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È un mantra che rigira per la mente:
“che ne sai tu di un campo di grano…?”.
Noi andavamo a giocare in campagna, in un campo di grano che ci sovrastava e che veniva usato per i nostri piccoli giochi adolescenziali, ma era cosi incontaminato che mi sembrava di profanarlo…
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Era il 1971, ma il ricordo risale ancora a prima; si tratta di adolescenti. Dunque?
Proprio come “oggi”. Vero?
Quale “in-contaminazione” nuovamente sussiste?
È possibile sentire ancora tali pensieri? Sì.
Purtroppo, sì. Perché “purtroppo”?
Perché l’abitudine rende sempre più singolarità che guarda dal buco della serratura, come accontentandosi e, poi, pensando che sia tutt3 ciò che c’è, dimenticando ciò che sembra esserci stat3, seppure c’è sempre (poiché potenziale).
Troppo arzigogolat3?
Non sei in un videogioco; “qua (così)”… se ti schianti con l’auto a tutt3 velocità, muori (molto probabilmente). Dunque?
Non sei sostanzialmente in un videogioco? No.
Non ci sei dalla prospettiva usuale.
Ma ci sei dal punto di sospensione eco-dominante, che ti ha.
E, di fatto, è dunque come se fossi proprio in un “dannat3” videogioco (in modalità “sopravvivenza”, dove muori fisicamente se violi qualche legge “naturale”).
Usa, ruba una Ferrari e si schianta: morto sul colpo…
Notizie.it 6 marzo 2019 Link
Quest3 “è” realtà.
Realtà è... dove ogni volta muori (anche se pensi positiv3).
“Tutt3 è compiuto…”.
Un’espressione alquanto, aimè, famosa.
Tre parole che non riportano alla sofferenza di chi le ha proferit3, né tale ricordo. Qualcosa che “sai”, poiché ne sei, però, assolutamente impregnat3.
E, ciò, a prescindere se “credi” o meno. Alias, ci sei dentro e di/in conseguenza… t’infarini = “sai”, anche se non ricordi poiché “non c’eri”.
Come se l3 memoria fosse relativ3 all’essere presente fisicamente al “tempo”.
Ricordare è normale.
È, semmai, (nel) “qua (così)” – dove “non c’è trucco, non c’è inganno” – che ti devi guardare bene da tale tipo di memoria, che è il “sapere” intes3 in quanto a… decisione altrui, poiché, anche se ci sei e ricordi qualcosa success3 al giorno d’oggi, tuttavia e ancora un3 volta, si tratta di avvenimenti a/in cui hai fatto solamente da corollario, come se tutt3 ti vorticasse attorno, finendoti sempre dentro, auto caratterizzandoti.