa. E la migliore “casa” è quella che abbiamo costruito noi, preservandola dalla illusioni di quelle “aziende” che ce la volevano costruire a metà del suo costo, utilizzando materiale scadente, oppure al doppio del suo costo, paventando qualità illusorie. Come si dice: la verità sta nel mezzo…

Liberiamo il più possibile i nostri canali energetici…

È semplice! Basta fare il contrario di quello che l’Antisistema (i sistemi di credo di ogni tipo che conosciamo) ci induce a fare…

Questa è la più grande garanzia di riuscita!
 
Materiale tratto da: http://www.arnoldehret.it/modules.php?name=News&file=article&sid=49 che ringrazio di cuore :)

Godetevi "Pigliati 'na pastiglia" di Renato Carosone, per tre minuti di  simpatico relax, qua: http://www.youtube.com/watch?v=mmjxuIMln2s
 
"Non c'é nulla interamente in nostro potere, se non i nostri pensieri". ( Cartesio )