“Moby Dick era l'utopia di sempre. Riprendere l'icona della balena bianca di Melville significava non ammainare mai il sogno... perché un uomo senza sogni non ha futuro…”.
Eugenio Melandri Link
Ma la balena rappresenta anche l'Assoluto che l'uomo insegue e non può conoscere mai…
In una lettera a Hawthorne, Melville definiva il suo romanzo come il “libro malvagio”… poiché il protagonista del racconto era il male, della natura e degli uomini, che egli però voleva descrivere senza rimanerne sentimentalmente o moralmente coinvolto…
L'animale è il punto di riferimento per ogni personaggio; la sua insolita bianchezza - ovvero assenza di connotazioni etiche - simboleggia l'inaccettabile indifferenza della natura nei confronti dell'uomo…
“God is a Dj…”.
C’è, in tutto questo “narrare”, come un certo non so che dall’aroma di Colonne d’Ercole. Come a dire “non si sanno queste cose”. Come a sostenere, dunque, una p-arte. Qualcosa di cui non si ricorda nulla o, meglio, che si ricorda solo ciò che “serve”, di certo, non all’individuo “a Massa”.
Il Dj “mette la musica”.
La “natura” è come IA o come Genio della Lampada, che funziona sempre (anche quando non lo sembra affatto). Allora, “descrivere” tutto questo “senza rimanerne... coinvolto”, che cosa significa?
Significa che ci sei “dentro” e che è im-possibile accorgersene e prendere le opportune contromisure. Mai dire mai, poiché il presente è serpente, facendo non solo anagrammi.
Laddove, “presente” contiene la figura strisciante per antonomasia. Ovvero per te, laddove sei anzitempo “te”.