giovedì 16 marzo 2017

La frequenza della “formula”.



Noi non siamo in guerra. Noi siamo in pericolo”.
xXx - Il ritorno di Xander Cage

  
La frequenza è una grandezza che riguarda fenomeni periodici o processi ripetitivi.
In fisica la frequenza di un fenomeno che presenta un andamento costituito da eventi che nel tempo si ripetono identici o quasi identici, viene data dal numero degli eventi che vengono ripetuti in una data unità di tempo…
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Questo “termine” è convenzionalmente utilizzato nell'ambito tecnologico, ma:
è una grandezza che riguarda fenomeni periodici o processi ripetitivi... (un fenomeno che presenta un andamento costituito da eventi che nel tempo si ripetono identici o quasi identici...).
La tecnologia “mette in mostra (usa)” un simile luogo comune. 
Anche se il “fenomeno” è molto più vasto ed espandibile a livello di simbolismo sostanziale frattale espanso. 
Dunque, la tecnologia interviene in qualcosa che è universale ed, in tempi diversi, consequenziale alla tecnologia stessa, non visto che “quando si narra di ‘creazione’, è di un livello tecnologico che si tratta”.
“Qua, così” la vita è stata “creata” da una fonte non ben ricordata; qualcosa che è confluit3 nell'immagine di Dio e/o qualcosa che viene agganciat3 alle teorie della scienza deviata:
due modi di “vedere la realtà manifesta ‘mondo’”, che sottintendono ad una sola verità, dal momento in cui… la creazione è “un3”, se per creazione s’intende e si prende in considerazione il “momento iniziale ‘a monte’ e fondamentale”.

mercoledì 15 marzo 2017

Nessun paradosso.



Si tratta, quindi, di una misura “largamente universalistica” e andrebbe in direzione “dell’equità” perché supererebbe l’attuale “paradosso del nostro welfare che non copre la fasce più povere, il lavoro autonomo e gli incapienti”…
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“Qua, così” non esiste, in nessun “caso”, alcun paradosso. 
Semmai, è intuibile solo il più retorico:
Senza responsabili apparenti. Anzi, solo con responsabili apparenti…”.
Paradosso di SPS
Questa sottile “osservazione” è un mondo nel mondo, nonché un modo nel modo. 
Se hai necessità di chiariment3... non ti è chiara la “teoria” espressa da/in questo spazio (potenziale). Nell'occasione, puoi sempre chiedere un approfondimento (dato che i “canali” non mancano e sono sempre aperti, condivisi e disponibili).
Dunque, quando il “caso non esiste (poiché, nulla è lasciato al caso)”, di conseguenzanon esiste nemmeno nessun paradosso, nella sostanzialità “qua, così”. 
Il paradosso appare solo quando l’osservazione viene condotta (“è”) da una portante centrale (ad esempio) by la “formula”, che evidenzia e rileva il Paradosso di SPS (qualcosa che prende tutt3 in considerazione; compresenza immanifesta dominante e giustizia ad angolo giro ricomprese).

martedì 14 marzo 2017

L’intonaco che si stacca è una opportunità.



Tutti hanno una ragione per svegliarsi al mattino”.
Goliath
Quante persone starebbero molto volentieri a letto, al mattino, dato che la “ragione per svegliarsi” è, nella sostanza, una vera e propria palla al piede
Molte. Troppe.
Il che significa, concretamente, che il “qua, così” si riveste d’apparenza:
di solida, lucida, consapevole (strategica) apparenza.
Un po’ come continuare a sostenere che a Napoli c’è sempre il sole, ad esempio.
Perché esistono “correnti”, in grado di ispirare e sospingere, inerzialmente e gravitazionalmente, la Massa
È “normale”? 
In un certo senso, lo “è”.
Infatti, anche nella forma migliore di realtà manifesta (secondo quello che “tendi” a pensare), quella esatta stessa condizione è il frutto di un orientamento e di tutto ciò che lo ha permesso, conseguito, realizzato, concepito, autorizzato, etc.). 
È, insomma, come se tu vivessi in uno scenario adatto a manifestare, potenzialmente, qualsiasi tipo di configurazione impossibile e non immaginabile (oltre al più abbordabile concetto di possibile ed immaginabile).
Nulla è precluso.
E le “correnti” dimostrano ad ogni gradazione di sensibilità, che in atto c’è sempre un orientamento, una compressione, un “sogno auto ispirante l’umanità”, etc.
Che c’è, altresì, un senso unico che si diparte da una ragione fondamentale (che nell'immaginario collettivo, a parte gli usi e costumi, è sempre lo stessa: la compresenza immanifesta di Dio, in qualsiasi veste venga concepito ed “esposto al pubblico”).