giovedì 1 settembre 2011

Maturazione in stand by.




Non dico che debba buttare all’aria tutto ciò che era abituato a fare prima. Ciò sarebbe del tutto inutile. No, sovente è persino meglio che continui a vivere come era solito  vivere. Ma ora deve rendersi conto che si tratta soltanto di una professione, o di una abitudine o d’una necessità. Da questo momento la situazione cambia: sarà capace di non ‘identificarsi’? 
Da ‘Frammenti di un insegnamento sconosciuto’ di P.D. Ouspensky

Questa è l’arte del mutamento, in questo periodo temporale: cambiare ‘dentro’ senza cambiare abitudini ‘esterne’. Senza dare nell’occhio. Senza mostrare le canoniche rimostranze pubbliche verso il potere imperante. In maniera silente ma come una marea globale che, al tempo opportuno, coprirà ogni cosa. 


Gli individui in questa situazione ormai non si contano.

Le ribellioni sono una vecchia modalità del ‘fare’, non a caso in vigore in zone dove la sequenza temporale è maggiormente 'differita'. Si cercano le responsabilità sempre all’esterno:

Il cambiamento climatico causa guerre?
Clima e temperatura avrebbero un’influenza impressionante sui conflitti e sulle guerre civili nella zona del pianeta compresa tra i due tropici.
 
El Nino e le guerre - I Paesi più vicini all’equatore durante gli anni caldi e secchi del fenomeno climatico di El Nino affrontano un rischio di conflitti armati e guerre civili che è due volte maggiore rispetto a quello durante la fase più fresca de La Nina. È quanto emerge da un’analisi pubblicata sulla rivista Nature, che fa luce sul discusso tema dell’influenza dei cambiamenti di clima sulla stabilità sociale soprattutto nelle società più povere...
Da Yahoo 
 
L’onda del cambiamento è 'intelligente' e ha imparato come ‘muoversi’: semplicemente stando ferma come una lucertola al Sole. Intanto la massa critica aumenta e la ‘centesima scimmia’ è sempre più vicina.


Le persone sono come divise interiormente, ma mostrano quasi sempre solo una delle due facce, ossia quella che fa loro più 'comodo'. È una strategia più o meno inconsapevole. Quanti  Don Diego de la Vega esistono sotto le 'false spoglie' di un contabile o di un impiegato, di un contadino o di un commerciante?

Apparire per non apparire… e viceversa.

È per questo motivo che parlando con le persone più diverse, quasi tutte danno l’impressione di ‘sapere’ molto di più di quello che saremmo autorizzati a pensare, qualora supponessimo di ‘avere capito chi abbiamo davanti’. È un’impressione ovviamente, come un deja vu. Come un’intuizione che quella persona ‘sa’. Di che cosa sto parlando? Non è semplice da de-scrivere.

La gente sa quello che crede di sapere. 


Quello che ha ‘sentito dire’ o che gli è stato infilato in testa o che ha ‘respirato’. Ma c’è di più: la gente sa anche quello che non dovrebbe più sapere, perché è da moltissimo tempo che nessuno ne parla.

La comunicazione non verbale è una pellicola trasparente che avvolge il tutto. Non è assolutamente estirpabile, perlomeno, mai del tutto.

Questa, chiamiamola, 'saggezza' è un valore aggiunto che aleggia anche in questo scenario 3d. Le persone ‘sanno’ in profondità, conoscono la versione dei fatti ‘alternativa’, sanno chi sono in ultima analisi… ma fanno fatica a comunicarselo a parole, a identificarsi alla 'luce del Sole'.


Probabilmente rispondono ad un ordine subliminale superiore che le costringe a ‘recitare’ ancora la solita parte. È una loro precisa volontà? Non ha molto potere la volontà, o almeno non ha la potenza dell’intenzione, la quale riesce ad incidere in noi i suoi contenuti tramite l’azione dell’autosuggestione.

Facciamo tutto da soli.

In questo ramo temporale, il ‘controllo’ pianifica ogni ambito della condensazione energetica, manipolando in questa maniera il futuro, gettando pesanti ‘boe’ da doppiare attraverso la funzione mistica dei mass media e dell’intero fluire Antisistemico


L’educazione, le religioni, la politica, lo sport, il lavoro, il tempo libero, le mode, l’abbigliamento, etc. tutto è organizzato e intelaiato all’unico fine del mantenimento, sotto mentite spoglie, dello status quo: dell’attuale forma di paradigma in auge.

Le proiezioni sul futuro minano effettivamente il futuro; è come recitare un mantra facendo provare paura alla popolazione costituita da tante ‘matite magiche’, che scrivono il domani tramite l’uso inconsapevole dell’adesso:

Abbiamo rovinato il clima per i prossimi 1000 anni.
Stavolta l'abbiamo combinata grossa: secondo uno studio condotto dall'Università di Vittoria (Canada), se anche da oggi il mondo adottasse uno stile di vita "a emissioni zero", i livelli di CO2 continuerebbero a salire per i prossimi mille anni. 


La ricerca, pubblicata sull'ultimo numero di Nature, analizza l'impatto ambientale di un'economia completamente verde e si domanda se e quando questa potrebbe portare a un'inversione dei cambiamenti climatici in atto...
Da Yahoo 
 
Come a dire: ma allora che ci importa! A questo punto vale la pena di ‘non fare niente’… E si rimane ancora in stand by. Ma la 'mano' che obbliga a rimanere 'inerti', sta agendo, più o meno inconsapevolmente, a favore del genere umano, perchè da quella posizione di 'vuoto' vengono messe salde radici nel substrato energetico individuale e globale inerente lo scenario 3d attuale.

La Natura è piena di 'sorprese' e anche il genere umano. Dove è andato a finire tutto il petrolio che è uscito, milioni di barili, dalla piattaforma della BP? Andiamo… la tecnologia umana è molto più avanti di quello che ci dicono. Leggete, ad esempio, di cosa si occupano a certi livelli:

In concomitanza erano attivi anche altri progetti, come ‘Fabbricazione di spazio-tempo’, ‘Simulazione con sostituzione e rimozione di atomi’, ‘Programmazione olografica di materia oscura’, ‘Manifestazione di energie quantiche’ e ‘Programmazione associata di stringhe con interazione eterica’ e altri ma in questo articolo mi limiterò al ‘Progetto Chani’ (acronimo di Interfaccia di rete per channelling con accesso olografico)…
Da Nexus numero 86

È fantascienza, vero? Fa(ci)te vobis


Ognuno è libero di credere a quello che meglio lo autorizza a sentirsi sintonizzato nel Mondo, perché è ancora vivo il ricordo di quale 'fine' attende i cosiddetti ‘diversi’, i 'contrarian', intendo. 

La 'sperimentazione' umana è avanti anni luce rispetto ai vari Shuttle e ad ogni cosa di cui abbiamo letto su internet o nei vari canali tematici della tv digitale. Lo sappiamo in profondità che è così, vero?

Non siamo così allocchi, però ci piace farlo credere perché abbiamo paura, paura di essere scoperti da coloro che in realtà dovrebbero proteggerci; certo, perché è tutto alla rovescia.

E quando non ci si può fidare di nessuno, nemmeno di se stessi, allora è meglio entrare in un processo di stand by, di corto circuitazione del modello multidimensionale ‘malfunzionante’.

Un simile letargo non abbandona tanto facilmente le proprie belle 'addormentate nel bosco', perché il sonno si nutre di noi mentre sogniamo di vivere. Il modello di autosostentamento nel 'sonno' funziona talmente bene che non ci sembra nemmeno esistere la necessità di un risveglio: perché lo dovremmo fare?


Ecco la traccia 'eterica' della profondità dell'incantesimo.

È molto 'sottile' la cosa. In realtà, da questa posizione di illusorietà stiamo avendo un grande accumulo di conoscenza ed esperienza di noi stessi, per cui la posizione di stand by può anche collimare con un ordine subliminale di 'attesa e consolidamento', come l’osservare un campo di grano che matura al Sole estivo, in perfetto silenzio e 'solitudine', allineato con un'apparente 'resa' agli eventi che spazzano l’area occupata.

Il raccolto umano matura contro ogni previsione.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011 
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 31 agosto 2011

La dimostrazione pratica che la free energy esiste, anzi no: dipende dalla prospettiva (2).




 
Una volta dimostrato che l’energia libera esiste ed è sfruttabile, vado a dimostrare che, in realtà, ‘non esiste’. Perché? 

Perché tutto dipende dal nostro livello di consapevolezza, dal nostro punto prospettico, dall’espansione di coscienza che ci contraddistingue. In Natura tutto è livellato, tutto è a 'strati'; dal grande si va al piccolo, dal macro al micro e viceversa.

Questo è il frattale che dimostra che il ‘tutto’ è strutturato in questo modo, solo che non lo ‘vediamo’ perché la mente non lo permette, ossia la nostra vibrazione non è  più accordata, per ora, al tornare a ‘vedere’. È tuttavia certo che l’aria esista, anche se non la vediamo, oppure che esistono i batteri e i virus o l’elettricità.

L’energia libera in sé e per sé ‘non esiste’. Hanno ragione i Fisici...

Non c'è magia. Non c'è miracolo. È, invece, il diretto effetto di cause più grandi del percepito attuale. Apriamo gli ‘occhi’, usciamo dal 'Medioevo' che ci ha confuso ed avvolti su noi stessi. Un esempio evidente? Il Sole.

L’effetto del Sole è il calore. Infatti l’umanità ha iniziato a sfruttare i raggi solari. Il limite è della tecnologia che pubblicamente si ammette di avere a disposizione, della tecnologia che si impiega. Ma, in realtà, i raggi solari costituiscono una fonte di energia libera da cui trarre il moto perpetuo. 

L’energia libera è un effetto di un ‘moto’ più grande.

Un altro esempio? I magneti. Se il genere umano non mette a frutto questa energia è perché:
  • non lo ‘vuole’ fare.
  • non gli è permesso di farlo.
Potrebbe anche essere che le due cause siano assolutamente interlacciate:
  • il genere umano non mette a frutto questa energia perché non gli è permesso e, dunque, non vuole in quanto sotto incantesimo.
Il limite derivante dalla tecnologia è un ‘mito’ o un riflesso. Perché sappiamo che già nella seconda metà del 1800 John Worrel Keely aveva inventato macchine che funzionavano con il ‘nulla’, poi venne Tesla e molti altri. 

Tutti uomini che si sono dovuti mettere da parte di fronte al potere affiorante nelle 3d nelle vesti degli interessi economici e militari.

Il genere umano ha già a disposizione la tecnologia necessaria per sfruttare l’effetto chiamato ‘energia libera’, derivante da cause/moti che sfuggono alla percezione sensoriale e all’espansione della consapevolezza. Osserviamo così tale effetto:

nella dimensione di un insetto, soggiornare in prossimità di un tubo contenente l’acqua calda, installato da tecnici di una fabbrica, significa avere a disposizione l’effetto calore, o energia libera, da sfruttare per superare l’inverno. Dal loro punto di vista, quell’effetto è miracoloso ed ‘eterno’. Se potessero sviluppare una tecnologia opportuna avrebbero l’occasione di sfruttare quel calore per svariate altre funzioni, oltre a quella della sopravvivenza più elementare.

Da questa linea di espansione di coscienza derivano intere considerazioni che ‘rischiano’ di spazzare via l’attuale paradigma a cui tutto il genere umano è sottoposto. Ad esempio:

il progetto ‘Chani’, descritto in Nexus numero 86, ci insegna che, persone autorizzate dall’alto, nei forum scrivono cose vere, ma mascherate nelle discussioni, per testare le reazioni della gente ed in un certo senso, per preparare la gente a ‘qualcosa’ che dovrà prima o poi avvenire.

Quindi, per analogia frattale, significa che anche nei film fanno la stessa cosa, perché i film hanno la stessa grande e variegata potenziale platea umana come corrispettivo target, quindi ad esempio la struttura centrale di ‘Source Code’ è vera:

qui il gioco e il pensiero muovono attorno ad una molteplicità di dimensioni (non ultima quella del finale, tutt'altro che posticcio) e il tempo è la variabile chiave, l'unica, tant'è vero che lo spazio è individuato in un non-luogo, il treno, più che altro una direttrice, un vettore
 
L'azione, il thrilling, la velocità del film di Duncan Jones non nascono, dunque, solo dagli espedienti narrativi tipici del genere nella sua declinazione hollywoodiana (la bomba, il conto alla rovescia) ma sono fatti di tempo e movimento: sono fatti della materia di cui è fatto il cinema.
Da MyMovies 
 
Perché dico che ‘è vera’? 

Perché è il fulcro della trama, la traccia portante e, dunque, l’esperimento sociale è certamente basato su questa verità. Verità ampiamente camuffata e spacciata per pura fantascienza.

La fantascienza è spesso servita per costruire importanti metafore sui problemi della vita e su quelli della società. Basti pensare a titoli come L'invasione degli Ultracorpi (Invasion of the Body Snatchers, 1956 che Don Siegel trasse dall’omonimo romanzo di Jack Finney, del 1955) o il super citato Blade Runner, diretto nel 1982 da Ridley Scott sullo spunto del romanzo Il cacciatore di androidi (Do Androids Dream of Electric Sheep?, 1968) di Philip K. Dick

È ora la volta di Duncan Jones, un giovane regista inglese figlio d’arte, è il rampollo del cantante David Bowie, a prendere in mano una bella sceneggiatura di Ben Ripley per realizzare Source Code…
Link 

Proseguendo su questa via, cioè accettando che la verità sincronica sgorghi e fluisca, facendo surf sull’analogia frattale possiamo andare a dimostrare, senza ombra alcuna di dubbio, ogni verità sepolta dall’intento parassita di controllo umano. Roba forte, vero?
 
Ciò equivale a capire e sostenere, poi, quel moto di ‘limpidezza cristallina’ che deriva direttamente dalle fucine dell’Universo: si scrive legge e si legge Amore.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

martedì 30 agosto 2011

La dimostrazione pratica che la free energy esiste, anzi no: dipende dalla prospettiva (1).




Per parlare di ‘energia libera’ occorre parlare di ‘moto perpetuo’. Ecco cosa riporta l’enciclopedia ‘istituzionale’ Wikipedia:

Con moto perpetuo si intende un regime di funzionamento di una macchina in cui viene creata energia in contraddizione con i principi della termodinamica. Secondo la definizione di Max Planck:

'È impossibile ottenere il moto perpetuo per via meccanica, termica, chimica, o qualsiasi altro metodo, ossia è impossibile costruire un motore che lavori continuamente e produca dal nulla lavoro o energia cinetica'.
Max Planck, Trattato sulla termodinamica, Dover (NY), 1945

Originariamente, si considerava 'moto perpetuo' un moto che si mantenesse costante nel tempo senza intervento esterno, in quanto prima della formulazione newtoniana delle leggi della dinamica si riteneva che un corpo per muoversi avesse sempre bisogno di apporto di energia; tuttavia oggi questa definizione non è considerata rigorosa in quanto sono stati trovati esempi di moto indefinito, ad esempio il moto degli elettroni a livello atomico ed il moto dei corpi celesti.
 
Classificazione.
Vi sono due generi di moto perpetuo, che si dicono rispettivamente di prima e di seconda specie, a seconda che la loro realizzazione violi il primo o solamente il secondo principio della termodinamica.
 
Prima specie.
Appartiene a questa categoria una macchina che produca in uscita una quantità di energia maggiore di quella che consuma. Una volta avviata la macchina funzionerebbe indefinitamente autoalimentandosi, in evidente violazione del principio di conservazione dell'energia (primo principio della termodinamica).  Molte delle proposte per queste macchine utilizzano magneti come fonti di energia dal nulla ed impiegano sistemi ad attrito nullo. Se molti di questi sistemi possono marciare anche per lungo tempo prima di fermarsi, da essi non è fisicamente possibile estrarre energia gratuita.
 
Seconda specie.
Dispositivi di questo tipo dovrebbero essere in grado di convertire interamente il calore estratto da una sola sorgente a temperatura costante in lavoro. Ciò è in violazione del secondo principio della termodinamica: un esempio di macchina a moto perpetuo di seconda specie sarebbe una nave capace di avanzare sottraendo calore all'acqua del mare e trasformando quel calore in energia cinetica, senza cederne una parte ad una sorgente più fredda dell'acqua di mare. Il primo principio della termodinamica sarebbe rispettato da tale macchina termica a rendimento unitario. Oggi si considera comunemente il secondo principio come una conseguenza della meccanica statistica, e la sua validità è ritenuta un fatto meramente probabilistico.

Di conseguenza sono possibili violazioni del secondo principio, sia pure con probabilità piccolissima; quella che resta esclusa è la possibilità di provocare tali violazioni in modo riproducibile e quindi utilizzabile
Da Wikipedia

Estraiamo queste due considerazioni dal più ampio discorso:
  1. oggi… sono stati trovati esempi di moto indefinito, ad esempio il moto degli elettroni a livello atomico ed il moto dei corpi celesti.
  2. di conseguenza sono possibili violazioni del secondo principio, sia pure con probabilità piccolissima; quella che resta esclusa è la possibilità di provocare tali violazioni in modo riproducibile e quindi utilizzabile.
Mi chiedo se queste espressioni creino un paradosso:
  1. ci sono ‘eccezioni’ al fatto che non esiste moto perpetuo.
  2. è escluso che le ‘violazioni’ siano riproducibili e quindi utilizzabili.
Le eccezioni sono state riscontrate a livello macro e micro rispetto alla dimensione umana. Non sono riproducibili? Beh, a quel livello è tutto abbastanza inarrivabile, però i loro effetti sono certamente utilizzabili. 

Il moto dei corpi celesti determina, ad esempio, nella fattispecie che la Luna eserciti un'attrazione sulle masse marine alimentando il moto delle maree, le quali sono dunque utilizzabili per generare energia:

l'energia mareomotrice è l'energia ricavata dagli spostamenti d'acqua causati dalle maree. Rappresenta una fonte di energia alternativa e rinnovabile.
 
Descrizione.
La marea, il ritmico innalzamento e abbassamento del livello del mare provocato dall'azione gravitazionale della luna e del sole, di solito ha un'ampiezza (dislivello tra l’alta marea e la bassa marea) inferiore al metro, ma in alcune zone, per la particolare configurazione del sito, il dislivello può raggiungere valori elevati, interessanti lo sfruttamento e la produzione di energia, ad oggi prevalentemente elettrica. In alcune zone del pianeta, per esempio, si registrano maree anche con 20 m di ampiezza verticale.
 
Già nell’antichità si cercò di sfruttare questo tipo di energia, mediante la costruzione di 'mulini a marea'. L’acqua veniva raccolta, durante il flusso, in un piccolo bacino, che veniva in seguito chiuso con una paratia. Al momento del deflusso l’acqua veniva convogliata attraverso un canale verso una ruota che muoveva una macina.
Da Wikipedia

Dunque? Il moto perpetuo esiste e questa ne è la prova tangibile

Passiamo ora ad un livello diverso della dimostrazione, perché non è mica finita qua. Voglio andare ulteriormente a dimostrare che la ‘nomenclatura’ scientifica Antisistemica è nelle mani del ‘controllo’ e che attraverso sistemi di condizionamento di massa ha ripetutamente celato e mentito sulle scoperte precedentemente avvenute ad opera di popolazioni del passato e di ‘coraggiosi’ che hanno fatto decisamente una brutta fine.

Abbiamo ancora due strade, almeno, da perseguire:
  1. il sentiero esoterico/spirituale.
  2. il sentiero scientifico conclamato.
Il punto numero 1 è quello espresso da Ermete Trismegisto, ossia, in estrema sintesi che:

ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso per fare i miracoli della cosa una…
Da Wikipedia

Tornando a ciò che ho citato in precedenza e miscelandolo con questa verità, abbiamo che: 

ciò che è in basso (ad esempio ciò che riguarda ‘noi’ o ‘l’umanità’) è come ciò che è in alto (‘il moto dei corpi celesti’, ossia il moto perpetuo il cui effetto è utilizzabile dall’umanità), quindi è 'previsto' da vere e proprie leggi Universali che al nostro ‘livello’ possa esistere il moto perpetuo

Però questo ‘sentiero’ si basa su una asserzione ‘non riconosciuta’ dalla scienza Antisistemica, per cui ‘non vale’. Allora? Allora seguiamo il secondo ‘sentiero’, ossia quello scientifico conclamato. Per andare al sodo, intendo la scienza che studia i frattali in Natura.

Un frattale è un oggetto geometrico che si ripete nella sua struttura allo stesso modo su scale diverse, ovvero che non cambia aspetto anche se visto con una lente d'ingrandimento… 

Frattali e natura.
La natura produce molti esempi di forme molto simili ai frattali. Ad esempio in un albero (soprattutto nell'abete) ogni ramo è approssimativamente simile all'intero albero e ogni rametto è a sua volta simile al proprio ramo, e così via; è anche possibile notare fenomeni di auto-similarità nella forma di una costa: con immagini riprese da satellite man mano sempre più grandi si può notare che la struttura generale di golfi più o meno dentellati mostra molte componenti che, se non identiche all'originale, gli assomigliano comunque molto.

Secondo Mandelbrot, le relazioni fra frattali e natura sono più profonde di quanto si creda.
'Si ritiene che in qualche modo i frattali abbiano delle corrispondenze con la struttura della mente umana, è per questo che la gente li trova così familiari. Questa familiarità è ancora un mistero e più si approfondisce l'argomento più il mistero aumenta'.
Benoit Mandelbrot

La costruzione dei frattali, invece, non si basa su di un'equazione, ma su un algoritmo. Ciò significa che si è in presenza di un metodo, non necessariamente numerico…  Alla base dell’auto-similarità sta una particolare trasformazione geometrica chiamata omotetia che permette di ingrandire o ridurre una figura lasciandone inalterata la forma

Un frattale è un ente geometrico che mantiene la stessa forma se ingrandito con una omotetia opportuna, detta omotetia interna.
 
Il caso.
Mandelbrot afferma che la costa è stata modellata nel corso del tempo da molteplici influenze. La situazione si presenta così complicata perché in geomorfologia non si conoscono le leggi che governano queste influenze. Possiamo quindi affermare che il caso occupa un ruolo rilevante e tuttora l’unico strumento capace di fornire una soluzione al problema è la statistica...
Da Wikipedia 
 
I frattali, riconosciuti e classificati dalla scienza, dimostrano per altri versi la legge espressa nella ‘Tavola Smeraldina’, per cui il ‘moto perpetuo’, riconosciuto in ‘alto’, nei moti dei corpi celesti, dovrà avere la sua identica ‘replica’ in ‘basso’, ossia anche nella dimensione umana

Per cui esiste in Natura ed è direttamente sfruttabile dal genere umano. Tutto ciò che non lo ricomprende è comprensibile ed inquadrabile in questa espressione Antisistemica:

la situazione si presenta così complicata perché in geomorfologia non si conoscono le leggi che governano queste influenze. Possiamo quindi affermare che il caso occupa un ruolo rilevante

Il ‘caso’ occupa lo spazio della ‘non conoscenza’, dell’ignoranza o della malafede  di coloro che si ostinano a negare l’evidenza scritta e scolpita dalle leggi Universali in ogni modo tutt’attorno a noi

Il caso è un effetto della mancanza di consapevolezza, è un ombra che tenta di dare una spiegazione approssimata, prima che i tempi autorizzino alla popolarità di una scoperta/evidenza.

Un frattale che dimostra tutto ciò sono i ‘bestiari medievali’, ossia quello che l’umanità, focalizzata nel sapere medico ufficiale, supponeva di sapere a proposito di corpo umano e di salute umana. Un punto prospettico completamente esaurito nella marcia evolutiva contrassegnata nel tempo.

La prospettiva sembra estrema, ma verso la fine della sua carriera Van Gogh non era solo in rivolta contro i colori opachi degli artisti olandesi dell'epoca; egli si stava anche sbarazzando delle regole della prospettiva, che imponevano un approccio preciso e realistico all'opera da un punto di vista prospettico. 

Van Gogh respinse spesso le leggi della prospettiva convenzionale nell'ultima parte della sua carriera, in modo particolare in molti dei suoi dipinti di Arles.

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com