Una parola “ben spesa” è, “qua (così)”, un termine lucidamente costruit3 (avente scopo e significato, essendo strategia).
Dunque, la “lingua” - il codice, l’interfaccia del linguaggio comune – è una strategia. Attraverso il luogo comune, che non è solo fisic3, la Massa viene gestit3 ed ivi controllat3.
Come al solito, se (se) sempre “qua (così)”, tale risultato è anche indimostrabile, non tanto perché sia compless3 tale operazione (che è semplicemente logic3), bensì, perché per abitudine la Massa è stat3 trasformat3 in un apparato auto censore.
Inoltre, ogni Autorità preposta all’amministrazione di ogni dibattito/processo, ragiona in maniera “industriale”, andando a difenderne ogni aspettativa, presupposto, interesse, etc.
Il tutt3, ovvio, sempre in maniera “trasparente = indimostrabile”.
Interessante. Vero? Un “insieme di notizie, più o meno veritiere…”:
e, poi, rischi che qualcun3 venga ad accusare, te, di pubblicare fake news, in Rete.
Se vieni - in pratica, attraverso lo status quo - educat3 in tal modo, di conseguenza, poi, ti comporterai analogamente e, cosa alquanto meschina, continuando a farl3 anche, nel “caso”, negando ogni evidenza.
Ad immagine e somiglianza.
Tali “notizie” sono “volte a divulgare un prodotto, a far conoscere una persona…”:
quindi c’è una strategia, dietro
o, meglio, “a monte”
persino di te/“te”
poiché “qua (così)” sei sempre (in) una conseguenza.
La censura impedisce che qualcosa venga letto, ascoltato o visto… Censurare significa rivedere una cosa e scegliere di rimuovere o nascondere parti di essa poiché sono, per una qualche ragione, ritenute inaccettabili.
Esiste anche una forma di auto-censura, che avviene ogni volta in cui eviti di dire alcune cose, oppure scegli di parafrasarle, a seconda delle persone che ti stanno ascoltando…
Poni “caso” che… tu sia in un regime assolut3 planetario, tale - però - da poterl3 riconoscere sempre attraverso il proprio (relativ3) “stile”, nonostante la strategia dell’immanifestazione (attraverso l’abitudine, che è un vuoto di memoria, il depistaggio della ragione, l’offuscamento della coscienza, la sovrastruttura alla tua logica, il motivo della mancanza del buon senso, etc.).
Che cosa faresti, potendoti regolarmente accorgere?
Se avessi sempre come un certo “mal di testa, di stomaco, senso di nausea, vertigini, etc.”, come potresti far finta di niente, stando (rimanendo) comunque “male”?
Ecco (allora) la malattia, lo stress, tutt3 ciò che credi essere “naturale”, in tal senso di normalità acquisit3 nel cosiddett3 “tempo” che, di fatto, è l’auto stanziamento (nel) “qua (così)”.
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