Avvolgimento. |
Il ghiribizzo. Il sofisma. La sottigliezza.
Il ricatto sottile. La prova e la memoria, nonostante “tutto”.
I “misteri della vita” sono davvero ostinati, convinti, consolidati; come materiale presso-formato, a cui la lavorazione ha conferito sagoma, spazio occupato, profilo, corpo. Il “segreto”, poi, rende arcigno l’andar Oltre.
Persino il ricordarsene, all’interno del reame dell’esse-Re “tempo”.
Tutto scorre; sì. Ma… in quale “senso”. In che modo (modus) sei in tale “cattività”? Non lo sai, perché secondo “te” non lo sei e, di conseguenza, c®edi nell’esatto, opposto (sostanzialmente), senso di marcia, “fermo sul posto” riassumente allora la medesima f-orma “globale”, seppure si tratta di una landa de-solata (Wasteland), assolata, isolata.
Ora deserto. Ora distesa di nevi “eterne”. Ora steppa. Ora pianura. Ora foresta. Ora oceano o, meglio, superficie rivelata a fior d’acqua.
E “niente”:
se ti trovi in natura, “non c’è niente”.
Nemmeno un bar. Un’edicola. La toilette. Un bus che passa alla solita ora, anche se col solito ritardo.