Sei in una strategia. Ovvero, è possibile immaginare che sei “dentro” alla mente di qualcun altro. In tale di-segno. Ci sei precipitato sin da subito:
da piccolo?
No: appena ti sei manifestato al mondo, eri già in tale f-orma di interno. Sei sulla Terra, alla luce del Sole? Soprattutto, sei nell’AntiSistema o come vuoi chiamare il luogo comune “Inferno”.
Scherzi a d’arte, insomma.
Laddove, lo “scherzo” rischia di non finire mai, diventando “destino” a cui non puoi opporti. Vero? Infatti, dove trovi la “forza” per farlo: messo come sei, qua “dentro”, la forza che ti rimane è giusto quella per sopravvivere. E non pensare che chi è giovane e forte e fisicamente prestante, sia nel pieno possesso della propria “potenza”. No:
rimane sempre il potenziale contemporaneo ma in quanto ad opportunità da r-ac-cogliere (interconnessione, ricordo, “Fare…”)
qualcosa che non esiste ma c’è. Ok?
Qualcosa che ne puoi anche fare a meno, intanto… respiri ugualmente. Qualcosa su cui non puoi mettere la mano sul fuoco, perché hai dimenticato in toto. Allora, qualcosa che si ripercuote al contrario, come rovesciando ogni concetto:
passando dal sostanziale al “di fatto” o alla rivelazione della verità, ch’è una e basta. Stop. Se proprio intendi credere alla molteplicità della verità, basata sul dipendere dal luogo in cui vieni educato, allora dovresti proprio accorgerti che le “verità” vengono sempre dopo alla verità. Ad esempio:
all’interno di un teatro, vanno in onda infinite rappresentazioni artistiche.
No?
Ecco che tali opere sono sempre relative o permesse dall’insistenza dell’edificio del teatro, che rimane la verità. Se allora sopravvivi sempre dentro al teatro, ad un certo punto potrai c®edere in una o più “verità” interne all’infrastruttura, seppure continui ad esserci la verità “teatro”.
È sostanziale. Ci sei?