“La censura è il controllo della comunicazione da parte di un’autorità, che limita la libertà di espressione e l’accesso all’informazione con l’intento dichiarato di tutelare l’ordine sociale e politico…”.
Una buona definizione? Io direi che è corretta e sbagliata al tempo stesso. Quando Twitter e Facebook censurano il Tycoon, è forse tale censura l’azione di un’autorità (nel senso di autorità dello stato)?
Certamente no. Scendono in campo invece enormi e soverchianti potentati privati, il cui potere – di per sé non statuale – punta a trasformarsi in governo attraverso il condizionamento psicologico degli elettori. Se uno non è cieco, lo vede…
7 febbraio 2021 Link
Quindi: se non sei “cieco”, lo vedi che… sei nell’Anti-Sistema e che la definizione di censura è “una boiata pazzesca”. Anzi: ti dice il vero, non visto che infatti per “tutelare l’ordine sociale e politico... (status quo)” – l’Anti-Sistema – l’autorità non esita a “limitare” il tuo raggio d’azione.
Qualcosa di “normale”. Vero?
Non a caso è de-scritto anche nella Costituzione.
In nome di cosa (chi) or dunque l’autorità si comporta in questo modo? “Una volta…” era “in nome di Dio” o “di Sua Maestà”; nei tele-film senti spesso dire “in nome della giustizia”.
Tutto lì?
Le carte sono tutte sul tavolo? Sono tutte scoperte?