In geometria, un tesseratto è un ipercubo quadridimensionale. Il tesseratto ha 16 vertici, 32 spigoli, 24 facce quadrate e 8 facce tridimensionali cubiche. Su ogni vertice incidono 4 spigoli, 6 facce quadrate e 4 facce cubiche. La sua caratteristica di Eulero è 16-32+24-8 = 0… Il tesseratto si può sviluppare in 8 cubi, proprio come un cubo si può sviluppare in 6 quadrati… Come ogni altro poliedro e politopo, il tesseratto può essere ruotato nello spazio quadri-dimensionale R4 in cui giace…
Nel Mcu, il Tesseract è il contenitore fisico della Gemma dello Spazio, una delle sei Gemme dell'Infinito, che conferisce poteri immensi come il controllo dello spazio e il viaggio interstellare. Non è un oggetto creato da chiunque, ma piuttosto i resti di un'entità cosmica…
Attenzione:
il tesseratto può essere ruotato nello spazio quadri-dimensionale R4 in cui giace…
non è un oggetto creato da chiunque, ma piuttosto i resti di un'entità cosmica…
È già successo Vs continua a succede-re (qua, così).
Una nuova era del pensiero (A New Era of Thought) è un saggio di Charles Howard Hinton, pubblicato per la prima volta nel 1888. Il libro tratta della quarta dimensione e della sua influenza sul pensiero umano…
Nel 1888? Uhm… Il “tempo”.
L’algoritmo “gioca sporco”. Ti ha proprio x questo motivo. Ti seduce e mai abbandona. Perché gli servi: è nello scopo tale “motivo”. “Dio” ti ha c®eato. Questo significa che gli appartieni. Questo comporta che sei “libero” (qua, così). Nel suddetto luogo comune, che può assumere qualsiasi “design, versione, firmware”. Non a caso, (ti) ricordano il “Paradiso”. Non a caso, (ti) dicono che “la prima Matrix era tale”. Risultato?
“È come se ci fossimo dimenticati chi siamo…”.
Interstellar
Già: chi sei? Sei, forse, il “tuo” cog-nome, codice fiscale, impronta digitale? Sei il “tuo” apparire su/in ogni f-orma di “specchio”, fossero persino gli occhi altrui? La relazione tra webcam ed “occhi” è davvero così bislacca? Sostanzialmente, non ti sembrano identificare la stessa “cosa”? Chi ha concepito il dispositivo tecnologico? E chi ha concepito il “tuo” occhio? Hanno la stessa funzione, ma… l’uno è naturale, mentre l’altro è artificiale.
Uhm. Relatività. Relativismo. Due pesi e... la misura!
In-dipendenza = nel piano inclinato AntiSistema, in cui la differenza di potenziale permette l’auto ri-generazione di… “qualcosa”. Energia? Un altro luogo comune che va sostanziato:
qualcosa che coincide con lo scopo.
Perché lo scopo non è pubblico? Perché è rivelato. Perché? Poiché strategia. Ergo? A qualcuno “piace” (così, qua).
Hanno paura? Ci sta. Temono… qualcosa. Chi? Te.
Quindi, è proprio “te” la versione di Te “migliore per il l’oro scopo”. Anche nel “film”, sopra citato, trattano di “loro”. Loro chi? Bè, in SPS loro sono l’oro, poiché lo “oro” è quel “bene scarso” scelto ad hoc per controllare tutto mediante Legge del Minimo. L’oro corrispondono con detto valore di riferimento, che li sostanzia ed indica sempre nella sostanza. Ecco perché l’algoritmo deve giocare sporco: non linearmente. Ar-renderti a/in tale giogo, com-porta la continuazione dello status quo (qua, così). Ciò che non esiste; c’è.
“Non andartene docile in quella buona notte… Infuriati, infuriati, contro il morire della luce…”.
Dylan Thomas
Docile ed… infuriato = una sorta di paradosso.
“Mi ci vogliono dieci paradossi per ricomporre in me una verità…”.
Dylan Thomas
“Dieci ragazze per me
posson bastare.
Dieci ragazze per me
voglio dimenticare…
Dieci ragazze per me
solo per me…
Dieci ragazze così
che dicon solo di sì…”.
Lucio Battisti
A quanto “ti danno” (qua, così)? 10 a 1.
Questo fattore ti segue passo passo. E ti auto delimita, da “te”. Questa è la solita impressione che ti fai, entrando in edit e, quindi, facendo tutto da “solo”. Come sotto ipnosi. O, meglio, proprio come (qua, dentro).
Il Battisti era (è) un visit-attore.
E, i suoi “testi”, lo inquadrano di conseguenza. Perché? È qualcosa che accade a livello in-conscio, che “non te lo spieghi”. Senti di… In-tanto, senti anche di essere sufficientemente “forte, protetto, intoccabile”. Del resto, sono le regole del giogo:
chi viene nell’AntiSistema, “paga per…”.
Chi ci si auto manifesta dentro, sei “te”. Mentre, chi entra, lo fa con uno scopo preciso: “godersi il viaggio”. Diversamente da l’oro, il cui scopo è quello dell’AntiSistema stesso:
averti ma “niente”. Possederti.
D+: giocare ad essere “Dio”. Te li vedi? Sono “tuoi” simili, perché ne sei ad immagine e somiglianza. Del corpo? Non è detto. Infatti, il corpo è un esoscheletro che in “natura” molti animali occupano abusivamente. Ergo, è altro che c’è. La mente? Bè, più sottilmente, qualcosa che si avvicina ad “anima” = assumendo tutto quanto come f-orma tecnologica, anima indica sostanza.
Ma se “il gene è egoista” ed il “Genio” è talmente piccolo da stare nella “lampada”, la dimensione (fisica) non è quello che conta. E l’oro possono essere proprio “geniali”, ovvero, il pilota che decide, controllando la “orbita”. Dunque, sono piccoli oppure grandi? Sono piccolissimi oppure grandissimi?
Oz docet. E non solo. Facci “caso”:
piccolissimi è = a grandissimi
in quanto che
l’oro sono sempre nella condizione di non esiste-re; c’è.
L’infinitesimale è sempre invisibile, secondo il canone più in uso, alias, la “tua” abitudine ad auto considerare la realtà in cui ti muovi, giudicando. Proprio come se fossi in una navetta spaziale, emettendo getti di aria al fine di spostarti nel vuoto. Dove vai? Quale rotta segui? E perché. Cosa te lo fa fare? Cosa ti guida, nella sostanza?
Ogni tuo desiderio è un ordine: ma, se il desiderio è “tuo”, a cosa ti stai prestando. Scegli o decidi? Sembra uguale ma è “uguale” = è diverso. Nell’AntiSistema, scegli sempre fra… Oppure, se vuoi darti delle arie, “decidi”. Ti va bene?
“Decidere” = scegliere sempre fra…
Mentre, decidere è del tutto altra “cosa”. Il fatto di “trovarti da solo, in mezzo ai tuoi simili” ti lascia sempre con il “tempo” che ritrovi, poiché sei rimasto senza “carburante”: di “Dio” ne hai solamente sentito parlare, tanto è vero che ti devi auto delimitare a c®edervi, oppure no. Ma “Dio” non lo hai mai incontrato. Cosa ne ricavi? Da un lato, la “tua” vita (qua, così). Dall’altro, la sostanza che ti ha ma “niente”. Il luogo comune “Dio” è talmente parlante, da lasciarti senza fiato. Non a caso, tendi a morire in tale “tempo (di attesa)” o conto alla rovescia. Senza fiato, però, costituisce anche quel motivo di meraviglia che, ancora una volta, spacchi in due:
ti lasci andare sulle ali del motivo diretto (“Dio”)
vai Oltre, sostanziando e concludendo che “Dio” (ti) indica la d l’oro com-presenza “ombra” (coadiuvato anche dall’antesignano per eccellenza, ossia, lo “Dimonio” che a prescindere opera nello stesso modo).
Nei “dettagli” non c’è solo il dettaglio. Ciò che vedi, mettendo a fuoco perché abituato. No. C’è altro, Oltre. Non è un dettaglio che persino civilmente sei inquadrato da “norme di leggi” che ti hanno ma non ci puoi fare niente. Perché la maggioranza è coesa. Come puoi “esaltare” la figura di chi non esiste; c’è, dunque? Se la maggioranza dice sempre “sì”, anche quando si esprime per il “no”, significa che sei in un fondo chiuso, in cui la circolazione è “libera”. Ergo, l’oro preferiscono rimanere “un passo indietro”, seppure sono costantemente d-avanti, in qualcosa di circolare, indefinito, infinito (potenzialmente).
Sino a quando non te ne accorgi. Lo sai di avere tale “possibilità”. Vero? Perché non ti azzardi mai a seguire tale “pista”? Perché temi un rovescio ingestibile: la “tua” vita che va in pezzi, inesorabilmente. E se il “tuo vicino di casa” non fa nulla di simile, perché lo dovresti fare “te”. No?
Già. Così, tutti insieme formate una cordata difficile da rompere, in quanto che “attaccata alla routine come cozza allo scoglio”. Dove vanno a finire tutti questi non solo “sogni”? In un libro già de-scritto:
il “tuo” destino, alias, “il l’oro scopo continuamente esaudito”.
Una sorta di miniera a cielo aperto, piena zeppa di esseri “felici”, anche se sempre un po’ “stressati”. Ove, lo stress è come l’effetto di essere frustati fisicamente. Immagina come ti sentiresti. Parifica tale dolore delle carni all’effetto continuo dello “stress”. Vedi che è la stessa cosa, solamente shiftato nella sostanza.
Qualcosa che genera… qualcosa, per qualcuno.
Per forza di cose è (così, qua) = è lo “impossibile” che Sherlock elimina anzitempo, trincerandosi in tutto quello che ne consegue (qua, dentro).
Cosa ci mettono nelle “tue” merendine? Non lo sai. Però, puoi scegliere sempre fra… i vari prodotti (marche) che, non a caso, rientrano tutti quanti nella non solo categoria “merendine”. Sempre non a caso c’è questa strana assonanza tra “merendine” e, ehm. No? Il puzzo di “zolfo” è auto caratteristico.
Va anche nei dettagli, come polvere o aria.
“Dobbiamo pensare non come individui, ma come specie…”.
Professor Brand
Infatti, Brand “pensa unilateralmente” di… (decidendo per tutti, perfettamente in “democrazia”). Laggente è giudicata costantemente non in grado di… Motivo per cui deve essere sempre qualcun altro a decidere. Per chi? Tutti, non importa quale sia la forma di “inquadramento sociale”.
Brand = marca.
La tendenza che ti ha ma “niente”. Il marchio registrato della Terra AntiSistemica. L’oro. “Dio”.
“L'unico modo che gli umani hanno trovato per andare avanti è lasciarsi qualcosa alle spalle…”.
Tars
Sì: il catrame, sulle strade tracciate da chi decide. Aprendo piste sulle quali laggente con-seguirà, come tra vasi comunicanti governati dalla “gravità”. La gravità della situazione?
Te, trasformato in “te” (qua, così).
“Ha portato questo per mostrarlo ai compagni. La parte sugli allunaggi.
Sì, è uno dei miei vecchi libri di testo. Lei ha sempre amato queste immagini.
È un vecchio testo federale. Li abbiamo rimpiazzati con le versioni corrette.
Corrette?
Sì. Spiegano che le missioni Apollo erano solo finzioni per far fallire i sovietici…
Lei non crede che siamo andati sulla Luna?
Credo sia stata una geniale propaganda e che i sovietici siano andati in bancarotta da soli investendo in razzi e in altre macchine inutili… E se noi non vogliamo ripetere gli eccessi e gli sprechi del ventesimo secolo allora dobbiamo insegnare la Terra ai nostri figli, non come abbandonarla…”.
Interstellar
Eh? Come quando ti dicono la Verità ma “niente”: è fiction. E, poi:
dobbiamo insegnare la Terra ai nostri figli, non come abbandonarla…
Infatti, Brand… ha deciso per tutti gli abitanti terrestri, per il loro sacrificio (inconscio). Piano A o B? Il B è il ripopolamento, mediante “umani”, in un altro luogo comune. Nessuno in vita sulla Terra era destinato a sopravvivere alla “piaga”.
La “equazione”?
Il solito giogo delle 3 carte; lo stand by in attesa di “andartene” = morire. Mentre, altri ricominciano in toto, su una base selezionata, lo stesso “piano sostanziale”. Alla faccia “tua”. I clonati sarebbero stati come “te” sempre (qua, così). Motivo per cui, è già successo, dato che continua a succedere (la “fiction” è pensata, mica “micio micio bau bau”). Ci sei? SPS è “avanti anni luce” su tale “mangiare la foglia”.
Infatti, “predicare nel deserto” sembra per ora la relativa piaga.
“Non siamo destinati a salvare il mondo, ma ad abbandonarlo…”.
Brand
“Con l'attrezzatura di bordo incubiamo i primi dieci e dopo con la maternità sostitutiva la crescita sarà esponenziale. In una trentina d'anni avremo una colonia di centinaia di individui. La vera difficoltà con la colonizzazione è la diversità genetica. Ma questa la risolve…”.
Amelia Brand
“State bene? Tutti schiavi per la mia colonia di robot…”.
Tars
“Questo mondo è una miniera…”.
Cooper
Copper = rame.
Cooper = bottaio.
Così i bottari: invenzione trovata, secondo Laerzio, da un certo Pseusippo, di tal professione maestro, i quali son detti, secondo Plinio, doliarii latinamente, overo vietores, secondo Budeo, dal verbo vieo, che significa ligare, overo accerchiare, perché essi mettono i cerchi alle botti e le stringono con essi, acciò il vino non esca fuori…
Tommaso Garzoni
La figlia di Copper, infatti, “porta dentro ad una botte la popolazione una volta terrestre”.
Stazione spaziale Cooper… (quando non hai più nemmeno gli occhi per piangere).
In un prossimo futuro è possibile far nascere esseri umani con un preciso corredo genetico, selezionato dai genitori su un gruppo di cellule embrionali. Tramite questo processo si possono scegliere e prevedere in anticipo le future caratteristiche fisiche, estetiche e di salute dei nascituri, che vengono quindi artificialmente generati senza imperfezioni, risultando in pratica costruiti su misura e a piacimento dei genitori. Sostanzialmente la società risulta di fatto divisa in due categorie: i validi, cioè uomini e donne dal corredo genetico perfetto, scelti per ricoprire i ruoli più prestigiosi della comunità, e i non validi, ovvero le persone nate con i loro genomi naturali, destinati allo svolgimento dei lavori più umili e relegati ai margini della società civile...
Gattaca (l'ente aerospaziale responsabile delle missioni interplanetarie)
E la Terra? Bah; una volta svuotata (Re-Seth), può essere riallestita per il nuovo scenario. Quanti “beni” avranno lasciato i terrestri, in loco? Davvero tanta, tanta, roba. E le “crociate” insegnano che a qualcuno interessa sempre approfittarsi della situazione, impadronendosi di tutto il cocuzzaro non importa come, né in nome di chi.
I “terrestri” intubati (lì, dentro)? Galline felici: le solite. La solita “nave in bottiglia” col sortilegio o “trucco”. Il “metaverso”. Gli “universi paralleli”. La “teoria delle stringhe”. La “gravità”:
“pane, amore e…” ignoranza.
Ricorda che è già successo! Altro che... “devi morire”.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4046
prospettivavita@gmail.com

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