lunedì 22 luglio 2013

Riflessi di Luna e Tu.



È tutta colpa della Luna, quando si avvicina troppo alla Terra fa impazzire tutti.
William Shakespeare

Nel cosiddetto “immaginario collettivo” o “linea di tendenza indiretta collettiva” (moda, paradigma, consuetudine, etc.) si vive, appunto, di riflessi o di “cose riportate” (il frattale animale più vicino è il proprio cane, che si diverte a riportare indietro qualunque cosa il padrone getti lontano da lui).

Shakespeare, come Leonardo e come tutta una serie di illustri personaggi, più o meno reali (allo stesso modo della pseudo realtà legata al racconto della storia deviata, raccontata dal vincitore di turno), non è nemmeno certo che sia esistito né che abbia scritto quanto a lui imputato:

Anonymous è un film del 2011 diretto da Roland Emmerich e scritto da John Orloff, con protagonisti Rhys Ifans, Vanessa Redgrave e Rafe Spall

Il film si basa sulla controversia dell'attribuzione delle opere di Shakespeare, secondo la quale le opere del drammaturgo sarebbero in realtà state scritte da un aristocratico elisabettiano, Edward de Vere, diciassettesimo conte di Oxford. Il film parla della vita di Edward de Vere dalla sua infanzia fino alla vecchiaia, vista attraverso gli occhi del poeta Ben Jonson e attraverso vari flashback
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Verità e finzione si mischiano sempre, perché legate ad un unico “centro di massa”, ossia esse sono le due facce della stessa entità, che non possono mai descrivere a fondo e completamente, per via della “separazione concettuale” a cui sono sottoposte dal grado di "attenzione e presenza" della Massa vivente ed installata sulla Terra 3d.

venerdì 19 luglio 2013

Che cosa ti costa?



Hai causato parecchi problemi. Di solito è un compito mio. Non l’hai capito? I Custodi del Tempo mi lasciano stare perché rispetto i confini. È solo a quelli del ghetto che rompono. Certo, la situazione è disperata se io devo ripristinare l’ordine…
In Time

Alla fine del XXIII secolo, le persone sono geneticamente programmate per invecchiare soltanto fino a 26 anni: il loro sviluppo fisico si ferma a 25 anni, quando sul loro braccio un timer, fermo dalla nascita fino ad allora, inizia un conto alla rovescia, che dura solo un altro anno, al termine del quale l'individuo morirà all'istante. 

Questo limite può essere esteso con ulteriore tempo, permettendo di vivere ancora, senza peraltro invecchiare fisicamente. Il tempo quindi è finito per diventare la valuta corrente con cui la gente viene pagata per il proprio lavoro, ed è il mezzo di pagamento per le necessità ed i lussi; infatti, tramite una particolare tecnologia, è possibile immagazzinarlo in appositi apparecchi, trasferirlo di persona in persona, e così via. 

Pertanto ne risulta una società squilibrata, dove i ricchi possono vivere per sempre, mentre gli altri cercano di negoziare giorno per giorno la loro sopravvivenza

Il Tempo è la valuta in corso. Vero. Quando si è senza denaro si è anche senza Tempo? Solo in teoria e molto probabilmente sì, in questa versione della realtà 3d.
Ma è solo di fronte a determinate situazioni che si aprono "nuovi scenari".

giovedì 18 luglio 2013

Coltivare città.



Crisi, 4,8 milioni in povertà assoluta, livello più alto da 2005.
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C’è qualcosa di strisciante, che mai appare direttamente nè tantomeno chiaramente, ma che rende il Mondo un qualcosa di “amaro” (anche senza essere dei pessimisti). È una percezione. Un “dato di fatto” senza fondo, senza base… senza senso? È come il nascere in una famiglia di potenti e non scoprire mai da dove giunga tutto quel denaro, quel privilegio, quel “rispetto”, sino al giorno della propria “maturità”, allorquando si entra a far parte – per inerzia - dell’amministrazione degli affari di famiglia (con quale reazione? Dipende da quale livello degli "affari" viene aperto).

A quel punto, il contrasto che si manifesta è tra due diverse versioni di se stessi:
  1. la versione di sé, che vive nella dimensione fiabesca della propria esistenza
  2. la versione di sé, che entra nella versione orientata verso il paradigma della realtà 3d affiorata, inerente alla propria famiglia.
Le due versioni sono incompatibili, senza cambiare le fondamenta su cui si sorregge l’illusione degli equilibri familiari, alle prese con l’illusione alla base della propria innocenza.
Che cosa deciderai? Quale Mondo diverrà “casa tua”? Quale tipo di realtà adotterai?

Dove e come troverà posto il tuo “ingranaggio”, all’interno di una filiera che ti ha, sino a questo punto, accolto a braccia aperte?

Non è facile, vero?

Spesso commette ingiustizia non solo chi fa ma anche chi non fa.
Marco Aurelio