Il processo del “pensare” descrive una catena di re-azioni, capaci di essere sia lineari che non lineari. La mente dunque dribbla o salta continuamente qua e là, non rientrando potenzialmente in alcuna restrizione.
Come un elettrone? No.
A meno che dell’elettrone non ne sai sostanzialmente nulla, non visto che la “catena” non finisce nel processo mentale, da cui - per inciso - nemmeno parte.
Come puoi “trovare” l’origine di ciò che chiami abitualmente “fiume”? Credendo che prenda inizio dalla sorgente? Suvvia. È il convenzionale ciò che ti ha e che dunque ti soffermi a prendere in considerazione.
Per dirla in parole semplici, “non ricordando dalla propria esperienza diretta, non sai praticamente niente” = sei alla mercé di chiunque se ne approfitti.
Allora, tale auto dimenticanza non è, piuttosto, come… procurata? Perché? Bè... perché c’è chi se ne approfitta?