sabato 29 maggio 2010

Unisci et impera.




Nell’articolo di ieri , sono stato azzardato, mosso da passioni interne ed intense e poco chiaro; come un temporale estivo che si scateni tra la calura ed una intromissione di aria più fresca da “fuori”. Cosa mi è successo? Probabilmente uno scatto di consapevolezza (ricordate che è tutto alla rovescia? Quindi, scatto di consapevolezza e non di follia), unito all’accelerazione dell’ansia di “dover” fare qualcosa. È come se vedeste meglio una “cosa” e subito vi accorgeste dell’assurdità che la contiene. Dunque, che si fa oggi? Innanzitutto leggiamo un po’:

Costruire un sistema intorno alla propria passione.
Anche se la mia azienda si era ripresa e andava bene, non avevo più la passione. Il padre ricco riassunse la mia frustrazione quando disse: "I giorni di scuola sono finiti. È ora che tu costruisca un sistema intorno al tuo cuore. Costruisci un sistema intorno alla tua passione. Lascia andare l’azienda manifatturiera e costruisci quello che sai di dover costruire. Hai imparato bene da me, ma sei comunque figlio di tuo padre. Tu e tuo padre in fondo all’anima siete degli insegnanti”.
Io e Kim traslocammo in California per imparare nuovi metodi didattici, per essere in grado di creare un’attività intorno a quei metodi. Prima di riuscire a far decollare l’attività, finimmo i soldi e ci ritrovammo in mezzo alla strada. Sono stati quella telefonata al padre ricco, con accanto mia moglie, la rabbia verso me stesso e il riaccendersi della passione che ci hanno fatto uscire dai nostri guai. Ben presto eravamo tornati a costruire la nostra impresa. 

L’azienda era un istituto scolastico che usava metodi d’insegnamento quasi diametralmente opposti a quelli della scuola tradizionale

Invece di chiedere agli allievi di stare seduti e fermi, li incoraggiavamo a essere attivi. Invece di insegnare attraverso lezioni, insegnavamo attraverso il gioco. Invece di essere noiosi, volevamo che i nostri insegnanti fossero divertenti. Invece di avere degli insegnanti, cercavamo persone d’affari che avessero realmente avviato una impresa e che insegnassero secondo il nostro stile. Invece di dare voti agli studenti, essi davano il voto agli insegnanti. Se un insegnante riceveva un brutto voto, veniva sottoposto ad un altro corso intensivo di formazione o veniva invitato a dimettersi. Età, curriculum scolastico, sesso e religione non erano fattori discriminanti. Tutto ciò che chiedevamo era un sincero desiderio di imparare e di farlo velocemente. Alla fine siamo stati in grado di insegnare l’equivalente di un anno di ragioneria in un giorno.
Sebbene ci rivolgessimo principalmente agli adulti, avevamo giovani, alcuni sedicenni, che imparavano insieme a dirigenti d’azienda sessantenni ben pagati e ben istruiti. Invece di essere in competizione in prove d’esame, chiedevamo loro di collaborare in squadra… Gli allievi erano entusiasti di imparare. Imparare li galvanizzava… e volevano imparare di più.
Ci focalizzavamo sull’insegnamento di due sole materie: imprenditoria e investimenti… Chi voleva imparare queste materie con il nostro stile didattico correva da noi. Non facevamo pubblicità. Era tutto basato sul passaparola. Si presentavano persone che volevano creare lavoro, non quelli che lo cercavano. Una volta deciso, quella sera nella cabina telefonica, di non mollare, le cose cominciarono ad andare avanti. In meno di 5 anni abbiamo messo in piedi un’impresa multimilionaria con 11 uffici in tutto il mondo. Avevamo costruito un nuovo sistema scolastico, e il mercato se ne era innamorato. La nostra passione lo aveva fatto accadere, perché la passione e un buon sistema hanno superato la paura e i condizionamenti del passato.
Da “I quadranti del cashflow” di Robert T. Kiyosaki

Oggi mi è venuto in mente ciò che, questo libro, rappresenta in ottica della mia bozza di idea di ieri: una conferma, uno spunto, una fiamma continuamente accesa nel cuore. Non mi è facile essere più chiaro, perché le idee si stanno muovendo e logisticamente completando, progressivamente.

Diciamo che la mia idea riguarda un tipo di insegnamento “alla rovescia”, come questo appena citato, ma va molto oltre. Si spinge nelle case di ogni persona, negli alveoli delle loro paure.
 
Perché paure? 

Perché parliamo della madre di ogni paura: l’ignoranza, in questo caso di tipo finanziario. Perché il potere che utilizza le banche & Co. ha sempre la meglio sulla massa? Perché la massa non è resa in grado di comprendere quello che un simile potere mette in atto da sempre. Perché la scuola dove va la massa è una scuola che impoverisce, annoia, spegne, allontana,  rende l’idea stessa di  andare a scuola una cosa addirittura vomitevole. Perché nella scuola gli insegnanti sono annegati nelle loro stesse passioni annacquate dall’organizzazione imposta, dalla burocrazia, dagli odi, dalle invidie, da ciò che pensa la massa di loro; cane che si morde la coda. Nella società non vige la reciproca stima tra massa e insegnanti. Le energie messe in moto sono negative, corrosive, elusive, pessime per instaurare un “reame” virtuoso.

Insegnare finanza alla Kiyosaki, 1 anno in 1 giorno, significa avere le scorciatoie per giungere dritti al cuore delle questioni senza perdersi nei meandri, nelle postille, nelle perdite di equilibrio dei giri di parole e dei numeri

Perciò, avere degli ottimi insegnanti che “operano” tutti i giorni da anni è il segreto per avere successo su questa marea nera di ignoranza. Perché scrivo “operano”? Perché si dovrebbe insegnare una finanza concreta, quella del guadagnare concretamente da operazioni “pronti-via”. Tutto ciò è solo speculazione? He He He… non fatemi ridere! È solo imparare a stare al mondo, in questo mondo dominato, per ora, da dinamiche legate al denaro, al possesso, all’avidità che generano alla fine solo paura. Perché? Perché la massa non ce la fa, perché è ignorante e, quando ci prova, perché ci prova di tanto in tanto, prende solo scoppole pazzesche. Chi non ha in portafoglio Tiscali a prezzi folli?

È a scuola che si cresce, ma in una scuola di tipo nuovo, non regolata dallo Stato. È a scuola che si impara a volare alla stessa altezza di chi ci frega da sempre. È ora di farla finita con questa continua angheria silenziosa, diffusa e ripetuta

Non ci ha insegnato nulla nemmeno l’Argentina? 

No! Perché le banche sono ancora le stesse e, molto spesso anche le persone dell’organico, ed hanno ancora lo stesso modo di “fare”, perché non ne conoscono altro. Perché? Perché hanno dimenticato come erano agli inizi della pratica. E perché non è scritto “noi siamo dei benefattori” nei piani originari dei “pensanti”.

Insegnare ad ogni persona, almeno una per gruppo familiare, a guadagnare effettivamente in Borsa si può. Esiste almeno il 5% dei trader che ha trovato il modo di guadagnare in maniera continuativa. Assoldarli significa portarsi a “casa” i migliori docenti; assicurarsi le informazioni alla “fonte”.

Follia? Quanti ma e quanti se, vero? Ma chi se ne frega! Tutto è possibile…

Questi trader vincenti, sono comunque sottoposti a stress continuo e, pensate, che non accetterebbero di guadagnare bene, insegnando? Non accetterebbero di "emergere" alla luce, rendendosi utili alla massa? Liberando parte della loro giornata? Io credo di si...

So che “ascoltano”, anche  questo Blog, le persone giuste. 

Servono degli uomini di mentalità organizzativa, centralizzante, oltre ai trader insegnanti... perchè la mia idea va molto oltre... credetemi :) 

Beh, la mia missione è di “unire” la massa in qualche maniera; questo mi sembra il più consono per il mio attuale momento evolutivo. È da qualche anno che mi balza in testa questo costrutto: redistribuzione etica del reddito.

Esiste un flusso di denaro che passa sopra le nostre teste ad ogni istante; il denaro è ormai elettronico e sta tornando vicino alla sua forma originaria di parte dell’energia spirituale. Se ognuno di noi potesse agganciarne una parte, verrebbe ridistribuito eticamente.

Rispondere alla speculazione primaria, che accumula, con una speculazione inversa, che distribuisce, è una modalità di equilibrare l’equazione umana…

Come al solito è tutto alla rovescia… speculare ha il suo lato positivo!

In attesa che i tempi cambino, cambiati da noi… 

 

venerdì 28 maggio 2010

Cercasi potere per chiudere "lavanderia" illegale.





Ho cercato e trovato questo concetto:
Viribus unitis (locuzione latina che significa letteralmente "con le forze unite" ed è più liberamente traducibile con "tutti assieme").
Da Wikipedia

Da qua il proverbio "l’unione fa la forza“...

Se il messaggio originale era “con le forze unite”, è possibile comprendere come questa verità sia espandibile frattalmente ad ogni ambito della creazione; anche per quanto inerente le forze latenti della singola persona. Ovvio che il concetto si applica più visivamente alle masse. Nel passato le popolazioni, le nobiltà in lotta tra di loro, i vari reami dello stesso impero, venivano chiamati ad unirsi di fronte al pericolo di una invasione straniera: conosciamo questa “strategia” praticamente in ogni epoca. 

La stessa Unione Europea, gli Stati Uniti d’America, la Federazione degli stati indipendenti Russi, etc. sono esempi di questa azione d’unità. Ogni corporazione, organizzazione, club, circolo, etc. ne è un esempio. 

La rete Internet esprime tale concetto. 

Le politiche di aggregazione delle multinazionali fagocitano i piccoli/medi per creare organismi sempre più grandi. Mentre i continenti sembrano allontanarsi l’uno dall’altro e, l’uomo sembra isolarsi sempre più nelle proprie abitazioni, in realtà stiamo assistendo al fenomeno esattamente contrario: la concentrazione. E guarda caso, l’obiettivo degli “illuminati” quale è? Una sola moneta, un solo governo, etc. Veramente pazzesco come le “carte” in tavola siano mischiate, confondendo luci per abbagli. 

Leggevo nel materiale Wingmakers, che la Terra e i suoi abitanti saranno pronti per entrare a far parte della comunità galattica, proprio quando si registrerà l’unità planetaria, di cui la rete Internet è la più grande realizzazione in tal senso.

Dunque? Dobbiamo tanto temere l’opera del potere degli “Illuminati”? Secondo me è tutto opportuno, secondo il disegno del piano divino. Ho smesso di preoccuparmi da tempo. Semmai coloro che avranno la gestione del potere unico sulla Terra, dovranno essere meritevoli di questa enorme responsabilità; ed in tal senso, i tempi stanno forgiando gli uomini che avranno un simile compito, oltre che a forgiare una tipologia di individui diversi dal solito, più aperti al lato spirituale.

Il disegno è in fase molto avanzata, anche se non sembra per nulla.

Questo Blog cerca di unire ogni forma di profano alla relativa controparte sacra, perché “tutto” è così; come la famosa mela di Platone o il simbolo del Tao insegnano

Purtroppo questo Blog, per ora, non ha numeri sufficienti per unire le persone: cosa che io sento come impellente e come missione personale. Tuttavia non mi sono ancora chiare le modalità di attuazione di questa azione. Questa mattina ho pensato a cosa potrei fare, e mi è venuto in mente innanzitutto la delineazione di un “ambito” nel quale muovermi: la finanza. Io mi occupo di molte cose, tra le quali anche di Borsa (in virtù del motto qua contenuto di sacro profano sacro).

Come è possibile applicare il concetto di “unione delle forze” in questo ambito? Avendo ben chiaro che una piccola parte dei nostri pochi soldi messi insieme possono smuovere le montagne; perché? Perchè siamo in tanti. E per questo semplice motivo possiamo fare, uniti, il bello ed il cattivo tempo.

Allora? Per oggi mi fermo a questo punto: prima voglio leggere cosa ne pensate!

C’è la possibilità di “invertire” il flusso del denaro che un certo potere unito, toglie a tutti noi quotidianamente. Esistono risorse meravigliose che operano staccate ed isolate e non fanno parte dell’Antisistema. Io sono certo che i tempi chiedono questo, e sapete perché? Perché le Borse sono delle gigantesche lavanderie di denaro sporco; levandogli quel giro di denaro che serve solo ed unicamente per “oliare” i suoi meccanismi, destinati a pulire il denaro elettronico illegale, questo enorme mostro meccanico collasserà. Dunque l’idea è di destabilizzare il mondo?

No. Solo di ripulirlo e girarlo a 180 gradi.

La crisi è una ghiotta opportunità per unirsi e trasmutare ciò che non va ed è già destinato a crollare. Non temiamo questo crollo perché è opportuno… Un "albero" malato in maniera terminale può essere abbattuto, per tempo... prima del crollo naturale...

Vi prego di diffondere questo messaggio perché non è uno scherzo! So che ci sono molti in "ascolto"...

Grazie.

Buona Vita

  

giovedì 27 maggio 2010

La Rai che non ti aspetti: in groppa all'elefante.





Rai: 61,8 mln perdita gruppo 2009.
Roma. Il Consiglio di amministrazione della Rai ha approvato con 8 voti a favore e un astenuto il bilancio del gruppo per il 2009 che prevede un perdita di 61,8 milioni di euro rispetto ad un deficit tendenziale ad inizio anno di oltre 150 milioni di euro. Tale risultato, informa una nota, è stato ottenuto a seguito di interventi incisivi decisi  dall’azienda e che hanno riguardato contemporaneamente la razionalizzazione dei costi e delle spese e una più attenta gestione dei ricavi. Gli ulteriori interventi di risanamento del bilancio aziendale, sino al pareggio dello stesso, sono compresi nel Piano Industriale 2010-2012 già approvato dal CdA del 20 maggio scorso.
Fonte: Reuters

Come girare la “frittata“, quando si amministra un bene pubblico, senza sentire particolari responsabilità. Allora, perdere 61 milioni di euro diventa un risultato. Tutti gli anni, mamma Rai, raccoglie centinaia di milioni di Euro dalla richiesta globale del canone:

“Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni è obbligato al pagamento del canone di abbonamento, giusta le norme di cui al presente decreto”.
(Regio decreto legge 21 febbraio 1938, n.246 art.1)
Fonte: Wikipedia

Ora, non intendo io fare le solite polemiche su questo balzello, scivolato tra noi da una finestra spazio temporale sul Medioevo, bensì intendo porre lo “sguardo” su coloro che “amministrano” questa importante azienda, la quinta in Europa. La Rai raccoglie denaro pubblico dal canone e dalla pubblicità. La concorrenza solo dalla pubblicità. La differenza è notevole. Eppure la concorrenza non è in rosso, mentre la Rai lo è per default. Cosa significa? Che coloro che gestiscono il carrozzone pubblico non sentono e non sono nemmeno chiamati ad esprimere “virtù” del buon padre di famiglia, nella pratica quotidiana del loro lavoro. È suffciente tenere "l'elefante" in strada.

Il giro del fumo è molto politico ormai e importante dal punto di vista del “controllo” dell’informazione

Sembra che questa sia la peculiarità richiesta agli amministratori del gruppo Rai, alla “testa” pensante. Dal momento in cui non è pensabile che la “testa” sia bacata, ossia mancante di capacità e/o intelligenza, l’unica evidenza logica è che la “richiesta” che giunge dal mondo che si cela oltre la politica, sia proprio quella del mantenimento e controllo del ruolo pubblico di gestione dell’informazione. Ossia? Ecco di nuovo l’Antisistema in azione. La Rai è un potente strumento di “drogaggio” della massa. Per questo motivo necessita di un certo tipo di uomini al suo pseudo comando: uomini adatti ad un certo tipo di “mansione”.

Questo è, secondo me, il motivo dello scempio pubblico ad ogni sua “latitudine”. Non è semplicemente richiesto di essere responsabili di una azienda, in maniera tale da renderla virtuosa nei conti, bensì di amministrare passivamente il suo lato di controllo sulle masse. Per i continui “buchi” di bilancio c’è sempre un modo di mettere una “pezza”; anzi, la modalità con la quale viene sempre messa la “pezza”, fa parte proprio del “gioco”. 

Le masse incoscienti sono chiamate ad "aprire gli occhi": è il solito lato auto educativo.