mercoledì 26 maggio 2010

Il "rischio" di cambiare.






Ognuno, nel mondo, cura i propri “affari” personali, dal momento in cui crediamo e abbiamo dato peso rilevante, al riconoscimento del denaro come veicolo per ottenere qualsiasi “cosa”. Sembra che, al di fuori di esso, non vi siano altri modi per ottenere quello che si desidera. Ecco, a titolo di esempio, un classico discorso, la filosofia, di chi deve proteggere il proprio interesse; in questo caso si tratta di una corporazione, ossia quella della farmaceutica. Leggiamo:

Manovra finanziaria: Assobiotec; Sidoli, no a tagli prezzo farmaci.
Milano. "Non si può, e non si deve, utilizzare nuovamente la spesa farmaceutica per sanare il deficit della sanità; e, soprattutto, non si possono e non si devono operare nuovi tagli al prezzo dei farmaci, che andrebbero a penalizzare gli investimenti in ricerca e sviluppo, a discapito della salute dei pazienti di domani, quelli, cioè, che potrebbero beneficiare delle terapie oggi allo studio da parte delle aziende impegnate nella ricerca e sviluppo di farmaci innovativi" così Alessandro Sidoli, Presidente di Assobiotec, l’Associazione per lo Sviluppo delle Biotecnologie, interviene, a poche ore dal Consiglio dei Ministri, sui tagli che si prospettano nella manovra finanziaria.
Lo si apprende da una nota in cui Sidoli afferma che "il farmaco innovativo rappresenta un bene prezioso per i cittadini, per il progresso scientifico e per l’economia: tra i farmaci innovativi, infatti, una larga parte sono di origine biotecnologica. Parliamo di terapie che oggi vengono impiegate per trattare o prevenire infarto, sclerosi multipla, tumore al seno, fibrosi cistica, leucemia, malattie genetiche rare, epatiti, diabete e molte altre patologie. E numerosi nuovi prodotti sono inoltre in sviluppo: da questi arriveranno, auspicabilmente, risposte a malattie ancora senza cura e trattamenti migliorativi rispetto agli attuali. La possibilità di tutelare la salute nel futuro dipende in gran parte dalle scelte che verranno fatte oggi. Ecco perchè diciamo un deciso ''no” ai tagli ai danni dei farmaci che si prospettano nella manovra finanziaria: penalizzare nuovamente le imprese farmaceutiche e biotecnologiche con tagli ingiustificati, da un lato avrebbe conseguenze pesanti sulla ricerca tesa a identificare nuove terapie e a rispondere a bisogni oggi ancora insoddisfatti e, dall’altro, contribuirebbe, indirettamente, a legittimare sprechi nella spesa ospedaliera, da più parti denunciati e documentati" conclude il presidente di Assobiotec.
Fonte: MilanoFinanza

Di articoli simili a questo, ma in ogni altro ambito dell’economia, fossero gli impresari di pompe funebri, fossero i fabbricanti di caramelle, il discorso non cambia affatto. Il leit motiv è sempre lo stesso; proteggere il proprio “territorio” affaristico e tutto ciò che comporta l’andare avanti. La politica aziendale in auge da decenni è di “fare” numeri sempre più alti, in termini di fatturato, utili, espansione, vendite, ecc. Ma come si fa? Come è possibile andare sempre e solo avanti per una direzione che “sfrutta” la massa, unico target finale di ogni logica commerciale; è come prosciugare lentamente un pozzo di petrolio

Ecco come si fa! Opponendosi ad ogni tentativo di riforma, di modifica dello status quo. Perché? Perché i privilegi ottenuti in anni in cui era possibile maturare determinati punti di vantaggio, sono finiti. E togliere oggi quello che è stato permesso anni fa, è sempre causa di conflitti e polemiche. Coloro  che siedono al governo, hanno anche il compito di “superare” queste anacronistiche “avvisaglie di malumore”; ce la faranno? La gente pensa di no, perché fanno parte della stessa “pasta” di chi dovrebbero “danneggiare”. Però, prima o poi, i pesi dovrebbero mutare di rilevanza. È tuttavia inutile scandalizzarsi ed “offendersi” di un simile operato, perché i politici incarnano un frattale di come “siamo fatti noi” mediamente

Quello che voglio dire è che, in una società in equilibrio, i singoli cittadini non sono disposti ad agire contro una certa etica, che vorrebbe un “clima” ben diverso nella condivisione delle risorse della Terra e del proprio lavoro. Ciò che si persegue è sempre l’accumulo di masse di denaro, a qualsiasi costo, a qualsiasi livello sociale. 

Anche l’onesto commerciante all’angolo della strada, si è adattato ad aumentare i prezzi ogni anno: a prescindere! Perché? Perché la “responsabilità” è sempre di qualcun altro non ben specificato, nella filiera di produzione. L’aumento del “bene” si scarica sempre sulla massa, ma nella massa è compreso anche l’onesto commerciante, il quale con una mano prende e con l’altra deve dare, come è giusto che sia, ma con effetti di rigonfiamento della speculazione sul costo della Vita. Avevo già rimarcato questa prospettiva in altri articoli, però ci tengo a precisare che, sino a quando la “legge” in vigore tra di noi, sarà il “mors tua vita mea” di profumo vagamente gladiatorio, non potremo staccarci da questa realtà dominata dalla sopravvivenza, dal possesso e dalla paura.

In una società evoluta, le eventuali medicine dovrebbero essere gratuite e gestite dagli Stati.

Ecco un altro esempio tipico di opposizione al cambiamento; non so quanto Obama rappresenti una vera novità nel panorama politico mondiale,  colore della pelle a parte, per cui intendo solo manifestare “riconoscimento” perlomeno per la sua opera di “ridefinizione” delle regole:

Riforma finanziaria negli Usa: contro Obama anche Alan Greenspan.
Alan Greenspan, ex presidente della Federal Reserve, la banca centrale statunitense, si associa alle critiche contro la riforma della finanza voluta dal presidente Barack Obama. Critiche che nelle scorse settimane erano state manifestate anche dall’attuale presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke.
In particolare Greenspan ha attaccato la Volcker Rule, ossia la norma che impone il blocco delle attività speculative effettuate dalle banche sui mercati finanziari, approvata lo scorso 22 marzo dalla Commissione bancaria del Senato e che dovrà essere discussa nelle prossime settimane dal Parlamento.
L’amministrazione Obama si vuole invece ottimista. Uno dei principali consulenti economici del governo, Lawrence Summers, ha spiegato di essere convinto che la riforma verrà approvata dal Congresso.
Fonte: TicinoLibero

La riforma finanziaria è stata, nel frattempo, approvata il 20 maggio 2010:

Il Senato americano approva la riforma finanziaria.
NEW YORK – La riforma finanziaria in America, la più importante dagli anni Trenta, e' ormai cosa fatta. Ieri, nella notte, i Senatori, con una maggioranza bipartitica di 59 voti contro 39, hanno approvato il pacchetto di regole che cambierà il volto del settore bancario americano e forse mondiale.
Ora tornerà in scena il presidente Barack Obama: cercherà di facilitare il processo di riconciliazione con il progetto approvato dalla Camera. Un compito non necessariamente facile visto che vi sono alcune differenze di fondo. Ma l'esito finale a questo punto è scontato: il compromesso è inevitabile, il passaggio parlamentare certo, anche se alcune misure più dure del Senato, come quella sui derivati, potrebbero essere ammorbidite.
Comunque sia il presidente, dopo la riforma sanitaria, potrà firmare un'altra legge storica, che servirà in questo caso da punto di riferimento per il resto del mondo. Certamente per il gruppo dei Venti, che alla fine di giugno si riunirà ai margini del G8 canadese e discuterà un approccio comune per rendere più trasparente – e sicuro – il modus operandi delle grandi istituzioni finanziarie mondiali.

C'e' da chiedersi se il progetto, ammorbidito al Senato in alcune delle parti più dure e probabilmente corretto ancora, sarà poi sufficiente per contenere il rischio di nuove crisi sistemiche. Di certo la legge ridisegnerà per i prossimi decenni il modello competitivo di un settore che ormai include non solo le banche commerciali, ma quelle d'affari, gli hedge funds e i fondi comuni. Fondi hedge e private equity in particolare dovranno sottoporsi a controlli che finora non avevamo, si cercherà di chiudere i gap di regole alla radice degli scandali finanziari; si daranno maggiori poteri di intervento e di controllo alla Federal Reserve, si creerà una nuova agenzia per la protezione dei consumatori, si cercherà di rendere quanto meno più trasparenti le operazioni sui derivati e di limitare l'esposizione al rischio speculativo delle grandi banche, attraverso una combinazione di tasse e di regole. Al di là della formula finale, questi parametri di fondo sono comuni ai due progetti di legge. Una delle battaglie più dure sarà portata avanti dalle banche per evitare che la posizione del Senato, che impedisce alle banche di operare sul mercato per conto del proprio portafoglio, sia abolita. Si tratta comunque di una legge che ha già lasciato il segno sul mercato: la caduta di ieri del 3,6% in borsa a New York, riflette certamente le preoccupazioni per la crisi europea, ma sconta in parte una riforma temuta, che potrebbe nella sua forma finale limitare di molto le attività finanziarie e di conseguenza – dicono i pessimisti e i banchieri - quelle produttive. Di certo i guadagni da favola, le speculazioni selvagge, le incertezze e i rischi che hanno caratterizzato un modello di vita e di lavoro per i primi anni del nuovo secolo, verranno rimessi in discussione.
Fonte: IlSole24Ore

Il dare più potere alla FED è, secondo me, ancora molto sospetto. Le attività produttive limitate da questa riforma? Bah; secondo vecchi canoni certamente! Ma io sono pronto a correre il “rischio”…

 

martedì 25 maggio 2010

Relazionare il "centro" con la "periferia".





Scrivevo ieri in questo articolo, proprio in merito alla “coerenza”; in particolare cito da “Così curavano” di Givaudan:

“… Indipendentemente dal livello di coscienza e quindi dal comportamento, il modo in cui una persona si sente intimamente inattaccabile, graniticamente sicura di sé e logica nelle proprie convinzioni, costituisce una sorta di corazza più o meno solida e resistente, che impedisce il formarsi di brecce vibratorie.
In base a questo concetto, basta che un uomo si percepisca come coerente e incrollabile all’interno delle proprie manifestazioni, anche aggressive, perché sia risparmiato dalla malattia”.

Coerenza, dunque, come sinonimo di centratura in se stessi. Dove per centratura si deve intendere, far perno sulla propria struttura comportamentale caratteriale, ossia senza distinzione fra bene e male. L'esempio calza alla perfezione, vista la tipologia sociale moderna media prevalente, poco etica, morale, altruista, ecc. 

Diciamo che un certo tipo di "potere" in auge, è sempre stato estremamente coerente con i propri propositi guida, e questo non sicuramente nelle linee di principio del bene, almeno all'apparenza.

Da qua è possibile intuire come una buona autostima possa fornire quella vibrazione personale in risonanza con i nostri centri di “potere” sottili. Iniziare mille “cose” diverse e non portarne mai a termine nessuna, è un pericoloso diluente della nostra capacità realizzativa, co-creativa. Per questo motivo, secondo me, siamo passati dall’eliminazione della conoscenza, all’analfabetismo, all’addirittura troppa informazione odierna, tra l’altro di dubbia qualità. L’Antisistema ci conosce bene perché nasce da noi. 

Lo “svuotamento” del genere umano corrisponde alla crisi d’identità dell’individuo; questa voragine scavata in noi è stata poi riempita di materiale a sua volta vuoto, proprio come i moderni materiali chimico plastici, come il polistirolo: leggero e voluminoso. O come lo svuotamento progressivo dei pozzi petroliferi, le cui cavità sempre più vuote agiscono da cassa armonica per le memorie vegetali fossili depositate da milioni di anni.

Teniamo presente che uno spazio “vuoto” generato in qualunque posizione, per esempio sottoterra, può amplificare i messaggi che lo raggiungono, può fungere da cassaforte, da memoria, da strumento di “detonazione” vibrazionale.   

Leggiamo questa breve ed interessante “riflessione”, tratta dal sito www.cleanergy.it, nel quale l’ideatore della tecnologia CleanergyRoberto Zamperini, narra proprio dell’ordine di coerenza scoperto:

Malcom Rae, grande radioestesista inglese, scoprì e dimostrò che è possibile memorizzare “la firma energetica”, o se si preferisce il “timbro”, di una cellula, di un organo, di una malattia, di un pensiero di un emozione, del livello d’intelligenza di una persona, dello stato di salute di una persona in un particolare momento della sua vita, eccetera. Il Dr Zamperini riscoprì questo concetto che definì in seguito Caratteristica Vibratoria. Tutte le cose sono caratterizzate da una funziona vibratoria complessa e dinamica che permette, non solo di individuarla in Diagnosi Sottile, ma anche di considerarle bersagli precisi per l’invio di energie sottili.

Roberto Zamperini, gli ordini di coerenza ed il principio di trasmutazione.
Alla fine di un percorso di ricerca, il Dr. Zamperini è arrivato alla conclusione che esistono vari livelli di intonazione ed intelligenza ovvero di coerenza delle energie sottili. Un fascio di energia è tanto più coerente, quanto più è costituito da vibrazioni che viaggiano contemporaneamente tutte sulla stessa frequenza. La somiglianza tra una normale energia sottile pura e una coerente è grande, ma con una importante diversità: esistono livelli crescenti di coerenza sottile. Il livello di coerenza zero corrisponde, per definizione, alla congestione (energia sporca). A mano a mano che il livello di coerenza sale, l’energia assume caratteristiche estremamente utili per la pulizia ed il riequilibrio energetico.
Lo studio degli ordini di coerenza, il rapporto tra questi e la congestione, hanno dato vita al la scoperta del Dr. Zamperini del: “principio di trasmutazione”.
Sfruttando il comportamento e la natura degli ordini di coerenza infatti è possibile trasformare le energie congeste in energie pure.
Il principio di trasmutazione rende il Cleanergy® eterno infatti:
•    Non si usura e non si scarica, né si esaurisce
•    Non si congestiona 
•    Non ha bisogno di scaricare le energie congeste assorbite.
•    La sua durata è illimitata, ovvero eterna.

Utilizzo il Cleanergy da anni, ormai, con risultati sorprendenti; persino mio figlio di 5 anni, nelle rare volte che ha mal di pancia, cerca questo disco di plastica miracoloso. Sapremo ben da noi se si tratta di effetto placebo o altro, ma l’importante è che, ogni volta, il male passa.

Leggiamo velocemente cosa dicono al Cicap, i valenti esaminatori, moderni adepti della Santa Inquisizione, paragonabili alle agenzie di rating USA:

“Che dire? Penso che chiunque abbia un minimo di competenze scientifiche e di semplice buon senso non possa che rendersi conto da solo della totale gratuità e infondatezza di tutto ciò che viene presentato nel sito. Se qualcuno ritiene di aver avuto benefici dall'uso del Cleanergy®, ritengo che tali benefici non possano andare oltre il semplice (e sempre presente) effetto placebo”.

Che dire, scrivo io, del possibile effetto placebo? Che se si trattasse sempre di un simile effetto, e questo effetto mi garantisse sempre la guarigione, beh… avrei finalmente raggiunto la coerenza con la mia essenza che mi vuole solo bene e che mi vorrebbe sempre “sano”; avrei inoltre maturato la meravigliosa capacità di autoguarigione del mio veicolo fisico e del connubio con la mente in perenne agitazione oceanica.

Relazionare il "centro con la periferia": coerenza...

   

lunedì 24 maggio 2010

Muoversi con coerenza nel reame autoeducativo.





La legge d’attrazione “colpisce” e la troviamo in azione, ad ogni “livello” o “piega” del percepito quotidiano. Non meraviglia, dunque, di trovare spiegazioni quantico-spirituali, mascherate da saggezza, conoscenza, esperienza, praticamente in ogni campo dello scibile umano: persino sferruzzando pazientemente tutto il santo giorno.

Ecco cosa scrive Givaudan nel suo “Così curavano”, a proposito di quella forza chiamata coerenza:

Ogni scomparto corrisponde a quella che, tradizionalmente, è chiamata “eggregora” oppure, in termini più moderni, un campo morfogenetico. È una sorta di rice-trasmettitore, con cui l’essere umano si mette in risonanza quando alimenta  dentro di sé un certo stato di pensiero e di focalizzazione di coscienza. In termini più semplici, gli antichi dicevano: “Alimenta la collera e berrai collera, genera amore e sarai nutrito dall’amore. Se, dunque, alimenti il conflitto, il conflitto scenderà dentro di te, ma se semini dolcezza, la tua strada finirà per essere lastricata di unità”.
Oggi verrebbe da ribattere che questa visione delle cose era semplicistica, perché tutti conosciamo esempi di persone dal comportamento buono ed equilibrato, che non per questo vengono risparmiate dalla malattia.
Una realtà che però non sfuggiva neanche ai terapeuti di allora, la cui visione del problema si fondava sul principio della coerenza: ritenevano cioè che, indipendentemente dal livello di coscienza e quindi dal comportamento, il modo in cui una persona si sente intimamente inattaccabile, graniticamente sicura di sé e logica nelle proprie convinzioni, costituisce una sorta di corazza più o meno solida e resistente, che impedisce il formarsi di brecce vibratorie.
In base a questo concetto, basta che un uomo si percepisca come coerente e incrollabile all’interno delle proprie manifestazioni, anche aggressive, perché sia risparmiato dalla malattia. Schematicamente parlando, potremmo dire che gli egiziani e gli esseni ritenevano che vi fossero persone capaci di secernere da sé e simultaneamente tanto il proprio veleno quanto il proprio antidoto.

A titolo di esempio, cito dal libro di Giuseppe Migliorino “I cicli di borsa”, prendendo cioè da un mondo che non è proprio spirituale, almeno all’apparenza, come invece sia presente una certa visione “superiore” che ricollega alla legge d’attrazione ed alla coerenza:

Io sono quello che uno sciamano definirebbe “un guerriero” e ho scoperto di avere iniziato il mio cammino molto prima di quanto pensassi.
Ho avuto molti maestri, ma a nessuno ho mai affidato il mio “potere”: ho preso da ognuno ciò che ritenevo mi servisse e poi ho continuato da solo, sperimentando tutto e “andando oltre”.
Il guerriero che intraprende la “via” verso la sua libertà è sempre solo, ad affrontarsi tutti i giorni, a soffrire ed a lacerarsi il cuore.
Una dopo l’altra dovrà rompere tutte le sue maschere, demolire tutte le sue convinzioni e, alla fine, volare.
Tanti cominciano, moltissimi rinunciano alle prime difficoltà, pochissimi arrivano alla meta… Ho dovuto affrontare migliaia di volte il mio ego e, molto spesso, ho dovuto soccombere, umiliato e ferito. A volte anche disperato. Ma io non mi sono mai arreso, mi sono sempre rialzato e ho ripreso a combatere, come un guerriero impeccabile.

Per questo mi amo più di qualsiasi altra cosa.

Il guerriero è uno sperimentatore solitario, uno che non crede alle verità preconfezionate, ma ha bisogno di trovare la sua verità… Non ho verità da condividere se non con me stesso, e non posso insegnare niente a chi non abbia deciso di diventare anch’egli un guerriero, per sperimentare su di sé ciò che io ho sperimentato su di me, a chi non abbia accettato di soffrire e lacerarsi il cuore nella tremenda solitudine che la ricerca della libertà, almeno inizialmente, comporta”.

Il principio di coerenza, nella sua accezione negativa (non quello interpretato da Migliorino, per chiarezza), mi riporta alla mente il "lato oscuro" della saga di Guerre stellari; il perchè possa proiliferare il male, il perchè esista libero arbitrio, etc.

Autoeducazione...