sabato 9 ottobre 2010

Il "Territorio" e Papa Luciani.





Ieri mi sono permesso di accennare qualcosa dal “magico” libro di Pier CarpiLe profezie di Papa Giovanni XXIII” che non ho ancora terminato di leggere. In seguito ho pensato di vedere l’anno di pubblicazione del libro che, stupidamente, mi era sfuggito: 1976.

Caspita! 1976… Calcolando che Carpi è morto nel 2000, lo stesso può aver cercato, in seguito, di trovare nelle profezie le conferme delle due altre elezioni di Pontefici avvenute prima della sua morte:
  • Giovanni Paolo I
  • Giovanni Paolo II
Cosa è successo di molto particolare? Che abbiamo avuto uno dei Papa “più veloci della storia”. E Carpi ha assistito a questo spiacevole “avvenimento” in presa diretta! Avrà lasciato delle testimonianze, altri scritti inerenti alla “toccata e fuga” di Albino Lucani? Sarà riuscito a trovare la “porzione” di profezia inerente a questo episodio, ancora una volta tanto misterioso? 

Chiedo ai lettori del Blog se possono rispondere a questa domanda…

Diamo per scontato che le profezie siano state pubblicate integralmente. Deve esserci certamente traccia di ciò che è avvenuto, visto che ciò a cui alludo è di importanza primaria: la morte perlomeno “strana” nientepopodimeno di un Papa!

E allora cerco di fare la mia parte, riproponendomi di riflettere sulle profezie in libera autonomia, cercando di trovare “un nesso”. Nel frattempo penso di avere avuto una buona intuizione alla mia maniera: quale? Quella della investigazione frattale e del linguaggio sincronico. Perché? 

Per trovare almeno una "prova" che a Papa Lucani è successo perlomeno qualcosa di “spiacevole”.

Ecco brevemente a quale conclusione sono giunto; il materiale citato è sempre disponibile su Wikipedia al seguente link.

“La sua elezione sarebbe stata frutto di una mediazione tra diverse posizioni, tra le quali quelle più conservative della Curia… Luciani, tuttavia, chiese sempre di non essere preso in considerazione… Si disse che Luciani fu eletto più per "ciò che non era" che per "ciò che era": non era un professionista della Curia che avrebbe potuto assumere un comando autocratico accentrato, nonostante la sua profonda cultura non era un altero intellettuale potenzialmente capace di mettere in difficoltà i porporati…”.

Notiamo come ci siano dei “segni premonitori”; avvenimenti fuori dalle righe:

Luciani fu eletto 263º successore di Pietro con una amplissima maggioranza (101 voti tra i 111 cardinali, il quorum più alto nei conclavi del Novecento… Lo stupore della folla in piazza fu grandissimo poiché la fumata, probabilmente per un errore del cardinale fuochista, fu inizialmente grigio chiara per poi diventare nera. La situazione di incertezza durò fino all'annuncio di Radio Vaticana e alla contemporanea apertura della loggia…”.

E ancora:

Luciani scelse un doppio nome per la prima volta nella bimillenaria storia della Chiesa, in ossequio ai due pontefici che lo avevano preceduto… Il nome di Giovanni Paolo I fu il primo nome inedito scelto da un papa dai tempi di papa Lando (morto nel 914). Da allora, per oltre mille anni, tutti i papi scelsero, o comunque utilizzarono, nomi già posseduti da qualche predecessore…”.

Le innovazioni introdotte da Luciani.
Fu il primo pontefice a richiedere di poter parlare alla folla dopo l'elezione ma, poiché non era consuetudine, dovette rinunciare: due mesi dopo, invece, Giovanni Paolo II, chiese ed ottenne di poter parlare, rendendo subito omaggio a Luciani prima della benedizione. Fu il primo ad abbandonare il plurale maiestatis, rivolgendosi in prima persona ai fedeli, nonostante zelanti custodi del protocollo prontamente riconvertissero i suoi discorsi per la pubblicazione su L'Osservatore Romano e in altri atti ufficiali.
Il suo ministero iniziò il 3 settembre con una Messa celebrata nella Piazza antistante la Basilica. Per la prima volta nella storia un Papa non sarebbe più stato incoronato: Luciani si impose anche per il cambiamento del nome incoronazione che da allora mutò in solenne cerimonia per l'inizio del ministero petrino. Rifiutò inoltre la tiara, e fu anche il primo pontefice a respingere l'impiego della sedia gestatoria, in seguito ripristinata, per esigenze di visibilità, in occasione delle udienze generali. Rifiutò anche il trono al momento della Messa, detta di "intronizzazione".
 
Fu il primo papa a parlare di sé in termini umani: tenendo da un canto i consolidati effetti del dogma che vuole il papa "Vicario di Cristo in terra", non ebbe remore nel presentarsi con il complesso della sua personalità, ammettendo, ad esempio, di essere diventato completamente rosso dalla vergogna quando, ai tempi in cui era ancora patriarca di Venezia, Paolo VI gli aveva messo sulle spalle la stola papale.
Fu inoltre il primo ad ammettere la paura che lo colse quando si rese conto di essere stato eletto Papa: "Tempestas magna est super me". Così come non altri prima, espresse umilmente una sensazione d’inadeguatezza al ruolo.

Qualche problema con l’organizzazione?

“Una certa morbidezza nei confronti della questione degli anticoncezionali e della contraccezione, anzi una qualche apertura per l'argomento dopo un convegno delle Nazioni Unite sul tema della sovrappopolazione, furono oggetto di una censura da parte dell'Osservatore Romano, che non pubblicò i commenti papali…”.

Una questione di “genitori”?

“Durante l'Angelus della settimana successiva, il 10 settembre 1978, Giovanni Paolo I disse:
 
«Noi siamo oggetto, da parte di Dio, di un amore intramontabile: (Dio) è papà, più ancora è madre»
 
Questa frase è una citazione di un passo dell'Antico Testamento, nonché semplice interpretazione di alcuni passi del Vangelo. Il concetto fu ribadito più volte anche dal suo successore Giovanni Paolo II, per esempio nell'udienza di mercoledì 20 gennaio 1999; sembra diversa invece l'opinione personale di Joseph Ratzinger che, nel suo libro "Gesù di Nazaret" (2007), afferma: "Dio è solo padre".

Stiamo parlando di un uomo che è stato “lì” per soli 33 giorni e che ha ammesso di avere avuto paura, che non era un “professionista della Chiesa”, che non aveva brama di potere ed infatti non chiedeva nemmeno di essere votato. Insomma, un uomo "normale"...

E allora? Come si comporta? Appena eletto inizia a mostrarsi una sua Natura, forse, nascosta molto bene. Una Natura molto particolare e “osteggiante” le tradizioni dell’ambiente "accogliente" millenario.

La transizione che diventa un “problema”? Può darsi…

Ricordiamo sempre che siamo in un mondo dove si è assassinato un presidente degli Stati Uniti, in pieno giorno, facendolo passare per un atto di “pazzia” del solito folle isolato. E poi si è riusciti ad assassinare anche il fratello. Uno mondo dove il leader dei “neri” è stato falciato e dove il leader dell’India è stato accompagnato preventivamente nell’Ade. Un mondo dove l’11 settembre significherà per sempre: abominio. L’elenco è molto lungo, per cui mi fermo qua, certo di avere reso l’idea.

Veniamo alla morte di Papa Giovanni I.

“Luciani si spense presumibilmente tra le ore 23.00 del 28 settembre 1978 e le ore 5.00 del giorno successivo, nel suo appartamento privato, ufficialmente a causa di un infarto miocardico.
Secondo un comunicato ufficiale del Vaticano, poco prima di morire, il Papa era sbiancato in volto, quando aveva saputo del giovane Ivo Zini assassinato a Roma.
Nei giorni immediatamente successivi alla morte, venne chiesto invano da una parte della stampa di effettuare l'autopsia sul corpo del papa, richiesta respinta dal collegio cardinalizio in quanto non prevista dal protocollo…”.
 
Ecco il punto! La causa ufficiale della sua morte è “Infarto miocardico”.

Va bene! Diamola per buona. Però andiamo a vedere cosa significa “biologicamente” morire per una malattia di questo tipo:

“Ad ogni conflitto, corrisponde una malattia e una sola. Per la perdita di territorio, la patologia corrispondente è un infarto al miocardio.

Capite? Mhm… Dovrei essere più chiaro? A pagina 63-64-65 del libro “Le radici familiari della malattia” di G.Athias, il capitolo “L’infarto al miocardio” suggerisce delle osservazioni molto particolari. Interessa?
 
Diciamo che sono stati 33 giorni molto “intensi”.

 

venerdì 8 ottobre 2010

Papa Giovanni XXIII: profezie e "angeli".





Chi sono gli Angeli? Siamo abituati a credere che siano entità evanescenti, illuminate perennemente di "Luce bianca", che siano “buoni”. Allora cosa significa questo “passo” tratto dalla lettera di San Paolo ai Romani (8.38)?

Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore.

Gli Angeli sono inseriti nell’elenco delle “entità” che possono separarci dall’Amore del Creatore. Nel film “L’ultima profezia”, il protagonista principale si esprime in questa maniera:

In cielo c’erano ancora Angeli selvaggi che portavano le armi…

L’origine di tale verso è attribuita a San Paolo ed è contenuto nella Bibbia (lo si può udire nel film al minuto 1.31.49)

Ho cercato sul web questa frase, che dovrebbe far parte di una delle lettere di San Paolo, ma non ho trovato nulla a tal riguardo. Come al solito chiedo a qualche “visitatore” del Blog se ne fosse a conoscenza e, in tal caso, di potermi segnalare una simile evidenza. Grazie...

Ho trovato in Matteo (13.36) questa espressione:

Allora Gesù, licenziate le turbe, se ne ritornò a casa, e i suoi discepoli gli si accostarono, dicendo: dichiaraci la parabola delle zizzanie del campo.
Ed egli, rispondendo, disse loro: Colui che semina la buona semenza è il Figliuol dell'uomo. E il campo è il mondo, e la buona semenza sono i figliuoli del regno, e le zizzanie sono i figliuoli del maligno. E il nemico che le ha seminate è il diavolo, e la mietitura è la fin del mondo, e i mietitori son gli angeli. Siccome adunque si colgono le zizzanie, e si bruciano col fuoco, così ancora avverrà nella fin del mondo. Il Figliuol dell'uomo manderà i suoi angeli, ed essi raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali, e gli operatori d'iniquità; e li getteranno nella fornace del fuoco. Ivi sarà il pianto e lo stridor de' denti. Allora i giusti risplenderanno come il sole, nel regno del Padre loro. Chi ha orecchie da udire, oda.

Focalizziamo meglio: e la mietitura è la fin del mondo, e i mietitori son gli angeli.

Sempre nel film “L’ultima profezia” si dice che Dio ha sempre mandato gli Angeli per compiere il suo volere. Gli Angeli sono sempre stati a contatto con Dio ma con un ala intinta nel sangue

Sono come una sorta di “braccio armato”. 

Ora, io credo che, questi Angeli non siano altro che antichi ricordi provenienti dalla storia umana “velata” dal tempo e dall’Antisistema. Questi Angeli sono ciò che rimane del ricordo degli Anunnaki. Mi rifiuto di credere a simili entità come empie, cariche di violenza e intrise del sangue umano. Non ci credo e non ricrederò mai. È tutta una parafrasi quella che si compie. 

Le legioni angeliche sono legioni di combattenti. Le schiere angeliche sono entità evolute che hanno la responsabilità della crescita delle altre razze viventi nell’Universo, proprio come i Wingmakers oppure le razze “centrali” evolute.

Nell’economia universale coloro che sono più evoluti si occupano degli “altri”; l’evoluzione che intendo evidenziare è di tipo spirituale e non solo tecnologica. Una simile evoluzione nel suo stato di alto compimento comporta un senso di responsabilità nei confronti della Vita. 

Simili razze, appunto angeliche, costituiscono le schiere dei servitori volontari dell’opera del Creatore. Queste razze non possono ricorrere alla violenza in nessun modo. Questo è il mio pensiero.

Occorre fare pulizia di tutte le false credenze sparpagliate per cielo e terra.

I brandelli di verità intrisi nella violenza Anunnaki, vivono ancora oggi miscelati insieme a saggezza e buona volontà. Confondono. Mettono appunto zizzania. Ma secondo “logica” spirituale è ora di fare grande pulizia. Certi termini sono da “rifondare”. La storia stessa è da rifondare…

Leggendo alcuni passi di una raccolta di conferenze di Rudolf Steiner intitolate “La Bhagavad-Gita e le lettere di Paolo” è evidente come stiano, nella loro essenza, i due grandi tasselli della conoscenza e dell’esperienza inerenti l’oggetto delle conferenze stesse:

l’una racconta la sintesi finale di millenni di evoluzione umana ed in questo è perfetta, l’altro racconta gli inizi di una nuova fase dell’evoluzione umana che parte dall’esperienza del Golgota ed in questo è ancora “imperfetta”, allo stato di “seme”.

Come poter giudicare dunque opere tanto diverse, non tanto per i contenuti, quanto per “l’età” relativa al quel tipo di esperienza? Nessun giudizio. Nessuna conclusione. Solo una semplice ed oggettiva “osservazione” lungimirante trova senso.

Le due epoche diverse si succedono e fanno staffetta dell’evoluzione umana: la nascita dell’Io, la sacra fiamma che fa risplendere di luce propria l’Anima dell’uomo. Non è più solo una mutazione di forma ma di interiorità. Vicende legate al sangue, alla sua linea “spezzata”, alla perdita della chiaroveggenza, allo sviluppo dell’intelligenza legata all’Io, all’irruzione nei reami di competenza degli Asura, dei dominatori delle lande della densa materia, della resistenza all’evoluzione.

Una resistenza degna di tal nome, avveduta, sensata, motivatrice, motore di evoluzione

Che senso hanno, a tal proposito, le “denunzie” relative alle “Profezie di Papa Giovanni XXIII” contenute nell’omonimo libro di Pier Carpi?

“A Roma correranno i cani e la Madre sarà legata alle Crociate” (La Chiesa servirà a molti per fini di basso potere). Pagina 76.

Queste profezie furono trascritte nel 1935, quando Angelo Roncalli, arcivescovo di Masembria, delegato apostolico in Turchia, ebbe sette “sogni” ricorrenti e continuativi, nei quali ebbe il dono di queste “anticipazioni”.

“Lesse, e fu facile. Dio, tutto era tanto semplice, tutto era tanto chiaro. Se anche gli altri uomini avessero saputo. Il mondo sarebbe stato diverso. Ma Angelo si rendeva conto che non tutti potevano sapere. Perché quelle erano cose pericolose. Solo pochi potevano interpretarle nel senso giusto, usarle per il bene. Nelle mani dei malvagi, sarebbero state armi terribili contro l’uomo. Pagina 51.

Nel nome della Chiesa si farà mercato, si conquisterà potere politico, si abbatteranno nemici, distaccando l’azione sociale della Chiesa da quella che doveva essere. Infatti, nella politica italiana (qui ci si riferisce chiaramente a Roma e ai cani) i cattolici autentici non potranno mai inserirsi. I falsi si, e nel nome dei cattolici faranno una politica capitalistica, borghese, persino laicista, con compromessi antiumani, antisociali. Lo scopo sarà il ladrocinio: i falsi figli ruberanno dal gregge. Pagina 76.

“E in questi brani, egli oppone sempre la guerra dei potenti eserciti, fredda, calcolatrice, mossa da interessi economici e non sempre confessabili, da ogni parte, alla guerra d’entusiasmo, per la vera libertà, della Resistenza. Dei Partigiani, è detto: Europa, questi sono i tuoi figli migliori, che un giorno saranno traditi. Perché i capi che crederanno di abbattere comanderanno ancora, sempre gli stessi…. Infatti, continua la profezia, abbatteranno le marionette del denaro, non i padroni del denaro. Pagina 104.

Che dire? Che siamo alle prese con una storia tutta da riscrivere e tutta falsa. Così come adoriamo falsi Dei, siamo immersi nella falsità assoluta dell’illusione di Maya. Siamo in uno scenario difficile in cui padroneggiarsi è assai ostico. Ed il “bello” è proprio questo. L’uomo sta forgiando l’uomo nuovo attraverso se stesso. Sta imparando a cavarsela con i nuovi doni della nuova era che, paradossalmente, gli hanno portato a prima vista solo “guai”. L’era dell’Acquario che si è appena aperta, segna un nuovo inizio per l’intera "saga" umana.

Un “nuovo inizio”, ma contemporaneamente ad una “nuova fine”, che ancora deve avvenire.

Questa fine è un inizio: il 2012 carico di simbolismo…

Lasciamo andare il 2012, perché il 2012 è già stato, è adesso, sarà domani… Che importa? La cosa importante è che la “caduta” corrisponderà ad un pronto rialzarsi.

Ricordo che tra il materiale Wingmakers, esiste una frase illuminante che esprime questo concetto:

All’incirca nel 2075 ci sarà ad opera della scienza, l’irrefutabile scoperta dell’Anima. Un'altra "profezia"...

Quando anche la scienza sarà libera di annunciare una scoperta di questo tipo, il mondo sarà effettivamente prossimo ad un profondo cambiamento.

Un consiglio; a questo link  esiste un pdf intitolato “Vivere dal Cuore” che merita tutta la nostra attenzione.
  
Infine, una "citazione pesante" presente in quarta di copertina del libro “Le profezie di Papa Giovanni XXIII”:

Un libro sensazionale e straordinario: le profezie enunciate nel 1935 da Angelo Roncalli, allora delegato apostolico in Turchia, che sarebbe poi divenuto Papa con il nome di Giovanni XXIII.
Introdotto, dopo una serie di esperienze supernormali, in una società segreta iniziatica, Angelo Roncalli dettò le sue profezie, che vennero scritte dal gran Cancelliere e sarebbero dovute rimanere segrete.

Ovviamente tutto ciò non sarà mai riconosciuto ufficialmente dalla Chiesa. Ma in futuro tutto verrà inesorabilmente alla luce e… questa è invece la mia profezia!

Vediamo infine ed in termini brevi, un cenno sulla Vita di Pier Carpi:

L'ottimistica previsione di Pier Carpi sulla galanteria del tempo e sulla futura riconsiderazione dell'ultimo suo sofferto romanzo, per ora non si è avverata e il problematico "Gesù contro Cristo" resta ancora abbandonato nelle soffitte polverose del dimenticatoio librario, colpevole (ma sarebbe meglio dire "in attesa di giudizio") per quella sua temeraria visione di un Cristo troppo umano, debole e fragile, che ha infastidito non poco l'ambiente ecclesiastico e che gli è costato la fredda accoglienza dell'intellighenzia culturale italiana. Direi, comunque, che, a beneficio di coloro che non hanno ancora avuto modo di valutarne il talento artistico, sarà meglio dare qualche cenno in più sulla sua figura.
Pier Carpi, morto prematuramente il 26 giugno 2000, era nato a Scandiano (RE) il 16 gennaio del 1940 e, oltre che un importante giornalista, è stato anche scrittore, sceneggiatore e regista cinematografico di un certo rilievo (tra l'altro molto conosciuto anche all'estero). Un artista "a tutto tondo" insomma… Con questa piccola premessa che vi prego di tenere in debito conto: il suo è sempre stato un talento, oltre che indubbio, anche un po' scomodo, o sarebbe meglio dire poco "allineato", poco "malleabile", soprattutto negli anni Settanta, quando l'anticonformismo era più facile sbandierarlo che praticarlo.
Del resto Pier Carpi qualche sgambetto ideologico lo aveva già subito quando, nel 1975, con il suo film Povero Cristo era stato selezionato per la Mostra di Venezia e poi meticolosamente fatto sparire perché a qualcuno una pellicola incentrata sulla ricerca di Cristo, soprattutto da parte delle giovani generazioni, dava parecchio fastidio

E sì che il suo precedente poema Il Vangelo di Maria, con la sua straordinaria interpretazione della Rivelazione, aveva ottenuto elogi e giudizi positivi proprio dall'ambiente clericale e perfino dal Papa. Cosa verificatasi anche per il successivo Le profezie di Papa Giovanni, saggio controverso e decisamente più commerciale, che fu dapprima accolto con diffidenza e ostracismo e divenne poi un grosso successo editoriale (ben supportato dal riconoscimento - in un certo senso "ufficiale" - delle capacità profetiche del Beato Papa con un Angelus dell'allora Pontefice Paolo VI)
Fonte: www.piercarpi.interfree.it

giovedì 7 ottobre 2010

Parvenze di libertà sotto Controllo.




Il mondo è davvero strano; lo ripeto anche oggi. Ci si trova in continuazione ad imbattersi in curiosi fatti ed effetti. Ad esempio il discorso relativo ai diritti d’autore dei cantanti e cantautori. Ma come? Questa categoria si lamenta in continuazione a causa dei sempre più frequenti download “pirata”, tanto che la “legge” si è già espressa chiaramente, dichiarando la “pirateria musicale” come un reato

La “legge”, intendiamoci bene, tutela gli interessi delle grandi aziende del settore e non il singolo “artista” che è sempre più spesso lasciato in balia degli eventi. Perché dico questo? Perché sul web è possibile scaricare una canzone, il famoso mp3, in infiniti modi.
 
Ad esempio Firefox prevede addirittura un plug-in, liberamente usufruibile, che permette di scaricare direttamente da Youtube la musica o il video di cui si sta godendo

È possibile che questa fantastica libertà e comodità sia, in realtà, contro la “legge”? Mi rendo conto che la persona che ha creato una canzone dal nulla, viva di questo, per cui la sua sopravvivenza dipende dal riconoscimento del proprio lavoro, eppure i cantanti affermati che passano nei circuiti nazionali e internazionali non sono meno ricchi per questa continua “perdita”. Secondo me la “rete” contribuisce a pubblicizzare il loro lavoro, anche quando lo si offre praticamente gratis. Non vedo altre alternative per tentare di spiegare questa assurda situazione che si è andata creando negli ultimi dieci anni. Esistono in commercio i masterizzatori, quando è chiaro che è vietato duplicare dvd e compagnia bella. Ma perché allora permettono di produrli? Perché una persona è libera di utilizzarli ma secondo responsabilità? Per favore. È un  mondo strano. Esiste il tutto ed il contrario di tutto. Infatti si dice: fatta la legge trovato l’inganno
È un po' come il "mistero" che avvolge il fatto di poter comprare macchine che vanno sempre più forte, caratteristica senz'altro sempre messa più in evidenza nelle pubblicità, insieme al lato della "sicurezza"... Bah!

Io non intendo fare il bacchettone, però sino a quando l’uomo avrà necessità di leggi, significa che non è ancora “maturo e responsabile”. In un mondo dove esiste una umanità responsabile non esistono più le mezze misure, gli escamotage, le vie di fuga… gli avvocati. Il frattale costituito dal grande caos in materia di “pirateria” e tutela dei diritti artistici e di copyright, è un esempio molto evidente di cosa succeda anche nei livelli superiori della “percezione” umana

È proprio un gran caos. 

È Osho che racconta della “foresta” nella quale è imprigionata la gran parte dell’umanità: una foresta che ricorda molto quella di Dante o dei film “fantasy” di ultima generazione. La fitta boscaglia è sempre stata utilizzata per incutere timore e senso di smarrimento e pericolo. La sua simbologia è molto attiva nei sogni e nelle paure ricorrenti ed ancestrali. Il bosco rappresenta il pericolo ma anche la “sorpresa”, la possibilità di evadere dalla Vita “regolata” della città. Perché mai Morpheus, in Matrix, dice a Neo e Trinity di non prendere “l’autostrada”? Cosa rappresenta l’autostrada e perché è ritenuta tanto pericolosa?

Sicuramente avete provate a percorrerne una nella vostra esistenza, no? Ebbene pensate a come ci si sente, in quel frangente, a bordo del proprio veicolo. Ci si sente spinti verso una direzione, verso la destinazione che ci attende al di fuori del serpente di cemento e asfalto

Quella direzione è la stessa che abbiamo in testa noi, che ci siamo prefissati? Certo!  

Ma l'inghippo non è questo, bensì il fatto che senza quell'autostrada noi non potremmo raggiungere la nostra meta; è come demandare il nostro potere alla autostrada. Potremmo raggiungere la nostra meta ugualmente, ok... Ma in quanto tempo? Sarebbe "praticabile" quella soluzione? Non sarebbe come tornare indietro di 100 anni? Il nostro potere di raggiungere una meta è racchiuso, defluito, nel senso, nell'esistenza di questa grande arteria "facilitatrice". In realtà essa è una sorta di Caronte: richiede un pedaggio non solo economico, statene sicuri

Tutt’attorno scorre nello stesso senso, una rete di controllo senza paragoni

Di pari passo accompagnano i viaggiatori anche le spire aggrovigliate dei potenti campi elettromagnetici, costituenti le infrastrutture delle telecomunicazioni ed il famigerato Sistema Tutor. Da poco, in alcuni tratti scorre parallela anche la ferrovia ad alta velocità. L’autostrada, vista dall’alto, è un nastro trasportatore ordinato che accompagna il suo “contenuto” verso l’usufruizione di una direzione, di una meta. Ebbene? Il senso è opposto, infatti si può anche invertire la marcia, ma solo uscendo, pagando e rientrando nell’altra direzione. Quell’azione del pagare è la costante che accompagna il cittadino “moderno”. Si paga anche per fare pipì in alcuni luoghi. Perché l’autostrada è pericolosa?

Non di certo in senso letterale, ma in senso di “contenimento” delle possibilità, della propria libertà. 

Queste arterie sempre più lunghe e diramate, veicolano il traffico e lo convogliano come l’acqua di un fiume, ma sotto un ferreo controllo. Ecco il frattale che esprime il senso maggiore della Vita raccolta nelle città dell’uomo: il controllo.

Cosa è un senso unico? È l’unica direzione che possiamo seguire. Per comprendere ciò che voglio dire, provate a pensare a quella volta che siete rimasti imbottigliati nel traffico. Come vi siete sentiti? 

In una parola sola: impotenti! 

La grande arteria è comoda ma è sotto un grande controllo di limitazione, non solo di velocità. Questo discorso lo si comprende meglio immaginando la rete autostradale dall’alto, quando è colma di macchine ferme in coda. Cosa stiamo osservando? Mi viene in mente l’inizio del film degli “Incredibili”: i superpoteri messi da parte,congelati, per motivi di "privacy" dell’umanità. Osservando il traffico della rete stradale e autostradale ho proprio questa sensazione: la rinuncia al proprio potere, demandato al potere di un motore a scoppio, al potere di un carburante, allo sfrenato sfruttamento di una risorsa ambientale, allo svuotamento del sottosuolo… 

Ecco a cosa mi riferisco: un senso di svuotamento. 

Stare in autostrada al volante della propria vettura conferisce un senso di svuotamento, di smarrimento nonostante la direzione certa e la strumentazione di bordo ci assicurino che stiamo andando verso la nostra meta.

Ma “per andare dove dobbiamo andare per dove dobbiamo andare”? Il buon Totò con l’inseparabile Peppino, ci insegnano che non c’è nessuno a indicarci la direzione, nemmeno il vigile che non capisce la nostra “lingua” pur essendo della stessa “specie” e dello stesso pianeta.

È un mondo strano dove non si capisce dove sia l’inizio e dove il suo sfociare, per non parlare della sua fine. Eh?

"Per quante volte uno salvi il mondo, quello riesce sempre a mettersi in pericolo!" Gli Incredibili

"Presto, dai! Chiedi una cosa assurda! Dai dai dai dai!! Chiedi il Nilo, dimmi che vuoi il Nilo!! Dai prova!"
"Mmmmhh... Voglio il Nilo!"
"COL CAVOLO!!"
Aladinn