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“Lui era un buon fisico.
E un comunista attivo.
Dieci anni fa lo era la metà degli scienziati, in America. Non era un problema.
Lo diventa quando menti durante il colloquio di ammissione…”.
Manhattan
Perché tendi a “mentire”? Perché temi per/che…
Quindi, la paura è “tua”, come lo è il mentire, che è una conseguenza della forma ambientale.
Da questa logica, tu non hai colpa.
Dunque:
non menti ma esprimi la verità, da un’altra prospettiva.
Qualcosa che necessita di una decodifica simbolica sostanziale frattale espansa (che cosa significa).
Tuttavia, se (se) sempre “qua, così”, allora la decodifica verrà meno, mentre verrà evidenziato solamente l’aspetto del mentire, risultando – in questa maniera – il “tuo” tradimento, la “tua” menzogna, il “tuo” doppio gioco, etc.
Distaccati da tutto ciò.
“Questa è una guerra di idee…
Costruite una bomba atomica.
Preferiamo chiamarla gadget…
È tutto un segreto…”.
Manhattan
Quanto di quello che “fai”, usualmente, è parziale rispetto a quello che “potresti fare”, potenzialmente?
Ovvio, il riferimento assoluto non è ai “super poteri”, bensì, a “quello che puoi fare in assenza di ogni impedimento ambientale”.
Quello che pensi, in questo momento è “definisci ‘impedimento ambientale’, prego”.
Certo. Senza un simile distinguo, la tua elaborazione risulta monca o, meglio, “(non) risulta monca”. Nel senso che, 1) lo sai solo tu che ti manca qualcosa ma 2) non ne hai la matematica certezza, quindi 3) non lo puoi dimostrare nemmeno a te stess3.
Pensa, allora, a quale livello... ristagna l’esterno di te, che non conosce nemmeno questo tuo punto 1). Pensa, di conseguenza, a come l’esterno sia, rispetto a te, più “povero, in termini di informazioni” e come, tu sia importante per l’esterno.
Ma (ma) pien3 di dubbi, internamente, tendi ad adeguarti all’esterno che, a sua volta, “pende dalle tue labbra (spera in te)”. Con il risultato che:
interno ed esterno si rassomigliano sempre di più
tendendo a ritrovarsi in quella sorta di “lavagna comune”
che è la realtà manifesta, la proiezione di ogni “dubbio, mascherat3 di certezza”…
“Non capisco. Lei è un sensitivo?
No. Presto solo attenzione…”.
The Mentalist
“Queste sono solo supposizioni. Lei non ha niente…”.
The Mentalist
“Qua, così” hai sempre necessità di dimostrare quello che sostieni, attraverso le “prove”.
Non importa se hai assistito direttamente ad un evento (perché è la tua parola contro quella altrui). Non importa se sei in possesso di documentazione segreta (che non può essere ammessa, poiché ottenuta illegalmente). Non importa quello che affermi, in quanto testimone (perché verrà dimostrato il contrario)…
Tutto questo succede, ogni volta.
Quando le “prove” non sono sufficienti, non sono attendibili, non sono ammissibili, etc.
Ossia, quando la testimonianza si trova contro… “vento”.
Quando non può, “vincere”, perché non deve vincere.
Allorquando un potere “superiore”, incrocia il tuo cammino. Nel “caso” in cui il tuo cammino “inciampa” in quello che tira sempre dritto, nonostante… te.