venerdì 9 aprile 2010

La Vita è una malattia sicuramente mortale, trasmessa sessualmente.




Ho trovato un libro molto interessante sul tema “malattia moderna”, ossia sulla sindrome da malattia, imperante in questi ultimi decenni. Il libro si intitola “Gli inventori delle malattie. Come ci hanno convinti di essere malati” di Jorg Blech.
Voglio citare dei punti del libro, che a loro volta citano altri autori; un’angolatura simpatica di un tema capace di far rabbrividire.

Iniziamo:
  • “L’arte del medico consiste nel divertire il paziente fino al momento in cui la Natura lo guarisce…” Voltaire
  • “La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano” Aldous Huxley
  • “Ogni persona sana è un malato che non sa ancora di esserlo” Knoch o “il trionfo della medicina” di Jules Romains
  • “Ho rispetto per la fede,  ma è al dubbio che dobbiamo la nostra formazione” Wilson Mizner
  • “Una persona sana è una persona che non è stata visitata come si deve” proverbio medico
  • “Se pagata, la gente si ammala” Andrew Malleson
  • “Se la mettete in questo modo, nessuno può più essere malato” Molière
  • “La Vita stessa è una malattia sicuramente mortale, trasmessa sessualmente” P.Skrabanek e J.McCormick – Follie e inganni della medicina
  • Victoria Beckham, 27 anni, sa con precisione quando nascerà il suo secondo figlio: il parto avverrà il 1° settembre. Ha scelto quella data per il taglio cesareo programmato in una clinica privata londinese, perché si colloca proprio tra due partite che suo marito dovrà giocare in quel periodo” Suddeutsche Zeitung
Insomma, come recita il titolo dell’undicesimo capitolo “l’utilità di essere malati” l’industria della malattia ad ogni costo ha medicalizzato l’intera società. Il terzo capitolo s’intitola “una malattia chiamata diagnosi” ed è indicativo di quanto ci facciamo influenzare dai termini illusori pronunciati dalla classe medica. E pensare che un saggio proverbio esprime questa verità: “ognuno è il medico di se stesso”.

Saggezza di un tempo condotta d’urgenza al capezzale della sanità mentale dell’individuo, la quale si è giocata le ultime sparute possibilità di riemergere dal coma in cui è precipitata.

Gli ambulatori sono sempre pieni come otri troppo cariche per essere trasportate; i malesseri si accumulano all’impazienza ed alla disorganizzazione. Alla malattia si aggiunge la rabbia, lo sgomento, l’improvvisazione. Dottori robot per uomini robot, curano con la perizia di un meccanico o di un macellaio; tutti nello stesso modo. 

L’allineamento sociale, il piattume sociale, si allinea nella tendenza a classificare ogni cosa secondo mode o tendenze, target, sondaggi, obiettivi, etc. e gli effetti collaterali diventano solo numeri superflui; tanto ci sarà un altro rimedio anche per quelli. Proprio come il gioco delle tre carte…

 

giovedì 8 aprile 2010

Cosa è l'Amore incondizionato?





Che cosa è l’Amore? Ed ancora di più, cosa è l’Amore incondizionato? Disturba, forse, scrivere a partire da così in “basso”, da una simile domanda che fa capire quanto sia lontana questa vibrazione tanto necessaria per “andare avanti”, evolvere, ascendere, comprendersi pienamente.

Se me lo domando è perché ancora non lo so! 
Dunque, parto da una condizione minimale. Ne sono conscio e intendo colmare questo semivuoto. Badate bene, però, che quello che intendo è, non solo di comprendere il concetto sotteso alla domanda, ma anche di riuscire ad applicarlo come chiave esistenziale, nella Vita di ogni giorno o, meglio, di ogni attimo. Quello che intendo diventare è l’impersonificazione del concetto dell’Amore incondizionato e non una enciclopedia che si muove con gambe umane. In internet si trovano tante definizioni, anche diverse; per questo comprendo di non essere solo in questa ricerca. Nella sete di coerenza dovrei imbattermi in un “concetto” semplice e adatto ad ogni situazione, ma mi accorgo che non è così, cercando fuori di me.

Dunque? Come al solito, la ricerca va compiuta entro sé stessi, espandendo il luogo comune della propria profondità, del proprio interno, in maniera tale, in realtà, di abbracciare la globalità, il binomio “dentro+fuori”. Parlare di Amore, di Anima, di significati della Vita, dovrebbe essere aprirsi a 360 gradi, dentro e fuori, proprio come un fiore che sboccia con il Sole e rientra con la Luna, eppure cresce sempre sino alla sua conclusione stagionale. 
Nella ciclicità, infatti, troviamo risorse ed energie per apprezzare ogni istante della Vita. Per così dire, dovremmo essere sempre felici dell’istante che stiamo vivendo, perché in questa maniera esprimiamo tutta la gioia, l’apprezzamento, la gratitudine, di essere qua, adesso, a fare esperienza in questa stupenda avventura del gioco della Vita. Senza giri di parole, penso che l’Amore incondizionato debba essere molto simile a questa modalità vibratoria: apprezzare ogni istante della Vita. L’espansione che dobbiamo ancora nutrire è quella di riuscire ad impersonificare la vibrazione dell’Amore, diventare degli esempi viventi, “essere il cambiamento che vorremmo vedere avvenire nel mondo”. 
 
La confusione che ci nasconde la “Luce” è legata alla lettura che facciamo delle emozioni. Stiamo confondendo un fattore sensoriale per uno spirituale. Le emozioni, secondo me, rappresentano un sistema di scatola guida per non perdersi tra i marosi delle vicissitudini esistenziali che, peraltro, attiriamo noi stessi. L’analisi di una emozione dovrebbe condurre ad affermare: “Ok, io sono qua. Dove devo andare? Ah! Ecco. Sto sbagliando strada. Meno male che ci sono le emozioni a segnalarmelo”. Una emozioni può anche dividere, creare addirittura dipendenza, se non la comprendiamo per il suo vero significato e scopo che corrisponde esclusivamente a farci sapere “dove siamo”. Una emozione di paura ci dice che abbiamo imboccato una strada perigliosa; non sbagliata ma certamente più complicata. Capito questo, sappiamo che esiste un’altra via più “sicura” da percorrere. E che dire delle emozioni che conferisce il gioco d’azzardo? Non rappresenta forse una dipendenza, una debolezza dell’essere? Dovremmo usare le emozioni per crescere e direzionarci meglio.
Invece il sentimento è un qualcosa molto più capace di creare “unione” e, a differenza della scatola “gps” delle emozioni, che rappresentano una forma di Amore egoistico, fine a se stesso, il sentimento rappresenta proprio l’Amore incondizionato che tende ad unire, a favorire l’unione animica, a superare le divisioni.
 
Possiamo dunque dire che:
  • L'emozione è Amore che tende all’Io; persegue la “maschera”, ossia la personalità, la singola incarnazione
  • Il sentimento è Amore che tende all’Io Sono; persegue il “contenuto”, ossia la persona, l’essenza divina
Mi fermo qua, perché l’Amore è comunque quella energia creativa che sorge da ogni nostra presenza e latenza; è tutto. Non la voglio ingabbiare capendola con la logica o con una definizione, ma va fatta nostra con la comprensione legata all’apertura del cuore. Frasi fatte? Routine? Cose trite e ritrite?

Proprio per questa difficoltà a lasciarsi andare, il genere umano è sprofondato nella tela delle emozioni, le quali comunque descrivono ancora Amore.

Quello che si deve sviluppare nel mondo a partire da ogni cuore è l’esprimere una vibrazione coerente, ad ogni istante, di consapevole interesse per il fine superiore dell’esistenza e, dunque, nel vedere ogni creatura come un nostro fratello. Amore incondizionato…

"Se vi parlassimo dei principali fraintendimenti della vostra mente genetica, non ci credereste. Con assoluta certezza, voi - anche i vostri più esperti leader spirituali - ci trovereste sprezzanti su molto di ciò che ritenete vero e logico. Vi spaventereste di fronte alla nostra definizione della Sorgente di Realtà, perchè vi sarebbe chiarissimo come avete sperperato la vostra natura divina a favore dell’irretimento della mente genetica.

Sappiamo che questo può sembrare un giudizio sulle vostre credenze, e per un certo grado lo è, ma dovete sapere una cosa sui vostri sistemi di credenza: sono ampiamente scollegati dalla Sorgente di Realtà. Sono come i fili di una ragnatela staccati dai “ rami” della Sorgente di Realtà dai “venti” della Gerarchia.

La Sorgente di Realtà viene rappresentata nelle vostre credenze come amore incondizionato, ma questo è l’unico filo, di tutte le dimensioni dei vostri sistemi di credenza, collegato - tramite la mente genetica - alla Sorgente di Realtà".
Fonte: Wingmakers

 

mercoledì 7 aprile 2010

Comunicare con l'acqua, rispettandola.





Ieri sera a Geo&Geo, su Rai 3, è stato trasmesso un documentario in risonanza con la nuova energia di consapevolezza, il cui tema centrale era l’acqua del pianeta. È meraviglioso quando la televisione pubblica parla di argomenti, ai quali si può accedere solo per vie "secondarie". 
 
Mettere in relazione l’acqua con il nostro stato d’animo, con i sentimenti che proviamo, ed affermare che le molecole d’acqua hanno memoria di ciò che interagisce con esse, è un fatto talmente “nuovo” per la massa, che il solo trasmettere tali significati a livello nazionale comporta un innalzamento della vibrazione di risonanza con l’energia di risveglio che “spira” da qualche tempo per l’intero Sistema Solare. 
 
Sono cose importanti queste. E fa riflettere e comprendere quanto sia basilare il ruolo della televisione, e dei media in generale, nella diffusione delle forme pensiero tra la gente. Pensiamo ad una tv di Stato allineata con i nuovi tempi; i messaggi verrebbero veicolati a velocità sorprendente verso ogni famiglia, senza più ostacoli, senza freno a mano tirato, senza bastoni tra le ruote. Per meritarci questo, però, occorre che noi tutti contribuiamo alla costruzione di una televisione di questo tipo; la richiesta del pubblico fa tendenza. Il Grande Fratello non avrebbe più senso se l’audience calasse drasticamente. Come al solito lamentarsi di quello che si ha senza fare niente per cambiare, lascia senza futuro, o perlomeno lascia senza immaginazione. Ieri sera, ad esempio, si è parlato di:
  • proprietà dell’acqua di registrare le emozioni ed, in generale, le informazioni vibrazionali che le molecole d’acqua incontrano lungo il proprio “cammino” o scorrere
  • fotografie dei cristalli d’acqua, di Masaru Emoto, formatisi durante l’ascolto di musica classica o rock e relative differenze in termini di geometria, forma, simmetria, equilibrio, etc., oppure dopo l’ascolto di preghiere di ogni tipo e religione
  • denuncia che il modo di intubare l’acqua non è corretto, perché l’acqua è come se impazzisse durante il tragitto nelle tubazioni per raggiungere le nostre case
  • capacità dell’acqua di autopurificarsi, mediante le trasformazioni naturali del ciclo inerenti i suoi diversi stati (gassoso, solido, liquido)
  • diversità di crescita delle colture irrigate con acqua, alla quale ci si rivolge con gratitudine ed apprezzamento
  • capacità dell’acqua di influire sulla crescita spirituale dell’umanità
  • conclusione relativa al fatto che, l’acqua, risponde con maestose forme geometriche alle parole “Amore e gratitudine
Ciò significa che il pianeta azzurro e, dunque, il nostro corpo, entrambi costituiti per la maggior parte di acqua, sono in relazione intima, in simbiosi, in stretta unione nel bene e nel male, proprio come recita la classica formula del matrimonio tra umani. Il nostro comportamento influenza le masse d’acqua, le quali raccolgono le informazioni dal Cosmo per trasferirle alla Natura della Madre Terra, proprio come un immane sistema di informazioni invisibile e gentile, dal quale l’uomo dovrebbe solo imparare. Tutto ciò contribuisce a far comprendere quel senso di unione tra tutte le parti; ad esempio la preghiera determina lo stesso effetto sull'acqua, sia essa Cristiana, Mussulmana, Induista, etc.; quello che conta è avvicinarsi con cuore puro alle proprie intenzioni.
 
Sentire contenuti simili alla televisione è altamente educativo; testimonia che il “messaggio” sta giungendo in barba ad ogni tipo di negazione in vigore. Diciamo che Rai 3 è forse l’unica tra i canali a maggiore diffusione che si “apre” un po’ di più ad una certa nuova sensibilità che sta prendendo progressivamente Vita. È un processo anche questo di “trasformazione”. 
 
Pensando all’acqua provo un senso di limpidezza interiore naturale, allo stesso modo del vedere il fondale marino, tanto trasparente e pulita è la superficie acquosa che lo ricopre.

È una riconciliazione con una parte di noi.

Tempo fa avevo visto, sempre a Geo&Geo uno splendido documentario sul fiume Zambesi e sulle fantastiche cascate che si creano dal suo mozzafiato “salto” nel vuoto (non ricordo se fossero le cascate Vittoria); ebbene quella puntata era pregna, inzuppata di spiritualità; ricordo che si narrò della Vita di un uomo che risaliva il fiume sino al punto “dove nemmeno coccodrilli ed ippopotami potevano giungere”, ossia a pochi metri dal “grande salto”. Quest’uomo aveva attrezzato una sorta di grotta naturale, proprio quasi a ridosso della cascata, e poteva rimanere in quel luogo, vicino a Dio, anche per mesi da solo, vivendo di pesce e di ciò che il proprio Spirito emanava in termini di scambio energetico con l’ambiente circostante. Una meraviglia, compresa la musica in sottofondo e la musica naturale dell’acqua. Le leggende di quei popoli raccontano di come si sia formato il mondo e di come siano successe “cose” a cui oggi nessuno più crede. Una simile cultura è un dono prezioso tanto quanto l’acqua che nutre quelle terre. Una cultura fatta ancora a misura d’uomo che rimane in equilibrio su quel fantastico salto tra il dislivello del mondo che ascolta.

L’uomo occidentale, al cospetto di un simile “panorama” abbassa la “cresta” ed ascolta umilmente il canto di Madre Natura. La fotografia del luogo è pennellata direttamente dalla mano del Creatore; si direbbe quasi un trampolino verso il Cosmo, verso la propria Anima.
Gli arcobaleni che spesso impreziosiscono quella scenografia mantengono l’attenzione al di sotto del proprio “arco”, come a voler sottolineare ciò che si può percepire con ogni senso e con ogni senzienza, senza troppo disperdersi.
 

Solo a ripensarci metto le ali ai piedi e volo con l’immaginazione in quei luoghi di grande e rinnovata unione con le nostre radici terrene; in quei luoghi “alti” che rammendano lo strappo di un tessuto in estrema pace e serenità: gioiamo tutti quanti di tanta espressione di Amore e gratitudine.